ARGENTINA: POLIZIOTTO INCONTRA DUE ENTITA'

Il Giornale Online
Sergio Pucheta racconta la sua esperienza UFO: “Potrebbe succedere a chiunque”

8 marzo 2006-03-10

L'Ufficiale di Polizia è attualmente in cura psichiatrica in stato confusionale. “Mi sento nervoso: mi fa male la testa e mi prudono le mani”, ha detto l'agente intervistato lunedì dalla stazione radiofonica di Barcellona (Spagna). Ha chiesto che la società “creda alla sua storia, perché non gli è mai accaduta una cosa del genere prima e prima di questo, non credeva a nulla del genere.”

General Pico (Agenzia) – Secondo Sergio Pucheta, l'ufficiale di polizia provinciale coinvolto in una presunta esperienza UFO, “potrebbe accadere a chiunque”. Si dovrebbe tenere in considerazione che lo strano episodio che ha avuto come protagonista l'agente, si è verificato tra la sera del 2 Marzo e la mattina presto del venerdì, 3 Marzo, nella regione rurale di Dorila.

Pucheta, che è stato ricoverato al Gobernador Centino Hospital fino a mezzogiorno di lunedì, solo recentemente è entrato in contatto con la stampa locale, a casa sua, sulle 104esima e 25esima, dove vive con la moglie (in stato interessante) e i parenti.

In primo luogo, Pucheta ha mostrato un video girato durante i primi giorni di febbraio in un sito vicino a quello dove lo scorso giovedì si + verificato l'evento. Le immagini riprese dal poliziotto mostrano una luce circolare che ruota sul proprio asse.

Da notare che questo video era stato requisito dal Ministro Tierno nelle prime ore di venerdì 3, mentre la polizia perlustrava la zona in cerca dell'agente scomparso, che finalmente “era apparso” attorno alle 16:30 – intirizzito e in posizione fetale – su di una strada rurale vicino a Quemu Quemu, circa 20 chilometri di distanza dal luogo della sua scomparsa.

Inoltre, la registrazione video era stata richiesta anche dall'ufologo “Quique” Mario, che è tornato a General Pico ieri, per procurarsi altri dettagli sulle vicissitudini di Pucheta.

Sergio Pucheta ha incontrato i media a General Pico alle 9:30 di ieri, fornendo dettagli della sua esperienza per oltre un'ora. “Stavo guidando un motorino (un Honda 125 cc della Divisione per il Furto del Bestiame) quando sono arrivato alla zona deserta che chiamiamo “La Ca?as”, e ho visto una luce rossa simile a quella di un'auto” ha spiegato, aggiungendo che una volta arrivato sul posto, la luce era scomparsa.

“Quindi sono sceso dal motorino per vedere se fossi riuscito a sentire qualche rumore. Quando sono tornato al motorino e stavo per infilarmi il casco, la luce rossa è riapparsa di fronte a me, davanti alla faccia e molto forte.”

Ha proseguito dicendo che la luce rossa “era di fronte a me e quasi mi ipnotizzava”, sottolineando che in conseguenza a quel contatto riusciva a ” muovere solo le mani, e nient'altro. Non potevo muovere il resto del corpo… era come se (la luce) mi andasse su tutto il corpo.”

In seguito ha aggiunto che la luce era salita in aria causandogli “un forte mal di testa e mal d'occhi”, una condizione da cui l'agente aveva tentato di sottrarsi, fuggendo a piedi nei campi, senza ricordare di essersi mai liberato della pistola di servizio o del walki-talkie, che vennero trovati, in seguito, in un posto assieme ad altri oggetti di sua appartenenza, come un cellulare che aveva perso tutti i numeri in rubrica, eccetto l'ultima chiamata che Pucheta aveva fatto al suo collega, per un controllo.

Il caporalmaggiore ha spiegato di aver lavorato per le forze di polizia per circa 8 anni, e negli ultimi due nella Divisione contro il furto di bestiame (Division Abigeato), facendo pattugliamenti dalle 19:30 alle 22:00 nelle regioni rurali di Dorila, Speluzzi e Trebolares.

Pucheta ha anche dichiarato che, quando correva in mezzo al campo “erano sempre dietro di me”, riferendosi a due entità che lo inseguivano.

Ha ugualmente affermato “Non ricordo se stavo camminando o correndo” e di aver ricordato tutta la sua vita in pochi secondi “da quando ero piccolo ad oggi, tutto quanto di buono o cattivo mi sia mai capitato”.

Per quanto riguarda le “entità” che lo hanno inseguito, ha asserito che “levitavano” e descritto una delle figure come “più piccola di me, quasi trasparente, con una testa grande e chiari occhi rossi…gli occhi erano molto rossi.”

Ha spiegato che “stavano usando la mia mente, come se stessero effettuando dei test” che in seguito ha descritto come “test di durata” – “Ad esempio, raggiunsi un campo di grano, e ad una distanza di circa 10 metri vidi una grande figura che sembrava masticare i tutoli e stava rompendo qualcosa. Provai una grande paura e rimasi lì, a fissarla. Si stava avvicinando sempre di più, e fu qui che sentii che mi dicevano “sia che tu vada avanti o indietro”. Mi fermai a riflettere e sorpassai la figura e la paura mi abbandonò in quel momento” ha aggiunto.

Quando gli è stato chiesto se la figura potesse essere quella di un animale, ha risposto di no, perché “era più alta di me e molto più grande”.

Pucheta ha anche raccontato che per tutta la durata dell'esperienza, fosse “consapevole, perché pensavo alla mia famiglia, a mia moglie e al bambino che deve nascere… ciò che mi stava accadendo era reale”, e ha aggiunto di aver provato una grande paura durante l'esperienza, tranne quando “ho cominciato a ricordare tutto sin dall'infanzia. E' la cosa più bella che mi sia mai capitata.”

Ha poi affermato che ora “ha molta paura di uscire la notte” e che le entità gli avrebbero detto telepaticamente che “avrebbero acciuffato un altro agente che va in giro da solo”.

Riguardo al posto in cui la polizia lo ha ritrovato, ha detto di “aver aspettato lì fino al mattino. Ero lì dalle 8 del mattino fino alle 4 di pomeriggio, seduto ad aspettare” in un luogo dove”non passa mai nessuno”.

Quando gli è stato domandato perché non avesse deciso di spostarsi, ha risposto: “i miei piedi erano paralizzati…ero intorpidito”, e ha aggiunto spaventato “mi hanno detto che se avessi passato lì la giornata, fino a sera, sarebbero tornati lì per me”.

L'agente di polizia non è stato in grado di spiegare se le “entità” lo abbiano portato da qualche parte, ma ha detto in alcune distanze percorse “era come se mi trovassi in aria” e ricorda persino di aver superato dei giovani tori “che non si muovevano”, come se gli animali fossero inconsapevoli della sua presenza.

Sergio Pucheta ha anche chiarito, durante la conferenza stampa, che la sua esperienza è solo uno “dei molti casi” registrati in quella zona rurale.

“In precedenza, la mia compagna ed io abbiamo visto migliaia di quelle luci rosse. Una volta ne abbiamo inseguita una fino all'autostrada. Stava piovendo e in seguito non trovammo alcuna traccia, solo quelle del nostro camion a rimorchio.”

Ha aggiunto che alcune settimane fa “un collega stava guidando lungo la strada d'accesso a Agustoni e aveva visto una luce in mezzo alla strada. Aveva pensato che si trattasse di una automobile e aveva lanciato dei segnali con i fanali anteriori, ma la luce non si era mossa. Quando stava per superarla, la luce si era spostata da una parte all'altra ed era schizzata in su.”

fonte:impattoalieno.altervista.org