Atlantropa

Atlantropa

AtlantropeaUno dei progetti più strani e ciclopici mai immaginati dall’uomo fu il parto della mente di Hermann Sörgel, un architetto che negli anni ’20 del secolo scorso propose l’idea di Atlantropa (o “Panropa”), un blocco geopolitico ed economico che avrebbe incluso Europa, parte del Medio Oriente e il Nord Africa. Sörgel era preoccupato del fatto che si stessero formando due blocchi globali: il blocco Americano, e il blocco emergente Pan-Asiatico.

Se l’Europa non fosse riuscita a divenire autosufficiente, ne avrebbe gravemente risentito a livello economico e politico.

Inglobare l’Africa, secondo Sörgel, avrebbe consentito all’Europa di ottenere tutto ciò che mancava nel nostro continente. Come realizzare, a livello pratico, un’idea del genere?

Sörgel pensò alla costruzione di una diga enorme, che bloccasse il Mediterraneo all’altezza dello Stretto di Gibilterra chiudendo di fatto il mare che bagna la parte settentrionale dell’Africa e le regioni meridionali europee. La diga (in realtà, una serie di dighe), oltre a generare un quantitativo enorme di elettricità, avrebbe abbassato di circa 200-300 metri il livello medio del Mediterraneo, creando nuove zone sfruttabili dall’uomo.

La regione più settentrionale del Mare Adriatico, per esempio, sarebbe finita completamente sopra al livello delle acque. In totale, Sörgel progettava di creare oltre 660.000 chilometri quadrati di nuova terra. La Sicilia, grazie all’abbassamento delle acque, sarebbe stata direttamente connessa con la Calabria, e tramite un ponte anche con la Tunisia. Corsica e Sardegna avrebbero costituito un corpo unico molto vicino alla Toscana, che nel frattempo avrebbe inglobato l’isola d’Elba.

Le nuove terre sarebbero state utilizzate per l’agricoltura, come terreni edificabili, per la generazione di energia. Sörgel ideò anche una gestione delle acque che consentisse di irrigare parte delle regioni nordafricane, una serie di protezioni per siti culturalmente importanti come Venezia, tracciò addirittura uno schema di massima della griglia elettrica che, secondo la sua idea, avrebbe dovuto portare l’elettricità in ogni più remoto angolo di Atlantropa.

La cosa curiosa è che Sörgel, nonostante tutte le mappe, i progetti e i modelli in scala realizzati in quasi 30 anni, non considerava come importanti o degni di troppa attenzione “dettagli” come terremoti, cambiamenti climatici locali o di portata più vasta, e la sorte dei popoli africani coinvolti involontariamente nel progetto.

Alla nascita dell’idea di Atlantropa (intorno al 1929), il progetto non era considerato del tutto impossibile. Alcuni ritenevano che fosse un’idea fattibile, seppur con un enorme sforzo economico di tutto il Mediterraneo.

Si venne a creare anche un movimento di sostegno al concetto di Atlantropa, un movimento fondamentalmente pacifista, ma con una logica neocoloniale e addirittura razzista (si affermava ben chiaramente la superiorità della razza bianca, per cui immaginate che gran fortuna sarebbe stata per l’Africa essere parte di Atlantropa…).

Nonostante il movimento di supporto, l’idea di Atlantropa non venne mai resa concreta da nessuno, e fu bollata come una sorta di fantasia su scala continentale di un espansionismo europeo verso sud.

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