BAHA'I, LA RELIGIONE DELL'UNITA'

Il Giornale OnlineLa porta della sapienza dell'Essere Antico è sempre stata e continuerà per sempre ad esser chiusa agli uomini. Nessun intelletto umano otterrà mai accesso alla Sua santa corte. Però come pegno della Sua misericordia e come prova della Sua premura amorosa, Egli ha manifestato agli uomini le Stelle Mattutine della Sua guida divina, i Simboli della Sua unità divina, ed ha stabilito che la sapienza di questi Esseri santi sia identica alla Sua stessa sapienza … Ognuno di loro è la Via di Dio che unisce questo mondo coi reami superiori …” “Tutti gli uomini sono stati creati per promuovere una civiltà in costante progresso.” “Che la vostra visione abbracci tutto il mondo, piuttosto che essere confinata a voi stessi.” — Bahá’u’lláh

Unità nella Diversità

La fonte di questa visione è Bahá’u’lláh (1817-1892), il Fondatore della Fede Bahá’í, un nobile persiano di Teheran, che verso la metà del diciannovesimo secolo lasciò un'esistenza principesca, comoda e sicura per una vita di persecuzioni e privazioni. Passò gli ultimi quarant’anni della Sua vita in prigione e in esilio, e scrisse l’equivalente di più di cento volumi, scritti che oggi sono fondamenta su cui si basa la comunità internazionale baha'i.

Fondata un secolo e mezzo fa, la Fede Bahá'í è oggi tra le religioni mondiali in più rapido sviluppo. Con più di cinque milioni di seguaci in almeno 233 paesi e territori, è già divenuta la seconda fede maggiormente diffusa, superando, in ordine geografico, tutte le altre eccetto il Cristianesimo. I bahá'í risiedono in più di 120.000 località del globo, espansione che riflette la loro dedizione all'ideale della cittadinanza mondiale. Poiché inoltre forma una singola comunità, libera da scismi e fazioni, essa comprende probabilmente il gruppo organizzato più differenziato e diffuso del modo.

Bahá'u'lláh proclamò d'essere un nuovo e indipendente Messaggero di Dio. La Sua vita, le Sue opere e la Sua influenza sono pari a quelle di Abramo, Krishna, Mosè, Zoroastro, Buddha, Cristo e Muhammad. I bahá'í Lo considerano, nella successione dei Messaggeri Divini, il più recente. “Questo è il Giorno in cui i più eccellenti favori di Dio sono stati profusi sugli uomini, il Giorno in cui la Sua più potente grazia è stata infusa in tutte le cose create.” — Bahá’u’lláh

Il messaggio essenziale di Bahá’u’lláh è quello dell'unità. Insegnò che c'è un solo Dio, che c'è un solo genere umano, e che tutte le religioni sono state stadi nella rivelazione della volontà e degli scopi di Dio per l'umanità. In questo giorno, disse, l'umanità è giunta collettivamente alla maturità. Come predetto in tutte le Scritture nel mondo, è arrivato il momento di unire tutti i popoli in una società globale pacifica ed integrata. “La terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini“.

La promozione della parità tra uomo e donna è una meta primaria, come lo è lo sforzo mirante a porre fine alla lotta razziale ed etnica. Un altro grande obiettivo è incoraggiare il concetto di giustizia economica per tutti i popoli, come pure assicurare l’accesso per tutti ad una buona istruzione. La comunità rifugge da qualsiasi forma di superstizione e stabilisce per i propri seguaci il raggiungimento di un alto modello morale. La pace mondiale e l’istituzione di una comunità globale unita sono state, e sempre saranno motivi di particolare impegno.

Affronta in modo diverso (e a volte radicale) i problemi sociali contemporanei. Le Scritture della Fede e le multiformi attività dei suoi membri affrontano in pratica ogni importante visione del mondo odierno, dalla nuova concezione della diversità culturale e dalla conservazione dell'ambiente alla decentralizzazione delle decisioni, da un rinnovato impegno nella vita familiare e per una morale nuova all'appello per un “Nuovo Ordine Mondiale”.

Nel secolo successivo a quello in cui visse Bahá'u'lláh, il processo di unificazione globale ch'Egli aveva proclamato è andato progredendo. Attraverso processi storici, le tradizionali barriere di razza, classe, credo e nazione sono state stabilmente abbattute. Predisse che gli impulsi in atto avrebbero fatto nascere una civiltà universale. La principale sfida che i popoli del mondo devono affrontare è quella d'accettare il fatto della loro unicità e di collaborare per la creazione di questo nuovo mondo.

La vitalità della fede dell'uomo in Dio sta morendo in ogni luogo; nulla all'infuroi del Suo salutare rimedio potrà mai risveglirala.” — Bahá’u’lláh

Una società globale per poter fiorire, dice Bahá'u'lláh, deve basarsi su certi principi fondamentali. Essi includono: l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio; piena parità tra i sessi; riconoscimento della unicità essenziale delle grandi religioni mondiali; eliminazione degli estremi di povertà e ricchezza; istruzione universale; armonia tra religione e scienza: equilibrio sostenibile tra natura e tecnologia, e lo stabilirsi di un sistema federativo mondiale, basato sulla sicurezza collettiva e l'unicità del genere umano.

Il Credo Spirituale della Fede Bahá'í – Cosa insegna BAHA'U'LLAH su Dio, Religione e natura Umana ?

La venuta di nuovi Messaggeri di Dio rappresenta punti di svolta nella storia, poiché essi portano un impulso spirituale rinnovato, stimolano la trasformazione personale e il progresso sociale. La rivelazione di Bahá’u’lláh, con l’impulso spirituale che l’accompagna, riveste un significato particolare perché coincide con l’epoca della maturazione dell’umanità.

Vi è un solo Dio, il Creatore dell’Universo. Nel corso della storia, Dio Si è rivelato all’umanità con una serie di Messaggeri divini, ognuno dei quali ha fondato una religione. Erano Messaggeri Abramo, Krishna, Zoroastro, Mosè, Buddha, Gesù e Maometto. Questa successione di Insegnanti divini riflette un unico e storico “Piano di Dio” per far conoscere all’umanità il suo Creatore e per coltivare le capacità morali, intellettuali e spirituali della razza umana con l’obbiettivo di preparare la strada ad una civiltà globale, unica e in costante progresso. La conoscenza della volontà di Dio per l’umanità dell’epoca moderna fu rivelata poco più di cento anni fa da Bahá’u’lláh, che secondo la Religione Bahai è l’ultimo di questi Messaggeri Divini.

In termini teologici questa fede si manifesta nella comprensione che l’unico Creatore ha un unico piano per l’intera umanità. Insieme a queste idee vi è il convincimento che la natura umana è fondamentalmente spirituale. Sebbene gli esseri umani esistano sulla terra con l’aspetto corporeo, l’identità essenziale di ogni persona è definita da un’anima eterna, razionale ed invisibile.

Sappi per certo che l'essenza di tutti i Profeti di Dio è una e la stessa … “– Bahá’u’lláh

L’anima che dà vita al corpo, e distingue gli esseri umani dagli animali, cresce e si sviluppa soltanto attraverso la relazione dell’individuo con Dio, mediata dai Suoi Messaggeri. Tale relazione è rafforzata dalla preghiera, dalla conoscenza delle scritture rivelate da questi Insegnanti, dall’amore per Dio, dall’autodisciplina morale e dal servizio all’umanità. È questo processo che dà significato alla vita.

Secondo i Baha'i, coltivare il lato spirituale della vita dà numerosi benefici; prima di tutto l’individuo sviluppa via via quelle qualità innate che sono alla base della felicità umana e del progresso sociale quali: fede, coraggio, amore, compassione, fidatezza ed umiltà. Quando queste divengono sempre più evidenti, avanza anche la società nel suo insieme.

Un altro effetto dello sviluppo spirituale è la sintonia con la volontà di Dio. Questo avvicinamento sempre crescente prepara l’individuo all’aldilà. L’anima, dopo la morte del corpo, continua a vivere affrontando un viaggio spirituale verso Dio lungo innumerevoli “mondi” o piani di esistenza. In termini tradizionali, il progresso compiuto in questo viaggio è paragonato al “paradiso”, mentre se l’anima smette di crescere e rimane distante da Dio, sempre in termini tradizionali, sperimenta l’”inferno”.

Bahá’u’lláh insegna che imprese come la realizzazione della pace mondiale, il raggiungimento di una giustizia sociale universale e la promozione di un equilibrio armonioso fra tecnologia, sviluppo, valori umani e protezione dell’ambiente naturale, una volta considerate impossibili, sono adesso attuabili.

L'individuo e la sua espressione

Il messaggio di Bahá’u’lláh è rivolto non solo all’umanità in senso collettivo, ma anche alla coscienza di ogni singola persona. Come Egli suggerisce: “Preoccupatevi dei bisogni dell’era in cui vivete, e concentrate le vostre deliberazioni sulle sue esigenze e necessità.” L’individuo possiede forze morali, intellettuali e spirituali basilari per l’avanzamento della civiltà. “In ciascun paese in cui risiede una comunità, i suoi aderenti debbono comportarsi con fedeltà, con sincerità e con obbedienza verso il governo del paese.” — Bahá’u’lláh

Scienza e Religione

Il tema dell’unità emerge anche negli insegnamenti di Bahá’u’lláh sulla scienza. I Suoi scritti dipingono scienza e religione come approcci diversi ma armoniosi alla comprensione della realtà: queste due strade sono essenzialmente compatibili e di mutuo sostegno.

Il metodo scientifico è lo strumento dell’umanità per la comprensione dell’atomo e la struttura molecolare del DNA. È la chiave per nuove tecnologie. La scienza non è in grado però di guidarci nell’uso di tali conoscenze. La Rivelazione di Dio offre all’umanità una base per valutazioni e propositi; dà risposta a quei quesiti sulla morale, i propositi umani e il nostro rapporto con Dio che la scienza non può affrontare.

Bahá’u’lláh incoraggia con forza la ricerca indipendente sulla realtà, sia scientifica sia religiosa: l’individuo deve sforzarsi di liberarsi da pregiudizi e idee preconcette, affrancarsi da consuetudini o autorità tradizionali. L'esperienza è uno strumento essenziale per la scoperta della verità.

Bahá’u’lláh sottolineò anche la necessità di adottare una lingua ausiliaria internazionale come strumento per promuovere l’unità. “Si avvicina il giorno in cui tutti i popoli della terra adotteranno una lingua universale ed un’unica scrittura”, scrisse “Quando ciò sarà raggiunto, a qualsiasi viaggiatore che arrivi in una qualsiasi città, sembrerà di entrare a casa sua.” Il termine “ausiliario” è importante: l’ingiunzione di Bahá’u’lláh non è un mandato per l’uniformità culturale. Gli insegnamenti bahá’í infatti promuovono e valorizzano la diversità culturale.

Quando furono esposti da Bahá’u’lláh più di cento anni fa, questi principi furono forse i più radicali fra quelli mai esposti in un programma sociale; il fatto che non solo abbiano resistito al passare del tempo, ma anche siano divenuti sempre più proclamati e riconosciuti, è una testimonianza della visione che li produsse.

Il codice morale individuale di Bahá’u’lláh, il Suo modello per il matrimonio e la vita familiare, sono pienamente in armonia con le vere necessità della società moderna. Le Sue leggi riguardanti la moralità individuale e la struttura familiare, così come i principi sociali, sono volte alla promozione dell’unità e del benessere collettivo in una società allargata. “Coloro che Dio ha dotato di intuito riconosceranno immediatamente che i precetti dati da Dio costituiscono i più alti mezzi per il mantenimento dell’ordine nel mondo e per la sicurezza delle sue genti.”, scrisse Bahá’u’lláh.

Matrimonio e vita familiare

Bahá'u'lláh disse che il matrimonio è “una fortezza di benessere e salvezza.” Gli scritti bahá'í stabiliscono inoltre che le coppie sposate devono sforzarsi di diventare “compagni e camerati amorevoli ed essere in armonia nel tempo e per l'eternità…”

I bahá'í ritengono che la preparazione al matrimonio sia un elemento importante per assicurarne la buona riuscita. Uno degli elementi è la richiesta dell'approvazione dei genitori alla scelta del coniuge: ciò non significa che i matrimoni bahá'í siano combinati: gli individui sono liberi di proporre il matrimonio con persone di loro gradimento, ma una volta che la scelta è fatta, i genitori hanno il diritto e l'obbligo di ponderare con attenzione se dare o meno il consenso per guidare i loro figli in una delle decisioni più importanti dell'esistenza.

I bahá'í credono che questa richiesta aiuti a preservare l'unità nell'ambito del matrimonio e le relazioni fra le famiglie. Come fecero precedentemente le altre Manifestazioni di Dio, Bahá'u'lláh chiede ai Suoi seguaci di onorare i genitori. Ottenere il loro consenso al matrimonio riafferma l'importanza del legame fra genitori e figli e aiuta, inoltre, a creare da parte dei genitori una rete di sostegno nei primi e spesso difficili anni di matrimonio.

Come nella maggior parte delle religioni, l'impegno matrimoniale viene considerato, nella Fede Bahá'í, sacro. Ci si aspetta, infatti, che i due coniugi siano assolutamente fedeli l'un l'altro.

L'enfasi della Fede sulla parità fra donne ed uomini e la sua promozione della consultazione come mezzo per risolvere i problemi, significa tuttavia che i ruoli di marito e moglie in un matrimonio non sono quelli tradizionali. Le donne sono libere di seguire carriere che le interessino e ci si aspetta che gli uomini facciano la loro parte nella conduzione domestica e nella crescita dei figli. I cosiddetti “matrimoni interrazziali” sono incoraggiati dagli insegnamenti bahá'í, che pongono l'accento sull'unicità della razza umana.

Il divorzio è consentito, ma scoraggiato

Se il matrimonio bahá'í dovesse fallire, è consentito il divorzio sebbene sia fortemente scoraggiato. I bahá'í che intendessero divorziare devono trascorrere un anno vivendo separati ma cercando di riconciliarsi. Se dopo un anno lo si desidera ancora, il divorzio, attese le leggi civili, è concesso. L'”anno di pazienza” così definito dai baha'i, è controllato dall'Assemblea Spirituale Locale, il consiglio dei baha'i del luogo.

Lo scopo del matrimonio baha'i, al di là della comunanza spirituale, intellettuale e fisica, sono i figli. I bahá'í considerano l'allevare i figli non solo fonte di grande gioia, ma anche un sacro dovere. Se da una parte affermano che le donne devono godere di un piena parità con gli uomini, gli insegnamenti di Bahá'u'lláh riconoscono anche esplicitamente le differenze innate, fisiche ed emotive, tra la natura maschile e quella femminile. I bahá'í ritengono quindi che le madri abbiano un ruolo particolare da svolgere nella prima educazione dei figli, specialmente durante i primi anni di vita quando si formano i valori basilari e il carattere degli individui.

Dato che i bahá'í credono che l'anima appaia al momento del concepimento, i genitori pregano per il benessere del bambino che deve nascere quando è ancora nel grembo materno. Nelle famiglie l'educazione in generale, e quella bahá'í in particolare, rivestono un'enorme importanza. Fin dai primi anni i bambini sono incoraggiati a sviluppare l'abitudine alla preghiera, alla meditazione e ad acquisire conoscenze sia intellettuali sia spirituali.

“Cesseranno le rivalità nazionali, gli odi e gli intrighi…”

Negli anni '30, Shoghi Effendi, in una lettera molto famosa indirizzata ai BAHA'I dell'Occidente riassunse così la visione di BAHA'U'LLAH:

L'unità della razza umana, così com'è stata prevista da Bahá'u'lláh, implica la creazione di una Confederazione mondiale entro la quale tutte le nazioni, le razze, i credi e le classi siano uniti intimamente e nel quale l'autonomia degli stati confederati e la libertà personale e l'iniziativa degli individui che li compongono siano definitivamente e completamente garantite. Questa Confederazione, per quel che si può concepire, consiste in un corpo legislativo mondiale i cui membri, quali fiduciari dell'umanità intera, dovranno controllare tutte le risorse delle nazioni componenti, e promulgare le leggi necessarie per regolare la vita e le relazioni e soddisfare i bisogni di tutte le razze e di tutti i popoli.

Un organo esecutivo mondiale, spalleggiato da un'armata internazionale, porterà a compimento le decisioni e applicherà le leggi promulgate da detta assemblea legislativa mondiale, garantendo l'unità organica dell'intera Confederazione. Un tribunale mondiale giudicherà e pronuncerà i suoi verdetti finali e vincolanti per tutte le dispute che possano sorgere fra i vari elementi costituenti tale sistema universale.

Sarà creato un meccanismo per regolare le comunicazioni internazionali dell'intero pianeta, senza limitazioni o restrizioni nazionali, e funzionante con rapidità sorprendente e regolarità perfetta. Una metropoli mondiale agirà da centro nervoso della civiltà del mondo, da fulcro verso cui convergeranno le forze unificatrici della vita e da cui irradierà un'influenza energizzante. Una lingua mondiale, creata o scelta fra gli idiomi esistenti, sarà insegnata in tutte le scuole delle nazioni confederate, quale ausiliaria della lingua madre. Una scrittura mondiale, una letteratura mondiale, un sistema uniforme ed universale di valuta, di pesi e di misure semplificheranno e faciliteranno gli scambi e i traffici tra le nazioni e le razze umane.

In una tale società mondiale la scienza e la religione, le due forze più potenti della vita umana, saranno riconciliate e, cooperando, si svilupperanno armoniosamente. Con questo sistema, la stampa, nel dare completa espressione alle differenti vedute e convinzioni dell'umanità, cesserà di essere loscamente manipolata da interessi speciali, siano essi privati o pubblici, e sarà liberata dall'influenza dei governi e dei popoli contendenti. Le risorse economiche del mondo saranno organizzate e le fonti di materie prime saranno sfruttate e pienamente utilizzate; i mercati saranno coordinati e sviluppati, e la distribuzione dei prodotti regolata con equità e giustizia.

Cesseranno le rivalità nazionali, gli odi e gli intrighi; le animosità razziali ed i pregiudizi saranno sostituiti dall'amicizia, dalla comprensione e dalla cooperazione tra le razze. Le cause delle lotte religiose saranno rimosse permanentemente, le barriere e le restrizioni economiche saranno completamente abolite e le disordinate differenze di classe annullate. L'indigenza da una parte e l'enorme accumulo di beni dall'altra scompariranno.

Le immense energie, siano esse economiche o politiche che si sono sperperate e sprecate nelle guerre, saranno consacrate a scopi utili quali: l'incremento delle invenzioni e degli sviluppi tecnici; l'aumento delle produttività dell'uomo; l'eliminazione delle malattie; l'ampliamento delle ricerche scientifiche; il miglioramento delle condizioni generali della salute; l'aguzzamento e l'affinamento della mente umana; lo sfruttamento delle risorse del pianeta in disuso o ignorate; il prolungamento della vita umana e la promozione di qualsiasi altro mezzo o ente possa stimolare la vita intellettuale, morale e spirituale dell'intera razza umana.

Un sistema federale mondiale che governi tutta la terra, esercitando una autorità incontestabile sulle sue inconcepibilmente vaste risorse, fondendo e incorporando gli ideali dell'Oriente e dell'Occidente, liberati dalla piaga e dalla sofferenza della guerra e tesi allo sfruttamento di tutte le fonti di energia esistenti sulla superficie del pianeta; un sistema nel quale la Forza si faccia serva della Giustizia, la cui esistenza sia sostenuta dal riconoscimento universale di un solo Dio e dalla sua sottomissione a una Rivelazione unica e comune; questa è la meta verso la quale l'umanità s'avanza, sotto l'impulso della forza unificatrice della vita.

L'essenza inconoscibile

Per spiegare come i bahá’í vedono la relazione tra Dio, religione ed umanità è meglio iniziare con il concetto bahá’í di Dio che parte dalla convinzione che Egli è inconoscibile. Bahá’u’lláh ha insegnato che Dio è il Creatore dell’universo e il suo supremo ordinatore. La Sua natura è senza limiti, infinita e onnipotente: è perciò impossibile per i mortali, con intelletti limitati e capacità finite, comprendere o capire direttamente la realtà Divina, le Sue motivazioni o il modo in cui opera.

Sebbene inconoscibile nella Sua essenza, Dio ha scelto di farSi conoscere dagli uomini tramite una serie di Messaggeri Divini. Questi Messaggeri sono stati l’unica strada per conoscere Dio e tra Loro sono compresi i Fondatori delle grandi religioni mondiali: Mosè, Krishna, Zoroastro, Buddha, Cristo e Maometto – solo per nominare i più conosciuti. I baha'i includono in questo gruppo altri profeti, come Noè ed Abramo.

In questa epoca, una nuova vita sta penetrando in tutti i popoli della terra.” — Bahá'u'lláh. Secondo le parole di Bahá’u’lláh i Messaggeri sono le “Manifestazioni di Dio”, specchi perfetti dei Suoi attributi e delle Sue perfezioni, e sono un canale puro per comunicare la volontà di Dio per l’umanità.

L’idea di una successione di Messaggeri inviati da Dio per educare l’umanità, paragonabile alle successive classi scolastiche, viene definita “rivelazione progressiva.” Infatti, come i bambini iniziano nella scuola elementare con concetti semplici, per apprendere poi un sapere sempre più complesso nella scuola secondaria e universitaria, così l’umanità è stata “educata” da una serie di “Manifestazioni.” In ogni epoca, gli insegnamenti dei Messaggeri di Dio sono stati conformi non alla Loro conoscenza, ma al livello della nostra maturità collettiva.

Un duplice stadio

Le Manifestazioni di Dio hanno un duplice stadio. Da una parte sono Esseri Divini che riflettono perfettamente la volontà di Dio. Dall’altra sono umani, soggetti a nascita, malattia, sofferenza e morte. Hanno identità fisiche diverse e si rivolgono all’umanità in epoche storiche differenti. Tali diversità danno luogo a quelle distinzioni culturali tra le religioni che, talvolta, fanno velo alla loro innata unità.

La Parola di Dio ha infiammato il cuore del mondo: quanto sarebbe triste se voi mancaste di essere accesi dalla Sua fiamma.” — Bahá’u’lláh

Ogni Profeta che l’Onnipotente e Impareggiabile Creatore ha deciso d’inviare alle genti della terra è stato dotato di un Messaggio e istruito in maniera tale da agire nel modo che meglio avrebbe soddisfatto le necessità dell’epoca in cui sarebbe apparso.” dice Bahá’u’lláh.

Comunque, il messaggio spirituale dei Messaggeri di Dio è stato universalmente lo stesso. Ognuno ha posto l’accento sull’importanza di amare Dio, di obbedire al Suo volere, e di amare l’umanità. Sebbene con parole diverse, ognuno ha insegnato la “Regola Aurea” secondo la quale gli individui devono trattare gli altri come vorrebbero essere trattati loro stessi.

Sappi per certo che l’essenza di tutti i Profeti di Dio è una e la stessa.” scrive Bahá’u’lláh. “La loro unità è assoluta. Dio, il Creatore, ha detto: Non vi è alcuna distinzione fra i Portatori del Mio Messaggio…

Le Manifestazioni comunicano all’umanità la volontà di Dio per l’umanità attraverso il processo della rivelazione divina. Questo processo della rivelazione è stato registrato nei grandi libri sacri del mondo, libri che vanno dalla Torah al Corano e che includono le scritture indù, buddiste, cristiane e zoroastriane. Esse rappresentano la memoria dell’umanità della Parola rivelata da Dio.

Bahá’u’lláh dice che la Parola di Dio è la “chiave d’accesso” per tutto il mondo; essa sola può liberare il potenziale spirituale latente in ogni individuo ed aiutarci a sviluppare appieno le nostre capacità. Senza la Parola di Dio, gli esseri umani rimarrebbero prigionieri dell’istinto e dei condizionamenti culturali, fissandosi soltanto su qualità legate alla sopravvivenza fisica. Avidità, egoismo, disonestà, corruzione e così via fioriscono inevitabilmente se non vi è la guida divina.

I libri, le tavole e le lettere scritte da Bahá’u’lláh rappresentano oggi, per i bahá’í, la rinnovata Parola di Dio. Sebbene siano in armonia con le rivelazioni religiose passate e rappresentino “immutabile Fede di Dio, eterna nel passato eterna nel futuro”, gli scritti di Bahá’u’lláh contengono anche nuove verità sulla volontà di Dio per l’umanità contemporanea.

“Egli”, “Ella” o “Esso”

Bahá'u'lláh, come i precedenti Messaggeri di Dio, usò il pronome maschile per riferirsi al Creatore. Infatti fare diversamente avrebbe significato violare tutte le regole dell'arabo – la lingua in cui principalmente scrisse.

Tuttavia, Bahá’u’llah ha affermato in maniera esplicita che Dio è al di là di ogni paragone con la forma o la differenziazione di genere tipica della condizione umana. Di conseguenza, la questione se riferirsi a Dio come “Egli”, “Ella” o “Esso” non è dibattuta fra i bahá'í.

Inferno e paradiso: il punto di vista bahá'í sulla vita dopo la morte

Il concetto bahá'í di vita dopo la morte, come nelle altre religioni mondiali, è profondamente integrato con gli insegnamenti sulla natura dell'anima e lo scopo della vita terrena. Bahá'u'llah ha confermato l'esistenza di un'anima individuale e razionale per ogni essere umano. In questa vita l'anima è in relazione con il corpo fisico, costituisce la base della vita ed è il suo vero “io”.

Sebbene non rilevabile per mezzo di strumenti fisici, l'anima si manifesta tramite le qualità del carattere che associamo ad ogni persona. È il punto focale di amore e compassione, di fede e coraggio, e di altre qualità “umane” che non possono essere spiegate soltanto pensando all'uomo come ad un animale o come ad una sofisticata macchina organica.

L'anima non muore ma dura in eterno. Quando muore il corpo, l'anima è libera dai legami con esso e con l'ambiente fisico circostante e inizia il suo progresso nel mondo spirituale. I bahá'í credono che il mondo spirituale sia una estensione senza tempo né spazio del nostro universo e non un qualche luogo fisicamente remoto o estraneo.

Il passaggio nell'altra vita potenzialmente porta grande gioia. Bahá'u'lláh paragonò la morte al processo della nascita spiegando che “Il mondo dell'aldilà è diverso da questo mondo quanto questo differisce da quello del bambino ancora nel grembo della madre.”

L'analogia con il grembo materno riassume per molti versi il punto di vista bahá'í sull'esistenza terrena. Come il grembo materno costituisce un luogo importante per lo sviluppo fisico iniziale di una persona, il mondo fisico fornisce la matrice per lo sviluppo dell'anima individuale. La vita per i bahá'í è, di conseguenza, una sorta di laboratorio dove si possono sviluppare e perfezionare quelle qualità che saranno necessarie nell'altra vita.

“Sappi per certo che se l'anima dell'uomo ha camminato sui sentieri di Dio, ritornerà e si unirà sicuramente alla gloria del Benamato”, scrive Bahá'u'lláh. “Per la giustizia di Dio! Raggiungerà un tale stadio che nessuna penna potrà raffigurare o lingua descrivere.”

In ultima analisi, il paradiso può essere considerato come uno stato di vicinanza a Dio mentre l'inferno è uno stato di lontananza da Dio. Ogni stadio viene raggiunto come naturale conseguenza degli sforzi individuali per crescere spiritualmente, o della loro mancanza. La chiave per il progresso spirituale è seguire la via indicata dalle Manifestazioni di Dio.

Al di là di questo, l'esatta natura della vita dopo la morte rimane un mistero. Scrive Bahá'u'lláh: “La natura dell'anima dopo la morte non potrà mai essere descritta.”

Come i bahá'í considerano le altre religioni

Quando i bahá'í affermano che le varie religioni sono una, non intendono che i vari credi ed organismi religiosi siano gli stessi. Credono piuttosto, che vi sia una sola religione e che tutti i Messaggeri di Dio ne abbiano rivelato progressivamente la natura. Complessivamente, le grandi religioni mondiali sono espressioni del dispiegarsi di un unico piano Divino, “l'immutabile fede di Dio, eterna nel passato, eterna nel futuro.”

Persone provenienti da tutte le maggiori religioni hanno trovato che le promesse e le aspettative dei loro credi sono realizzati nella Fede Bahá'í. Anche i bahá'í di origine indigena in America o Africa o altrove, hanno intravisto negli insegnamenti bahá'í la realizzazione di visioni profetiche.

Per i bahá'í di provenienza ebraica, Bahá'u'lláh è l'apparizione del promesso “Signore degli Eserciti” disceso “con diecimila santi.” Discendente di Abramo e “rampollo della radice di Jesse”, Bahá'u'lláh è venuto per mostrare alle nazioni il modo di “tramutare le spade in aratri.” Molti aspetti dell'involontario esilio di Bahá'u'lláh nella Terra di Israele, insieme ad altri eventi storici durante e dopo la Sua vita terrena, sono considerati adempimenti di numerose profezie bibliche.

Per i bahá'í di provenienza buddista, Bahá'u'lláh realizza le profezie sulla venuta di un “Buddha chiamato Maitreya, il Buddha della fratellanza universale” che, secondo le tradizioni buddhiste, porterà pace ed illuminazione a tutta l'umanità. Essi considerano compiute numerose profezie come quella secondo cui il Buddha Maitreya verrà da “occidente”, evidenziando il fatto che l'Iran si trova ad ovest dell'India.

Per i bahá'í di provenienza induista, Bahá'u'lláh viene come la nuova incarnazione di Krishna, il “Decimo Avatar” e il “Più Grande Spirito.” Egli è “Colui che non nasce e che non muore”, Colui che “quando il bene si indebolisce” ritorna “in ogni epoca” per “stabilire la giustizia” come promesso nella Bhagavad-Gita.

Per i bahá'í di provenienza cristiana, Bahá'u'lláh adempie le promesse del Cristo di “ritornare nella Gloria del Padre” e come “un ladro nella notte.” La data del 1844, anno di fondazione della Fede, si lega a numerose profezie cristiane. I bahá'í, per esempio fanno notare che l'Africa Centrale fu aperta alla Cristianità intorno al 1840 e che quell'evento fu ampiamente commentato come l'adempimento della promessa del Cristo di ritornare dopo che “il Vangelo fosse stato predicato a tutte le nazioni.” I bahá'í vedono negli insegnamenti di Bahá'u'lláh l'adempimento della promessa di Cristo di riunire tutte le genti così da divenire “un solo gregge” sotto “un solo pastore.”

Per i bahá'í di provenienza islamica, Bahá'u'lláh adempie la promessa coranica del “Giorno di Dio” e del “Grande Annuncio”, quando “Dio scenderà circonfuso di nubi” e vedono nei drammatici eventi dei movimenti bábi e bahá'í l'adempimento di molte affermazioni tradizionalmente attribuite a Maometto a lungo considerate enigmatiche.

Fonte:_bahai.org