Bang sonico: l'ennesima menzogna ufficiale

E' il 27 maggio 2009, secondo le varie testimonianze, tra le 11,30 e le 12:04 in diversi centri urbani (Firenze, Scandicci, Gattatico, Carpi, Modena, Pisa, Bologna, Lama Mocogno, Pavullo nel Frignano) uno o più assordanti boati hanno creato panico ed allarme. In alcuni casi è stata segnalata addirittura la rottura dei vetri delle finestre. Alcune scuole sono state evacuate.

Come ormai consuetudine, le autorità si sono subito affrettate a fornire la solita banale spiegazione: “Si è strattato del bang sonico provocato da due caccia in missione di scramble” e questa volta l'aeronautica militare ha voluto strafare, fornendo un dettagliato resoconto dei fatti. Leggiamo il testo riportato sul sito dell'Aeronautica militare e poi vediamo insieme quali sono le numerose incongruenze in questa ennesima storia di disinformazione.

DUE CACCIA EUROFIGHTER INTERCETTANO UN VELIVOLO DEL MONTENEGRO

Il velivolo militare, un Cessna 551, in volo da Cannes (Francia) a Vienna (Austria) è stato intercettato mercoledì 27 maggio in seguito al transito sullo spazio aereo nazionale senza adeguata autorizzazione

Mercoledì 27 maggio alle ore 11,49 locali due caccia Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto sono decollati, su ordine di ‘scramble’ dal Comando Operativo delle Forze Aeree (COFA)/CAOC 5 di Poggio Renatico (Ferrara) e sotto il controllo del 21° Gruppo Radar A.M. di Poggio Ballone (Grosseto) e dell’11° Gruppo Radar A.M. di Poggio Renatico, per intercettare un velivolo militare Cessna 551 del Montenegro in volo da Cannes (Francia) a Vienna (Austria) che attraversava lo spazio aereo nazionale senza l'adeguata autorizzazione. Per raggiungere il velivolo in transito è stato necessario percorrere dalle 11,55 alle 12,04 un tratto a volo supersonico tra la zona a sud di Firenze e Reggio Emilia.

L’intercettazione è avvenuta alle ore 12,10 a 15 miglia ad ovest di Rovereto (Trento), dove il velivolo è stato identificato. I caccia Eurofighter hanno scortato poi il velivolo fino al confine dello spazio aereo nazionale, a circa 30 miglia a nord di Belluno, per far successivamente rientro al 4° Stormo dove sono atterrati alle ore 13,03 locali.

Lo “scramble” è in gergo tecnico il decollo immediato di caccia intercettori che sotto la guida dei controllori della difesa aerea si dirigono verso un velivolo “sospetto” per accertare visivamente l’identità e per scortarlo fino ai limiti dello spazio aereo italiano. Nella maggior parte dei casi, si tratta di aeromobili che non rispondono a prestabiliti requisiti, non hanno le previste autorizzazioni al sorvolo dello spazio aereo nazionale o perdono le comunicazioni con gli organi del controllo del traffico aereo o divergono dalla rotta prevista senza validi motivi.

L'Aeronautica Militare assicura la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo nazionale per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, tramite un sistema di radar, velivoli e sistemi missilistici, integrato sin dal tempo di pace con quelli degli altri paesi appartenenti alla NATO. Oltre che dal 4° Stormo di Grosseto, il servizio di decollo immediato e di intercettazione nei casi di allarme è svolto dal 36° Stormo di Gioia del Colle (Bari), pure equipaggiato con aerei Eurofighter, dal 5° Stormo di Cervia e dal 37° Stormo di Trapani, dotati invece di aerei F-16.

http://www.aeronautica.difesa.it/

Consideriamo ora le varie anomalie.

1) I caccia intercettori hanno percorso in 9 minuti (secondo le dichiarazioni ufficiali) circa 100 km tra Firenze e Bologna e circa 300 km tra Grosseto e Rovereto (Trento). In pratica i due Typhoon hanno compiuto l'intero tragitto ad una media di 845 km/h e quindi ben al di sotto della velocità necessaria (1.200 km/h circa) per la produzione del bang sonico. Inoltre i 100 chilometri percorsi tra Firenze e Bologna in 9 minuti, sempre attenendosi alle dichiarazioni ufficiali, dimostrano che i due intercettori hanno percorso tale distanza ad una velocità media di 666 km/h. A maggior ragione, nemmeno in questo caso, se mai hanno volato davvero due Typhoon, i caccia possono essere stati la causa delle deflagrazioni.

2) Il Cessna 551 è un velivolo di tipo “Executive” che raggiunge una velocità di crociera di 746 km/h. Ammettendo anche un notevole ritardo nella procedura di scramble (pur sempre deprecabile), non si comprende come sia possibile che il Cessna 551 sia stato raggiunto solo una volta arrivato sui cieli di Rovereto, visto che gli intercettori, secondo quanto dichiarato, hanno raggiunto e superato la velocità del suono. In pratica ha percorso indisturbato mezzo nord Italia. Se fosse stato un caccia ben più veloce? Avrebbe potuto compiere il giro dell'intero terrtorio italiano!

Anche sullo schierato e fazioso forum di MD-80.it sono stati inseriti alcuni interventi in cui si esprimono delle perplessità.

sblanzio il 27 mag 2009, 19:17 scrive:

“Se il Citation è entrato “senza adeguata autorizzazione” nello spazio aereo italiano provenendo da Cannes, anche senza conoscere nel dettaglio la rotta dell'a/m secondo la logica l'ingresso dovrebbe essere avvenuto al confine con la Francia meridionale.
Possibile che con i nostri “potenti mezzi” non siamo riusciti a intercettarlo prima che arrivasse su Trento? Se la destinazione era Vienna, praticamente si è fatto 3/4 di volo indisturbato. E se invece fosse stato un volo dirottato con intenzioni non propriamente pacifiche?”

support_5 (sedicente controllore di volo) il 27 mag 2009, 21:45 osserva:

“Anche se è partito da Cannes avrà comunque fatto un piano di volo con congruo anticipo, quindi quel volo si conosceva ancora prima che partisse. Se il piano di volo “scappa” senza che nessuno se ne accorga, i dati di quel volo vengono comunque ricevuti da milano acc almeno 10 minuti prima dell'ingresso nella fir, quindi quel volo poteva essere intercettato ben prima di quanto lo sia stato realmente.

Particolari tipi di voli, per attraversare il territorio italiano hanno bisogno di un'autorizzazione. Può accadere che tale autorizzazione non sia stata richiesta, quando tutto funziona a dovere l'aereo senza autorizzazione non viene proprio fatto entrare nello spazio aereo italiano, nel senso che la difesa aerea, vedendo che il piano di volo di quel particolare velivolo interessa l'Italia e non ha autorizzazione, nega allo stesso l'ingresso. A volte succede che il piano di volo non viene analizzato attentamente e quindi non ci si accorge della mancanza dell'autorizzazione. Poco male, perchè i dati di quel volo vengono trasferiti al primo acc italiano almeno 10 minuti prima dell'ingresso, quindi la difesa ha tutto il tempo per accorgersene ed agire di conseguenza. Onestamente stamattina non so cosa si sia inceppato nel meccanismo, questo è il motivo per cui ho detto che, a mio avviso la difesa non ci ha fatto una bella figura”.

3) L'aeronautica montenegrina dispone dei seguenti velivoli:

Attack J-22, G-4, Mi-24, SA.342 GAMA
Fighter MiG-29, MiG-21Bis
Interceptor MiG-21Bis
Reconnaissance MiG-21M, MiG-21R, IJ-22, INJ-22,SA.341 HERA
Trainer Utva 75, G-4, NJ-22
Transport An-2, An-26, YAK-40, Falcon 50, Learjet 25, Mi-8

Air Force of the Federal Republic of Yugoslavia / Serbia and Montenegro
http://en.wikipedia.org/

Come potete notare, l'aeronautica del Montenegro non possiede alcun Cessna 551. Come la mettiamo?

A queste semplici osservazioni aggiungiamo un'importante testimonianza:

“Caro […], cercherò di essere concisa. Ti segnalo questa cosa perchè mi ha particolarmente turbata ed alla quale non sono in grado di dare una spiegazione.

Ieri mattina, al parcheggio del supermercato, in un cielo quasi blu per il vento della notte precedente, vedo due scie enormi salire in verticale verso il cielo. La sensazione è come se fossero partite da terra, andavano velocissime, ma soprattutto non riuscivo a vedere l'aereo che le generava.

Ho provato a fotografare col mio telefonino nuovo, del quale non conoscevo ancora l'utilizzo. Mi sono poi accorta di aver registrato un video, in cui trovi alcuni fotogrammi chiari.

1) Le due scie che salgono (da zona collinare Reggio-Parma)

2) A circa 30 secondi le due scie hanno iniziato a viaggiare in orizzontale per poi avvicinarsi moltissimo tra loro. Ad un certo punto, nel fotogramma, vedi che una scia perde di intensità fino a sparire. Nel punto in cui ha perso di intensità si è sentito un gran botto, seguìto poi da un secondo botto dopo pochi secondi.

3) Alla fine del filmato, vedi solo una scia orizzontale nel cielo che va in direzione Mantova.

Insomma, ieri mi è preso un vero colpo.

Ciao e grazie

(Lettera firmata)

Reggio Emilia”

In conclusione possiamo affermare, con assoluta certezza, che anche l'episodio del 27 maggio nei cieli tosco-emiliani non è da ascriversi ad un semplice bang sonico. I dati lo confermano. Inoltre l'area di percezione dei boati è spostata ad ovest dell'autostrada A1 e quindi si evidenzia che il punto d'origine della deflagrazione si trova a circa 50 miglia dal percorso ideale compiuto, secondo l'Aeronautica militare italiana, dai caccia intercettori.

Quale ipotesi possiamo formulare alla luce dei frequenti episodi simili che in questi mesi occorrono in varie parti d'Italia, ma anche all'estero?

La testimonianza sopra riportata, il filmato nonché altre testimonianze raccolte in questi ultimi mesi, in relazione ad altri fatti analoghi, sempre “giustificati” come bang sonici, ci inducono a pensare che i velivoli droni impegnati nelle missioni di aerosol clandestine vengono abbattuti in volo, allorquando presentano dei problemi che metterebbero a rischio la segretezza delle operazioni. Ciò si è probabilmente verificato sulla Sila, sui cieli liguri pochi giorni fa ed in occasione di altri episodi che la cronaca ha descritto in passato come bang sonici.

Si ringrazia M.R. per la fattiva collaborazione, per il materiale e per le indagini in loco compiute.

www.tankerenemy.com