Cosa si cela nella Nube di Oort? Lo sapremo nel 2012

Cosa si cela nella Nube di Oort? Lo sapremo nel 2012
Nube di Oort
Nube di Oort

Sapete come si possa intuire che qualcosa è presente anche se non lo vedi?

Ebbene, gli astronomi hanno la sensazione della presenza di un oggetto enorme, nascosto nello spazio. E quando diciamo enorme, intendiamo gigantesco.

Potrebbe essere sia una stella nana bruna o un pianeta gigante gassoso, sarebbe in agguato nel punto più esterno del nostro sistema solare, ben al di là di Plutone. L’oggetto ipotizzato, soprannominato Tyche, è stimato essere quattro volte più grande di Giove e 15.000 volte più lontano dal Sole della Terra.

Gli astrofisici Giovanni Matese e Daniel Whitmire, presso l’Università della Louisiana a Lafayette, ritengono che i dati di WISE, il telescopio spaziale a infrarossi della Nasa, confermerà l’esistenza Tyche e la posizione esatta entro due anni.

La presenza di un oggetto così massiccio nei pressi della Nube di Oort potrebbe spiegare il fuoco di fila delle comete provenienti da una direzione inaspettata.

La sua orbita, di 27 milioni di anni, potrebbe spiegare anche la ciclicità delle estinzioni di massa sulla Terra, sostengono alcuni scienziati.

Le nane brune sono stelle fredde “non riuscite”: La loro oscurità e la mancanza di radiazione ultravioletta può renderli difficili da individuare. I pianeti giganti gassosi sono enormi – pensare a Saturno, Giove e Nettuno – sono costituiti da gas e possono non avere una superficie solida come quella della Terra.

Whitmire ha detto che Tyche sarà probabilmente composto di idrogeno e di elio con macchie di colore e bande come Giove. “Ci aspettiamo che abbia anche delle lune”, ha continuato a spiegare. “Tutti i pianeti esterni li hanno.” Nella fattispecie sarebbero anch’essi giganteschi. Uno di questi potrebbe essere, secondo alcuni, Nibiru, per gli antichi Babilonesi, era il corpo celeste associato al dio Marduk. Il nome viene dalla lingua accadica e significa punto di attraversamento o di transizione.

Nella maggior parte dei testi babilonesi è identificato col pianeta Giove; nella tavoletta n. 5 dell’ Enûma Eliš potrebbe essere la Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi, ma Thuban o forse Kochab. Secondo gli scrittori contemporanei Zecharia Sitchin e Burak Eldem, gli scritti Sumeri quando parlano di Nibiru si riferirebbero ad un pianeta oggi sconosciuto. Le teorie di Sitchin sono state ampiamente smentite dalla “scienza ufficiale” ma non è la prima volta che i veri scienziati si sono dovuti ricredere, la scoperta prevista di questo corpo celeste dovrà far riscrivere molti libri.

Zecharia Sitchin:

(Baku, 11 luglio 1922 – New York, 9 ottobre 2010) è stato uno scrittore azero. È stato autore di molti libri di divulgazione sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, ed è un sostenitore della “teoria dell’antico astronauta” come spiegazione dell’origine dell’uomo. Le controverse teorie di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, sono considerate pseudoscienza dalla comunità scientifico-accademica, ma registrano un buon seguito nell’ambito della letteratura popolare.

Egli attribuisce la creazione dell’antica cultura dei Sumeri ad una presunta razza aliena, detta Nefilim (in ebraico) o Anunnaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico 9º pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese. Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat, che sarebbe previsto dalla Legge di Titius-Bode. Il punto di vista di Sitchin non è supportato da alcuna prova scientifica, e la sua teoria personale non viene considerata attendibile per via dell’assenza di prove a sostegno, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista scientifico.

Le teorie di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del creazionismo non-religioso, ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di Evoluzione teistica, sebbene egli sostenga che l’uomo sarebbe a suo dire frutto di esperimenti di ibridazione genetica con specie terrestri condotti da alieni. Ma ritornando a noi, l’esistenza di Tyche fu ipotizzata nel 1984 ma si pensava fosse Nemesis, una stella buia compagna del sole. E ‘stato oggetto di ricerca astronomica e di dibattito da allora.

Per distinguerlo dalla teoria stella Nemesis (originariamente la dea greca distribuiva gioia o dolore secondo il giusto, e quindi con nemesi si intende evento, situazione negativa che segue un periodo particolarmente fortunato come atto di giustizia compensatrice distribuito dal fato, nella cultura anglosassone moderna, il termine ha assunto il significato di nemico), Matese e Whitmire chiedono che l’oggetto da loro ipotizzato si chiami Tyche, (nella mitologia greca, Tiche (o Tyche, dal greco Τύχη) è la personificazione della fortuna) la sorella buona della dea Nemesi.

Se l’esistenza fosse confermata, se davvero fosse così grande, se davvero si avvicinasse troppo al nostro pianeta, se scoprissimo con “terrore” che davvero il 2012 accadrà qualcosa di terribile a causa sua, allora avremmo la certezza, che alcune leggende in realtà erano solo ricordi di eventi già vissuti dai nostri avi.