Cosmologia dell’ “attimo presente” e Universo in Equilibrio Dinamico

Cosmologia dell’ “attimo presente” e Universo in Equilibrio Dinamico
vuoto quantistico dinamico
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La nostra recente ricerca sull’epistemologia conferma che il tempo non è la quarta dimensione dello spazio e che il modello dello spazio-tempo non ha controparte nell’universo fisico. Inoltre l’epistemologia biiettiva nega che uno “spazio vuoto” privato di proprietà fisiche possa essere un mezzo in cui avvengono cambiamenti fisici. Il termine “spazio vuoto” non ha controparte nell’universo fisico, esiste solo come modello matematico. Questi risultati richiedono che lo spazio universale abbia qualche origine più fondamentale; in questo documento si propone che l’origine dello spazio universale sia il vuoto quantistico della metrica di Planck che possiede una densità variabile di energia. Una data particella o corpo massivo diminuisce la densità di energia del vuoto quantistico rispetto alla quantità della sua energia. I risultati della nostra ricerca confermano che la curvatura del modello dello spazio-tempo nella Relatività Generale è una descrizione della densità di energia del vuoto quantistico. Il nostro modello è supportato dai risultati della ricerca della NASA che confermano come lo spazio universale concreto non sia curvato, ma corrisponda alla geometria Euclidea. Considerando che lo spazio universale è piatto, la “curvatura dello spazio” ha la controparte in qualche realtà fisica ontologicamente più profonda, ovvero la densità variabile di energia del vuoto quantistico.
Nella teoria dei numeri infiniti è noto che se diciamo che il numero cardinale dei numeri naturali equivale al numero cardinale dei numeri reali, non siamo in contraddizione. Questo conferma che l'”infinito” non è un termine di metrica. La distanza infinita sommata a 1000 km resta una distanza infinita. Considerando che lo spazio euclideo corrisponde alla forma geometrica dello spazio universale avremo difficoltà a vedere l’universo come sistema chiuso con una quantità di materia finita e un diametro finito. Risulta più ragionevole studiare le leggi dell’universo osservabile la cui omogeinità assicura che le stesse leggi siano valide nell’universo infinito intero.

Il modello cosmologico UDE – “Universo in Equilibrio Dinamico”
Nel vuoto quantistico che è l’arena fondamentale dell’universo, il tempo ha solo esistenza matematica. Passato, presente e futuro non sono la quarta dimensione dello spazio. L’universo esiste in ciò che Einstein chiamava “NOW” (qui e ora, attimo presente): «C’è qualcosa di essenziale riguardo l’attimo presente che è fuori dal regno della scienza. Noi, che crediamo nella fisica, sappiamo che la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente».

La comune immagine dell’universo in espansione nel tempo non è appropriata:
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Fig.1 Cosmologia del Big Bang

L’universo esiste nel vuoto quantistico (che da ora chiamerò “vuoto quantistico dinamico” -DQV che è il “Qui e ora”.

L’universo è atemporale nel senso che il tempo non è una dimensione fisica esistente. Questo è anche confermato dalla ricerca di Kurt Gödel. Nel 1949 Gödel è arrivato a produrre una prova importante: “In ogni universo descritto dalla Teoria della Relatività, il tempo non può esistere”.
Un modello di universo dove il tempo è solo un parametro di cambiamento matematico, moto, richiede la rilettura di alcuni dati sperimentali. Considerando che l’universo esiste nel tempo fisico, l’interpretazione per cui la radiazione cosmica di fondo (CMB) avrebbe origine a 380000 anni dal big bang trova un senso, perchè il tempo t è una dimensione fisica rispetto al big bang (punto A nella figura 1) e il momento presente è quello in cui misuriamo la CMB (punto B in figura 2), in altre parole il tempo trasmette la CMB. Considerando che l’universo esiste nel DQV che è l’attimo presente, la CMB non può avere origine in un qualche passato ipotetico e il tempo non può trasmetterla.
La fonte della CMB è presente nell’universo attuale che osserviamo. In questa prospettiva anche il modello delle onde gravitazionali come increspature dello spazio-tempo con origine nel big bang è discutibile. Le onde gravitazionali (se esistono) avrebbero origine nel DQV che è il presente. Nel nostro modello la gravità è un risultato della fondamentale simmetria tra una data particella o oggetto materiale e la densità di energia del DQV che viene diminuita. Il nostro modello non predice l’esistenza del gravitone e delle onde gravitazionali. Massa e gravità hanno origine nella densita diminuita di energia del vuoto quantistico, a causa della presenza di una data particella o corpo massivo.

qvm1Fig.2 massa inerziale

qvm2
Fig.3 massa gravitazionale

Il vuoto quantistico esterno possiede una densità superiore di energia rispetto a quello interno alla particella o all’oggetto. Questa “pressione del vuoto quantistico” genera la massa inerziale, quando due particelle o corpi creano un’area di densità minore di energia, la densità del vuoto quantistico esterno spinge verso l’area con densità inferiore. Quest’ultima “segue” sempre una data particella e le dona massa inerziale e gravitazionale. L’area di densità minore d’energia del vuoto quantistico e la particella saranno sempre inseparabili. Il modello standard non dovrebbe trattare la particella senza trattare il vuoto quantistico in cui essa esiste. L’dea della fisica del 20° secolo per cui le particelle e i campi possono esistere nello “spazio vuoto” privato di proprietà fisiche va contro il modello dello spazio universale di Max Planck e ha ostacolato lo sviluppo della fisica per un secolo. Lo stesso Einstein era contrario all’idea che lo spazio potesse esistere senza proprietà fisiche. Nella nostra teoria EMG (Energy Mass Gravity Theory) la funzione del campo di Higgs viene eseguita dalla densità variabile di energia del vuoto quantistico, come anche la funzione del campo gravitazionale. La teoria EMG non richiede l’esistenza del gravitone e delle onde gravitazionali. La ricerca degli ultimi decenni conferma la non esistenza delle onde gravitazionali. Altri documenti espongono la “debolezza” del meccanismo di Higgse dell’idea che il bosone di Higgs abbia propria massa. Lavori recenti riportano che nel modello matematico del meccanismo di Higgs ci siano contraddizoni. Nella teoria EMG il bosone di Higgs non è altro che un flusso particolare dell’energia del vuoto quantistico, rilasciato dalla collisione di due protoni. Il bosone di Higgs non prova l’esistenza del campo di Higgs, ma solo che la collisione di due protoni rilascia energia del vuoto quantistico per l’ammontare di 125 GeV/c2 che dopo il suo tempo di vita di 10^-22 secondi, torna nuovamente nel vuoto quantistico tramite alcuni fermioni.

L’evoluzione della Vita come parte fondamentale delle dinamiche universali
L’aumento di entropia nell’universo osservabile è solo una parte delle dinamiche cosmiche e non governa l’universo che nell’insieme non ha entropia, è un sistema che si rinnova continuamente. In tale universo l’evoluzione della vita è un processo continuo di diminuzione dell’entropia nell’intero universo. Sembra che in esso la materia abbia tendenza a svilupparsi nella vita e quindi in organismi viventi. Nella fisica odierna l’omogeinità dello spazio universale è accettata in generale, significa che lo spazio universale ha le stesse proprietà su larga scala e quindi che le proprietà fisiche che definiscono le circostanze per lo sviluppo della vita sono le stesse in tutto l’universo. L’omogeinità fisica include anche l’omogeinità biologica e quindi l’evoluzione della vita sul pianeta terra potrebbe essere parte di un processo universale, una parte fondamentale delle dinamiche cosmiche. Gli elementi organici di base per lo sviluppo della vita sono stati trovati in tutto lo spazio universale, questo significa che si trova nella fase dell'”evoluzione chimica” sviluppatasi in evoluzione biologica su pianeti simili alla Terra. La NASA scopre pianeti di questo tipo e non possiamo rigettare a priori la possibilità che altre civiltà siano presenti nell’universo. La scienza per servire l’umanità deve sviluppare un “approccio cosmico” dove ogni processo che avviene sul pianeta Terra viene esaminato come processo universale, l’antropocentrismo e l’egocentrismo appartenenti alla scienza del 20° secolo vanno abbandonati. Stiamo vivendo prima nell’universo, poi sul pianeta Terra e il nostro pensiero scientifico deve seguire questo fatto.
Nella cosmologia UDE l’universo fisico è governato dall”universo matematico”, un fenomeno non locale onnipresente. L’idea originale dell’universo matematico appartiene a Max Tegmark, i fenomeni nell’universo possono essere divisi in nonlocali e locali. Quelli nonlocali osservati e l’universo matematico sono atemporali (senza tempo), mentre i fenomeni locali come vuoto quantistico, fotoni, particelle elementari e oggetti massivi sono temporali, hanno un certo ordine numerico. Per esempio il moto del fotone come onda del vuoto quantistico ha un certo ordine numerico che è il tempo fondamentale. Nel modello cosmologico UDE l’entanglement quantistico è un fenomeno non-locale in cui l’universo matematico gioca il ruolo di mezzo di trasporto diretto dell’informazione tra particelle, nell’universo matematico il trasferimento di informazione è immediato, mentre nel vuoto quantistico l’informazione si muove alla velocità della luce.

Vuoto quantistico come superfluido e antigravità
Una adeguata immaginazione basata sull’epistemologia biiettiva è la forza pilotante le nuove scoperte in fisica e tecnologia. Nella Relatività Generale (GR) immaginiamo la gravità come curvatura dello spazio. Nella GR la gravità è “geometrizzata”, più lo spazio è curvo e più è forte la gravità. Immaginiamo questo modello nella figura sottostante:

Gravità geometrizzata
La nostra ricerca conferma che la geometria dello spazio nella GR è un modello matematico che descrive la densità di energia del vuoto quantistico, più lo spazio è curvo e minore è la densità del vuoto quantistico. I calcoli mostrano che nel centro di un buco nero la densità del vuoto quantistico è minore che nello spazio intergalattico, ma solo per un valore piccolissimo. Un dispositivo tecnico che incrementasse minimamente la densità del vuoto quantistico potrebbe spostarsi in direzione opposta alla gravità. Immaginando il vuoto quantistico come mezzo superfluido, abbiamo la possibilità di costruire un dispositivo antigravitazionale in grado di incrementare e decrementare la densità del vuoto quantistico. Quando tale dispositivo come in figura, girerà in senso orario, la densità del vuoto quantistico potrebbe diminuire e viceversa nel senso opposto.

qvfibGuscio di Fibonacci

Questo modello per essere considerato seriamente, necessita di verifica sperimentale. Un elettromotore posizionato veritcalmente e avente in asse una specie di guscio di Fibonacci ricoperto di una sostanza con alta densità come oro o osmio. Il guscio di Fibonacci potrebbe alterare il proprio peso a seconda della direzione di rotazione. Questa è una proposta “euristica”, necessita di verifica sperimentale che potrebbe darci indizi sull’antigravità. Secondo la teoria EMG, l’unico modello plausibile di antigravità è un dispositivo tecnico in grado di incrementare e decrementare la densità del vuoto quantistico.

Amrit Sorli, Vlad Koroli, Andrei Nistreanu, Davide Fiscaletti, Magi Mageshwaran

Articoli completi di riferimento:

Cosmology of Einstein’s NOW sciencepublishinggroup.com

UDE Cosmology Without Higgs Boson and Without Graviton sciencepublishinggroup.com

Exact Solution for Time and Entanglement in UDE Cosmology sciencepublishinggroup.com