Cosmometria: lo SpazioTempo

SpazioTempo

Al presente dell’evoluzione della nostra specie, cresciamo tramite la nostra Esperienza Umana (sommata qui e la a presunte fonti non umane, che siano entità canalizzate, esseri extraterrestri, angeli, ecc..) Questa esperienza esiste in un contesto fondamentalmente basato sulle relazioni dello spazio 3D e del tempo 4D. Anche se esiste una relatività della nostra esperienza di tali relazioni, esiste un consenso collettivo sull’elemento condiviso che, per semplicità e riconoscimento dell’apparente coesistenza inestricabile di spazio e tempo, Einstein chiamava “spaziotempo”. Questo è il fenomeno che troviamo ovunque e in qualunque tempo, che crea la nostra cosiddetta “realtà”.

Lo spaziotempo è usato in questo sito come riferimento ad un campo primario di manifestazione e consapevolezza. I suoi complementari sono il Campo Unificato, lo stato di punto zero e perfetto equilibrio e il Campo Quantistico, l’interfaccia subatomica tra il Campo Unificato e lo spaziotempo.

SpazioTempo

Cambio di Scala (scaling) Frattale Phi

Come è stato osservato e scritto per secoli, esiste uno specifico e proporzionale rapporto che troviamo ovunque in natura. Questo rapporto è detto Phi (che ha origine dalla lettera greca che si pronuncia “fi”)

cosmo26

Questo è il rapporto frattale più diffuso in natura e lo si trova facilmente nelle piante, negli animali, nelle conchiglie, nei vortici d’acqua e d’aria e in molti altri fenomeni della Terra. Lo troviamo anche nelle scale atomiche e galattiche. (vedere la sezione Cosmometry 201: Cosmometry of Phi).

Fondamentali del Phi

Il Rapporto

Il numero Phi è chiamato “costante matematica irrazionale”, uno di quei numeri che non finiscono mai come Pi greco. Il numero è 1.6180339887… Per semplicità viene ridotto a 1.618. Questo rapporto ha una proprietà unica: quando due unità di diversa lunghezza sono in proporzione phi, la lunghezza dell’unità più corta rispetto alla più lunga è della stessa proporzione che troviamo tra la lunghezza dell’unità maggiore e la somma delle due lunghezze unite.
Ecco l’illustrazione:

cosmo27

Per le persone inclini alla matematica, ecco le formule algebriche e matematiche di phi:

cosmo28

Fibonacci e Quantità Phi

Una formula matematica semplice e famosa direttamente legata a Phi è la cosiddetta Sequenza di Fibonacci. Brevemente, partendo con 0 e 1, la sequenza somma coppie di numeri per ottenere il numero seguente:
0+1=1, 1+1=2, 1+2=3, 2+3=5, etc, … per arrivare a questa sequenza:

0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987…

Questa sequenza venne inizialmente pubblicata da Leonardo di Pisa, conosciuto anche come Fibonacci, nel suo libro Liber Abaci del 1202 (anche se venne scoperta molto prima). Essa è legata a phi, perchè quando dividete una qualsiasi coppia di numeri adiacenti nella sequenza, il risultato si avvicina sempre più a phi. Per esempio (ricordando phi=1.6180339887..)

8/5=1.6

55/34=1.617647…

144/89=1.617977…

987/610=1.618032…

Quindi la Sequenza di Fibonacci è una serie di numeri che hanno una relazione proporzionata di scala, approssimativamente uguale a phi. Questi numeri possono essere usati come unità per illustrare le proporzioni in natura e infatti, si può trovare nelle reali quantità in molti aspetti dei fenomeni naturali, specialmente nelle piante come il girasole, che mostra 34 spirali in una direzione e 55 nell’altra:

cosmo30

Nella prossima sezione vedremo come utilizzare i numeri di Fibonacci per creare il rettangolo e la spirale phi (comunemente detti rettangolo e spirale aurea).

Tre Componenti Primari

A livello molto elementare della cosmometria, troviamo tre componenti primari: la Tensegrità Strutturale, il Processo di Flusso e lo Schema di Campo. Questi si combinano per divenire un modello unificato, ma spesso vediamo solo uno di essi in una data manifestazione. La premessa qui è che sono sempre tutti presenti almeno concettualmente (metafisicamente), se non energeticamente, ma invisibili, (come il campo magnetico attorno alla Terra), così come fisicamente. Diamo un rapido sguardo ai componenti. Ognuno di essi verrà approfondito nella sezione Cosmometry 201.

Energetica Strutturale: Vector Equilibrium e Plyvertexia

La cosmometria strutturale è l’esplorazione dei “solidi” geometrici, le forme che compongono la struttura architettonica di materia ed energia. Questa include i cinque “solidi” Platonici, le forme di Archimede e la miriade di forme geometriche derivanti che nascono da esse tramite costellazione, troncamento, combinazione, ecc.. Tipicamente detti poliedri (“molte facce”), Buckminster Fuller osservò che da un punto di vista energetico-sinergetico, queste strutture sono più letteralmente il risultato degli incroci di linee (vettori) di energia tensionale (tramite attrazione quanto elettromagnetica e gravitazionale) che si incontrano nei cosiddetti vertici, i punti agli angoli di un dato poliedro (come gli angoli di un cubo). In questo senso iniziò ad usare il termine “polyvertexia” per descrivere più accuratamente la disposizione geometrica dei vertici che definiscono realmente una forma strutturale. Questo termine è usato per indicare tale cambio di prospettiva utile.

Vediamo un video splendido che mostra le relazioni simmetriche incorporate dei polyvertexia Platonici di base. L’artista, ieoie, li rappresenta bene come vettori di energia con “facce” sottili:

Morphing Platonic Solids (Sacred Geometry by ieoie) from ieoie on Vimeo.

Uno dei polyvertexia è unico. Viene chiamato in due modi diversi: Cubottaedro e Vector Equilibrium. La sua caratteristica unica è che ognuno dei vertici (angoli) è ad uguale distanza da quelli vicini e dal punto centrale, da qui il nome Vector Equilibrium, dato che ogni vettore (lato) che connette i punti della circonferenza e ogni vettore che connette questi punti al centro, sono della stessa lunghezza e nella stessa relazione angolare. Non esiste altra forma strutturale con tale caratteristica (le strutture platoniche hanno tutte uguale lunghezza dei vettori esterni, ma minor lunghezza dei vettori che vanno al centro). Il “VE”, per semplicità, è la forma di energia in perfetto stato d’equilibrio. Questo, secondo Fuller e numerosi altri ricercatori che lo hanno seguito, è la struttura di base del campo spaziotemporale nel suo stato di punto zero o stato di Campo Unificato, dove tutti i vettori di energia sono uguali in forza e fase, creando così una somma totale di zero.

struct2

Altra caratteristica unica del VE è l’abilità di contrarsi ed espandersi dinamicamente in pulsazione spiraleggiante sia in simmetria sinistrorsa che destrorsa. Si tratta del “jitterbugging”, come diceva Fuller, che mette in movimento, letteralmente, le dinamiche energetiche dello spaziotempo che risultano in tutte le cose manifeste. Un differenziale di ogni sorta (pressione, carica, froza, spin), sposta il campo fuori dall’equilibrio, nasce la dualità, una differenza osservabile, una relazione, il nulla diviene qualcosa, si manifesta una entità. Come esploreremo nella sezione Cosmometry 201, per questa dinamica pulsante inerente, il VE può essere visto come la forma “madre” da cui derivano tutte le altre forme strutturali.

Crediti Immagine: antiprism.com
Crediti Immagine: antiprism.com

E’ la dinamica pulsante del VE che mette in correlazione il seguente componente primario della cosmometria: Il Toroide del Processo di Flusso.

Processo di Flusso: il Toroide

antiprism.com
Crediti Immagine: antiprism.com

Il toroide è un processo di flusso energetico che si trova ovunque e a tutte le scale nell’Universo. Come tale, è lo schema fondamentale di tutta la manifestazione cosmica, dal livello atomico a quello galattico e oltre, lo schema di tutti i sistemi energetici dinamici quando entrano in coerenza e individuazione, l’univa forma autosostentante di energia e la base di tutti i sistemi sotenibili.

Alcune delle caratteristiche essenziali del processo di flusso toroidale:

*è centrato da un punto fermo (la singolarità al centro)
*possiede un asse verticale centrale di rotazione
*riceve ed emette energia simultaneamente
*è autosostentante e composto dal medium in cui esiste

La dinamica pulsante e pompante del VE crea un flusso toroidale, il VE rappresenta la “struttura scheletrica” di un sistema toroidale.

Immagine di Goa Lobaugh - Liquid Buddha Studios
Immagine di Goa Lobaugh – Liquid Buddha Studios

Schema di Campo: Vortice Phi e Doppia Spirale

Il terzo componente primario della cosmometria è la doppia spirale phi. Una doppia spirale, in questo caso, è la configurazione creata quando due spirali (o vortici, più precisamente) con rotazione opposta, si sovrappongono. Questo schema è essenzialmente la sezione di un toroide, lo schema del campo toroidale. Come vedrete, la doppia spirale phi (e il vortice singolo phi), definisce un confine che marca l’interno e l’esterno di uno specifico sistema.

cosmo9

Il vortice phi e la doppia spirale si trovano in natura. Gli esempi più ovvi sono nei fiori e nei cactus, negli uragani e nelle galassie, ma ci sono moltissimi esempi che dimostrano la sua onnipresenza. (vedere la sezione Cosmometry 201: Cosmometry of Phi per approfondire).

Cosmometry.net

Tradotto da Richard per Altrogiornale.org