Critiche alla relatività generale

Relatività Generale

Albert-Einstein
Abstract

La Teoria della Relatività Generale (TRG) è un’estensione della Teoria della Relatività Ristretta (o Speciale) (TRR) necessaria ad Einstein per spiegare la Gravitazione. Nell’opinione di chi scrive, la TRG è sicuramente una splendida e meravigliosa teoria fisico matematica, più matematica che fisica; forse la più bella che c’è, ma è altrettanto vero che contiene profili un po’ azzardati. Penso che la TRG sia la classica teoria falsificabile alla Popper, un po’ come un modello interpretativo che va bene per spiegare parecchi fenomeni, che però non è l’essenza piena del fenomeno spiegato. Io posso spiegare scientificamente il moto di un pneumatico tramite quello di un cerchio di cartone ritagliato che rotola, ma ciò sarebbe solo un modello, che, quando poi si scava un po’, deve cedere.

E poi, supposta la realtà dell’interpretazione geometrica della curvatura, resterebbe da spiegare come mai la materia la causa; sì, la causa, ma perché? Constatare non equivale pienamente a spiegare ed a giustificare ed a rendere plausibile. Nella TRG la gravità è solo attrattiva ed Einstein, nella sua Teoria dei Campi Unificati, riassumendo un po’, dopo aver utilizzato il concetto di curvatura in TRG per spiegare l’attrazione gravitazionale, utilizzò il concetto di torsione per tentare di spiegare anche le forze repulsive dell’elettricità. Purtroppo senza successo, ossia senza che le sue nuove equazioni del campo unitario (mi pare 33) trovassero un qualche riscontro nell’Universo reale. Il lavoro di Einstein, dunque, non si esaurì con la TRG; egli, infatti, morì nel 1955 in un letto d’ospedale con carta e penna in mano!

Io, personalmente, penso che la forza di gravità sia una macroscopica forza che si compone di microscopiche forze elettrostatiche tra le particelle, positive e negative, che compongono l’Universo, e che possono considerarsi distribuite in modo random.

Introduzione
Quanto la Teoria della Relatività Ristretta sia evidente, vera e giusta, già l’ho ampiamente esposto in altri miei lavori, ai seguenti links: http://www.fisicamente.net/FISICA_2/Relativita_Ristretta_Rubino.pdf  http://www.fisicamente.net/FISICA_2/1785_RELATIVITA.pdf

Ma sulla Relatività Generale? Cosa dire? Beh, ribadirei una considerazione positiva: essa è bella. Ti fa ragionare. Ed è anche bella matematicamente. Tra parentesi, i matematici accademici considerano Einstein anche un matematico, sebbene, a mio avviso, l’approccio einsteiniano alla matematica era da fisico e non da matematico ed allo stesso Einstein, sempre a mio avviso, mancava appunto quella finalità prettamente matematica, astratta ed iperrigorosa, tipica, sempre a mio avviso, dei matematici; la matematica, per Einstein, era un mezzo per capire e non un fine. Per me, tra parentesi, la matematica è anche un fine, non solo un mezzo, ma aggiungo che per me la domanda se la matematica è una scoperta o un’invenzione viene inquadrata in un ambiente ben preciso e ben delineato.

Sicuramente la matematica è anche, ma non solo, un po’ la scienza dell’ovvietà, ossia 2=2; certo; infatti, perché dovrebbe essere che 2=3? Una cosa è se stessa, non qualcos’altro. Ma poi mi spingo più in là. La matematica, a mio avviso, quasi va inquadrata in un contesto fisico e va subordinata alla stessa fisica. Infatti, gli assi cartesiani sono per la matematica un po’ ciò che lo scheletro e le ossa sono per il corpo umano. Ma la rappresentazione cartesiana è una subordinazione della matematica alla “fisica” dello spazio, in quanto un asse ci dà una lunghezza, ossia una grandezza fisica regina.

Ma allora consideriamo la matematica senza la rappresentazione geometrica degli assi cartesiani; in altre parole, consideriamo solo l’essenza matematica del contare e basta. Del numerare e basta. Beh, mi dispiace dover ricordare ancora una volta che siamo corpi fisici con i piedi per terra, ma contare richiama lo schierare “fisicamente” degli oggetti, o un “insieme” di oggetti, e valutarne la consistenza “fisica” del tanto/poco, richiamando il concetto fisico della ripetizione di un elemento, o di un oggetto. Comunque, non dilunghiamoci ulteriormente e passiamo ad alcuni Talloni di Achille della TRG. Primo fra tutti la quarta dimensione, anche se scenderò nello specifico solo dopo.

Leonardo Rubino (leonrubino@yahoo.it)

Documento completo: http://altrogiornale.org/download/266722/