Crollano i Suv

Il Giornale Online
Dopo gli Stati Uniti, loro patria, le vendite dei SUV crollano anche in Italia e in Europa. Il dato: i prezzi di benzina e gasolio s'infiammano. Il fatto: inquinamento e gas serra preoccupano sempre più. Il simbolo: l'Hummer in svendita.

Pèrdono vendite i SUV americani e tedeschi, ma non solo: per la prima volta scendono anche le immatricolazioni dei SUV di fascia medio-piccola come la Toyota Rav 4 (-30,3% nei primi tre mesi dell’anno in Europa) e la Bmw X3 (-21,9%). In controtendenza la Nissan X-Trail, con un +13,4% dall’inizio dell’anno in Europa e un +43% in Italia.

Europa. Sono solo alcuni esempi di una marcata inversione di tendenza del mercato automobilistico: in Europa nel primo trimestre 2008 sono stati venduti 306.523 SUV contro i 320.042 dello scorso anno. Un calo del 4,3%. La Francia ha fatto segnare, nei primi tre mesi del 2008, un – 40%; la Spagna addirittura un – 42%. Gli unici paesi in controtendenza sono la Gran Bretagna (+7%) e la Germania (+4,5%). Ma i segnali dicono che il fenomeno degli Sport Utility Vehicle si stia ridimensionando. E' finito il boom dei SUV? Difficile pronosticarlo, data l’altalenanza delle mode, dei prezzi e del caro-carburanti. Ciò che è certo è che un inversione di tendenza così significativa non si era mai verificata in questi anni.

Italia. Qui il fenomeno è ancora più marcato: le vendite si sono arrestate a 55.519 contro le 60.483 dello scorso anno, una variazione del -8.21%.

Usa. “GM: SUV addio, bevono troppo” titolavano nel giugno 2008 i quotidiani. Il salasso petrolifero continua a mietere vittime. General Motors, il primo costruttore americano, abbassa le saracinesche di quattro impianti di Suv e pick up in nord America, pensa alla cessione del marchio Hummer e conferma il proprio impegno per la produzione di un'auto al 100% elettrica che potrebbe debuttare nel 2010. Mosse svelate dall'amministratore delegato Rick Wagoner nel corso della 100esima assemblea degli azionisti. Una reazione per un mercato che, a causa del caro-carburanti, rivede le proprie abitudini, privilegiando vetture più piccole, più economiche, più efficienti.

“Dall'inizio dell'anno, l'economia americana e la situazione commerciale sono divenute significativamente più difficili – spiega Wagoner – gli elevati prezzi dei carburanti stanno cambiando le abitudini dei consumatori e stanno influenzando le vendite di auto negli Usa”. La chiusura di impianti in Ohio, Wisconsin, New Mexico e Canada avverrà “in contatto con i sindacati per far sì che le chiusure, da cui deriveranno risparmi per 1 miliardo di dollari, non abbiano conseguenze pesanti per l'occupazione”.

Wagoner ha ribadito che nello stesso tempo GM è impegnata nella produzione della Chevrolet Volt, una vettura al 100% elettrica che, secondo l'obiettivo, dovrebbe essere lanciata sul mercato nel 2010. “Crediamo che sia il passo più significativo mai effettuato nell'evoluzione della nostra industria per liberarsi dalla dipendenza praticamente totale nei confronti del petrolio”.

La 'svolta verde' di Gm passa anche per una revisione della strategia su Hummer, l'enorme 4×4 d'ispirazione militare divenuto simbolo dell'ingordigia di petrolio. Le vendite di Hummer negli Usa sono scese del 46% in aprile rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. “Tutte le opzioni sono aperte, da una vendita totale a una parziale del marchio”, ha concluso Wagoner, sottolineando come in passato il marchio ha dato buoni risultati in termini di vendite e profitti ma ora “questa equazione è ovviamente cambiata”.

Stefano Carnazzi
Fonte : http://www.lifegate.it/ambiente/articolo.php?id_articolo=2545