Crop circles: la chiave

Crop circles: la chiave

Cari Amici di Altrogiornale, Claudio condivide con tutti noi la sua ricerca di un possibile messaggio che sembra essere nascosto nel simbolismo del fenomeno che chiamiamo “Cerchi nel Grano” o “Crop circles” e sicuramente si tratta di un contributo importante in questo periodo dove ogni intuizione può essere utile per uscire da una crisi globale ed entrare in un nuovo equilibrio. Ringraziamo Claudio per il lavoro svolto e vi auguriamo una piacevole lettura dell’articolo di presentazione del suo libro.

Crop circlesTanti anni fa ho incominciato ad interessarmi ai crop circles perché sono rimasto affascinato dalla geometria e dalla simbologia delle splendide formazioni che apparivano nelle coltivazioni dell’Inghilterra e di tutto il mondo.

Ora, con anni di ricerche alle spalle, sono arrivato al punto di ritenere che il fenomeno non si possa più considerare fine a se stesso. Penso, infatti, di aver trovato una sorta di chiave che ci servirà ad afferrarne il messaggio.

Per poterla comprendere, però, dobbiamo fare un grosso passo indietro nel tempo partendo dalla storia antica, che sta alla base del simbolismo esoterico, dal greco esoterikos (interno o dentro, riferito ai sacri misteri). Nella ricostruzione storica degli eventi toccheremo, per brevità, solamente alcuni momenti storici essenziali, che legano il filo del discorso.

– 450 mila anni fa, secondo la mitologia Sumera

Un popolo proveniente dal pianeta Ni.bi.ru approdò sulla terra alla ricerca di un materiale molto prezioso per la sopravvivenza del proprio mondo, l’oro. Il luogo dell’atterraggio fu la Mesopotamia, la terra tra i due fiumi, che oggi si chiama Iraq.

Dopo il primo insediamento fu avviata la colonizzazione, la costruzione di più installazioni ed un Centro Controllo Missione Terra che regolava le navi in partenza e in arrivo. Col tempo i colonizzatori si misero a scavare anche nel sud dell’attuale Africa e col passare dei millenni si resero conto che avevano bisogno di mano d’opera.

Fu così che, grazie alle loro conoscenze, decisero di creare un essere lavoratore da addestrare che li potesse aiutare (130.000 a.c.).

Bryan Sykes, titolare della cattedra di Genetica Umana ad Oxford, ha scoperto che il DNA mitocondriale di tutta la razza umana discende da un’unica donna (chiamata dagli scienziati Eva mitocondriale) vissuta nell’Africa meridionale tra 120.000 e 150.000 anni fa.

Grazie ad En.Ki (il Signore della Terra – il Comandante Scientifico della missione) dopo diversi tentativi nacque l’Uomo. Adamo e Ti.Amat (Eva), i progenitori della razza terrestre, vissero per un breve periodo nell’E.Din (la Casa dei giusti, in Mesopotamia, che noi conosciamo come il giardino dell’Eden) e poi furono allontanati da En.Lil (il Signore in Comando) che non li accettava e che non approvò mai la loro creazione.

Con un secondo intervento genetico, da parte di En.Ki, due figlie di Adamo ed Eva diedero alla luce Adapa e Titi che a loro volta generarono Abele e Caino e altri 30 maschi e 30 femmine. Dopo sei generazioni nacquero: Enoch (En.Ki.Me – colui che ha ottenuto la conoscenza), Matushal, Lamech e poi Ziusudra (Noè).

– In quel periodo i colonizzatori cominciarono a farsi trattare come Dei onnipotenti

Un grande diluvio spazzò via ogni cosa dalle terre colonizzate, ma gli Dei riuscirono a mettersi in salvo ritirandosi sulle navi in orbita attorno al pianeta. En.Lil (il Signore in Comando) ordinò, prima della catastrofe, che non fosse salvato nessun terrestre. En.Ki (il Signore della Terra), invece, cercò di salvare, almeno in parte le proprie creature e avvertendo Ziusudra, che riuscì a mettersi in salvo costruendo una nave. Insieme a lui e alla propria famiglia salì sulla nave anche un “attendente” di En.Ki, che li guidò nella navigazione.

Quando le acque si ritirarono gli Dei scesero sulla terra e si riinsediarono ma le terre riemerse non erano più abitabili come prima e così dovettero spostare gli insediamenti più a nord della Mesopotamia costruendo il Centro Controllo Missione a Shu.Lim (l’attuale Gerusalemme), il Centro Supremo delle quattro regioni (rappresentato dal simbolo in fig.1). In quel periodo il luogo di atterraggio era Baalbek (nell’attuale Libano) e la traiettoria di discesa per le loro navi era definita dalla direttrice formata dal monte Ararat e dalla grande piramide di Giza.

Testimonianze di una civiltà avanzata si trovano tuttora a Gerico e risalgono al 7300 a.c..


Nei millenni successivi i due clan Anun.na.ki (il cielo che giunge in terra) dei due fratelli En.ki ed En.lil e dalle loro rispettive progenie, nate sulla terra, si spartirono i territori che andavano dall’Egitto all’India passando per tutto il medio oriente. Il clan di En.ki s’insediò in Egitto ed in alcune zone del nord dell’attuale Iran mentre la stirpe di En.lil nelle restanti zone del medio oriente e dell’attuale Pakistan. In Egitto il culto di Ptha (En.ki), il signore della creazione, e dei suoi discendenti Thoth (Nin.gish.zid.da) e Ra (Marduk) sono tuttora ricordati e provengono dalla mitologia Sumera-Accadica. Gli egizi, ad esempio, sapevano che Ptha proveniva da una città lontana di nome Ur che si trovava, per loro, nel lontano est. Della fazione di En.Lil, invece, i nomi più altisonanti che sono arrivati fino a noi sono: Nannar (il dio Sin) ed Inanna (per gli egizi Ishtar).

Dopo che l’Uomo divenne indipendente gli Dei si ritirarono dal comando mettendo a capo delle regioni i loro “Sacerdoti” che facevano da tramite tra loro e i “terrestri”. Tutt’ora in Iran il “capo” del paese è una guida spirituale. Le progenie dei due clan però non erano in accordo tra loro e coinvolgevano nelle loro vicende i comandanti “terrestri” che, per ingraziarsi l’uno o l’altro Dio, si lanciavano in guerre contro i loro simili. Così nacquero i confini tra le varie terre e con l’episodio di Babele (Bab.ili = Babilonia o porta degli dei) iniziarono le divisioni linguistiche (fig.1a). In quel tempo il pantheon Sumero contava dodici dei.

Il clan di En.lil si rese conto che la situazione stava diventando insostenibile e così decise di proporsi con un unico nome, Yahweh (colui che è). Gli enliliti scelsero come loro “tramite” Abraham (Abramo), nato a Nippur e figlio di un “sacerdote”, che divenne il capostipite della stirpe ebraica.

Il termine Ebrei, infatti, proviene da Ni.ib.ri (= coloro che provengono da Nippur) che in accadico diventò Ib.ri e poi Ebrew. Ad Abramo fu ordinato di prendere il proprio esercito, la propria famiglia e di trasferirsi in terra d’Israele per portare ordine e fondare il proprio popolo. Yahweh disse ad Abramo “Non ti imparenterai con loro (i non-ebrei), non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me, per farli servire a dèi stranieri, e l’ira del Signore si accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe” Deuteronomio (7:3).

Nel 2300 a.c. l’eterna diatriba fra clan portò allo scontro di alcuni loro esponenti i quali utilizzarono armi atomiche per distruggere le rampe di lancio delle navi situate sul monte Sinai.

Tutt’oggi i livelli di radiazione nella penisola del Sinai sono decisamente superiori alla norma[/u]. Gli effetti del vento radioattivo, che si propagò verso est, annientarono la civiltà in mesopotamia per circa due secoli. [u]Ci sono racconti di quel tempo, della zona di Ur, che descrivono un vento che portò morte lenta e dolorosa, tipica dell’avvelenamento da radiazioni.

Gli dei-esploratori trovarono altri siti in America meridionale dove estrarre oro con facilità, quindi costruirono altre rampe di lancio per le proprie navi e poi fu firmato un accordo tra i due clan. Quetzalcoatl fu il nome meso-americano che prese il dio che in Egitto si faceva chiamare Thoth (Nin.gish.zid.da in sumero). Nel 550 a.c. sembra che ci sia stato l’epilogo e che gli dei se ne siano andati o perlomeno che si siano ritirati dal pianeta Terra lasciando le loro conoscenze ai loro sacerdoti. Lo dimostra un’incisione che si trova sulle colonne del tempio di Haran in Turchia.

– La storia prosegue

Nasce Gesù Cristo, Gesù deriva da Yehoshua che significa “Yahweh è salvezza” e Cristo da Kristos (greco), che equivale a Masiah in ebraico, che vuol dire Messia. Questo dio fissa un punto fermo nella storia e ridarà una speranza ai terrestri. La discendenza di Cristo che Maria Maddalena portava in grembo raggiunse la colonia ebraica in Provenza. Da lì il sangue reale (Sang Real) si diffuse, col tempo, attraverso la casata Merovingia a tutte case reali più importanti d’Europa. Durante l’impero di Enrico IV, del Sacro Romano, Impero iniziarono le crociate, volute da Papa Urbano II.

Dopo che nel 1099 i Crociati conquistarono la Terra Santa il Maestro Hugues de Payens, con un gruppo di otto uomini arrivò a Gerusalemme (Shu.lim = il luogo supremo delle quattro regioni) e si mise a scavare sotto il tempio di Salomone per nove anni alla ricerca di un tesoro nascosto (forse le antiche conoscenze). Nel 1119 ci fu la fondazione ufficiale dell’Ordine dei Cavalieri Templari, di cui Hugues de Payens fu il primo Gran Maestro.

L’Ordine dei Templari fu, poi, smantellato con false accuse dal Re di Francia Filippo il Bello e da papa Clemente V nel 1307, per impadronirsi del tesoro dell’ordine, custodito a Parigi.

Il piano ordito da il re di Francia, però, non sortì l’effetto sperato, i cavalieri templari di tutta Europa, infatti, si lasciarono prendere ed arrestare senza opporre resistenza, come per coprire qualcosa di più grande di loro.

Infatti con la fuga via mare, dalla Francia, di un piccolo gruppo di Templari, sfuggiti al Re di Francia, il tesoro giunse in Scozia (che non applicava la bolla papale di scioglimento dei Templari), più precisamente a Rosslyn, nelle mani degli antenati di William Sinclair, discendenti dei Merovingi e quindi del Sang Real. Per custodire il segreto questi costruì nel 1446-50 l’omonima cappella, che riproduce fedelmente il Sancta Sanctorum del primo tempio di Gerusalemme.

Nessuno sa esattamente che fine abbia fatto il tesoro dei templari tra il 1307 ed il 1446. Si presume che quel gruppo di Cavalieri siano approdati ad Oak Island, una piccola isoletta canadese situata presso la Mahone Bay, in Nova Scotia.

Nella cappella di Rosslyn furono incise sulla pietra, nel 1446, le raffigurazioni di piante di provenienza americana come l’aloe ed il mais, prima della scoperta dell’America (1492).

Nel 1717 fu fondata la Massoneria, la quale riprese le conoscenze dell’Ordine Templare. Dal luogo di fondazione, la Scozia, si diffuse in tutta Europa e poi in tutto il mondo fino agli Stati Uniti d’America i cui padri fondatori erano affiliati al più antico rito, quello scozzese. A questo punto la parte storica può terminare, abbiamo raccolto tutte le informazioni che ci servivano per proseguire.

– Il luogo dei crop circles

La ricostruzione storica che abbiamo appena visto ci permette di analizzare ora i cerchi nel grano in un’ottica diversa. Come abbiamo visto, tutta la storia antica da un significato a numerosi simboli e parole che troviamo nella nostra vita che, col tempo, hanno assunto significati diversi ma che, se visti alla loro origine, ci permettono una visione ben più chiara.

La parola En, ad esempio, stava in passato per Signore, da non confondere con la parola Dio, che si traduceva con El o Elhoim (figli delle dee). Nel sud dell’attuale Inghilterra la parola Signore nel corso del tempo divenne Engel. Da qui Engelland (land = terra), che significava Terra del Signore, che diventò in seguito England.

Dopo diversi anni d’indagini statistiche sulle apparizioni dei crop circles, questo discorso mi ha permesso di trovare un punto fermo nella decodifica del messaggio. Infatti, da quando il fenomeno è cominciato il suo epicentro è sempre stato il sud dell’Inghilterra (England), più precisamente la contea del Wiltshire, tra le rovine dei menhir di Avebury (fig.2) e della Silbury Hill.

L’apparizione dei simboli avviene in un raggio di circa quindici chilometri attorno a questi due siti archeologici, del neolitico tardo, fin dal 1978. Pensate che, da sola, questa piccola zona, ogni anno, conta oltre un terzo del crop circles che appaiono in tutto il mondo ed insieme all’Inghilterra ne conta più della metà. Questo è dimostrato dal grafico che trovate qui (fig.3), che ho realizzato già anni fa per tenere il conto delle formazioni.

E’ come se i crop circles, insistendo, in una zona precisa, il Wiltshire, volessero attirare la nostra attenzione proprio li. Proviamo allora ad inserire il primo elemento della chiave che, come abbiamo detto in precedenza, ci permetterà afferrare il messaggio:

Ki.En
Terra del Signore

Per comprendere meglio il significato originale scriveremo, d’ora in avanti, quindi la parola England alla maniera dei sumeri.

– Il centro supremo

Ora che abbiamo definito la struttura di partenza della nostra chiave passiamo al messaggio vero e proprio.

Sono trent’anni che i crop circles appaiono nei campi di grano inglesi e in altre parti del mondo.

Dal 1978 sono apparsi all’incirca 16000 agroglifi. Di questi, però, non tutti sono autentici, diversi di loro sono artefatti. Colin Andrews, uno dei maggiori esperti ha dichiarato che, secondo le sue stime, la percentuale di crop circles “real” sarebbe attorno al tre per cento. Questo vorrebbe dire all’incirca 500 glifi “buoni” da quando il fenomeno ha iniziato a manifestarsi regolarmente.

Secondo il mio pensiero, se andiamo ad analizziamo bene i disegni che formano i crop circles autentici notiamo che il loro denominatore comune è sempre un antico simbolo, anche se schematizzato. Tra tutti i simboli apparsi finora uno di quelli più frequenti è sempre stato quello che rappresenta il “centro geografico” e, soprattutto negli ultimi anni, si è evoluto in un simbolo molto antico ed estremamente rappresentativo. Sto parlando di Shu.Lim, il centro supremo (fig. 2a – 2b – 2c).

Crop circles

Crop circles

Si tratta di un simbolo che si trova rappresentato in diverse forme ma in tutte quante, se lo si riduce alla sua essenza primitiva, si rivela per quello che era in origine, l’antico centro di comando o semplicemente l’antico centro d’origine. Nella foto possiamo notare l’antico simbolo, Shu.Lim, raffigurato nel centro fisico della zona dei crop circles, Avebury. Come a voler dire il “centro supremo” nel “centro fisico”(fig. 2d e 2e).

Questo ci suggerisce un altro elemento per la nostra chiave, che diventa quindi:

Shu.Lim – Ki.En
Il Centro Supremo della Terra del Signore


– Il cielo e la terra

Il discorso, però, non è ancora completo manca un tassello fondamentale per completare la frase. Si tratta della parte più complessa, quella che ha richiesto più tempo per essere scoperta. Già da qualche anno, infatti, avevo intuito che il “centro” della questione doveva trovarsi nel Wiltshire ma non riuscivo a capire come si legasse con la distesa di simboli che sono piovuti su questo luogo per così tanto tempo. Mi riferisco, naturalmente, solo alla parte autentica del fenomeno dei cerchi nel grano.

E’ stato proprio quel “tappeto” di simboli, che per anni ho osservato speranzoso di poter decodificare, che all’improvviso ha avuto per me un senso in tutta la sua totalità. Per spiegare cosa ha fatto scattare in me la scintilla e per comprendere il concetto dobbiamo partire col capire cos’è un simbolo. La parola simbolo deriva dal latino symbolum che ha il significato approssimativo di “mettere insieme” due parti distinte.

I cerchi nel grano, a tal proposito, sono delle figure complesse, che si possono interpretare in diversi modi. Questo perché ogni singolo pittogramma in realtà, se lo si analizza bene, è un simbolo od un insieme di simboli. Ad esempio abbiamo figure come il famoso “Julia Set” che rappresentano sia una figura frattale sia la progressione matematica di Fibonacci (fig.3a).

Poi troviamo il “globo alato” usato in tante culture antiche (fig. 3b e 3c), si tratta, infatti, di un simbolo originario dell’Assiria e dell’Egitto che è stato utilizzato anche da molte società iniziatiche come ad esempio la massoneria. Per continuare, dalla cultura sumera, troviamo la raffigurazione del pianeta Ni.bi.ru (fig. 3d) e poi un’immagine associabile ad una doppia elica di DNA, l’acido nucleico che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi (fig. 3e). Infine (fig. 3f) possiamo trovare figure come una Menorah, un candelabro a sette braccia che nell’antichità veniva acceso all’interno del Tempio di Gerusalemme attraverso combustione di olio consacrato.





Apparentemente tutti i crop circles, presi uno ad uno, racchiudono un significato o più significati che sembra li rendano slegati gli uni dagli altri. Questo ha sempre tratto in inganno coloro che hanno cercato di trovare il bandolo della matassa. Cos’è che lega, quindi, un frattale, la raffigurazione di un pianeta mitologico, una Menorah, un’elica di DNA ed un “globo alato”?

La risposta è: la conoscenza, che i Templari chiamavano gnosi. Il sapere, che è stato dato ai nostri padri dagli Anun.Na.Ki e che è stato tramandato fino a noi, fa si che ogni persona che lo possieda si elevi fino a comprendere chi è il Signore (En), non inteso come Dio.

Visto che gli dei-colonizzatori sono stati visti discendere dal cielo questo ci può portare a affermare che raggiungere il sapere è come dire “stabilire un legame tra il cielo e la terra”, con coloro che ci hanno creato. Quindi l’ultimo componente della nostra chiave simboleggiata dai cerchi nel grano è: il legame tra cielo e terra, che in sumero si traduceva Dur.An.Ki.
La nostra chiave di lettura sarà quindi:

Dur.An.Ki – Shu.Lim – Ki.En
Il Legame tra Cielo e Terra si trova nel Centro Supremo della Terra del Signore

Il mistero, però, non finisce qui. Ora dobbiamo scoprire cos’è e dove si trova esattamente il Legame tra Cielo e Terra.

– La collina di Zel

C’è un luogo nella contea del Wiltshire che potrebbe combinarsi con la nostra chiave. I sumeri avevano un termine per descrivere i loro Ziggurat, che era E.Kur: la casa che è come una montagna. Questo ricorda molto il sito archeologico di Silbury Hill, che si trova vicino al super-henge di Avebury, nel centro della zona dei cerchi nel grano (fig.4).

Si tratta di una piramide calcarea conica che ha un diametro di base di 140 metri per un’altezza di 40. E’ sempre stato un luogo misterioso ed incomprensibile. Il nome Silbury, come racconta la leggenda, proveniva da un fantomatico cavaliere di nome sir Zel, dall’armatura lucente che cavalcava un cavallo dai paramenti luminescenti che raggiungeva velocità straordinarie.

Col passare del tempo Zel è diventato, in slang, Sil e la collina ha preso il nome di Silbury Hill, “la collina del Signore luminoso”. Potrebbe essere, quindi, la collina di sir Zel il Legame tra Cielo e Terra di cui, da tanto tempo, parlano i crop circles? Se fosse veramente così, i nostri avi ci avrebbero lasciato un mezzo di comunicazione, nel quale basterebbe solamente inserirvi la chiave, per scoprire da dove viene la nostra cultura.

Claudio Dall’Aglio
galileoparma.it


Bibliografia
– L’enigma delle tracce circolari (Pat Delgado e Colin Andrews)
– Il mistero dei cerchi nel grano (Michael Hesemann)
– I nuovi cerchi nel grano (Michael Hesemann)
– La natura complessa dei cerchi nel grano (Eltjio Haselhoff)
– AA. VV. BLT Research (www.bltresearch.com)
– I misteri dell’antica Britannia (Hadingham)
– Il mistero di Stonehenge (John North)
– Il dodicesimo pianeta (Zecharia Sitchin)
– When time began (Zecharia Sitchin)
– Il Santo Graal (Henry Lincoln, Richard Leigh e Michael Baigent)
– Gli Ultimi Dei (Andrew Collins)
– Cloner le Christ (Didier Van Cauwelaert) (francese)
– I Templari Guardiani del Santo Graal (Franjo Terhart)
– Le Sette figlie di Eva (Bryan Sykes)
– Guerre atomiche al tempo degli dei (Zecharia Sitchin)
– 2000 A.C. Distruzione Atomica (David William Davenport – Ettore Vicenti)
– Il libro perduto del Dio Enki (Zecharia Sitchin)
– Il giorno degli dei (Zecharia Sitchin)
– La chiave di Hiram (Christopher Knight-Robert Lomas)