David Wilcock: Il Cambio d’Era – le città sommerse

David Wilcock: Il Cambio d’Era – le città sommerseSe qualcuno ancora non fosse convinto dagli antichi aeroplani funzionanti, da speciali allineamenti codificati nel tempo, trivellazioni super-avanzate ed erosione da acqua della Sfinge, un’ancora più impressionante “pistola fumante” è ora disponibile nelle istituzioni scientifiche. Nel tardo 2001, Paul Weinzweig e Paulina Zelitsky dell’Advanced Digital Communications, una compagnia dedita a utilizzare tecnologia di scansione sottomarina avanzata per il salvataggio di relitti, hanno scoperto una enorme città di “piramidi, strade e costruzioni” circa 2000 piedi sotto il mare sul confine ovest di Cuba.

Proprio mentre stavamo mettendo insieme questo capitolo finale riveduto, questa storia irrompeva per la prima volta nei media ufficiali, attraverso un articolo di Kevin Sulllivan per il Washington Post, pagina A25, Giovedì 10 Ottobre 2002. Leggete voi stessi:

Havana – Le immagini appaiono lentamente sul monitor, come fantasmi dal fondo dell’oceano. Il videotape, girato da un sottomarino meccanizzato, mostra enormi pietre in quadrati stranamente simmetrici e forme piramidali nell’oscura profondità del mare.

Le immagini del sonar prese da una nave da ricerca 2000 piedi sopra sono ancor più enigmatiche. Esse mostrano che piccole pietre bianche sono disposte in uno schema geometrico. Le immagini sembrano frammenti di una città, in un posto dove non dovrebbe esistere niente di creato dall’uomo, che occupa quasi otto miglia quadrate di una piana in fondo all’oceano al largo della punta occidentale di Cuba…

La scoperta ha immediatamente innescato speculazioni a proposito di Atlantide, la favolosa città perduta descritta da Platone nel 360 a.C.. Weinzeig e Zelitsky sono stati molto attenti a non utilizzare la parola con la A e hanno detto che è necessario uno studio molto maggiore prima che si possa raggiungere una tale conclusione.

Ma questo non ha fermato un boom di speculazioni, la maggior parte delle quali su Internet. I cercatori di Atlantide hanno a lungo litigato con le loro teorie in competizione affermando che la città perduta fosse al largo di Cuba, al largo dell’isola greca di Creta, al largo di Gibilterra o da qualche altra parte. Parecchi siti web hanno ritenuto le immagini ADC come un possibile primo avvistamento.

Tra quelli che sospettano che il sito possa essere Atlantide c’è George Erikson, un antropologo californiano che ha co-firmato un libro in cui ha predetto che la città perduta sarebbe stata ritrovata al largo nei mari tropicali americani.

“Sono sempre stato in disaccordo con quegli archeologi che rifiutano i miti”, ha detto Erikson, che ha riferito di essere stato evitato da molti scienziati da quando ha pubblicato il suo libro su Atlantide. Ha detto che la storia ha troppe radici storiche per essere respinta come mera fantasia e che se si provasse che il sito Cubano è Atlantide, egli spera “di essere il primo a dire «Ve l’avevo detto»”.

Manuel Iturralde, uno dei più importanti geologi di Cuba, ha detto che era troppo presto per sapere cosa le immagini provino. Ha esaminato la prova e ha concluso che:

“È strano, è bizzarro; non abbiamo mai visto qualcosa del genere prima, e non abbiamo nessuna spiegazione”.

Iturralde ha detto che le rocce vulcaniche recuperate in quel sito suggeriscono fortemente che il piano sottomarino fosse un tempo sopra l’acqua, nonostante la sua estrema profondità. Ha detto che l’esistenza di quelle rocce era difficile da spiegare, specialmente perché non ci sono vulcani a Cuba.

Ha anche detto che è stato stabilito che le pietre simmetriche sono le rovine di costruzioni, che potrebbero esserci voluti 50.000 anni o più affinché lo slittamento tettonico li portasse così profondamente nell’oceano.

L’antica Grande Piramide di Giza in Egitto ha solo 5.000 anni, il che significa che il sito di Cuba “non combacerebbe con quello che sappiamo a proposito dell’evoluzione architettonica umana” ha detto.

Se leggiamo questo articolo con mente chiara e aperta, non è difficile capire che la “linea del tempo della rivelazione” che così tanti nella comunità metafisica credono esistere viene ora portata avanti.

Lo scetticismo rasenta il ridicolo, specialmente una volta che impariamo che le piramidi sono di fatto repliche perfette di quelle ancora visibili in Mesoamerica, che lo “schema geometrico” delle “piccole pietre bianche” è in alcuni casi esattamente lo stesso disegno di Stonehenge, e che sulla pietra sono state osservate e filmate iscrizioni di ovvia fattura umana come le croci. Inoltre, Zelitsky fece trapelare al capo investigatore dell’Enterprise Mission Richard Hoagland di aver trovato anche statue giganti della Sfinge.

Non dimentichiamoci i preti che hanno rifiutato di guardare nel telescopio di Galileo, perché essi non volevano letteralmente vedere la prova che erano nel torto. Così, indipendentemente da come la vogliate chiamare, la civiltà antica è esistita. Per un periodo. E le letture di Edgar Cayce dicono che prima che le parti finali di Atlantide si inabissassero, l’isola continente di Poseidonia era il centro della popolazione, ed era situata dove sono ora Cuba e lo Yucatan.

Per fortuna, il National Geographic sta pianificando una missione sottomarina con presenza umana sul sito nell’estate 2003. Originariamente era stata promessa per l’estate 2002, ma “problemi di fondi” hanno interrotto il processo. Forse “qualcuno” ha pensato che il mondo non fosse ancora pronto… e spiegheremo perché è tardi più avanti nel capitolo.

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