Dèi del cielo o antiche civiltà scomparse?

Dèi del cielo o antiche civiltà scomparse?

alieni12

Sono numerosi gli antichi testi scritti, i reperti archeologici e le tradizioni orali che ci portano a considerare la possibilità di contatti con civiltà aliene di antiche popolazioni terrestri. I più famosi reperti antichi a nostra disposizione sono scritti vedici con descrizioni di astronavi aliene e di antiche guerre spaziali con sgancio di piccole testate atomiche e le famose tavole sumere scritte in alfabeto cuneiforme tradotte per prime dallo scrittore e studioso azero Zecharia Sitchin.

Nel libro Oltre la mente di Dio, quando l’uomo creò Dio senza sapere di esserloabbiamo cercato di analizzare attraverso la logica le varie incongruenze, nonché le forzature di traduzione dei testi ed i vari problemi riguardanti alcuni reperti archeologici, per valutare la concretezza di un’altra possibilità, e cioè l’ipotesi che un’antica civiltà terrestre sia stata distrutta dalla catastrofe di una caduta di un asteroide che generò il mito del diluvio universale, i cui resoconti ci sono stati tramandati da oltre 80 popoli sparsi in tutti i continenti e di cui ci sono rimaste tracce attraverso vari OOPArt, od oggetti fuori dal tempo.

I miti cosmogonici della creazione possono essere quindi associati alla rinascita di una nuova civiltà sorta dalle ceneri di una precedente. La leggenda del diluvio è ormai diventate certezza da quando nove istituzioni di ricerca pubblica e tre gruppi di ricerca privati hanno individuato in Nord America, sull’isola di Santa Rosa, insieme con archeologi e geologi dell’università dell’Oregon, California, Northern Arizona ed Oklahoma, una “pioggia” di nano diamanti con reticolo cristallino esagonale contenuta in sferule di carbonio ed una abbondanza di iridio sotto quattro metri di sedimenti, risalenti più o meno a 12.900 anni fa. Questi recenti ritrovamenti sono le testimonianze e gli indicatori di un impatto cosmico avvenuto in un remoto passato, poiché queste microstrutture cristalline si formano solamente ad altissime temperature e pressione.

Douglas J. Kennet, archeologo dell’Università dell’Oregon, afferma che la Lonsdaleite si forma solo durante questi impatti; infatti questo tipo di diamante si ritrova solamente nelle meteoriti o nei crateri da impatto. I frammenti del meteorite si sarebbero dispersi in una vasta area del Nord America, come dimostrano i crateri ritrovati in questa zona, arrivando fino al Belgio, per infine provocare la fine della prima civiltà americana dei paleo-indiani Clovis, e dei Mammoth. Dai carotaggi della Groelandia si è notato un improvviso aumento della temperatura di venti gradi Celsius che determinò la deglaciazione del Nord America ed il successivo instaurarsi dello Younger Dryas, o piccola era glaciale, dovuto al blocco della Corrente del Golfo. Veniamo ora all’analisi di alcune incongruenze in cui ci siamo imbattuti nei resoconti delle tavole sumere tradotte, come detto, da Zecharia Sitchin in cui si parla della discesa sulla Terra da parte di alcuni extraterrestri denominati Annunaki, provenienti da un pianeta chiamato Nibiru, per estrarre sostanze minerarie tra cui l’oro e che successivamente creeranno, sempre per questo scopo, l’Homo Sapiens attraverso una manipolazione del loro DNA con quello dell’Homo Erectus; nonché della leggenda del diluvio universale, e di Sodoma e Gomorra.

  • 1.Un pianeta (Nibiru) che compie un orbita ellittica intorno al Sole ogni 3600 anni non sarebbe adatto ad ospitare la vita per le bassissime temperature e la poca luce a causa dall’enorme distanza che lo separa dal Sole.
  • 2.Come abbiamo visto dalle ricerche dell’istituti di ricerca americani con a capo J. Kennet il diluvio universale è stato causato dalla caduta di un asteroide frantumatosi in più parti sulla terra 12.900 anni or sono, e non dall’avvicinarsi del pianeta Nibiru.
  • 3.La distruzione di Sodoma e Gomorra è avvenuta a causa del passaggio di un asteroide, infatti è stata da poco decifrata da ricercatori inglesi, Mark Hempsall e la sua equipe, una tavoletta del 700 a.C., la cosiddetta “Planisphere Tablet” ritrovata a metà Ottocento da Henry Layard tra le rovine della biblioteca reale dell’antica Ninive. In questa tavoletta, si trova la vera storia di Sodoma e Gomorra, attraverso la descrizione di un astronomo Sum che ci dice della caduta di un asteroide responsabile della distruzione di queste due città, caduto sulle Alpi austriache a Koefels dove si è trovato il suo impatto che ha causato una frana larga 5 Km e profonda 500 metri, distruggendo un milione di Km2 di territorio. I frammenti di questo asteroide cadevano durante il suo tragitto generando temperature di 400°C che uccidevano tutti gli esseri viventi con incendi e lapilli scesi dal cielo, e non ad opera di Nergal e Ninurta che distrussero il porto spaziale e le ribelli città cananee, tra cui Sodoma e Gomorra.
  • 4.L’estrazione dell’oro per modificare l’atmosfera di un pianeta non è coerente né plausibile in quanto già con la tecnologia odierna se l’uomo dovesse modificare l’atmosfera sul suolo marziano userebbe impianti di alghe geneticamente modificate che consumino anidride carbonica con la fotosintesi clorofilliana oppure rilasciando grandi quantità di gas serra nell’atmosfera del pianeta, innalzandone la temperatura al fine di aumentare l’effetto serra con l’evaporazione di anidride carbonica dalle calotte polari così da far sciogliere l’eventuale ghiaccio presente nel sottosuolo marziano. Anche ammettendo un’atmosfera di diversa natura del pianeta Nibìru da quella di Marte, ci sarebbero e si troverebbero soluzioni più congrue ed abbordabili di quella dell’estrazione dell’oro, sopratutto in considerazione del fatto che la loro tecnologia sarebbe avanti alla nostra attuale di qualche milione di anni.
  • 5.Inoltre per l’estrazione dell’oro dal suolo terrestre non verrebbero usati né lavoro manuale da parte degli Annunaki né da parte di una razza umana creata ex-novo da una modificazione genetica, ma macchine o robot altamente specializzati.
  • 6.Nonostante l’avanzata tecnologia degli odierni telescopi di Nibìru non si è riusciti a rilevare nessuna traccia nonostante la sua orbita dovrebbe oramai essere in prossimità se non all’interno del sistema solare.
  • 7.Se l’ultimo passaggio di Nibìru è avvenuto 3.600 anni or sono, dovremmo avere resoconti scritti nei libri, papiri, tavolette, od epigrafi varie del 1.600 a.C. sparsi in vari angoli della terra che ci dovrebbero narrare di catastrofi globali e della visione di questo pianeta che sono invece irrintracciabili nonostante le numerosissime documentazioni e testimonianze relative a quel periodo di altri eventi, storici in primis.

Estratto dal libro Oltre la mente di Dio, quando l’uomo creò Dio senza sapere di esserlo

Alessio e Alessandro De Angelis

oltre-la-mente-di-dio-libro_53085

Alessio De Angelis, Alessandro De Angelis
Oltre La Mente di Dio