Disinformazione non-stop

Disinformazione non-stop

DisinformazioneUno dei sistemi più funzionali per anestetizzare le coscienze è quello delle ‘mezze verità’, che la stampa mainstream, schiava dei poteri forti, usa nel suo quotidiano lavoro di disinformazione.

E non pensiate che le cose vadano diversamente dalla mia o dalla vostra riva dell’Atlantico; qui davvero vale il vecchio adagio ‘tutto il mondo è paese’.

Quando il lettore si trova davanti ad una mezza verità positiva si tranquillizza, si rasserena, si illude che il ‘buono’ di turno abbia vinto e il ‘cattivo’ abbia ricevuto finalmente la giusta punizione. Purtroppo in genere le cose non stanno affatto così, anzi, quella ‘mezza verità’ è del tutto strumentale a rendere più ‘morbida’ la reazione della gente, restaurando (infondata) fiducia nelle istituzioni e nella giustizia e, al tempo stesso, frammentando l’opinione pubblica in modo da indebolire l’impatto dell’indignazione popolare. Mi riferisco nella fattispecie ad una notizia che è stata data in Italia da La Repubblica, in cui si legge testualmente che negli USA “la commissione Giustizia della Camera ha votato all’unanimità una proposta di legge che vieta la raccolta indiscriminata e la conservazioni delle intercettazioni telefoniche e di mail”[1].

O, qui negli USA, ad esempio, da US News con il titolo “La riforma della NSA passa al Comitato della Camera con il nuovo Freedom Act USA”[2].

Leggendo queste notizie cosa viene da pensare?

Che la giusta indignazione dell’opinione pubblica mondiale di fronte alle rivelazioni di Edward Snowden sul controllo assoluto esercitato a livello mondiale dalla National Security Agency americana[3] e dal CGHQ britannico[4] ha finalmente sortito l’effetto desiderato, costringendo il governo americano a ridurre i poteri della NSA.

Nulla di più falso.

In realtà, se il repubblicano James Sensenbrenner, l’architetto del disegno di legge – passato effettivamente l’altro giorno alla Commissione Giustizia della Camera con 32 voti favorevoli e nessuno contrario – ha detto che il disegno di legge “rende assolutamente trasparente il fatto che il Congresso non supporta la raccolta di dati di massa” le modifiche al disegno di legge consentono al governo di raccogliere le registrazioni delle chiamate fino a due livelli oltre l’obiettivo specifico, il che significa potenzialmente milioni di record. Vale a dire che se io sono sospettato di terrorismo e un giudice decide di mettermi sotto controllo il telefono, la posta elettronica, i siti che frequento etc. automaticamente entrano nel programma tutti i miei conoscenti ed amici. Immaginiamo che io conosca – tra Facebook e i contatti personali – 2.000 persone. Anche loro avranno ciascuno, diciamo, una media di 2.000 persone, il che porta a un controllo totale di 4.000.000 di persone!

E questo solo per spiare me!

Per far partire tutto il meccanismo di controllo basta un ordine del tribunale. La base giuridica di tale ordine, basato sull’antiterrorismo, è il “ragionevole sospetto” di un collegamento a un agente di una potenza straniera, il cavallo di battaglia della NSA. Infatti, guarda caso, il presidente della commissione intelligence, che fino a ieri era un critico feroce della Freedom Act, oggi tesse le lodi di un disegno di legge che ha a lungo criticato. Inoltre la nuova versione del Freedom Act non ha proibito alla NSA di proseguire la cosiddetta raccolta di dati ‘a strascico’ attraverso le reti di comunicazioni internazionali, la cosiddetta backdoor search provision. L’assenza del divieto di proseguire con questo tipo di raccolta dati è stato naturalmente salutato dai sostenitori della NSA come qualcosa di molto positivo, il che offre un’indicazione esauriente di quanto sia centrale per la NSA questo tipo di raccolta massiccia di dati.

Ah, dimenticavo, sapete chi è James Sensenbrenner, il promotore del disegno di legge? Un falco della sicurezza naturale e uno dei padri del Patriot Act, la legge che di fatto ha sospeso le libertà civili negli USA dopo l’11 Settembre.

Ma ora dice che è pentito; voi che ne pensate?

Timeo Danaos et dona ferentes, temo gli Achei anche se portano doni, come disse Laocoonte ai suoi concittadini di Troia riferendosi al famoso cavallo.

[1] – [2] – [3] – [4]

pierocamm

Piero Cammerinesi: Giornalista e ricercatore italiano indipendente, ha vissuto e lavorato per anni negli Stati Uniti.

Editore e pubblicista in Italia per tre decenni, ha studiato e lavorato in Italia, Germania e USA.

Dopo un percorso di studio sul pensiero filosofico orientale antico, si è laureato in Filosofia, proseguendo gli studi in Germania, dove ha vissuto e insegnato.

Da sempre molto legato all’esoterismo ed alla cultura orientale ha seguito dapprima le lezioni e conferenze di Krishnamurti e gli insegnamenti di alcuni Yogin, fino all’incontro con Massimo Scaligero e con l’esoterismo occidentale.

Autore di articoli e saggi, ha tradotto dal tedesco opere di Rudolf Steiner, Gustav Meyrink e Judith von Halle.

Nel 2016 ha pubblicato con l’Editore Bonanno il volume “Storia di un incontro, Rudolf Steiner e Friedrich Nietzsche“.

Il nome del suo sito liberopensare.com intende sottolineare l’indipendenza da qualsiasi dottrina, corrente o organizzazione esteriore, riconducendo ogni possibile ‘appartenenza’ alla Via del Pensiero di cui Massimo Scaligero è stato insuperato maestro.