Duelli nei cieli

L'estate 2009 è stata pirotecnica: gli avvistamenti di U.F.O. sono stati innumerevoli. Per quanto concerne l'Italia, una delle regioni più visitate da sfere di luce è stata la Campania, in particolare la zona circumvesuviana. Francesco Servino, in Napoli, caccia agli U.F.O. (X Times n. 12, ottobre, 2009), esamina l'”invasione” canicolare per opera di globi luminosi che hanno evoluito nei cieli sopra Terzigno, Secondigliano, Boscoreale, Somma Vesuviana… (Napoli). Questi oggetti non identificati, insieme con alcuni umanoidi volanti, sono stati scorti da parecchi testimoni, fotografati e filmati.

Al carosello di sfere ignee hanno partecipato pure caccia che hanno inseguito gli “intrusi”. A proposito di uno scramble risalente al giorno 8 luglio, Servino, testimone e ricercatore indipendente, scrive: “La notte, dal terrazzo di casa, verso le 2.00, ho notato due strani velivoli, presumibilmente militari. Gli aerei emettevano una misteriosa scia e volavano in formazione, cambiando rotta continuamente […] Trascorsa mezz'ora, la presenza di aerei si è fatta più numerosa. Ho capito il motivo di quella presenza: osservando le zone più buie del cielo – con un minore inquinamento luminoso – si poteva scorgere una miriade di sfere che volavano ad alta quota in tutte le direzioni. Gli aerei militari davano loro la caccia.”

Il resoconto di Servino è prezioso. L'autore del reportage si è imbattuto in fenomeni rilevanti: in primo luogo ha confermato la relazione tra chemtrails ed O.V.N.I., laddove nota che il caccia rilasciava una scia, mentre cercava di intercettare dei globi. Oltre al nesso, si deve riflettere su un interessante particolare. Ci chiediamo per quale motivo un apparecchio militare intervenga in uno scramble, generando una scia: è possibile che le sostanze disperse in atmosfera siano usate per danneggiare o neutralizzare delle sfere? Perché generare scie, in occasioni in cui è meglio che l'aereo non sia visto, trattandosi di operazioni militari su cui gli organi “competenti” preferiscono mantenere assoluto riserbo. Se le scie servissero talora a contrastare le sfere, in questi oggetti rutilanti dovremmo vedere non delle sonde di presunta origine aliena, piuttosto, come è stato congetturato da vari studiosi (Jose Escamilla, Stefano Panizza…), degli esseri viventi. Queste balls of light potrebbero possedere una forma di intelligenza e di coscienza e provenire da dimensioni parallele.

Tra l'altro, il 7 luglio 2009 Marina Salvatore, esperta di fatti partenopei, ha confermato la presenza di caccia nei cieli di Napoli. “Gli aerei – ricorda la testimone – seguivano un corridoio ben diverso da quello degli aerei civili in decollo da Capodichino ed a bassa quota, fissando nel cielo, per lungo tempo, una strana scia. Si è pensato – osserva Servino – al collaudo di un velivolo di fabbricazione statunitense, un aereo denominato TR-3B, in grado di lasciare delle misteriose scie ad impulsi (sarebbero state fotografate da un ragazzo di Somma).”

Ancora un paio di osservazioni. Si potrebbe congetturare che sia in atto una guerra nel firmamento, un conflitto per lo più invisibile, ma che potrebbe spiegare per quale motivo certi tankers talvolta compiono deviazioni o cabrate o discese improvvise, al fine di “centrare” nuvole anche piccole che vengono poi dissolte. Non pare di assistere ad un'operazione anti-pioggia, visto che le nubi trafitte e distrutte sono sovente insignificanti e non apportatrici di precipitazioni. Queste nuvole sono forse nascondigli?

Gli avvistamenti vesuviani ci inducono a ricordare quanto annota il biologo Giorgio Pattera nel saggio intitolato U.F.O.: vent’anni di indagini e di ricerche, Parma, 2005-2007. Lo studioso constata che molte zone in cui sono avvenuti avvistamenti di U.F.O. sono classificate a rischio sismico medio-alto. Lo scienziato congettura che gli U.F.O. siano interessati a tali distretti contraddistinti da situazione di instabilità del sottosuolo, originata da due fronti energetici che si contrappongono. Quando uno dei due fronti cede, l'energia viene liberata e dà origine al movimento tellurico. “Se vogliamo ipotizzare l'interesse degli U.F.O. per le fonti naturali di energia, in qualsiasi forma si presentino (elettricità, acqua, gravità, radioattività…), questo potrebbe spiegare l'insistenza degli oggetti volanti non identificati lungo queste “autostrade”, a scopo di ricognizione e di acquisizione”.

La connessione tra U.F.O. ed energie telluriche si può estendere anche ai vulcani: potrebbe l'ondata di avvistamenti partenopei preannunciare un'eruzione del Vesuvio? Viene in mente una “profezia” di Ptaah, uno fra i mentori del contattista svizzero Billy Meier. Ptaah comunicò a Meier che bisognava attendersi un'eruzione del vulcano che domina, con il suo imponente cono, il Golfo di Napoli.

Fonti:

G. Pattera, U.F.O.: vent’anni di indagini e di ricerche, Parma, 2005-2007
F. Servino, Caccia agli U.F.O., 2009
N. Testoni, Sfere di energia, 2009

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