Ecco una Stella in vista!

di Aiwass418

Ci separano solo quattro anni dal 21 Dicembre 2012 e sembra proprio che il caos regni sovrano, nelle menti e nei cuori di tutti. Non solo il caos, come perdita della via di un’equilibrata ed armonica evoluzione, ma un pernicioso abominio che affligge il genere umano, la miseria che attanaglia due terzi dell’umanità, la morte per denutrizione, la catastrofe ambientale, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sull’ambiente, sono l’inevitabile risultato della totale perdita della luce della consapevolezza, la luce di una conoscenza antica, troppo lontana nel tempo, tempo che la nostra mente ha lentamente concepito come una prigione che ci siamo costruiti intorno, la luce di una conoscenza che abbiamo dimenticato, rifiutato, cercando al di fuori di noi ciò che invece all’interno di noi sempre vive, sepolta da eoni di separazione, dalla frattura che in noi sembra divenuta incolmabile, una ferita che sembra troppo spesso insanabile.

Potremmo essere travolti da eventi catastrofici provocati dalla nostra stessa idiozia di esseri che si sono arrogati il diritto di distruggere gli equilibri dell’ecosistema di un pianeta che ci è sembrato materia inerte ed invece è una creatura vivente, sacra ed inviolabile quanto noi lo siamo, che invece è la nostra madre, la nostra nutrice, colei che ci ha portato in grembo, ci ha generato ed ha sognato per noi un destino di luce. I saggi del popolo Maya avrebbero potuto vedere in quella data così lontana dal loro tempo, il collasso e la morte di una razza caduta nel baratro senza ritorno di una degenerazione inevitabile.
Potremmo invece essere travolti da eventi di natura cosmica, dall’intervento di anticorpi universali inviati dall’organismo macrocosmico, che sopraggiungano per risanare una radicata infezione, quale il genere umano potrebbe rappresentare per il corpo cosmico, che è il nostro stesso corpo, il corpo dell’Unità del Tutto, il corpo che noi siamo. I saggi del popolo Maya avrebbero potuto predire la fine di un tempo di separazione e d’ignoranza, l’estinzione del focolaio d’infezione del genere umano, la guarigione di un cancro che con la sua scomparsa lascerebbe il posto ad un nuovo ciclo di questa cellula vivente, alla rinascita di una nuova razza umana di enzimi operosi al servizio della vita.

Potremmo anche accorgerci che nulla di apparente sarà cambiato in quel giorno, che nulla sarà accaduto, potremmo riderci su, scherzando sullo scampato pericolo, festeggiando sulle disattese disgrazie, o semplicemente alzare le spalle mandando al diavolo i Maya e tutti i profeti di sventura che hanno avvalorato le loro previsioni, e continuare così la vita di sempre. E sebbene le disgrazie non sia buono augurarle a nessuno, nemmeno a noi stessi, sarebbe questo il danno maggiore, perché le disgrazie continueremmo a generarle, e non avremmo compreso il significato profondo di un cambiamento che invece è necessario, è in corso, perché la nostra esistenza abbia uno scopo, in questo grande mistero che è la vita, l’universo ed il suo perenne movimento verso l’infinito, verso l’eternità.

Qualsiasi cosa ci attenda, in quella fatidica data prevista dai saggi del popolo Maya, ciò che si sta già verificando è comunque una straordinaria occasione per crescere, per comprendere, per evolverci come individui e come razza vivente di questa cellula macrocosmica. Vediamo insieme come non farci sfuggire quest’opportunità, forse unica ed irripetibile. Certo tutto ciò genera in noi un profondo senso di paura, ma non è con la paura che possiamo esorcizzare una tragedia che già si sta compiendo in noi stessi, perché proprio della paura la tragedia è figlia, a prescindere da ciò che accadrà o meno. E neppure con il conflitto, con la divisione, cercando i responsabili del disastro di cui la nostra piccola storia è macchiata, additandoli come i colpevoli di ogni abominio. Di fatto abbiamo paura proprio perché siamo divisi, separati dai nostri simili, separati dall’universo e dalla natura multidimensionale dell’esistenza.

Da una parte i potenti del mondo, manifesti ed occulti che siano, che dopo aver generato lo squilibrio ed il disastro ora lo temono, perché può privarli di quel potere sul quale hanno costruito i loro imperi di sfruttamento e di morte. Essi cercano una via di salvezza, esclusiva ed elitaria tanto quanto lo è il loro principio di benessere e di libertà. Dall’altra gli uomini e le donne tutti, che si sentono vittime impotenti, che nutrono la rabbia contro i potenti, che lottano per sopravvivere e per conquistare la libertà a loro negata, che vivono di speranze che altro non fanno che alimentare la paura, perché, ancora una volta, non sono niente più che ulteriori vie di fuga da se stessi. Ma in mezzo a tutto ciò, in mezzo al caos delle parti divise, all’abominio della separazione, al disastro del conflitto, una goccia di cielo discende, una stilla di luce che unisce, si espande nella mente e nel cuore, una lacrima di universo che libera, che vivifica, che rigenera ogni dolore.

Ecco una Stella in vista! Ecco l’universo nelle mani! Ecco la Vita!
Ecco una Stella Vista, che splende dentro me, la Stella che sono, ecco l’Amore!

Si, è la voce di un piccolo uomo che parla, che indica una via, ma questa è sicuramente la via per tutti, la via che ci spinge oltre gli stretti confini di noi stessi, oltre l’illusione di essere soli, separati dal resto dei nostri simili, divisi dall’universo che siamo, divisi dalla nostra originale natura di creatori, di Dei. Con il cuore nelle mani, questa voce di uomo vi dice che l’unica strada per rinascere eterni ed immortali, che l’unica via, l’unica legge è l’Amore. La via per costruire un nuovo essere umano, per generare un mondo di giustizia, di pace, di libertà e di gioia è l’Amore, l’Amore che sboccia nella consapevolezza di essere un unico organismo vivente con l’Universo, multiforme, multidimensionale ed eterno. E non sarà il possesso, non sarà il limite e la costrizione a definirne i colori, a disegnarne i tratti, non saranno le falsità delle religioni e delle ideologie, le restrizioni delle moralità e delle umane meschinità di cui l’amore si è tinto a renderlo puro, liberatorio, vivente. Non saranno millenni di inganni e di ricatti a esserne la bandiera, perché sono divinità morenti, quelle che hanno insegnato ed insegnano l’amore che ha limiti e condizioni, l’amore che si nutre di aspettative e di speranze, l‘amore che ha paura perché costretto dalle limitazioni di false leggi profane.

“Fai ciò che vuoi, sarà tutta la Legge!”

Ecco, vi parlo dell’amore senza limiti, che non conosce costrizioni, che non ha paura perché non ha bisogno di speranze, non ha bisogno di nulla perché ha già tutto, è già il tutto. Completo, integrale, perfetto. C’è qualcosa in questo universo terribile e pur meraviglioso che io possa rifiutare? Che io possa separare da me, non sentendolo me stesso? Apro dentro di me questo cuore galattico che crea e distrugge, che genera ed annienta, ed io sono il creatore ed il distruttore di me stesso, ovvero dell’universo multidimensionale di cui sono il volto, la voce, la volontà della suprema alchimia, della sacra unione degli opposti nella Cosa Una. Integro in me stesso ogni cosa e divengo il bimbo africano che muore per denutrizione ed il banchiere criminale che per il suo turpe interesse ne decreta la morte. Divengo le popolazioni della terra che patiscono la sopraffazione dell’impero di pochi e quei pochi che impongono sul mondo la loro tirannia. Divengo i sogni di libertà e di verità di ogni singolo essere umano di questa terra e gli incubi alieni che ne soffocano l’ardore, che si alimentano di essi. Integro tutto ciò in me stesso e ne dissolvo inesorabilmente i confini, liberando gli opposti di questo dualistico incubo nell‘aurora di questa meravigliosa unità.

Il sogno svanisce, l’illusione si dissolve ai miei occhi, e dal mio cuore illuminato da questa nuova consapevolezza nasce un essere umano nuovo, mai conosciuto prima, l’essere integrale, fatto della luce che mai occhio umano ha ammirato, fatto della Luce della totalità, sulle ceneri di quella luce che contrastava l’oscurità e di quell’oscurità che contrastava la luce. Il sogno svanisce e genero un mondo nuovo, mai conosciuto prima, un mondo fatto d’Amore e di Luce vera, non più di paura e di conflitto, un mondo libero e giusto, fatto di uomini liberi e giusti. Sono la Luce Alchemica dell’Uomo Nuovo, sono il Pilastro portante di un Nuovo Mondo di Unità e di Integrazione. Sono l’Amore, vero, unico, incondizionato, immortale ed eterno. Sono un singolo, piccolo uomo, ma se le mie parole hanno un qualche valore, ce l’hanno nella misura in cui questo singolo individuo che sono si sente, ed è, di fatto, parte del Tutto.

Questa è la Via, l’Amore è la Legge per tutti. Le parole che pronuncio sono forse lontane da voi, dalle sofferenze quotidiane della vostra vita, dai mille problemi che vi assillano, dalla paura che vi stringe il petto e che non vi fa vedere luce nel domani, ma esse sono la via che possiamo rendere la nostra legge, la via che sola può condurci alla salvezza, ci può liberare tutti, dissolvere la divisione, i conflitti, l’ignoranza e la sofferenza, ci può rendere veri e felici, creatori del nostro mondo di pace e di giustizia. Vola Pensiero d’Amore sui venti del mondo e nutri di gioia e di luce tutte le sue creature! Vi parlerò ancora, con il cuore in mano, perché insieme, senza paura, possiamo andare incontro ad ogni mutazione, ad ogni evento con una Luce nuova, ancora darò la mia parola.

Parola di uno di voi, parola di uno come voi. Parola della Stella che sorge in questo meraviglioso mattino, l’Essere Integrale, Colui che porta la Luce del Tutto. “Fai ciò che vuoi, perché tutti gli Uomini, perché tutte le Donne sono Stelle” “ L’Amore è la Legge, Amore sotto il dominio della Volontà! Contempla entro di te, non già nei cieli: Ecco una stella in vista!”

Fonte: http://www.arcadia93.org/eccounastellainvista.html