Edgar Cayce: l’impulso suicida

Edgar Cayce: l’impulso suicida

non condannareD- Perché è sempre con me il pensiero di uccidermi?

R- Condanna di se stessi. Poiché il cercare di manifestare la volontà di Dio non è stato manifestato abbastanza. Quando capita questo pensiero la tua preghiera sia come indicata: “Signore, eccomi – tua! Usami in quei modi e in quelle maniere come TU vedi, affinché io possa sempre glorificarti.” 2540-1

D- Perché il suicidio viene considerato uno sbaglio? Abbiamo il diritto di lasciare il corpo?

R- Fintanto che ci sono quelli che dipendono dal corpo! E come è stato dato? Nessun uomo vive per se stesso, nessun uomo muore per se stesso. Nessun uomo è stato così basso che qualche anima non sia dipesa da lui, che non abbia fatto assegnamento a lui per avere forza. Perciò troviamo, mentre ci possono essere quelle esperienze, queste sono piuttosto di natura egoistica. Ma ricorda che Lui diede: “Per colui che vorrebbe offendere uno di questi miei piccoli sarebbe meglio che una macina sia appesa al suo collo e che fosse gettato nelle profondità del mare”…

Quindi, se tutto il tuo corpo e i propositi della tua mente tendono a fare del male sarebbe bene che fossero separati dal canale o dai mezzi che portano offesa. 1175-1

D- Quando desidero la morte più della vita, come posso usare la mia volontà?

R- Quando si presenta il desiderio della morte e il desiderio della vita, che cos’è che fa continuare la vita? La volontà! La vita spirituale, l’essenza di Dio stesso! Il corpo sarebbe così debole da crocifiggere ciò che venera piuttosto che quello che è solo aggiunto — nei desideri?

Rendi la tua vita tutt’uno con il Suo amore! Quando tali desideri, persino tali pensieri si presentano guardati intorno e vedi la lotta che così tante anime stanno facendo per tenere insieme corpo e anima. Come hai in qualunque modo provveduto a rendere il loro fardello più leggero?

Alleggerendo il fardello di un altro il tuo viene alleggerito due volte. Alleggerendo i fardelli di un altro tutta la forza di volontà viene rafforzata molte volte. 911-70
Lei perse nello sviluppo dell’anima, poiché si tolse la vita per soddisfare il sé, non per difendere dei principi, il sé, il paese o la posizione. 369-3

NON CONDANNARE

Considera questa verità. Colui o colei che segue la via della condanna di qualcun altro produce la condanna anche nella propria esperienza, ingrandendo le condizioni; piuttosto che prendere ciò che è come una spina nel corpo, come una cicatrice nelle migliori attitudini mentali e morali della coscienza del corpo.

Sappi che solo in Lui che può portare pace e armonia attraverso i contatti – i pensieri del sé in rapporto con il tutto, possono essere determinati quei rapporti migliori.
Continuare a condannare porta quindi solo condanna al sé. Questo non significa che l’attività del sé dovrebbe essere passiva, ma piuttosto costante nella preghiera – sapendo e accettando, sapendo e comprendendo che colui che è fedele non riceve un fardello oltre a quello che è in grado di sopportare, se solo vuole mettere il fardello su di Lui che ha dato la promessa: “Sarò con voi; non avverrà ciò che vi possa nuocere, se solo vuoi porre la tua fiducia , la tua fede, in me.” …

D- Che cosa dovrebbe far assumere a mio marito un atteggiamento diverso verso la vita, nel suo insieme?

R- Ci deve essere un risveglio alla necessità dell’influenza rigenerante nel sé.

Per raggiungere il primo approccio, non condannare. Non viziarlo né dargli ragione; ma piuttosto in quella umiltà di spirito dimostra, nell’amore, che le condanne non sono condanne ma un cooperare, un operare verso un rinnovamento dello spirito nell’intimo che produce influenze cooperanti nella vita di coloro che hanno obblighi l’uno verso l’altro. Oppure si riduce a questo:
Colui che dà la parola gentile, anche quando suscita rimorsi all’anima restituendo bene per male, sarà ricompensato per salvare non solo il sé e la crescita dell’anima stessa del sé, ma molti altri…

D- Com’è la sua condizione mentale? E’ davvero responsabile?

R- Vi sono delle condizioni sia fisiche sia mentali che disturbano il corpo, ma visto che il sé può emanare sempre meno condanne – non passandoci sopra, non a mo’ di scusa, ma piuttosto nello spirito della verità, dell’amore – vi può essere il risveglio migliore, più grande …
Fa’ quindi come è stato dato. Dapprima fa’ un’analisi del sé, dei rapporti del sé, delle influenze impellenti che al presente fanno agire gli altri a modo loro.

Non condannare il sé, non condannare un altro; bensì lascia le attività che comporterebbero condanna piuttosto nelle Sue mani, di Colui che richiede da tutti che venga misurato “Come vuoi che sia fatto a te, fa’ lo stesso al tuo prossimo!” 290-1
Scegli quindi quest’oggi chi vuoi servire? Il Signore sacro e retto o il sé che è debole e indegno dell’amore ? se non dimostri il Suo amore, come hai visto nelle tue esperienze, al tuo prossimo.

Che cosa è l’Amore Divino? Che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo possano dirigerti, ti dirigono, ti dirigeranno in ogni pensiero, in ogni atto!

E non giudicare gli altri, non condannare gli altri. Questo non è amore divino, né è Saggezza. Poiché costruisce barriere, distrugge, mina dapprima la vita del sé, e poi, nel cuore e nella mente e nelle esperienze di altri, porta dispiacere, delusioni e quelle cose che rendono pauroso il cuore degli uomini. 262-104

Fa’ che quelle cose che ti farebbero temere, dubitare, diventino trampolini di lancio per quelle cose che sono state promesse in e attraverso te se vuoi rimanere fedele ai Suoi modi. Fa’ che giustizia e misericordia, fa’ che gioia e armonia, fa’ che il tuo sé sia il modo; poiché “Colui che vorrebbe essere il più grande fra voi è il servo di tutti.”

Grazia, misericordia, pace, l’amore del Padre attraverso il Figlio dimorano in coloro che amano la Sua venuta. Sii paziente, sii gentile, sii giusto nei tuoi commenti, nelle tue attività nei riguardi del tuoi prossimo; poiché solo in tali cose troverai pace e armonia. Poiché alcuni gridano Pace quando essi stessi diventano, attraverso la condanna del sé in altri, ciò che è l’ostacolo a molti. Fa’ un rumore gioioso al Signore per le misericordie, le promesse, le glorie che possono essere tue sulla terra attraverso l’amore che puoi mostrare al tuo prossimo. 262-72

CONDANNARE SE STESSI

Coloro che criticano gli altri criticheranno se stessi; poiché stanno scrivendo la propria documentazione. 487-17
Condannare se stessi è un errore tanto quanto condannare gli altri. 3292-1
Mentre l’altruismo è la legge, sminuire il sé è una forma di egoismo e non altruistico. 2803-2

Non pensare di te in modo più elevato di quanto dovresti, ma nessuno penserà a te più di quanto non lo fai tu stesso. 3420-1
L’entità compatisce se stessa. E un’anima individuale che comincia a compatire se stessa critica presto gli altri e dimentica la vera libertà. 2706-1
L’entità è più tollerante con gli altri che con se stessa; la cosa comune è naturalmente scusare se stessi e incolpare gli altri. 1744-1

E’ un errore stare fermi. Come abbiamo indicato spesso, fa’ qualcosa: ma non criticare mai, – – e non condannare il sé per essere questo o quello. Semplicemente fa’ con la tua forza quello che le tue mani trovano da fare! 2437-1
Impara a vivere con te stesso e imparerai a vivere con gli altri. 5392-1

Non avere paura – – poiché la paura porta dapprima disprezzo da coloro che la portano, e allora il seme è la scontentezza nel sé e la condanna della posizione del sé. 2686-1

D- Come posso superare la timidezza terribile nel parlare con la gente?

R- Non cercare di superarla. Piuttosto lascia le parole venire dal cuore in un servizio verso gli altri. 2559-1

edgarcayce.it