Frigorifero solare – Un altro passo per contrastare la fame nel mondo

Frigorifero solare – Un altro passo per contrastare la fame nel mondo

Frigorifero solare Arne PauwelsBuone notizie! Il belga Arne Pauwels inventa il frigorifero solare per aiutare a combattere la fame nel mondo.

Contrastare la fame nel mondo non consiste necessariamente nell’aumentare la produzione alimentare. Ridurre i rifiuti alimentari e aiutare la conservazione di frutta e verdura dove le condizioni climatiche sono estreme può essere molto efficace nei paesi in cui sia l’elettricità tanto quanto l’acqua, non sono correnti. Il belga in questione ha messo a punto un progetto per aiutare gli agricoltori e i residenti dei paesi in via di sviluppo a ottimizzare le risorse già esistenti.

Frigorifero solareL’idea dello Wakati (così si chiama il progetto) è quella di uno spazio sterilizzato alimentato da energia solare che può mantenere al suo interno il fresco per almeno dieci giorni in autonomia.

Arne Pauwels è l’ideatore di Wakati, che è parte di un progetto di sviluppo più ampio prodotto presso l’Università di Anversa. Il giovane belga, dice sul suo sito web che l’idea di Wakati è nata dopo un viaggio in Etiopia a fianco di un produttore locale. Lì, ha assistito al terribile e continuo deterioramento del cibo a causa di una cattiva conservazione dei prodotti raccolti.

Così, ha deciso di concentrarsi non sull’aumento della produttività e sugli sforzi degli agricoltori, ma sulle problematiche legate alla conservazione degli alimenti. Infatti, secondo le Nazioni Unite, il 45% di frutta e verdura si sprecano prima di raggiungere il mercato, invalidando lo stesso investimento di tempo e di lavoro precedentemente realizzato.

Wakati è uno spazio di stoccaggio sterilizzato, ventilato e alimentato da un pannello solare di di soli 3W. In termini semplici, si tratta di un frigorifero autonomo e semplificato. L’energia dei pannelli solari alimentano un ventilatore posizionato su una rinfrescante coppa di raccolta dell’acqua, favorendo la creazione di un ambiente piuttosto umido adatto alla conservazione. Per permettere tutto questo sistema di refrigerazione, sono necessari soltanto 190 ml di acqua ogni settimana. La temperatura così refrigerata “allontana” acidi ed enzimi che normalmente proliferano con il calore attaccando frutta e verdura.

Con questa procedura, testata in situazioni reali, le piante idratate possono essere conservate per ben dieci giorni invece che per due o tre. Un prototipo è stato usato anche a Marrakech in una zona molto calda. Wakati sembra svolgere le sue funzioni senza la necessità di forti investimenti come quelli impiegati per l’alimentazione di una cella frigorifera tradizionale.

Frigorifero solare 2Una settimana di conservazione è il tempo guadagnato per vendere il cibo raccolto e massimizzare il reddito degli agricoltori, come l’accesso ad una continua fornitura di cibo per la popolazione. La “tecnologia” visibilmente semplicistica, diventa di estrema convenienza per le popolazioni più vulnerabili in cui l’accesso all’energia elettrica non è sistematica.

Wakati utilizza solo l’1% dell’energia di un frigorifero medio e i pannelli solari lo rendono autonomo. Ma al di là di questo rendimento energetico, l’unità di refrigerazione è stata creata con una stampante 3D. Un processo che non finisce mai di stupire per la sua flessibilità e la sua capacità di soddisfare le esigenze dei progetti su scala reale senza grandi investimenti.

In questo momento, Wakati è in sperimentazione ad Haiti, Uganda e Afghanistan. L’invenzione dovrebbe presto essere in vendita a meno di 100 euro per ciascun esemplare. Wakati è principalmente destinato per l’ ONG e per le organizzazioni umanitarie alla ricerca di soluzioni per aiutare le popolazioni locali e gli agricoltori delle regioni più povere del pianeta.

Fonte originale: goodplanet.info

Tradotto da Paola Lo Sciuto per coscienzeinrete.net