L'Aquila, 8 apr. – I rapporti e gli eventi che legano indissolubilmente i Templari a L'Aquila e a Collemaggio emergono del tutto inediti, o non studiati a sufficienza, grazie alle ricerche del giornalista Roberto Giacobbo, l'inventore di una delle migliori trasmissioni televisive europee: Voyager. “A L'Aquila – rivela Giacobbo – c'è un pezzo di storia dell'umanità e ci sono delle oggettività che ne farebbero uno dei centri culturali più importanti al mondo”.
La troupe di Voyager sta effettuando le riprese in città da alcuni giorni nei luoghi più interessanti: Collemaggio, ovviamente, ma anche la Fontana delle 99 Cannelle, il monastero di Santo Spirito e il borgo fortificato di Ocre. “Credo che le domande che ci porremo, e che porremo, in base ad elementi emersi da studi e ricerche sui Templari – dice Roberto Giacobbo a IlCapoluogo-Aquilatv – potrebbero fare di questa basilica e della sua storia un sito di primario interesse. Tanti fanno fortuna con poco. Qui a L'Aquila c'è davvero tanto, tantissimo, forse non immaginate quanto”.
Giacobbo, cortese e come sempre blindato dalla sua documentazione e competenza senza paragoni nel mondo televisivo, ha accettato di discorrere per una ventina di minuti con noi, interrotte le riprese della sua trasmissione a Collemaggio per la messa vespertina. La puntata aquilana di Voyager è la terza, dopo le precedenti dedicate alla città e a Celestino V. Stavolta il tema centrale sono i Templari e il “progetto Aquila” di Federico II di Svevia, perchè il giornalista ha raccolto, coadiuvato da alcuni studiosi locali, elementi per ipotizzare storie diverse da quelle ufficiali, e a queste dedicherà la sua trasmissione, in onda su Rai Due intorno a metà maggio. Gli abbiamo mostrato il “fiore della vita” che appare scolpito su una colonna del chiostro. Forse un elemento in più per costruire qualche ipotesi su Collemaggio. O forse no.
Il valore di Giacobbo sta proprio in questa doppia possibilità. I misteri sono tanti, come le “bufale” che si incontrano occupandosene. Ma oltre alle bufale, ci sono delle verità, dei fatti indiscutibili: misteri, spiegazioni da cercare, risposte da dare. Appunto, risposte a domande motivate, razionali, reali. I cerchi nel grano? Tantissimi falsi, ma non solo falsi. Gli UFO? Tantissime cantonate, ma non solo. “Se cento, mille hanno visto qualcosa – dice Giacobbo -perchè pensare a priori che siano tutti pazzi o bugiardi? Cerchiamo prove e spiegazioni. Ragioniamo, indaghiamo, scopriamo”. Che bel modo di porre e porsi i problemi. Che mente colta e disponibile a razionalizzare.
Il giornalista è stato ricevuto oggi in Comune dal sindaco Cialente, che lo ha ringraziato. Forse la città deve qualcosa di più a Giacobbo, come tutti noi disposti ad aprirci verso la curiosità, l'indagine, l'accettazione che esiste anche ciò che non ci insegna nessuno. A dispetto dei parrucconi ingessati nelle regole, nelle certezze, negli schemi.
In fondo, per decenni – e ancora oggi – tanti pensano che persino Einstein abbia raccontato frottole, curvando la luce e lo spazio, e rivoluzionando per sempre l'idea dell'Universo e della vita.
Fonte: http://www.ilcapoluogo.it/news.php?extend.14719