GIALLO A LOS ROQUES – Per il tribunale il caso è ancora aperto – Frattini: "Missione italiana per recuperare l'aereo"

Il Giornale Online
Il tribunale di Bologna ha bloccato la dichiarazione di morte delle due ragazze. A frenare il giudice una lettera inviata dalla Farnesina, che intanto annuncia un pool di esperti per il recupero del velivolo, dopo un incontro con i parenti. Il dubbio nasce dal numero di passeggeri a bordo dell'aereo maledetto: erano 18 o 14?

PER IL TRIBUNALE di Bologna il caso di Los Roques è ancora aperto. Il giudice non ha firmato il provvedimento che autorizza la trascrizione nel registro delle morti dei nomi di Annalisa Montanari e Rita Calanni Rindina, le due amiche bolognesi scomparse sul volo del 4 gennaio fra Caracas e l’arcipelago venezuelano.

A FRENARE il tribunale è una comunicazione inviata dalla Farnesina, agli uffici giudiziari interessati, all’indomani dell’incontro del 28 marzo scorso fra i funzionari del ministero degli esteri e i familiari dei dispersi. Quel giorno, i parenti dei passeggeri italiani dell’aereo resero note le trascrizioni ufficiali delle comunicazioni tra il pilota del velivolo e la torre di controllo. Nel documento si leggeva chiaramente che il comandante, per due volte, aveva affermato di avere a bordo 18 persone, anziché 14 come sempre sostenuto dalle autorità venezuelane.

La Farnesina, spiazzata dalla novità, si attivò subito invitando i tribunali a valutare con estrema attenzione prima di rilasciare le dichiarazioni di morte, alla luce della trascrizione che apriva la strada a «ipotesi diverse» da quella dell’incidente. Altri tribunali, tuttavia, avevano già provveduto prima di allora a dichiarare la morte delle persone disperse. Si è così creata la paradossale situazione per cui alcuni degli scomparsi sono già ufficialmente morti mentre altri, coinvolti nel medesimo presunto naufragio, non lo sono ancora.

E’ IN STALLO pure la situazione delle ricerche. Tre settimane fa è stato individuato sul fondale marino, con un sonar a scansione, un oggetto ritenuto fortemente compatibile, per posizione e dimensioni, con il Let 410 svanito. L’ente venezuelano che sovrintende alle ricerche ha convocato un’azienda italiana, la Impresub, chiedendo un preventivo sulla possibilità di perlustrare, con un robot subacqueo a controllo remoto, l’oggetto avvistato. «La nostra proposta tecnico-economica è stata presentata formalmente giovedì», spiega Egidio Ibba, dirigente dell’impresa. «Ancora non sappiamo se tale preventivo sarà approvato dal Venezuelane — spiega l’avvocato Fabio Bencivelli, amico e collega di Annalisa Montanari — . Una volta avuto l’ok, ci vorranno settimane per trasferire l’attrezzatura della Impresub a Los Roques».

«SECONDO i nostri esperti non c’è alcuna certezza che quello individuato dal sonar sia un aereo; anzi, ci sono forti dubbi — afferma Bencivelli — e nell’attesa del via libera all’eventuale nuova ispezione ora non viene condotta alcun tipo di ricerca. Il nostro timore è che si cerchi in questo modo di far trascorrere altro tempo». Per tenere desta l’attenzione sul caso, i familiari dei dispersi hanno organizzato una nuova manifestazione, che questa volta si terrà proprio a Bologna. Il 31 maggio dalle 15 alle 20 verrà allestita una postazione in piazza del Nettuno, con microfoni e distribuzione di volantini.

Fonte: ilrestodelcarlino.quotidiano.net