Giovani e psicofarmaci: aumentano del 10% i consumi in italia.

Il Giornale Online

La cultura dell'infelicità
di Mimmo Tringale

“Uno studente su dieci fa ricorso a psicofarmaci”: è questo l'inquietante messaggio lanciato dal rapporto dell'European school project on alcool and other drugs, l'annuale indagine sull'uso di alcol, droghe e sostanze psicoattive nelle scuole, curato per la parte italiana dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa.

“L'aspetto più allarmante del rapporto” commenta Sabrina Molinaro, ricercatrice dell'istituto pisano, “è che mentre i numeri riferiti a droghe e alcol si mantengono più o meno costanti, cresce il consumo delle sostanze psicoattive, passato dal 6% del 2003 al 10% di oggi, contro la media europea attestata al 6%”.

Le conseguenze sulla salute sono evidenti, come spiega Enrico Malizia, professore di farmacologia alla Sapienza di Roma: “Il danno tossicologico acuto a carico del sistema nervoso centrale è certo, come è probabile anche il rischio di dipendenza”. L'associazione “Giù le mani dai bambini”, che da sempre si batte contro l'autorizzazione all'uso di psicofarmaci per bambini e adolescenti, punta il dito contro le istituzioni di controllo sanitario, ma per l'Istituto superiore di sanità e l'Agenzia italiana del farmaco è tutto sotto controllo.

Non è dello stesso parere Emilia Costa, professore emerito di psichiatria alla Sapienza: “Si tratta di dati sconvolgenti, che dimostrano che il 10% dei nostri giovani ha problemi irrisolti e vive un senso di inadeguatezza nei confronti delle difficoltà della vita”. Ancora più preoccupante, aggiungiamo noi, è che l'unica risposta che la nostra società è in grado di dare loro è una droga legale da acquistare in farmacia. Stiamo nutrendo i nostri figli con la cultura dell'infelicità e i primi a soffrire della mancanza di speranza e di valori sono proprio loro

Fonte: http://www.aamterranuova.it/article3285.htm
Fonte immagine: http://protonutrizione.blogosfere.it/2008/04/tutelare-i-minori-dagli-abusi-di-psicofarmaci.html