Guido Da Todi: I Chakras – Parte seconda

Guido Da Todi: I Chakras - Parte prima

Guido Da Todi: I Chakras - Parte primaL’agopuntura e gli HSUEH (i centri eterici su cui agisce). La donna cinese appariva sdraiata su di un lettino bianco d’ospedale; era sorridente e mordeva con gusto una rossa mela.

Davanti a lei, un medico cinese. A questo punto del documentario la macchina da presa si spostava e mostrava alcuni sottilissimi aghi, inseriti in certe parti del corpo della donna.

Continuava a spostarsi, e lo spettatore occidentale restava allibito! Quanto non si era visto sino a quel punto si mostrava. Due mani esperte erano intente ad estrarre dal ventre della donna sottoposta a parto cesareo una piangente creaturina, appena entrata in questo nostro mondo.

Stiamo parlando di un documentario originale della Cina, ancora comunista, sull’agopuntura, quando quest’ultima non era così nota.

Era la dimostrazione che, agendo su punti normalmente invisibili del corpo era possibile, addirittura, provocare, senza alcun dolore, un parto cesareo.

Ma, da millenni, la Cina conosceva il segreto di energie, e delle loro leggi, che costituiscono la trama celata della natura. Mentre, da oltre un secolo, le Università di quel Paese insegnano, con regolari docenze, successive al diploma della scuola media superiore, l’arte dell’agopuntura.

Esistono testi sull’argomento che risalgono al 400 avanti Cristo, anche se si ritiene che tale arte abbia più di 3.000 anni. Analizzare la stupenda simbiosi che i cinesi hanno riscontrato tra il cosmo e l’uomo; tra i suoi organi e le forze che scorrono sulla sua pelle e’ semplicemente affascinante. E, soprattutto, e’ il riscontro di una serie di effetti pratici e sperimentali, che legano azioni, dall’apparenza irrazionale, a risultati costanti ed inequivocabili.

Come nel caso appena riportato, in cui alcuni aghi sottilissimi, inseriti (in modo assolutamente indolore) in certi punti specifici del corpo umano, riuscivano ad anestetizzare completamente un individuo. Oggi, con le scoperte recenti della fisica atomica, si e’ tolto ogni valore alle teorie dualistiche della materia-forza, che dominavano incontrastate l’Europa, sino a pochi decenni fa.

La fisica delle particelle non fa distinzione alcuna tra i due poli dell’esistenza. Non e’ piu’ possibile continuare a definire, in senso assoluto, come nell’era delmeccanicismo scientifico, pesi, lunghezze, tempo.

Le ricerche di Einstein, Planck, Withehead, Jeans hanno dimostrato che queste misure possono, in determinate occasioni, estendersi all’infinito, o ridursi a nulla. Ed ecco perche’ i cinesi hanno concepito il mondo, da sempre, in maniera taoista e monistica. Essi considerano, difatti, l’esistenza come il bilanciarsi costante di un triangolo, ove risulta impossibile districare la linea di separazione tra la materia (YINN), l’energia (YANG) e l’ente che li riunisce (TAO); tra il Cosmo infinito, l’individuo che ne fa parte ed il legame fra i due.

Vedrete, quindi, che Scienza Moderna e Scienza Antica iniziano a mostrare dei paralleli molto interessanti. Solo che quella antica ha ottenuto dei risultati concreti e vistosi applicando con semplicita’, osservazione ed immediatezza le teorie che stiamo esaminando (come nel caso dell’agopuntura).

L’agopuntore annette, di conseguenza, eguale importanza alle manifestazioni fisiche e psichiche di una malattia e le considera, necessariamente, interdipendenti. Egli cerca di pervenire a cio’ che si trova al di la’ dei sintomi, sia fisici che psichici, intesi come indicazione di disarmonia tra l’universo e l’uomo.

L’agopuntura, da un certo punto di vista, rappresenta lo sviluppo, ad un grado eccezionalmente avanzato, di una diagnosi basata sullo stato e sulla natura energetica della pelle. Nel corso dei molti secoli in cui venne praticata l’agopuntura e’ stato osservato che esistono circa un migliaio di punti disposti sulla superficie corporea (e rintracciabili, oggi, con i moderni strumenti dell’elettronica); ciascuno del diametro di quasi tre millimetri che, durante la malattia, divengono sensibili alla pressione.

Ogni singola malattia puo’ interessare un unico punto, o più punti, e i diversi raggruppamenti differiscono da caso a caso.

Questi punti non li vediamo isolati tra di essi, ma disposti in fila, lungo dodici linee dette meridiani. Ciascuna linea e’ associata ad un organo interno, e disposta lungo degli assi longitudinali del tronco, o degli arti, per terminare alle estremità delle dita e delle mani.

I punti dolenti che rivelano la sofferenza di un determinato organo sono collocati sul percorso del meridiano di quel dato organo. Per esempio, il “meridiano del cuore”, che rappresenta la funzione cardiaca, percorre la faccia interna del braccio. In quasi tutti i disturbi cardiaci e particolarmente dell’angina pectoris il dolore segue il percorso di quel meridiano.

Indichiamo ancora che l’energia fondamentale umana, trattata e scoperta dall’agopuntura, segue un flusso di 24 ore, nello scorrere lungo i meridiani ed e’ legata alle stagioni, ai cinque Elementi esoterici (Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua) e ad un complesso studio ciclico dei rapporti che le leggi universali hanno con l’uomo. L’agopuntura cura, tradizionalmente, quasi ogni tipo di dolore; e, poi, l’acne, gli ascessi, l’apoplessia, le congestioni cerebrali, le paralisi facciali, le anemie, le infiammazioni, i reumatismi, la sordita’ non senile, l’epilessia, l’ipertensione, la depressione mentale, le cistiti, le gastriti, le malattie dello stomaco, le ovariti, l’asma, ecc..

Ma, passiamo, adesso e finalmente a considerare, dal punto di vista consueto, i centri eterici. Per cominciare, daremo una descrizione molto sintetica della struttura elettro-magnetica di ogni cosa animata ed inanimata che ci circonda. In cio’, seguendo la tradizionale conoscenza che ci proviene dalla letteratura piu’ fondata e seria degli studi occidentali dell’ultimo secolo, riguardo ad essa.

Si trattera’ lo ripetiamo di un semplice ed iniziale schema; chiamiamolo fiduciario, da parte vostra.

Esso riproporra’ quanto si conosce del piano eterico, dei nadis e dei chakras. E servira’ da comodo canovaccio, per i nostri ulteriori approfondimenti. Il numero dei chakras considerati e’ quello fondamentale di settantasette; ovviamente, si tratta dei vortici maggiori di connessione, tra l’uomo e l’universo. Degno della vostra attenzione, infine, restiil fatto che i centri eterici sono legati a delle funzioni di sviluppo della razza umana, nel suo complesso. Come vedremo.

CORPO ETERICO

Leggi fondamentali
Ogni particella dell’aspetto solido, liquido, gassoso, visti come tutt’uno, e’ galvanizzata, condotta, sorretta da una corrispondente massa invisibile di energia sottostante, piu’ elastica e, percio’, piu’ adatta a costituirne il sottostrato vitale; l’insieme di queste masse e’ il corpo eterico planetario.

Esso si divide in quattro gradi di rarefazione progressiva, tanto che, sia il fiore, che la montagna, che ogni altro postulato tangibile del Pianeta, possiede il suo corpo eterico, il quale e’ unico ed indissolubile, per tutte le componenti del creato.

Iniziamo a studiare, dal punto di vista umano, tale organismo sottilissimo e vitale. Ad occhio del chiaroveggente, l’uomo appare “inguantato” da una luce fosforescente, che si staglia a circa cinque centimetri dalla sua pelle; ma, in ogni caso, lo interpenetra, integralmente, sino alle piu’ intime sfumature dell’apparato visibile (luce da non confondersi con l’aura” luminosa degli altri organismi invisibili).

In ordine ritmico, sul corpo eterico sono posti settantasette punti nevralgici di energia fremente, esattamente la’, ove l’energia del più vasto blocco planetario vi si unisce, per determinare le funzioni vitali alla biologia organica. La piu’ o meno avanzata evoluzione dell’uomo fa si’ che i suddetti vortici (o chakras, in linguaggio indiano), siano sopiti, appena risvegliati o, addirittura splendenti; quindi, portatori dei relativi poteri occulti innati, che da essi derivano.

Vi sono 49 chakras inferiori, 21 minori e 7 maggiori. Noi ci occuperemo solo di questi ultimi, poiche’ gli altri riguardano unicamente chi si voglia specializzare nel ramo. Sono, difatti, il retaggio evolutivo che noi conserviamo, frutto dell’esperienza del sistema solare passato.

Cinque di essi sono visibili, a due pollici di distanza, lungo la spina dorsale di ognuno di noi; tre, si trovano nella testa. Come il cervello e’ diviso in diverse zone di comando, le quali si occupano di una determinata e differente funzione essenziale, nei riguardi dell’intero apparato nervoso dell’individuo, tanto che abbiamo la zona dell’appetito, l’erotica, l’intellettuale, e cosi’ via, e tanto che, se ne lediamo una, cessera’ la fame, la sete, si perverra’ all’idiozia, cosi’ i sette punti occulti, alla media umanita’, sono legati ad altrettante funzioni ghiandolari dell’individuo.

Il corpo eterico si divide in tre parti: l’involucro propriamente detto, la sua composizione di milioni e milioni di segmenti energetici (chiamati “nadis”, o condotti vitali, dall’antichissima letteraturaindiana) e l’essenza vitale che scorre attraverso di esso, aroma sostanziale dell’ampio TUTTO.

I cultori riconosceranno in questa essenza vitale il “prana”, che tanta importanza ha nella scienza della respirazione indiana. Dal punto di vista biologico, il corpo eterico, propriamente detto, ha la sua materializzazione nell’organicita’ inerte dell’uomo; i nadis, si oggettivano nella meravigliosa complessita’ del sistema nervoso; il prana ha la sua corrispondenza materiale nella corrente sanguigna.

Leggendo la descrizione di tali apparati,maggiormente per quanto si riferisce ai chakras, molta luce verra’ fatta nella mente dello studente che si interessi dei vari metodi di guarigione esoterica, quali, ad esempio, l’agopuntura cinese. Chi abbia una certa esperienza in medicina sa quanto il sistema glandolare sia importante allo sviluppo dell’individuo, in seno alla società .

Non solo la salute fisica dipende da un armonioso sistema endocrino, ma, anche, la psichica e la morale.

Ora, ognuno dei sette maggiori punti nevralgici occulti si manifesta e si esprime, materialmente, attraverso una delle ghiandole più importanti. E, dalla ghiandola, estende la sua nota dominante a tutto l’insieme degli organi che quella comanda. Il rapporto tra il chakra e i tre corpi sottili dell’uomo, in più o meno sintonica fusione con l’anima, influenza i liquidi ormonici (secrezione glandolare), i quali, attraverso il sangue, raggiungono il sistema nervoso e l’organico, permettendo all’uomo di manifestarsi nel mondo, sia come genio, sia come idiota.

Elena Petrowna Blavatsky dice, a proposito, che la differenza tra un uomo dell’eta’ della pietra e tra un Maestro di Saggezza se consideriamo, anche, le causali di profondo ordine metafisico stanno, tutte, nel loro diverso sistema endocrino. Ma, non dimentichiamoci dei rapporti strettamente occulti che l’individuo puo’ ottenere quando egli e’ padrone di tale magica conoscenza del campo; non solo frutti, quindi, di carattere puramente fisiologico. La piena coscienza dell’esistenza del proprio Guru la si ottiene, ad esempio, risvegliando i centri superiori al diaframma e “trattando” uno specifico di essi.

Il chakra della testa (da mille petali) si ancora nel centro alla sommità del capo, materializzato, pochi centimetri in basso, nella glandola pineale. La Monade, attraverso il sutratma, o filo di vita, distribuisce le sue energie da questo punto; e tutto il sistema nervoso centrale dipende dallo stesso rapporto.

Il chakra del cuore (da dodici raggi, o petali) si ancora nel centro tra le scapole, o del cuore, il quale ha la sua corrispondenza fisica nella glandola timo. Tutta la zona toracica dipende da essa, ma anche, e principalmente, l’intera circolazione sanguigna.

Il chakra della gola (da sedici irradiazioni), domina l’uomo attraverso il centro posto dietro di questa, e penetra nella sua struttura biologica dalla ghiandola tiroidea, con riflesso sulla trachea e sui bronchi.

Questi sono i tre centri maggiori, tra tutti.

Il potere irrefrenabile della Shakty perviene all’uomo direttamente dal centro posto alla base della spina dorsale (il chakra delle quattro pulsazioni nevralgiche), lì, dove giace (sonnecchiante e avvolto nelle sue spire) il fuoco occulto chiamato “kundalini” e che, trasformato da serpente che striscia nella polvere, in serpente che erge il capo, verso la luce della conoscenza, fa, del semplice uomo, un Adepto Bianco, quando egli lo abbia, in progressione ritmica, fatto salire, simbolicamente, sul capo, e trasformata la sua natura inferiore in superiore. Questo chakra si materializza nelle sue glandole surrenali.

Il chakra delle 96 vibrazioni sovrane è posto tra le due sopracciglia (ecco, svelato il perché gli indiani di classe aristocratica, in quell’esatto punto, tracciano un segno a matita). L’ipofisi e’ la glandola che ne fa fluire le energie sul piano fisico.

Il chakra, chiamato plesso solare (dodici petali, o vibrazioni madri), e’ posto lungo la spina dorsale, quasi a mezza strada di essa. E’ l’unico che separi le forze sotto il diaframma, da quelle superiori. E il corpo astrale trova sbocco diretto, nelle sue essenze vitali, da questo “foro d’uscita”. La glandola corrispondente e’il pancreas e gli organi ad essa legati sono lo stomaco, il fegato, l’apparato intestinale.

Il chakra dai dieci raggi elettromagnetici e’collocato sulla colonna vertebrale eterica, all’altezza dei lombi e si riflette nelle glandole genitali, occupandosi della natura sessuale dell’uomo. V’è un ulteriore punto occulto, tra gli importanti, che, pero’, costituisce il ricettacolo dall’esterno e il diramatore agli altri di tutta l’energia che galvanizza il corpo eterico. E’ posto all’altezza della milza, ed e’ chiamato centro splenico.

Per finire, indichiamo il chakra della medulla (quel tratto di midollo spinale che collega lo spazio tra la prima vertebra superiore ed il cervello), che viene chiamato da Paramhansa Yogananda la “Bocca dell’Energia” per il rapporto che ha con le Forze Universali. Si trova all’altezza della prima vertebra superiore, appena sotto il chakra della gola. Questo e’ l’elenco dei chakras maggiori.

Per ora, accontentiamoci delle avare informazioni, sin qui fornite su di essi. Piu’ avanti le completeremo, integrandole con quanto ci rivelano, in proposito, le lezioni di Paramahansa Yogananda; e studieremo con molta attenzione il rapporto tra i centri eterici, ed uno yoga come il Kriya.

Senza entrare in merito alla descrizione esatta di quest’ultimo, mostreremo quanto diviene essenziale un metodo che gestisca le correnti eteriche che scorrono lungola colonna vertebrale ed all’interno, ed attorno ai centri. Annotiamo un particolare che, solitamente, viene trascurato dallo studioso.

Sia nelle meditazioni che abbiano per oggetto la visualizzazione dei chakras, sia nell’adoperare la Sostanza Cosmica che riverbera in essi, e’ utile sapere che ogni sforzo, in tal senso, viene, inizialmente, fatto su di una parte del corpo eterico che non e’ il chakra specifico, ma il suo rivestimento e la sua protezione.

Difatti, il corpo eterico separa l’uomo “denso” dai piani sottili che esistono, a partire da quello astrale. E si avvale, in cio’, di un particolare tipo di sostanza, costituita da un fitto agglomerato di atomi ultimi eterici, misto a gas sottili. Tale “rete” e’ chiamata: “atomico-eterica”.

Codesta non si limita a proteggere l’organismo magnetico-denso dell’uomo, in senso generale, dai Piani Superiori (che, quando non sono percepiti e adoperati, in modo lineare, divengono pericolosi), ma, separa chakra da chakra, con linee costituite in maniera molto armoniosa, si’ che, per impadronirsi compiutamente delle facolta’ di un chakra, bisogna distruggere tale involucro. Spesso gli studiosi confondono la rete atomico-eterica, e le sensazioni peculiari che da’ al contatto elettrico della propria volonta’, con i chakras.

Sottile e’ la distinzione tra il chakra ed il suo rivestimento protettivo-eterico, ed e’ necessario che le proprie facolta’ risvegliate sappiano farla. A cio’, si perverra’ con la pratica e con la prudenza. La nostra, purtroppo, limitata descrizione non sarebbe completa se non aggiungessimo due particolari.

Cioe’, che al lettore non sfugga la possibilità di intuire quanto immenso sia tale campo di ricerca, il quale assomma in se’ i presenti argomenti: iniziazione, guarigione esoterica, astrologia esoterica, telepatia, struttura della Gerarchia OccultaSolare, in rapporto al Pianeta ed all’innesto che la medesima Gerarchia puo’ avere nell’organicita’ viva di ogni anima; rapporto metafisico con il proprio Guru; liberazione dal giogo reincarnativo.

Possiamo paragonare l’uomo ad una piccola centrale telefonica, in cui sono allacciati degli spinotti di collegamento. Se egli fa ascendere le energie vitali, da sotto il suo diaframma, e le “aggancia” e quelle sopra il diaframma, in fase graduale, perverra’ alle iniziazioni ed alla beatitudine inesprimibile che circonda i Maestri. Le essenze del chakra lombare (o sessuali) debbono essere fatte defluire nel chakra della gola.

E il sesso, quale e’ comunemente conosciuto (problema, a volte, molto acuto per gli spiritualisti) verra’ trasformato in radianza artistica e fuoco estetico; quelle del plesso solare, che, quando sono le piu’ vitali, rendono l’individuo polarizzato nella propria instabile emotivita’ e nel proprio egoismo oscuro, dovranno venir fatte assurgere al centro del cuore, ed, ivi, stabilizzate. La coscienza singola si trasformera’, allora, in coscienza di gruppo. L’amore personale, in amore universale. E le energie alla base della spina dorsale, da quel centro, al centro della testa; e trasformeranno l’uomo, puramente materiale, in gigante spirituale; ove, per spirituale, intendiamo Adepto e Padrone delle forze nei tre mondi.

NOTA AGGIUNTA

Diamo l’elenco, per pura conoscenza dello studente, dei 21 centri minori. Con i 49 centri, ancora più piccoli, ed i 7 maggiori si raggiunge la cifra perfetta del numero 77.

Rammentiamo che ogni centro e’ in diretto rapporto con una Gerarchia Occulta dei Poteri Planetari. I centri inferiori si riassumono nei minori; questi, nei maggiori; ed i maggiori, nel chakra brahmaranda, alla sommità del capo. Poiche’ esistono poteri occulti dell’involuzione e dell’evoluzione, l’esoterismo avvisa lo studente di non adoperare, nei suoi esperimenti sui chakras, quelli collegati a sfere di vita che non appartengono alla solare e, tra i maggiori, lo educa a fargli acquistare la padronanza del centro alla sommità del capo.

ELENCO DEI 21 CENTRI ETERICI MINORI

1. Due, davanti agli orecchi, vicino al punto dove si riuniscono le ossa mascellari.
2. Due, subito al di sopra dei seni.
3. Uno, nel punto in cui si uniscono le ossa del torace, presso la glandola tiroide. Questo centro e i due precedenti formano un triangolo di forza.
4. Due, nelle mani; uno per ciascun palmo.
5. Due, nei piedi; uno per ciascuna pianta.
6. Due, immediatamente dietro gli occhi.
7. Due, connessi con le gonadi.
8. Uno, vicino al fegato.
9. Uno, connesso con lo stomaco. Questo centro e’ in rapporto col plesso solare, pur non identificandosi con esso.
10. Due, connessi con la milza. In realta’, essendo sovrapposti l’uno all’altro, essi formano un solo centro.
11. Due, dietro i ginocchi.
12. Un centro potente e’ strettamente connesso con il nervo vago. Tale e’ la sua forza, che esso viene considerato da alcune scuole di esoterismo, come uno dei centri maggiori. Esso non e’ situato lungo la spina dorsale, ma si trova vicino al timo.
13. Uno e’ vicino al plesso solare e lo collega con il centro alla base della spina dorsale, formando così un triangolo, i cui vertici sono costituiti dal centro sacrale, dal plesso solare e dal centro alla base della colonna vertebrale. Questi due triangoli di forza cui si e’ accennato sono di grande importanza. Uno e’ al di sopra e l’altro al di sotto del diaframma.

I chakras secondo la tradizione sono il retaggio di antichissime esperienze reincarnative di massa. E la loro formazione, assieme ai significati che ne espone la struttura complessiva, risalgono alle razze umane passate.

Vediamone il perche’.

Quando il mare e’ in tempesta ed alte onde si abbattono sulla scogliera, a pochi metri di profondita’ vi sono una pace ed un silenzio integrali. Sino ad ora abbiamo navigato alla superficie di tale mare. Abbiamo parlato del fenomeno-energia. Abbiamo visto che tutto e’energia; nulla e’ statico. Abbiamo appena accennato alle fondamentali forze che la scienza e’ riuscita a scoprire, a localizzare e a trattare. Abbiamo dato una sfumata descrizione di altre energie occulte, che regnano sovrane, nei tre mondi in cui l’uomo svolge la sua attivita’.

Ma, vi e’ uno strato di forze, ancora piu’ nel profondo, che e’ necessario noi si analizzi, per poter proseguire.

Il piano delle forze eteriche (che il lettore si rifaccia alla parte del saggio ove trattiamo del piano eterico, in connessione a quello Cosmico).

Il piano eterico ci sovrasta. Ogni particella del mondo visibile e’ sostenuta da una particella invisibile che, a differenza della prima, possiede una natura lineare e dinamica, che l’altra non ha, essendone una sua semplice increspatura.

Ogni oggetto fisico e’ ordinato e disposto in geometrie di atomi e molecole, da sette linee di luminosa calibratura interiore. Attraverso codeste sette linee si può accedere ai Sette Raggi.

Il piano eterico e’, da una parte, cio’ che unifica lo spirito alla materia; dall’altra parte, per delle ragioni occulte che risultano evidenti a iniziati di un certo grado, e’ cio’ che preesiste alla stessa energia formale.

Ora, se afferriamo una manciata di spazio puro, al di la’ di qualsiasi universo noto ed ignoto, li’, ove nessuna forma di vita appare, ne’ fisica, ne’ metafisica, ad un piu’ attento esame di sguardo interiore, vedremo, alla fin fine, tralucere il potere del numero magico sette.

Sette tipi di energia ardente ci dimostreranno che esse, da sempre, ora, e per sempre, tengono strettamente allacciata, in un tutt’ unico tessuto, quella manciata di nulla: i Sette Raggi. Non possiamo liberarci da essi…

Riportiamo a proposito, e per vostra memoria e riconsiderazione un brano che appare nell’introduzione del presente saggio:

[..] La triade e’ presente ovunque vi sia azione. Nel corpo eterico, i tre centri fondamentali (testa, cuore e base della spina dorsale) sono, appunto, il riflesso di essa. L’intera pietra angolare della Civilta’ antica Cinese si basa sulle armoniche dello Yinn e dello Yang e del loro risultato: il Tao che rappresentano il codice a barre, segnato nell’infinito e complesso assieme di componenti la natura onnicomprensiva. Si potrebbe solo accennare per dovere di compiutezza di come la triade di cui parliamo si assesti ancor piu’ nella legge delle armoniche attestandosi attorno ad un baricentro comune, da cui deriva com’e’ naturale la spora di tre nuove emanazioni, o emittenze sonore occulte.
E nasca, di conseguenza, la ragion d’essere del magico numero sette: l’uno matematico originario; la prima triplicita’ e la seconda, nata dal baricentro di cui sopra. Appare, cosi’, il doppio triangolo intrecciato ( o, Stella di Salomone), con il punto al centro: il simbolo della costituzione perfetta dell’individuo. Quel simbolo, in cui Leonardo iscrisse la sua splendida rappresentazione dell’uomo, con le braccia e le gambe divaricate. Ma, evidentemente, l’argomento si presta a sviluppi ulteriori. A noi e’ bastato solo indicarela concretezza e lo sguardo acuto dei piu’ antichi pensatori dell’umanita’, in riferimento ad una delle leggi piu’ diffuse della natura: il rapporto innato tra gli opposti ed il loro risultato. Una legge che fa parte di ogni nostro movimento e pulsione intima, e che ci connette consapevoli o meno all’intera unita’ indivisa delle cose. Una legge, i cui effetti si mostrano esotericamente nella ragion d’ essere dei sette centri eterici maggiori dell’uomo.
[…]

E, mentre l’uomo percorre il Sentiero delle incarnazioni, apparentemente succube dei loro influssi celesti, giunge a detestarne e a maledirne l’esistenza; poi, li benedira’. Il trattato dei Sette Raggi, di Alice Bailey, fa, ai nostri tempi, testo.

Non ci dilungheremo, ancora, in spiegazioni sottili e panoramiche sulla loro importanza. Diremo solo che non esiste angolo dell’universo, il quale non sia impiantato in un simile ritmico aggancio espressivo.

Anche la telepatia (uno dei prossimi argomenti di lista) e’strettamente dipendente da essi.

Le linfe vitali ,che dell’uomo fanno quello che egli e’, scaturiscono dai suoi sette punti eterici maggiori, o chakras. Man mano che lo studioso si addentra nell’investigazione e nello studio dei chakras, egli rimane attonito nello scoprire quanta parte abbiano nella vita universale, e quindi, nella sua personale. Alla fine capira’ che i Sette Raggi sono “tutto in tutto”.

Si e’ fatto un gran parlare di “kundalini”, o, del fuoco occulto, celato nel chakra alla base della spina dorsale.

Da parte di sedicenti istruttori disonesti o, per lo meno, incoscienti sono stati dati metodi e spiegazioni per risvegliarlo, con la promessa che, ascendendo esso lungo la spina dorsale, avrebbe provocato fenomeni di natura del tutto miracolistica.

E molti disgraziati di poco senno si sono prestati a tali pratiche, risvegliando solo uno dei tre fuochi latenti nel chakra alla base della spina dorsale (fuoco solare, fuoco elettrico, fuoco per frizione; Ida, Pingala e Sushumna): quello per frizione.

Tale specie di onanismo energetico ha prodotto una particolare eccitazione del sistema cerebro-spinale e, di li’ a poco, ha stroncato tutte le mire di costoro, portandoli alla monomania, alle fissazioni cerebrali, alle mitomanie.

Gli hindu asseriscono che, lungo la nostra spina dorsale, esistono tre tipi di forza occulta, in costante movimento e in continua interrelazione tra di esse. Queste forze, dal capo o, dal chakra brahmarandra fluiscono alla base della spina dorsale, e ritornano al capo, senza smettere un attimo tale oscillazione.

E’ lavorando su queste tre forze che gli hindu determinano singolari fenomeni di sdoppiamento, anestesia locale, preveggenza, ecc..

L’esoterismo accetta il fatto, ma solo per quanto riguarda l’esistenza di queste tre forze. Esse sono il riflesso, nell’uomo come gia’ abbiamo scrittodei tre Logoi Sacri; del Padre, del Figliolo, dello Spirito Santo; dello Yinn, dello Yang e del Tao.

Poiche’ ogni evoluzione singola e’ strettamente allacciata all’Evoluzione Planetaria e poiche’ le iniziazioni fanno capo, in modo diretto, ad Essa, e, visto l’iniziazione non e’ da confondersi con dei ridicoli sbuffi di malcomprese respirazioni hindu, con degli sforzi gratuiti e tristi sugli organi sconosciuti del corpo eterico, ma avviene spontaneamente, quale ultimo particolare di una lunga maturazione reincarnativa, data e concessa solo dall’Uno, e’ chiaro che kundalini non puo’ venir risvegliato in questo modo diretto e brutale.

Comunque, per rifarci alla genesi e all’evoluzione della specie umana, vedremo come, in modo ritmico, il fatto sia avvenuto spontaneamente. I tre fuochi, pur pervadendo e costruendo l’intero corpo eterico, all’inizio risiedono nel chakra alla base della spina dorsale; scopo dell’esistere e di ogni esperienza e sensazione reincarnativa e’ di portarli lungo la linea armoniosa (che, addietro, indicammo) al chakra alla sommita’ del capo.

Esistono creature che, sotto la guida di un Guru, accelerano tale processo. Questo, e’ il Sentiero del discepolato. Ed e’ praticamente impossibile elencare tutte le conquiste di ordine spirituale a cui i medesimi sono destinati, oltre, beninteso, la prima di esse: liberazione dal giogo non scelto del dolore reincarnativo.

A questo sommo Sentiero appartiene la pratica del Kriya Yoga.

La massa segue la via piu facile; ossia, la via a cui Yogananda si riferiva, parlando del lento carro a buoi dell’evoluzione planetaria.

Egli venne, appunto, in terra oltre che per altre nobili missioni anche per diffondere il Metodo Divino del Kriya Yoga, che avrebbe permesso di conseguire al kriyaban un anno evolutivo, per ogni tassello che, appunto, forma l’intera respirazione iniziatica.

E’ il momento, quindi, di citare le grande razze madri misteriose, nel cui seno l’intera umanita’ noi, evidentemente, compresi ha vissuto in un lontano passato, per millenni: la Lemuria e l’Atlantide.

Di esse a richiesta della lista -si potra’ discutere in futuro. Per ora, accenniamo alla loro esistenza, come rivelataci dai Testi piu’ Tradizionali, sia dell’Oriente, che dell’antico Occidente.

Durante l’epoca Lemurica, le energie, dal centro alla base della spina dorsale, fluirono e si fissarono in quello sacrale; durante l’Atlantide, dal centro sacrale al plesso solare; durante l’attuale razza, dal plesso solare, esse stanno ancorandosi a quelle del cuore, e su ancora.

E’, comunque, necessario aggiungere che l’iniziazione ha per regola che il discepolo vi pervenga tramite una libera scelta ed un suo cosciente sforzo; pur essendo, l’ariano (l’appartenente all’attuale razza madre), pervenuto a vivificare, in modo appena lambente, il centro del cuore, se egli vuole accorciare la strada, intraprendendo il Sentiero, dovra’ ricapitolare in se’ tutte le tappe delle razze passate e determinare tale ascesi mistica, con la propria deliberata scelta e volonta’.

La conoscenza dell’ordinato assieme di strumenti occulti che il corpo eterico possiede (i sette chakras) e’ assolutamente necessaria, per praticare, con pieno successo, la telepatia, sia personale che cosmica.

L’uomo, dunque, vive nel mondo, sballottato a destra e a sinistra, da forze estranee, che lo raggiungono da ogni parte dell’universo. Abbiamo cercato di provarlo in precedenza. Ma e’, anche lui, un emanatore inconsapevole di sottilissime correnti di energia, le quali, per lo piu’ e nell’attuale fase evolutiva, sono disordinate e disarticolate. Cio’ contribuisce a creare dei determinati “campi magnetici”, attorno ad ogni singola entità umana; lo stesso, e in minor misura, avviene per gli altri regni della natura.

Quante persone sensibili esistono, e forse voi siete una di esse, che, con una percezione particolare, vengono disturbate da precisi campi magnetici, roteantiattorno a determinate persone? Oppure si sentono attratte, inspiegabilmente, da qualche loro simile, in particolare?

Un individuo, di una determinata tempra intimistica, entra in una camera dove si tiene salotto; viene presentato, e si pone in disparte, silenzioso. Dopo un certo tempo, la sua presenza galvanizza le altre, fino a quando diviene il misterioso protagonista della riunione….

Voi pensate, con una certa intensità, durante il giorno, a quell’amico. E, nel pomeriggio, o il giorno dopo, egli giunge a farvi visita.

E quante, quante altre dimostrazioni che esiste un elemento sfuggente, il quale lega, tra di esse, le parti statiche del cosmo. Non e’ esagerato, da parte nostra, affermare, anzi, che l’impronta delle energie libere, individualizzate in un mare invisibile di pensieri, di emozioni sgorgate da migliaia d’animi, ed ora stagnanti nell’atmosfera del nostro globo, si colleghino, con forza imprevista, al subconscio dell’uomo. E che moltissima parte dei suoi atti, degli stessi suoi pensieri, delle improvvise sue esaltazioni d’animo siano dovuti all’influsso che tanto mare di forze, costantemente, esercita su di lui. L’uomo, con tutto il rispetto e l’amore che gli portiamo, oggi e’ un robot.

Lo sara’ ancora per poco, perche’ gia’ la conoscenza deinuovi sistemi esoterici sta delineandosi al senso critico della vivente umanita’, con l’apparire della Nuova Era.Importa che egli si adatti alla preparazione che ve lo inserira’ dinamicamente.

Ed il Kriya Yoga e’ il massimo strumento per tale preparazione. I sette chakras del suo corpo eterico, quando sono sopiti (poiche’, comunque, rappresentanti della quarta dimensione), per istinto atavico, assorbono, da spugna, tutte le emanazioni che riescono a localizzare, nel buio dell’invisibile, provenienti dal caos di energie che abbiamo descritto sino ad ora.

Quando, invece, con la giusta metodologia data dai Guru di Saggezza, vengono affinati, addomesticati, dopo essere stati riconosciuti, portano una serie di incredibili trasformazioni, tutte naturali e genuine, alle usuali maniere di vita dell’essere umano.

Ma, nulla di nuovo. Infatti, il discepolo, per quanto avanti egli sia progredito nella strada delle acquisizioni magiche, vede che la scienza esoterica ha messo ordine in un bagaglio di possibilità sconosciute; ma, non le ha create.

L’allineamento dei chakras in un discepolo armonizza gli eteri del suo corpo eterico, e, quindi, lo inserisce nel vasto campo del piano eterico fisico, collegato al piano Eterico Cosmico, dandogli un ritmo naturale di essenze; quelle stesse essenze che rendono placido il fondo del mare in tempesta, di cui parlammo all’origine della lezione. Essenze con delle loro leggi indefettibili, in contrapposizione all’apparente promiscuita’ caotica che trapela attraverso l’ondata del manifesto.

Egli inizia a sentire scorrere attraverso il corpo eterico e attraverso quei determinati chakras, che ha cominciato familiarmente a percepire nel suo organismo interiore, delle calde forze che gli rivelano l’esistenza di un mondo superiore.

Il mondo dei Guru. Il mondo del suo Guru.

Allora, dapprima incredulo, e munito solo di un senso di speranza (forse, agendo piu’ che per fiducia verso Dio, per sfiducia verso il mondo che lo ha dilaniato di insuccessi e nei suoi piu’ intimi ideali) inizia a consultare “la carta toponomastica” che la Sacra Conoscenza gli ha offerto, sull’ubicazione e sul ritmo dispositivo delle Grandi Sorgenti di energia planetaria.

Studia le qualità, le tendenze, le mete di ogni Raggio; dirige i suoi obiettivi mentali (in cio, silenziosamente istruito e ispirato dal proprio Guru) verso i Signori che gli dicono essere i Guardiani dei tre Raggi Maggiori; e, ma ciò avverrà molto più tardi, inizia a percepire la sintetica e unificata atmosfera di Shamballa (o Shangrilla’).

Si accorgerà, man mano, di avere adoperato, sempre, il filo istintivo della telepatia mentale. E non attraverso una linea orizzontale, soltanto; ma inserendosi in una quarta dimensione che, da matematica a geometrica, diverra’, lentamente, trascendentale.

Perché, quindi, la Tradizione Esoterica chiede al discepolo, come sempre ha fatto in antichita’ e sempre fara’, di rintracciare il proprio Guru (anche a livello metafisico, o telepatico)? Non gia’ perché il Maestro sia qualcosa, o qualcuno, che pretenda il servizio devoto e l’idolatria del discepolo; quella Creatura si e’ liberata da ogni legame e permane costrutta solo di puro amore illuminato. Un amore, ove il piu’ grande e il piu’ piccolo sono le due faccette estreme di una medesima realta’ unitaria. L’esoterismo vuole che il discepolo rintracci il suo Maestro solo per seguire la strada che lo stesso Maestro segui’, quando si trovava al suo posto.

Quando il discepolo avra’ raggiunto il Maestro si rendera’ conto che lo Stesso e’ un Essere di tempra infinitamente divina; ma, si rendera’, anche, conto che, dall’inizio del suo procedere, sino ad allora, essi furono sempre riuniti in un medesimo amplesso di identita’ misteriosa, che non disserro’ mai la tenacia, non la disserra e non la disserrera’.

L’esoterismo vuole che il discepolo rintracci il proprio Guru, perche’, essendo, Questi, di natura divina, solo divinamente lo si potra’ fare. E soltanto sviluppando le proprie facolta’ sovrumane, i propri poteri occulti, tutti sintetizzati nei sommi contenuti della telepatia cosmica.

Ecco la ragione per cui, dopo che il neofita avra’ localizzato l’atmosfera occulta di energie da cui fu spinto, con prepotenza, sino a quel momento, dovra’ scoprire e investigare le leggi del piano eterico, che conducono le medesime energie.

I Chakras eterici, in funzione della telepatia

Uno studio serio e consapevole sui chakras non sarebbe integrale se non toccassimo la connessione che essi hanno con quel fenomeno, chiamato della telepatia.

Ne comprenderete le ragioni, proseguendo la lettura. Vale, qui, affermare che non soltanto il nostro corpo eterico denso possiede e postula le sue funzioni sperimentalisui chakras; anche gli altri organismi invisibili li possiedono. Ma, i punti occulti degli organismi invisibili sono praticamente inutili, fino a quando non vengono resi funzionali quelli del corpo eterico.

La chiaroveggenza, la preveggenza, e tutti i fenomeni di materializzazione, avvengono quando le leve degli organismi invisibili dell’uomo sono inserite nella sua struttura eterica, tramite l’unificazione con i relativi chakras eterici.

Lungo tutto il percorso reincarnativo, dunque, la Monade si trova, assopita e priva di poteri divini, immersa nei tre mondi. E le forze galvanizzatrici dei piani Eterico-Cosmici, per il peso gravitazionale planetario, si baricentrano nei chakras sotto il diaframma.

L’umanità, in proposito, è stata autorevolmente divisa in tre parti. V’è un tipo di uomini e donne che traggono ogni risorsa dalle loro linfe vitali, enucleate nel chakra sacrale e che, a malapena, raggiungono il plesso solare.

Un altro genere di umanità dipende, in ogni anelito vitale, dall’accentramento di forze istintive che, in massima parte, si annidano nel plesso solare e lambiscono il chakra del cuore. Un folto gruppo di esseri, (ma, ciò nondimeno, una stretta minoranza, in paragone al rimanente), vive sul vibrare delle forze che alimentano, principalmente e preferibilmente, i centri, dal cuore in su.

E, in tal caso, già ci troviamo nel campo prossimo agliiniziati. Si tratta, per lo studente intuitivo, di non fare a meno di riconoscere nei tre aspetti di umanità, le tracce evidenti di tre razze, nell’unica loro sintesi: la Lemuriana, l’Atlantidea, l’Ariana. Cosa comportano tali energie, baricentrate solo nel centro sacrale, o, nel plesso solare, o, nei centri attinenti alla testa?

In altri saggi abbiamo parlato della qualità di ognuno dei Sette Raggi. E, ad esempio, abbiamo detto che il quarto Raggio e’il Raggio che dona la capacità di racchiudere, in formula matematica e geometrica, e in circoli chiusi, la bellezza, latente in ogni cosa. Esso e’ il Raggio dell’artista. Ben cruda ed amara maniera di parlare del quarto Raggio. Per diffonderci, compiutamente, sulle sue qualità, infatti, avremmo dovuto esporre tutte le forme artistiche che esistono nel cosmo, conosciute e sconosciute!

Lo stesso avviene quando noi ci accingiamo a trattare delle facolta’ di ogni chakra, che sono l’affiorare, nel tempo e nello spazio, del determinato Raggio che rappresentano. Ci dobbiamo limitare a crudeli sintesi; esortiamo, allora, il lettore a non volere strettamente allacciarsi ad esse, poiche’ le medesime costituiscono una lama a doppio taglio.

Sono utili, se considerate per quel che valgono: cioe’, delle pure linee indicatrici; divengono, addirittura, deleterie, se considerate fini a se’ stesse e senza possibilità di sviluppi ulteriori. Il fatto che l’umanita’ sia divisa in tre grandi zone: il lemuriano, o, l’uomo dedito alla trasformazione pura e semplice dei soli istinti sessuali e di forza fisica, con le linfe promotrici dell’essere, postulate nel centro sacrale;l’atlantideo, o, l’emotivo alla ricerca di sensazioni piu’ vaste, ma, tutte facenti capo al proprio egotismo centrale, amante del lusso e della comodita’, dipendente da un plesso solare altamente sviluppato; o, facendo un balzo avanti, l’ariano, piu’ o meno intellettuale, vincolato e prigioniero del proprio razionalismo, oppure radioso d’un intelletto, che e’ sfociato e si e’ trasmutato nell’intuizione pura e iniziatica; ebbene, ciò, ai fini della telepatia, divide l’argomento in altrettanti tre tipi di telepatia: l’istintiva, l’animica e la spirituale.

Cominciamo con la prima.

Molti scienziati si sono domandati per quale ragione le ondate migratorie dei volatili seguissero sempre, nel tempo e nello spazio, i medesimi obiettivi. Oppure, per quale ragione i cani fossero capaci di rintracciare, senza alcuna causa che collaborasse con il loro olfatto, un essere umano, a loro caro, allontanatosi centinaia di chilometri.Oppure, perche’ bastasse, da parte di qualche fiera, madre di una nidiata di cuccioli, un solo sguardo, in direzione del piccolo, andato a giocherellare dieci, o, quindici metri oltre il limitato, e tutto intento ai suoi ruzzoloni, per fargli rizzare le orecchie, volgere il capo, e tornare indietro, lentamente.

Tutte forme, codeste, di telepatia istintiva, proveniente dal plesso solare.Difatti, gli esoterici sanno che l’animale agisce, non gia’ attraverso il suo cervello, nei coordinamenti d’atto, ma, attraverso il plesso solare.

Nel caso umano, questa telepatia la si riscontra li’ dove un tenace affetto istintivo lega due elementi della razza; che siano tutti e due compartecipi nel sentimento, o, che uno solo di essi lo esprima. Una madre, che avvisa un certo pericolo in cui il figlio si trova in un dato momento. Ed allora si scuote bruscamente ed entra in stato di agitazione. Un innamorato respinto, il quale, di continuo, assilli, con ogni sorta di linee psichiche invisibili, la povera fanciulla, che se ne sente ossessionata quotidianamente, senza un contatto diretto.

Telepatia istintiva e’, anche, quella di massa.

Mille persone, eccitate, gomito a gomito, da discorsi di leaders, in pubblici comizi, le quali, in un graduale crescendo, prorompono in ovazioni e in prese di posizione emotive, che non avrebbero raggiunto senza tale fusione telepatica.

E’ il caso, purtroppo, dei linciaggi; e’ il caso di quelle povere immature, che si strappano le vesti e cadono in delirio, davanti ad un gruppo di, piu’ o meno, altri stupidi, o, troppo furbi, suonatori di una determinata musica. E’ il caso delle cosiddette “sedute di risveglio religioso”, in cui delle anime infantili, in preda ad una crescente paranoia psichica, dopo il canto di alcuni salmi, si contorcono e urlano, a decine, per terra, chiedendo pieta’ al loro Dio, e che li tolga dalla fragile condizione umana in cui si trovano…

Sempre, agisce il plesso solare, unione diretta con il mondo astrale. Ed ogni movimento, in simile direzione, arricchisce tale mondo dell’annebbiamento emozionale, di soporifere altre energie intangibili; ma, pronte ad ingoiare qualsiasi anima che si sintonizzi con esse, per similitudine di natura.

Lo sgradevole, comunque, e’ passato. Poiche’ giungiamo alla telepatia d’animo, dopo aver tralasciato quella della personalita’, piu’ o meno sviluppata.

I risultati a cui giunge la telepatia d’animo sono, per lo più, positivi. Difatti, essa nasce dal ritmo imposto all’intero organico dell’uomo, dal chakra del cuore. Si tratta della telepatia di gruppo.Colui che la pratica e’ portato a far suoi i sentimenti dell’altro, per quanto tenui gli vibrino alla portata.Un sublime esempio di questo tipo di telepatia, lo abbiamo da parte del Cristo, nella comprensione cosmica di ogni singolo fatto, che costituisce la panoramica della realta’ solare. Va detto che, nei casi in cui tale telepatia divenga nociva, noi ci troviamo di fronte ai gruppi di delitto .

Pur essendo, questi gruppi, riuniti in una consonanza effettiva d’animo, poiche’ mancano di morale e di principi, le loro possibilità si volgono verso conquiste inferiori.

Da qui, la necessità di uno stretto collegamento tra pensiero illuminato e cuore. Il terzo tipo di telepatia è quello definitivo. La telepatia mentale-spirituale.

La Telepatia mentale-spirituale

Abbiamo elencato i chakras, ma, sempre, senza parlarne singolarmente, per il fatto che eravamo intenti a rivelare i fattori cosmici ai quali ci inseriscono, di costante.

Teniamo, ora, presente che i chakras, a differenza della statica funzione di ogni arto biologico e tangibile del fisico, si qualificano perche’ palpitano di una nota, o, natura sconosciuta al mondo materiale: la quarta dimensione. Ogni chakra e’ collegato, naturalmente, a tutte le parti dell’universo; il chiaroveggente, difatti, non porta il chakra verso l’oggetto eterico denso, o, eterico-cosmico che vuole raggiungere. Egli lo vede riflesso in quel chakra, ovunque l’oggetto si trovi; lì, ove il tempo e lo spazio sono aboliti.

E, ad un più attento esame, la immagine dell’entita’ contemplata e rispecchiata nel chakra, si rivelera’, non gia’ per un fantasma, ma per l’entita’ stessa.

Pero’, ogni chakra ha delle funzioni soggettive, che e’ necessario comprendere, per potersi avvalere delle sue specifiche possibilita’.

Nel descrivere i chakras dell’essere umano, noi faremo conto di osservarli nel corpo eterico di un uomo sviluppato spiritualmente e che li abbia tutti funzionali.

Il chiaroveggente, difatti, dove un Adepto ha, per chakras, dei soli, rutilanti di splendore e di colore, vede, in un uomo sottosviluppato, dei grigi bottoni larghi, di materia eterica torbida, senza alcun balenio manifesto, e con una luce potenziale appena accennata.

Il chakra e’, anzitutto, un innesto di due tipi di forze: quella planetaria e quella umana.

Ecco, i due bracci della croce; ecco, il Cristo e l’uomo. Esistono settantasette chakras in tutto il corpo eterico: hanno un’apparenza sferica. Sette sono i maggiori: quattro, lungo la spina dorsale; tre, riguardano la testa. Ed i Guru danno molta importanza al fatto che il discepolo afferri, alla radice, le loro funzioni. Ne’, presumiamo, che esso possa farlo di primo acchito. La strada, in ogni modo, e’ tale, quale gliela stiamo indicando.

Il chakra è composto dal coesistere di varie linee magnetiche:
a) Il Punto;
b) il Triangolo;
c) le Linee Irradianti;
d) la Sfera di Incidenza.

Incapsulato in ogni chakra, come perla nello scrigno, v’è il Punto Centrale, che dissemina le indescrivibili potenze della Monade; il Punto Centrale e’ racchiuso in un triangolo: tre linee di forza, che riflettono il colore, la natura, il potere del raggio monadico, di quello del corpo causale e di quello della personalità.

S’ergono, in direzione quadrimensionale, dalla presente tetraktis magica, i cosiddetti petali del chakra.

Cioe’, le singole irradiazioni, diverse per ogni chakra, e che sono proprio le linee di forza che il discepolo deve imparare a trattare a dirigere, nel suo lavoro di mago bianco. Simile divino armonicum si assomma nel circolo che ne rappresenta la zona di confluenza e la sintesi radicale.

Il gioiello monadico, risiede, manifesto a chi lo sappia localizzare, nel chakra alla sommita’ del capo. E si riflette in quello posto fra gli occhi ed in quello della gola. La sua visione e’ piu’ labile negli altri. Diamo qui di seguito i colori dei centri eterici, come vengono indicati da Paramahansa Yogananda, nelle sue lezioni della Self-Realization Fellowship.

(dal Grado settimo delle Lezioni SRF, di Paramahansa Yogananda L-175) N.B. I colori dati dal Guru sono quelli del chakra alla base della spina dorsale, del lombare, del plesso solare, del cardiaco, della medulla (dati altrove, nelle lezioni) e dell’ajna. I commenti sul centro ajna e sul bramanandra non sono i suoi, ma provengono da altre fonti autorevoli.

Il chakra alla base della spina dorsale ha quattro petali, o linee di forza, ed e’ di giallo .

Il chakra lombare ha sei petali, ed e’ di color bianco intenso .

Il chakra, detto plesso solare, ha dieci petali ed il suo colore e’ rosso sangue.

Il chakra cardiaco ha dodici petali ed il suo colore e’ di un azzurro palpitante.

Il chakra della gola ha sedici petali ed il suo colore e’ una nebbia vaporosa, reticolata con punti luminescenti.

Il chakra della medulla ha due petali, di color azzuro.

Il chakra ajna, posto tra gli occhi, riunisce, in una sintesi sostanziale, la personalita’ dell’uomo; dove la natura inferiore si collega alla superiore. E’ curioso, infatti, constatare, che i petali sono novantasei, cioe’ il doppio della somma dei precedenti cinque. Le totalita’ di colore si raffinano altamente, e, qui, sono oro-azzurro splendidi.

Il chakra brahmarandra, alla sommita’ del capo, ha mille petali ed e’ rappresentato, simbolicamente, nelle statue del Buddha, dal misterioso vestimento lenticolare al capo, che quasi tutte portano.

E’ composto da due elementi: una zona interna ed una esterna. La zona interna (la Luce nella Luce) e’ bianco-oro. La esterna, di un indescrivibile balenio di colori. La zona interna e’ il riflesso, sul cerebro eterico, del chakra del cuore. E’, comunque, al centro brahmarandra che si focalizzano tutte le attenzioni delle Guide dell’umanità. Viene detto, difatti, di continuo, ai discepoli: “Vivete nella testa”. Con cio’, simbolicamente, esortando l’uomo a postularsi alla vetta delle sue sensazioni fisio-psicologiche, per giungere al contatto monadico. Contatto che scaturisce solo da tale chakra.

L’insieme d’incidenza delle rispettive circonferenze dei sette chakra determina un’entita’ energetica, chiamata l’aura dell’individuo. E’ l’irradiazione combinata dei gradi evolutivi dei suoi chakras che da’ la nota occulta all’individuo, in seno ai valori invisibili dell’umanita’.

Noi continuiamo a riferirci all’ideale individuo che abbia risvegliato armoniosamente tutti i sette punti nevralgici eterici. Tale aura avra’, allora, acquistato un incredibile potenza, silenziosa e suggestiva. Senza parlare del fatto che costui, appunto perche’ essi lo collegano ai Sette Signori del Mondo, al Logos Planetario, e, piu’ su ancora, alle Sfere Celesti, possedera’ la padronanza del costante colloquio con i Poteri Divini dell’Essere, confermiamo che egli potra’ dirigere le sue forze risvegliate, ovunque lo voglia e con tutto il successo che desidera.

Convergera’ le linee magnetiche dei chakras, o, petali, in determinate note posizioni e in determinate direzioni; le unifichera’, ritmicamente, in un blocco unico; le vedra’ trasformarsi nei poteri angelici che presiedono alla loro struttura, e oltre….. Ma, possedera’ un’aura, meravigliosa conchiglia, da cui sfavillera’ la luce della perla della Gerarchia Bianca, in ogni atto quotidiano che compie.

Consideriamo, adesso, la naturale predisposizione che l’uomo ha, nei contatti con il mondo delle idee.

Esiste, come e’ riferito da Patanjali, nelle sue lezioni di Yoga, “la nuvola delle cose intellegibili”, (quella che è stata chiamata il Piano Divino, da un altro Maestro), che, dalle vette del supremo ordine celeste, lambisce, di continuo, il terreno spirituale dell’uomo.

Il problema e’ di entrare in contatto con essa e di tradurla in espressione. Vi sono vari metodi graduali per farlo. Aspirazione, concentrazione, meditazione, illuminazione; e l’ispirazione avviene.

Spesso, il discepolo si incapriccia a volere che il Maestro intavoli con lui un discorso piu’ diretto, sulla natura di simili processi occulti, che, per lo piu’, sfuggono all’analisi della coscienza ordinaria. Cosa che il Maestro non puo’ fare, semplicemente perche’ soltanto la maturita’ individuale ci puo’ permettere di comprendere cosa siano i piani superiori, troppo spesso confusi e scambiati con qualcosa, pur se radiante, di statico e incombente.

Cogliamo, adesso, l’occasione, per suggerire al discepolo, se egli cade in preda a tale tipo d’illusione, di volgere altrove lo sguardo. Non solo i Guru hanno cessato di occuparsi personalmente dell’evoluzione singola dei discepoli; ma, desiderano collaboratori, capaci ed esperti. Tutto cio’ che di teorico poteva essere rivelato all’uomo, sulla magia creatrice, e’ stato rivelato.

[b ]Il resto e’ questione di intuizione personale.

Solo quando il discepolo e’ diventato un collaboratore capace ed efficiente, il Maestro si fonde con lui, in una consapevole unita’ d’azione e continuita’ di presenza.

Comunque, costretti come siamo a parlare per simboli, torniamo a rappresentarci “la nube di cose intelligibili”, quale lago inesauribile di sostanza archetipica, che alimenta e continua a far crescere il fiore della civilta’. I Portatori dell’acqua divina, sono i Guru che, con la borraccia del loro sapere e del loro potere, raccolgono, da una parte, il liquore vitale, e, dall’altra, innaffiano, con esso, tramite la telepatia planetaria, le menti degli uomini, accelerandone il processo evolutivo.

All’uomo, cio’ appare come un rivelarsi di improvvise intuizioni, come un impulso a nuove mete… Si tratta, non solo di accettare il fatto ed abituarsi ad esso; ma, di aiutare il desiderio che i Guru hanno di unirsi al genere umano, con l’apprendere l’arte della ricezione e della impressione.

I Guru non si trovano lì, o, qui. I Guru si trovano latenti, nell’ovunque.

L’uomo non e’ ancora capace di vivere, unificato al silenzio della Parola Divina Informale, che palpita in seno alla “nube delle cose intelligibili”. La vibrazione rarefatta, composta dai mille segmenti energetici del suo chakra alla sommità del capo, per forza di cose, e’ immersa, continuamente, in tanto mondo archetipico. Ma, l’atmosfera e’ troppo alta perche’ le parole possano descriverla.

L’uomo si trova costretto, tramite l’articolazione occulta del suo Io, a dare una veste a cio’ che veste non ha e che e’ il puro Essere. Ivi, regna, sovrana, la Monade. E la Monade e’: “VOLONTÀ DI ESSERE”.

Ecco la ragione per cui il chakra alla sommità del capo e’ stato chiamato il chakra della volonta’, e soltanto la volonta’ risvegliata e cosciente puo’ compiere la magica incisione che ne liberi il fuoco ardente.

Quando l’uomo, prima pigramente, poi, in maniera piu’ precisa e sempre piu’ precisa, inizia a portare giu’ la semenza d’oro delle astrazioni pure che riceve dalla Monade, a cui si e’ unito, alla quarta iniziazione, distruggendo il suo ego e acquistando la completa padronanza del chakra brahmarandra, egli e’ costretto a prendere la strada del chakra ajna, posto tra le due sopracciglia. E’ tale chakra che plasma il materiale luminoso, ne estrae il messaggio contenuto, e lo inquadra in una forma intellettuale, comprensibile all’umanita’.

Tutti i chiaroveggenti, nell’osservare un uomo in atteggiamento cogitabondo, ne hanno visto le idee: sono entrati in contatto con le energie sottili che egli trattava inconsciamente. E tutti sono rimasti d’accordo nel dire che cio’ che veniva pensato da quell’uomo essi lo vedevano “galleggiare”, in linee armoniose, o, confuse, a seconda della potenza del pensatore, a pochi centimetri davanti ai suoi occhi.

Fate una prova. Sceglietevi una rappresentazione mentale di qualche esperienza, da voi vissuta, e che, tuttora, continui ad interessarvi, vitalmente. Diciamo: “che continui ad interessarvi, vitalmente”, perche’ e’ necessario che, per avere una potenza efficace, il pensiero vibri secondo una tonalità forte.

Rappresentatevi l’esperienza, mentalmente, fino a fissare un solo particolare. Sara’ una mano, saranno le rotaie di un tram, sara’ il candelabro di una chiesa; non importa cosa.Voi sentirete, distintamente, che tale piccola figurina, partorita dal vostro immaginare, vi vellichera’ la fronte, a pochi centimetri davanti agli occhi, sostenuta dal chakra ajna.

Ricordatevi, e’ molto difficile saper pensare egregiamente. E’, anche, pericoloso intraprendere degli esperimenti telepatici, nella direzione sbagliata e senza dei graduali allenamenti e con una saggia previsione degli ostacoli a cui si vada incontro.

Quando l’uomo intensifica la sua tonalità magnetica, poiche’, purtroppo, si trova a dover superare delle barriere di forze stagnanti, sia in lui, che fuori di lui, e poiche’, anche, non ha la volonta’ necessaria a spazzar via ogni impedimento energetico che gli viene dall’atmosfera celata del nostro globo, potranno succedergli vari inconvenienti.

Se noi sfreghiamo un pezzetto di ambra, esso si elettrizzera’ ed attrarra’ dei corpuscoli di polvere, che ne appanneranno la levigatezza. Se noi tuffiamo in una scatola di limatura di ferro una calamita, essa restera’ appesantita da una considerevole quantita’ di ferro. Lo stesso accadra’ all’uomo, che inizia la telepatia.

Indiscutibilmente, gli sforzi che egli compie per il suo desiderio di aumentare il potenziale magnetico lo elettrizzano e, prima o poi, senza le debite precauzioni, egli si trovera’ circondato da una massa vibrante di corpuscoli energetici, che ammanteranno la sua natura ancora impura, rendendo argilloso il terreno su cui cammina.

Ecco perché i Guru insistono molto che, prima di addentrarsi in esperienze di carattere occulto, il discepolo purifichi i propri moventi e la propria natura.

V’e’, poi, ancora, un altro inconveniente, per chi comincia a praticare l’arte della telepatia. La sua debolezza psichica. Esistono pochi individui che riescano a forare la placenta di forze in cui si trovano tutelati, o quelle della loro aura, e a toccare un’altra aura: l’aura, cioe’, con cui vogliono entrare in contatto. Ciò fa si’ che gli incauti, credendo di procedere con successo sulla strada della telepatia, gonfino di sostanze-pensiero, sempre rinnovate, simile a un palloncino colorato, la loro aura. E raggiungano gli stessi insuccessi di cui abbiamo parlato poco fa.

Uno dei Maestri afferma che, tra coloro i quali, al giorno d’oggi, si dicono telepatici, o, medium, il novanta per cento cade nell’illusione piena. Essi manipolano e rimanipolano forme-pensiero, o, vibrazioni del loro subconscio, attorno, e nella loro stessa zona astro-mentale. Mettono insieme, in una cecita’ poco illuminata, dei messaggi, quasi tutti nello stesso tono; poi, affermano che l’entita’ ha parlato, o, l’amico ha risposto, da una citta’ distante.

Per lo piu’, si tratta di persone in buona fede; quindi, ancor piu’ pericolose. Ma, lo stesso Maestro, esorta, nel contempo, a rinnovare gli sforzi, e dice che la Gerarchia ha bisogno di discepoli, i quali sappiano impressionare e siano telepatici.
L’abitudine a pensare rettamente, con precisione e con maturita’, dara’ il sottostrato necessario ad avere un pensiero efficace, per venire proiettato e per ricevere.

I metodi della telepatia

Si e’ fatto un gran parlare, negli studi di esoterismo, della PACE, tanto che l’uomo pensa che essa esista, in qualche angolo dell’universo, in maniera integrale. Con cio’, perdendo di vista il messaggio dei Grandi Illuminati. Quello del ritmo, quello del Movimento Eterno, quello del grande Respiro del Tutto.

Un sottile senso di egoismo e di pigrizia mentale viene, ogni volta, alimentato nel neofita, quando egli inserisce lo sguardo verso la direzione della “Luce che e’ oltre”; pensa che, li’, si mettera’ seduto, superiore alla problematica minuta dell’Essere, dimentico del dolore e della sofferenza.

Eppure, tali individui non hanno capito il messaggio del Cristo, il Grande Dolente, l’Incessante Lavoratore. E’ un Dolore Soggettivo, il Suo; un “Dolore di identificazione”, di natura cosi’ alta, da riuscire incomprensibile alla massa.

Quale pace, quindi, dovra’ cercare l’uomo, prima di dedicarsi all’esercizio di una proiezione, o, di una ricezione telepatica? La pace dell’amore, la quale e’ un’attività cosi’ intensa, che non viene percepita dal pigro occhio di chi non sappia amare.

Lo Spirito, la cui natura e’ amore, e’ stato paragonato, dagli indiani, ad una ruota che giri, su se stessa, ad incredibile velocita’. I suoi raggi non sono visibili, e pare che, addirittura, se ne stiano immobili. Questa, e’ la pace che occorre possedere, mentre si applica la telepatia. La ‘, ove tutti i sensi mentali, spirituali, eterici sono desti. La’, ove non esiste differenza tra soggetto ed oggetto; la’, ove l’uomo si riconosce chiaramente TUTTO IN TUTTO.

Egli possiede un’idea. Egli sa che il sussurrio delle linfe vitali, nel suo corpo eterico, e’ la eco dei campi Eterico-Cosmici; la eco del Logos. Egli sa che egli e’ uno con il Logos. Il chakra brahmarandra e l’ajna, gia’ da tempo, hanno unito le loro scintille vitali, e, tramite il matrimonio nei cieli, l’unificazione tra il Cristo in lui, e l’uomo in lui, ha avuto luogo. Egli sa che, nella quarta dimensione, non v’e’ separazione tra il soggetto e l’oggetto; tra di lui e l’essere con cui vuole entrare in rapporto telepatico.

Dal chakra brahmarandra introduce l’ idea nella zona magnetica del centro ajna, le da’ consistenza oggettiva e, tramite la parola, sussurrata leggermente, mette in funzione il chakra della gola. La parola e’ l’involucro di quell’idea, la parola diviene discorso telepatico. Il suono fa vibrare il corpo eterico, preludio al denso.

Il Verbo si fa Carne.

Dall’altro capo del filo, il ricevente terra’ aperto, come un fiore, il centro posto tra le sopracciglia, ed inerte quello alla sommita’ del capo:

e, nitida, la vibrazione si circoscrivera’ nell’ajna, la fusione avverra’, il messaggio sara’ stato accolto, la parola percepita. Questi rapporti, condurranno, in breve, ad eliminarli completamente. L’uomo preesistera’ alla manifestazione. E sara’, prima di essere.

E’ vicino il tempo beato in cui le parole, sia mentali che materiali, verranno abolite. E chi puo’ descrivere la sfera di beatitudine, ove tutto e ‘ compiuto e il Fiore della Vita si erge, splendido e maestoso, senza sostegni che lo reggano? Questa, e’ la meta a cui deve giungere ogni discepolo.

Questo, il vertice del Sentiero.

Vorremmo, qui, suggerire per inciso a chi ci abbia seguito con attenzione, di rilevare, a questo punto,quanto le informazioni date sinora sui centri eterici siano state piu’ che eloquenti, in riferimento alle possibilita’ che essi offrono per un balzo nella dimensione parallela all’ uomo.

Intanto, riassumiamo alcuni concetti fondamentali sulla loro natura. La loro esistenza nasce da alcuni principi innati, scaturenti dalla natura archetipica del cosmo. Per la legge delle risonanze l’individuo e’, di conseguenza, polarizzato con l’universale, mentre ne ospita in se’ delle lenti che riflettono le sue origini.

I chakras per propria natura costituiscono il piu’ aristocratico e duttile ponte, che unisce gli opposti; ossia, sono come abbiamo gia’ visto le scintille che nascono dalla pressione di contrari, quali la materia e l’energia; il manifesto e l’immanifesto; il frammentato e l’ integrale.

Nell’uomo, e con l’intervento misericordioso del Logos divino, essi da principi astratti si mutano in organismi; composti da una sostanza che, se pur sottile, e’ comunque gestibile e multiforme.

Proprio come ognuno di noi vive e si esprime in un complesso stato di azioni e di reazioni inconsapevoli, costituendo lo snodo tangibile composto da miliardi e miliardi di fotoni; e , in ultima analisi, ognuno dei suoi cinque sensi e’ comparabile ad una fotocellula, che registra in se’ e riproduce i flussi della luce (di cui unicamente e’ composto il creato), facendoli confluire al suo sistema nervoso centrale, dove codesti flussi vengono nuovamente rielaborati e tradotti in visione ottica, sensazione, piacere, dolore e conoscenza, cosi’ secondo la conoscenza tradizionale metafisica i semafori, soggiacenti a questo intenso traffico di esperienze energetiche, sono, appunto, i chakras.

Ognuno di essi e’ l’anima centrale di una ghiandola umana, e si connette alla medesima, provocando il funzionamento dell’intero sistema endocrino individuale.

Da cio’ si puo’ comprendere la vitale importanza che possiedono a livello biologico e sostanziale considerata l’essenziale funzione che tale sistema ha, in rapporto ad ogni persona. Conducono e distribuiscono tramite il corpo etericoe la corrente sanguigna quell’essenza vitale, che tutti gli esperti chiamano prana: il Ch’i degli Insegnamenti cinesi.

A tale proposito, vale ricordare la collocazione sul palmo di ogni mano (vedi elenco dei 21 centri minori) di due centri eterici. E’ tramite questi che i guaritori effondono la loro vitalita’ sui malati. Ogni chakra emette una sua specifica radiazione o, colore ed un suo suono. Ogni chakra collega l’uomo ad uno dei suoi corpi sottili, ed al corrispondente piano di esistenza planetario.

Di conseguenza, le meditazioni che si riferiscono ad ognuno di essi, al suo colore ed al suono caratteristico che emettono sono le piu’ possenti leve al risveglio di queste sbalorditive potenzialita’ umane; e, in ultima analisi, possono proiettare colui che medita tramite un’eccezionale via di minor resistenza nell’universo parallelo della beatitudine e della liberta’.

Il Kriya Yoga e’ la sintesi perfetta della giusta via allo sviluppo deicentri umani. Ogni momento, rappresentato dalle quattro iniziazioni, si occupa di risvegliare una precisa funzione dei centri. Questo, e’ il fiorire di kundalini. Va da se’ e lo abbiamo visto che tale risveglio deve seguire una saggia ed oculata metodologia. Difatti, se i centri non sono sviluppati all’unisono, se ne rischia la mostruosa deformazione, che enfatizza solo uno, o alcuni di essi, a scapito dell’integrale evoluzione del loro assieme.

Chi ad esempio porta la sua attenzione e meditazione ai centri sotto il diaframma, alla lunga diviene un individuo con funzioni e desideri sessuali accentuati in modo abnorme. Chi medita intensamente sul chakra del plesso solare espande e dilata a dismisura la sua emotivita’ irrazionale.Inoltre, vista la stretta interdipendenza fra il corpo fisico, il sistema ghiandolare e i centri, ben presto oltre alle dissonanze energetiche -nasceranno disturbi evidenti della salute e dell’equilibrio psico-fisico. Indichiamo con onesta’ morale che il breve escursus da noi fatto nell’argomento e’ servito solo a dare una parziale anche se equilibrata visione della natura dei centri eterici.

Se il lettore ha ricevuto solo una sollecitazione del proprio intuito interiore verso l’importanza essenziale dei centri eterici, in lui, di conseguenza potra’ comprendere l’importanza di un metodo come il Kriya Yoga, che si occupa in modo perfetto ed esemplare del risveglio dei centri e di kundalini. Con il Kriya Yoga l’uomo vive la diretta esperienza del Suono e del Colore, del rapporto tra materia e spirito, e diviene egli stesso centro planetario. Ecco, infatti, il dono che alla fine dell’evoluzione lo spirito liberato vede nascere in se’.

Egli scopre il proprio Suono, o Nome Occulto.

Egli scopre di essere lui medesimo un Centro della Coscienza di Dio e non piu’ di possedere dei chakras.

Egli ascolta il Suono da cui la propria Nota viene emessa.

Egli vede faccia a faccia Dio!

Guido Da Todi

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