Hyperloop, parte da Dubai la rivoluzione dei trasporti: treni da 1.200 km/h e auto senza pilota

Hyperloop, parte da Dubai la rivoluzione dei trasporti: treni da 1.200 km/h e auto senza pilota

Hyperloop One

La capitale degli Emirati Arabi firma un accordo con l’azienda californiana “pupilla” di Elon Musk: un sistema integrato di treni e “pod” sopraelevati per velocizzare gli spostamenti.

Potrebbe iniziare da Dubai la rivoluzione del mondo dei trasporti, il cui conto alla rovescia è partito quando la Dubai Future Foundation, nell’ambito di uno speciale programma di innovazione tecnologica, ha firmato un accordo con la californiana Hyperloop One , la società specializzata in trasporti ad alta velocità, la stessa che lavora con Elon Musk sul progetto SpaceX e che potrebbe portare per la prima volta dei civili su Marte: scopo della collaborazione, combinare le auto a guida autonoma con la tecnologia Hyperloop per dare vita a un sistema di trasporto che consenta non solo di accorciare le distanze, ma anche di diminuire traffico e inquinamento.

Il progetto va a completare anche a livello locale l’idea iniziale del treno super veloce con cui Hyperloop One intende collegare Dubai ad Abu Dhabi (160 km di distanza) in meno di 12 minuti, e Dubai e Riyadh (1.100 km circa) in meno di 48, di fatto connettendo le principali città degli Emirati Arabi in tempi brevissimi.

Il passo successivo è quello di dotare le stesse città di una serie di infrastrutture su cui piccole auto elettriche a guida autonoma possono circolare per coprire le distanze più brevi. Le vetture possono poi essere “caricate” sul treno per quelle più lunghe: le cabine viaggeranno all’interno di tubi sopraelevati del tutto simili alla condutture del gas, che si muoveranno galleggiando a mezz’aria raggiungendo i 1.200 km orari, di fatto più veloci di un aereo.

L’idea, a livello locale, è di rivoluzionare il traffico urbano soprattutto per i pendolari, tagliando i parcheggi e rendendo più accessibili punti strategici come gli aeroporti e i porti, e in generale concretizzare una visione dei trasporti che sino a ieri sembrava appartenere soltanto a libri, film e serial di fantascienza, dove le metropoli del futuro sono sormontate da tubi trasparenti in cui i cosiddetti “pod”, capsule con a bordo passeggeri, sfrecciano a velocità costante fermandosi dove necessaria.

Ambizioso, ma fattibile, oltre che necessario, almeno stando a quanto assicurato dalla Dubai Future Foundation, dalla Dubai Ports World Group e da Hyperloop One, che hanno partecipato alla presentazione del progetto al Burj Khalifa, la gigantesca torre che sorge nel cuore di Dubai e che con i suoi 830 metri supera in altezza qualsiasi altra costruzione al mondo.

Il fatto che a bordo del progetto sia salita anche la Roads & Transport Authority non fa che confermare le intenzioni della capitale degli Emirati Arabi: essere la prima città a investire sulla guida autonoma, rendendo il 25% dei trasporti driverless entro il 2030, come ha confermato lo sceicco Mattar Al Tayer, direttore generale e presidente del Consiglio di Amministrazione della RTA: “Dubai è diventata un modello per le città del futuro, lanciando un’iniziativa rivoluzionaria dopo l’altra e dando nuova forma a settori strategici per l’economia. Ogni epoca storica ha visto l’invenzione di un nuovo mezzo di trasporto, dalle navi alle automobili agli aerei, cosa che ha comportato un significativo cambiamento nel commercio e una significativa crescita economica, ma anche un cambio di cultura”.

Un’approvazione che ha portato alla firma di un accordo con Hyperloop One per realizzare un prototipo del progetto in grado di stabilire con quante e quali città Dubai potrà essere collegata, e soprattutto determinare i costi. Se il responso sarà positivo, Dubai è pronta a farlo diventare realtà.

Nel frattempo, Hyperloop One continua a lavorare: ospiti alla Web Summit conference di Lisbona, i co-fondatori Josh Giegel e Shervin Pishevar hanno illustrato come il loro sistema di trasporto ad alta velocità funzionerà promettendo che “in 20 anni da oggi, il mondo intero sarà connesso grazie ad Hyperloop. In 20 anni da oggi, viaggiare su un aereo sarà come viaggiare su un cavallo, con l’unica differenza che è molto più pericoloso volare”.

Andrea Barsanti (NEXTA)

lastampa.it