I segreti del "Guerriero senza Tempo"

Il Giornale Online

Presentiamo un interessante studio del ricercatore Michele Proclamato che partendo dal “Guerriero di Capestrano” traccia una serie di collegamenti storici, esoterici, simbolistici i quali trovando concordanze con le nuove scoperte scientifiche, sono in grado di farci ben riflettere sull'origine della materia.

Se spinti, come me, da un sano interesse archeologico, nonché territoriale si potrebbero ottenere, attraverso un semplice clik telematico una serie di cenni storici dedicati ad un” reperto” che ultimamente sempre più sta attirando l’attenzione di esperti e non. Essendo la mia, l’attenzione di un “non” esperto, come giusto, sono ricorso alla “madre” di tutto il sapere ufficiale messo in rete, quindi digitando “GUERRIERO di CAPESTRANO “ il noto sito Wikipedia, così si è espresso:

Il “guerriero di Capestrano” è una scultura in pietra calcarea del VI secolo a.C., rinvenuta in una necropoli dell'antica città di Aufinum (Ofena), località a nord-est di Capestrano (AQ), e raffigurante un guerriero dell'antico popolo italico dei Piceni. Si tratta di una delle opere più monumentali e impressionanti dell'arte italica, conservata a Chieti nel Museo archeologico nazionale d'Abruzzo.

Sarebbe giusto aggiungere come la statua fu ritrovata con le gambe mozzate nel 1934 da un certo Michele Castagna durante dei lavori agricoli, ma soprattutto come attraverso successivi scavi si addivenì, grazie all’archeologo Giuseppe Moretti, ad una vera e propria necropoli in cui spiccarono molti altri ritrovamenti tra cui svariati ornamentali femminili, di cui molto potrei dire ma non mancherà sicuramente occasione. Insomma pur essendo “citato” il Guerriero non gode di quella salute conoscitiva nazionale ma soprattutto INTERNAZIONALE che tanto meriterebbe ma che probabilmente mai avrà.

Ma se “l’Ufficialità” me lo permetterà una piccola mano in questo senso potrei modestamente darla, soprattutto perché il Guerriero, ben lungi dall’avere consegnato ai contemporanei tutti i suoi “segreti”, conserva nel suo “Cilindro” un segreto millenario, direi senza tempo, alla base, fra l’altro, di un immenso sforzo scientifico condotto anche da entità, come la Nasa. Quindi per trovare ciò che può sembrare un inverosimile nesso fra le “SFERICHE INCISIONI” del Cilindro, scusate, del CAPPELLO, del Guerriero di Capestrano e le missioni spaziali americane, dovrò chiedervi un minimo di ”pazienza scientifica nonché storica”. Quindi da questo momento vorrei che poneste in essere nei miei confronti una sostanziale “diffidenza conoscitiva” da fugare attraverso l’opportuna consultazione “scientifica”.

UNA SCIENZA UFFICIALE

Fu proprio Max planck, uno dei pilastri fondatori della Fisica odierna, ad ammettere che a livello Atomico non esisteva nessun tipo di “MATERIA” bensì un’unica FORZA in grado di mettere in VIBRAZIONE tutte le particelle atomiche componenti un piccolo “sistema solare“. Insomma uno dei padri del mondo dei Quanti metteva in ”guardia” la galoppante scienza dell’immensamente piccolo, facendo intendere come, qualcosa di diverso, potesse esistere a livello ENERGETICO alla base di un fenomeno “materiale“ come quello ATOMICO. Vero è che la Scienza ai tempi di Planck, solo da pochi decenni aveva rinunciato all’esistenza di un tipo di energia “particolare” frutto più della teoria che di esperimenti veri e ripetibili. Pochi anni infatti erano trascorsi dal contestato e ripetuto esperimento di Michelson-Morley, anni sufficienti ad affossare in modo definitivo l’”esistenza” di un ETERE, in questo caso, luminifero in grado di opporsi attraverso un Interferometro, ideato dallo stesso Michelson, al suo passaggio direzionato.

Era il 1887 in Ohio. Sulla base dei “risultati” di tale esperimento Einstein concluse che la velocità della luce poteva ritenersi indipendente dal moto della sorgente e dell’osservatore da cui la Teoria della Relatività Ristretta. A questo punto la Scienza mentre da una parte ammetteva come a livello quantistico potesse esistere un tipo di Energia altra, a livello fisico ne decretava la sua morte, creando una perniciosa dicotomia che vedeva opposte le Leggi fisiche del Micro a quelle del Macro Mondo. Ma era solo questione di tempo prima che nel 1957 il fisico olandese Hendrik Casimir elaborasse una teoria in grado di profetizzare un “ENERGIA NON NULLA” associata al VUOTO dimostrata poi a livello sperimentale e passata alla storia come EFFETTO CASIMIR.

Il mondo della scienza sicuramente mai domo, pur non accettando nemmeno l’espressione ETERE, continuava la sua ricerca ufficialmente o no, rendendosi sempre più conto che un energia potenziale ad un livello potenziale poteva e doveva esistere. Furono gli esperimenti condotti allo ZERO ASSOLUTO (- 273 Gradi) in un assoluto spazio, messo sotto vuoto, e perfettamente schermato da ogni interferenza, effettuati dal contestato fisico Harold Puthoff, a far tracimare ogni dubbio verso l’effettiva esistenza di un QUID energetico al di fuori di ogni nostro, per ora, possibile controllo tecnologico. Nasceva l’Energia del Punto Zero o la Z.P.E.

Sulla scia di tale scoperta grandi nomi della fisica sempre, come Feynman e Wheeler si presero la briga di quantificare la “forza” di questo tipo di energia presente in uno spazio appositamente attrezzato molto simile al “BULBO di una LAMPADINA”, rimanendo esterrefatti nel constatare come essa fosse sufficiente a “SURRISCALDARE” gli oceani terrestri. Ormai ufficialmente la scienza dava inizio alla corsa, verso quel tipo di energia o Forza, che Planck aveva teorizzato nell’immensamente piccolo e EINSTEIN dimostrato nell’immensamente grande equiparando la MATERIA a pura ENERGIA. Sostanzialmente a livello scientifico questa fantomatica energia ormai era possibile equipararla a “materia”. Le porte erano ormai aperte e i tempi maturi per il Vuoto Quanto-meccanico, la Schiuma Quantica, il Campo di Higgs, la Materia Quantica, e non ultima la famosa Dark Matter o Materia Oscura, il tutto avvalorato e sostenuto dall’ultima Teoria del Tutto in grado di unificare le Quattro leggi Fisiche attraverso la nascita di una Materia, voluta questa volta dalla simbiosi infinitesimale di una miriade di STRINGHE, evoluta a livello di” Campo” dal grande Mikiu Kaku.

Quindi l’Etere, memore di Michelson, continuava a non esistere per la Scienza, ma allo stesso tempo essa teorizzava e sempre più dimostrava come il VUOTO fosse sostanzialmente pura ENERGIA e allo stesso tempo potenzialmente MATERIA. In questo clima di corsa alla “NUOVA ENRGIA MATERICA” partiva nel 1999 una missione spaziale dello Space Shuttle con uno scopo principe: mettere in una speciale orbita spaziale l’ultima generazione di telescopi. La motivazione di un tale sforzo scientifico? Stabilire a livello galattico come e quanto la Materia Oscura invisibile, che ormai per la scienza aveva raggiunto la lusinghiera quota pari a l 95 % dello Spazio Vuoto, potesse inficiare le Gravitazionali esigenze del restante 5% visibile.

Non il caso quindi, ma una precisa pianificazione scientifica ha voluto che, per la prima volta, la scienza abbia “FOTOGRAFATO” nel 2006 la Materia Oscura portando il progetto Chandra della Nasa a centrare il suo vero obbiettivo. Oggi quindi per la Scienza il VUOTO è ENERGIA OSCURA, una forma potenziale di “sostanza” capace di interagire con quella materia che i nostri occhi increduli sono abituati a vedere. OGGI l’ETERE a livello scientifico continua a non poter essere nominato, non esiste, mentre la messe terminologica utilizzata per sdoganarlo continua a proliferare incontrollata.

UN SCIENZA QUASI UFFICIALE

Voi direte, cari lettori e archeologi ufficiali, giustamente: e a noi? E io sono qui apposta per dimostravi come tutto ciò debba interessarvi soprattutto se il motivo del contendere è il CAPPELLO di cui sopra. Ma prima, ancora pazienza, e lo so, ce ne vuole tanta nella vita. Si perché prima dovete sapere come, mentre si andava nello spazio per “capire” cosa ci circonda e di che cosa siamo fatti, qualcuno sulla Terra già da secoli si occupasse non del COSA ma piuttosto del MODO con cui la materia si aggregava. Una corsa conoscitiva iniziata infatti nel 1400, grazie a Leonardo da Vinci, perfezionatasi attraverso gli esperimenti di Galileo Galilei e Robert Hook nel 1600, via via arricchita da nuove “testimonianze“ sperimentali del Fisico musicista Chladni alla fine del 1700, veniva finalmente “codificata” nel 1967, dal medico svizzero Hans Yenny attraverso due volumi dal titolo” Kimatic “ quella che tutt’oggi viene intesa come una pseudo-scienza. Una pseudo-scienza in grado di dimostrare come morfogeneticamente, sempre la materia, sia possibile organizzarla attraverso il “SUONO”. Arrivando ai nostri giorni tale “teoria” è stata perfezionata dagli esperimenti svolti da un ricercatore giapponese, Masaru Emoto, il quale ha legato alla morfogenesi dei cristalli d’acqua anche un influenza “ambientale di tipo mentale”, superando lo steccato sonoro in cui la Cimatica era stata confinata. Anche in questo caso la Scienza, pur non rinunciando a disconoscere sue gemmazioni come la Cimatica, confermava affermazioni illustri come quelle di PLANCK proprio attraverso il Yenny, quindi in un discorso “AGGREGATIVO” a livello energetico non era più possibile eliminare il ruolo del SUONO, anticamera a sua volta di un “MONDO GEOMETRICO” sempre più preso in prestito, a livello simbolico, dal patrimonio esoterico.

A questo punto in un perfetto territorio di nessuno ho potuto inserirmi io con i miei studi, conscio di come ufficialmente o meno la situazione in merito alla “nascita” della Materia fosse ai giorni nostri caratterizzata da una ricerca in grado di “Vedere” la probabile energia di Planck negli immensi spazi che ci circondano, ma incapace di “concedere“ a tale Energia finalità aggregative “sonore” dalla spiccata simbologia geometrica spesso riconducibile a forme PLATONICHE.

Il tutto mentre qualcuno come Emoto superava il concetto aggregativo del SUONO evolvendolo con quello di “PENSIERO”. Sommando l’Ufficiale al non Ufficiale era possibile nei primi anni del 2000 teorizzare come una forma d’ETERE autoaggregante, dalle spiccate capacità platoniche fosse, a diversi livelli di densità ora VUOTO, ora MATERIA, il tutto frutto di un probabile disegno “mentale” trasfuso attraverso il suono. Si faceva strada il principio di “CAMPO” universale dalle caratteristiche ancora tutte da decifrare.

UN PRISMA con TROPPO TEMPO

Ma torniamo all’ufficialità attraverso una missione archeologica condotta nell’attuale Iraq, presso la dissepolta città di Larsa, premiata da un ritrovamento destinato a suscitare un goliardico scalpore fra gli addetti ai lavori. Siamo nel 1932 e la spedizione passerà alla storia grazie ad un “Prisma” dal contestatissimo significato cuneiforme. Il Prisma di Weld Blundell riporterà 2 delle 3 millenarie Liste Sumere dei RE facendo notare anche in quella, denominataW.B. 62 un inverosimile sistema temporale abbinato ai periodi regnanti di 8 RE posti all’interno di 5 Città ben precise. Ora per un attimo vorrei allontanarmi da tale ritrovamento per sottolineare come in Russia ormai da tempo sulla scia degli studi di grandi scienziati come N.A. KOZYREV si sia consolidata una “scuola” di pensiero che ha visto nel TEMPO uno dei responsabili principali chiamati al capezzale della CREAZIONE.

Questo ho inteso sottolinearlo proprio in questa occasione poiché a livello archeologico e storico il leggere nella Lista in questione di RE regnanti in Mesopotamia per 28800 anni, spesso suscitò e suscita un ilarità non giustificata soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi scientifici. Ma il tempo e lo spazio concessomi pur non permettendomi di dilungarmi sulla “LISTA“ come vorrei e dovrei, mi permetterà di dirvi che la WB 62 non è atro che una STELE di ROSETTA SONICO CREATIVA. In pratica i periodi regnanti come il numero di RE e le Città non saranno altro che un raffinato sistema descrittivo per tutelare una SCIENZA ALTRA presente sulla TERRA da sempre in grado di SPIEGARE come probabilmente, spero, DIO CREA. Ora immaginate il lavoro fatto in piccolo dal Jenny con i suoni per CONFORMARE la materia, applicato ad un entità divina la quale CREA utilizzando i meccanismi Cimatici di cui sopra.

Il SUONO Cimatico verrà SOSTITUITO da 8 precisi archi di Tempo dalle molteplici caratteristiche non ultime quelle di ripercuotersi assolutamente in 5 Città. Avrete a questo punto una perfetta descrizione Antidiluviana di un ATTO CIMATICO TEMPORALE trasfusosi in ciò che potrebbero sembrare 5 città ma che effettivamente rappresentano i 5 SOLIDI PLATONICI di cui sopra. Morale da migliaia di anni qualcuno sapeva come si può CREARE attraverso il TEMPO, lo SPAZIO e di VIBRARLI attraverso un OTTAVA sotto forma di SOLIDI PLATONICI.

Ora, oltre a consigliare caldamente di seguire ogni parola della Lista con moltissima attenzione, al suo interno si nascondono tutte le Leggi utilizzate dalla Natura per palesare le sue creature, vorrei ora rivolgermi agli esperti archeologi che con tanto amore si sono occupati del Guerriero matrice del mio disquisire. E vorrei che essi come tutti notassero che, pur essendoci 8 RE chiamati da una volontà ben precisa a collaborare in quest’opera sonica solo 7 di ESSI verranno citati. Quindi avremo 7 note temporali come le nostre 7 note musicali, a rivestire un ruolo fondante in tutto il mio discorso. Ma se la mia platea fosse così gentile di osservare “cosa” SFERICAMENTE e in modo bicromatico si cela sotto il Cappello del Guerriero di Capestrano noterebbe, considerando lo spazio occupato dalla Testa del Guerriero, 7 spazi Circolari e da questo momento tutto ciò che finora avete letto comincerebbe, penso, ad avere un minimo di senso.

Se ciò che ho scritto avrà quindi un minimo di senso e ufficialità avremo a questo punto un sunto fatto di ufficialità, semiufficialità e concedetemi, sicure fonti esoteriche, una situazione nella quale esiste una sorta di ETERE inizialmente TEMPORALE in grado di palesarsi geometricamente attraverso 7 note principali le quali oltre ad essere la probabile matrice prima della materia, come la scienza ha fotografato, rappresenteranno l’aspetto principe con cui un essere Divino è in grado di palesarsi, un essere condensabile in 7 note ben precise se vogliamo: chiamato OTTAVA. Se ciò sarà plausibile nell’ultima Teoria del Tutto, quella delle Stringhe dovremmo trovare tali tracce esoteriche. Inoltre, e ciò sarà per ora solo marginale, in un reperto Sannitico Abruzzese “stranamente” troveremo un possibile accenno a tale ATTO SONICO-TEMPORALE millenario conformato in 7Cerchi concentrici.

Una LISTA uno ZODIACO e un GENIO INDIANO

Ora siete nelle mie mani deduttive, lo so, e tale responsabilità la sento, ma io credo che se vorrò ottenere il mio scopo, di dare al GUERRIERO una nuova attenzione, dovrò giocare tutte le mie carte conoscitive, pur sapendo dal principio che tutte le volte in cui ho teso la mia mano verso il mondo del sapere ufficiale (IL GENIO SONICO) questa è stata sdegnosamente rifiutata. Ma il mio è un talento nato alla fine di tempi preposti all’arrivo di una Nuova Era e lo scotto dettato da tale passaggio, che lo voglia o no, lo sto già pagando.

Quindi senza tentennamenti proseguo dicendo che se volessimo assistere all’evoluzione di questo probabile atto creativo dalle molteplici caratteristiche dovrei introdurre in questo momento una tessera del mio puzzle, essenziale per capire come il sapere citato fosse interpretato a livello STELLARE. Vi invito quindi ad un ultima occhiata posta a definire la SOMMA TOTALE degli anni reali della Lista. Fatto? Vogliamo antropomorfizzarla? Si? Benissimo prendiamo lo Zodiaco di Dendera e osserviamo la trasformazione numerica sumera cosa diventa in mano egizia. I 2412000 anni totali ora sono diventati 12 enormi Esseri le cui 24 BRACCIA molto potranno insegnare alla Fisica del Futuro. Gli zero? Scomparsi. La geometria? Scomparsa. Ma stranamente quei 12 Giganti di pura energia temporale delimiteranno con le loro braccia la forma principe della Geometria Platonica: La Sfera.

E cosa c’è all’interno di quella sfera? Una visione cosmologica e animica dell’UNIVERSO EGIZIO costituito da 72 corpi celesti disposti in 5 CIELI, tutti perfettamente sferici. A questo punto avremmo in successione TEMPO, SUONO, GEOMETRIA, SPAZIO, NUMERI, ESSERI VIVENTI, tutto profuso in STELLE e PIANETI. Quindi in passato che cosa si “nascondeva” dietro il concetto di Etere, Prana, Akasha, Ki ecc. Io direi un concetto energetico mentale di CAMPO, lo stesso elaborato da KAKU attraverso le SUPERSTRINGHE, capace di accedere al macro e vi assicuro al micro mondo quantistico. Potenzialmente il “MIO” Etere sarà in grado di mettere insieme le 4 leggi fisiche principali terrestri inquadrandole come l’effetto secondario di una CAUSA che Dimensionalmente si TROVA in un PRISMA di migliaia di anni fa.

Lo so, per chi mi legge per la prima volta la cosa potrà essere piuttosto sconcertante, ma vi prego ancora un minimo di bontà nei miei confronti per potervi dire: E se questa scienza del passato si fosse voluta sintetizzare a livello simbolico che cosa degli ipotetici scienziati del passato avrebbero potuto inventare? Vediamo, abbiamo a che fare con una “sostanza” intelligente in grado anche numericamente di sintetizzare la sua complessa etericità quindi questi ipotetici “scienziati” avrebbero potuto utilizzare l’ultimo momento Eterico, dalla nostra scienza non visto, costituito dalle 24 BRACCIA egizie, prima di esordire nel macro mondo stellare, dalla nostra scienza visto. Si, avrebbero potuto farlo e lo hanno fatto. Essi infatti molto semplicemente per parlare della “LORO” scienza usavano tracciare nella pietra, oggi nel grano, TRE OTTO (888) come quelli presenti nel Labirinto di Collemaggio, tanto amati dal pio Celestino V. Fantasia?

Può darsi. Ma stranamente alcuni decenni fa un povero, mesto, indiano Tamil, Srinivasa RamAnuian, grazie anche ai suggerimenti onirici della dea Namagiri, sconvolse il mondo della matematica occidentale gettando fra le tante cose, le basi teoriche ed equazionali di ciò che da li a poco, grazie all’immaginazione di due brillanti fisici, Schwarz e Susskin, sarebbe diventata l’unica teoria in grado di spiegare la nascita della materia a livello quantico. Unico problema rimasto irrisolto dallo stesso Kaku è costituito dal fatto che nessuno in questo momento a livello scientifico sa dare una spiegazione alla onnipresente presenza simmetrica di alcuni riferimenti numerici usati senza sosta dallo stesso Srinivasa. Tali riferimenti si potrebbero sintetizzare semplicemente con 8, TRE VOLTE 8, o 24, forse per questo oggi le vibrazioni di una STRINGA BOSONICA continuano ad essere come aveva predetto Ramanuyan: ”24”.

Un LABIRINTO messo nel CAPPELLO

Ritorniamo un attimo al Labirinto Celestiniano per dire: sbaglio o esso è costituito da TRE OTTO a loro volta costituiti da 6 cerchi intimamente uniti ma contestualmente suddivisi in cerchi concentrici? No non sbaglio! Sbaglio o il 21 Giugno di ogni anno il sole trasforma le informazioni eteriche del ROSONE, da me codificato, trasformandole in un SETTIMO CERCHIO suddiviso a livello luminoso allo stesso modo dei 6 cerchi in pietra? NO non sbaglio. Ebbene il Solstizio di Collemaggio fra le altre cose rappresenterà la “scienza” impossibile dei “miei” saggi, ma soprattutto lo schema dimensionale menzionato per la Lista Sumera dei Re. Ricordate? Sette RE ora Sette cerchi, ci siete?

Spero di si perché è giunto il momento di parlavi di un controverso collaboratore spesso agli onori delle cronache di tutto il mondo per le sue avveniristiche teorie spaziali: Richard Hoagland. Cosa ha fatto un giorno il geniale coadiutore Nasa? Ha trasformato molto intelligentemente una simbologia bidimensionale costituita da una serie di cerchi concentrici in un insieme di riferimenti angolari capaci a loro volta di fare intendere come tale simbologia, usata da millenni nel mondo (vedi Stonhenge) non sia altro che la TRADUZIONE TRIDIMENSIONALE di un sistema geometrico di tipo Platonico. A questo punto mi rivolgo a voi archeologi ufficiali e faccio delle affermazioni chiare e decise: le seguenti:

Il CAPPELLO del GUERRIERO corrisponde al LABIRINTO di COLLEMAGGIO al Solstizio.
Il CAPPELLO del GUERRIERO contiene la stessa valenza temporale della LISTA SUMERA dei RE.
Il CAPPELLO del GUERRIERO è un cappello quantistico.
Il CAPPELLO del GUERRIERO è in grado, se codificato come sopra suggerito, di rivelarsi un costrutto tridimensionale dalle spiccate capacità geometrico-platoniche.
Il CAPPELLO del GUERRIERO ha in sé una spiegazione Eterica della materia che per quanto aborrita, la scienza cerca senza sosta nelle profondità dello spazio.
Il CAPPELLO del GUERRIERO ha inciso nella sfericità che lo contraddistingue, la testimonianza di una SCIENZA ALTRA che da Sempre l’uomo usa.

Vi sto dicendo che quello non è solo un GUERRIERO è molto, molto di più, adesso sta a voi cari esperti decidere quanto.
Quanto a me io penso che se il Guerriero tornasse a CASA SUA in quel di CAPESTRANO a cui appartiene non sarebbe esattamente uno SBAGLIO.

ECCO che cosa questa TERRA abruzzese, a cui sono stato dato in prestito, è capace di “Custodire”e di far diventare, se amata.

Michele Proclamato
Trascritto da xxo per Altrogiornale.org

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