di Umberto Di Grazia
IL NOSTRO PASSAPORTO VERSO UNO STUPENDO VIAGGIO
“I sogni sono come i giochi dei nostri bambini , quando costruiscono con il sughero delle forme di rane e poi le coprono con uno strato abbastanza pesante di sale per farle sommergere nell’acqua; il sale, sciogliendosi, permette alle rane, poi, di risalire alla superficie.
Anche il meglio ricordare i sogni dipende da un rumore di fondo, come quando si agita l’acqua e non si riesce a distinguere nessuna forma ne immagine e cosi succede durante la veglia a causa delle preoccupazioni o perché sommersi, noi stessi, ora dalle sensazione e dal cercare delle spiegazioni logiche da ciò che ricordiamo. Nei sogni la realtà interna od esterna è riflessa ma sottoposta ad infinite deformazioni poiché chi sogna è, a sua volta, posseduto da varie passioni ed umori. Noi ,oggi, non crediamo ai sogni così come li percepiamo in stato di veglia, noi non siamo come i nostri antenati, noi non cerchiamo questa realtà primitiva ma vogliamo scoprire il punto dove la verità, presente nel nostro profondo, viene deformata ( Aristotele – 384,322 a.C -, Naturalia Parva: Dei Sogni e della Veglia e Della Predizione attraverso i Sogni. Edizione Accademia di Berlino,1831,t.III.p. 236. )”.
Qualcuno , e non certo ieri, l’aveva capito: in noi, in qualche punto del nostro essere, c’è la realtà che vive sempre in un presente continuo, punto non accessibile a chi cerca un potere ,una forma di dominio sugli altri. Questa è una delle più importante scoperte che può fare il viaggiatore dell’Essere e nel trovarne la conferma comprende, dal di dentro, che esiste un luogo invalicabile ed incorruttibile che da spazio solo a chi cerca il Conoscere e non permette il passaggio a nessuna delle forme di potere che premono nel mondo del visibile, nel territorio in cui ci muoviamo in stato di veglia.
Nel toccare questa realtà si prende forza e si comprende che tutto ciò a cui abbiamo dato un nome, divinità comprese, risente di un errore umano spinto nella ricerca del comprendere dal possedere,comunque, con la logica energie di un pensiero Superiore e di poterlo manovrare per dominare e non “certamente” unire. Cosa ci fa paura veramente, perché siamo bravi a mandare tecnologie nel profondo degli spazi e non conosciamo il pianeta Terra al di sotto di pochi chilometri..? Perché, ancora oggi, non è ben diffusa e divulgata l’ipnosi ( e molte altre cose..) lasciando lo spazio a criminali che manipolano le persone più sensibili e spesso più insicure nel vivere la realtà manifesta e le proprie emozioni? I perché si accavallano e si inseguono incessantemente e molti di noi sentono che ci hanno privato di un qualcosa di unico e vitale: la ricerca onesta e libera delle nostre potenzialità. I sogni sono pilotabili.? Possiamo ricordare meglio i messaggi che ci vengono dal profondo? Possiamo trovare un dialogo sempre più pulito ed utile per la nostra crescita..?
Certamente si. All’inizio dobbiamo far nostro, totalmente, il concetto che siamo vivi 24 ore su 24 e che tutti sogniamo anche se molti poi non li ricordano. In noi c’è un amico che aspetta di essere contattato, lui aspetta da sempre pur essendo bersagliato da detriti di emozioni negative e possessi-bestemmia di chi, insicuro, vuole solo il possedere per emettere un sorriso carico di suoni striduli e d’atmosfere nefaste, le stesse di chi usa le armi tutte, di chi, reso automa dalla tecnologia, spara e semina morte credendo di stare in un video game. Ora, tornando alla nostra attività di sonno e sogno, possiamo incominciare a ricordarli semplicemente dicendo, con parole nostre, e per più di 21 volte prima di dormire.” Mi devo ricordare un sogno..”. Dopo giorni o massimo un mese, più o meno, vi troverete meravigliati nel constatare che il sistema funziona ed allora capirete l’importanza di avere un rito positivo da vivere, preghiere comprese e pensieri verso un Superiore inafferrabile dalla logica ma presente in Tutto, prima d’addormentarci, prima che le nostre potenzialità “altre” prendano in mano il nostro corpo ed il nostro essere per sanarlo ed aiutarlo a riprendere il cammino.
Molto il dire su questo momento ma mi limito a sottolineare che molti uomini e donne hanno, da tempo, compreso la sacralità dell’avvicinarsi al dormire ed oggi, più che mai, dobbiamo tornare a conoscerlo e non abbandonarci “passivi” al sonno come per fuggire o con il televisore acceso che ci spara direttamente di tutto….! Dopo che ricorderete, al risveglio, un sogno, tenendo sempre presente di tutte le possibili deformazioni dal messaggio iniziale che può contenere, iniziate a dirvi, sempre 21 volte ( che non è un numero a caso ma è quello studiato in centri molto selettivi. La ripetizione, come il nostro uso del Rosario o i Mantra orientali, al pensiero parola dona quella carica bioelettrica , con i relativi componenti biochimici, atta a superare la soglia interna dello “strato- dominio della logica razionale”, quella utile per censurare ,
durante i sogni , elementi distruttivi “in salita” ma che, appunto, deve essere anche nostra amica nel far giungere informazioni utili per la nostra crescita…) un auto- dire, utile appunto al conoscere, del tipo, ad esempio ( ma sempre con parole vostre..):” portami un sogno per la mia crescita”, oppure, se in un momento no:” dammi la forza e gli elementi per superare questa malattia…” .
Naturalmente chi usa questo per motivi banali, per il modo di leggere e vivere della nostra profondità, anche se importanti per il nostro vivere nell’apparenza ( come amori infelici o amati persi ,eccetera..)non avrà nessun risultato ma solo sogni confusi maggiormente dalle proprie emozioni e passioni. Non è un elemento che si può gestire appunto per una forma di possesso o di potere e ricordate che attraverso sogni ripetuti e lucidi si sono scritti testi sacri in tutte le etnie e fatte scoperte scientifiche importanti ( dalla formula del benzene a molto altro ..o sono stati anticipati eventi che coinvolgevano,poi, molti esseri viventi ignari …) e soprattutto recuperato il senso del continuo in noi stessi e del comunicare ed avere le risposte da una parte di noi.. tradita e mal usata da molto, troppo tempo.
Fonte: coscienza.org