Il controllo della materia

San Giuseppe da Copertino si eleva in volo alla vista della Basilica di Loreto. Dipinto di Ludovico Mazzanti

Da pagine dense di spunti e realistiche congetture, cerchiamo di ricomporre alcune tessere del puzzle che, dai testi sacri dell’India, ci conduce ad oggi, con i medesimi interrogativi. I Vimana di immensa potenza sonora.

Gli antichi chiamavano quella forza potente – che possiamo identificare oggi come elettricità – Fohat, rappresentandola con un serpente fiammeggiante o come un Drago a sette teste.L’età della luce (simbolico riferimento per elettricità) che da quel periodo prese l’avvio, si trasformò in Kali yuga o età oscura, a causa dell’erroneo comportamento umano e ambientale.

Nella seconda metà dell’Ottocento gli studi fondamentali di Marie e Pierre Curie sulla radioattività conseguenti alla scoperta del Radio, aprirono le porte alla ricerca moderna.Illustrazione tratta da un manoscritto indiano, ritraente la battaglia del mitico eroe Rajah Karna, descritto nell’antico poema del Mahabarata Le diverse diramazioni confluirono principalmente nello studio/applicazione sull’Alchimia e nello studio/applicazione sullo sviluppo atomico. Lo stesso cervello emette correnti elettriche, i minuscoli impulsi se diretti in modo adeguato (vedi es. i caschi sperimentali dell’aviazione) sono in grado di armonizzarsi con forze molto più grandi. Il controllo sulla materia avverrebbe o avviene già, non con una forza incontrollabile – come nelle esplosioni nucleari – ma con un controllo più sottile eppur più diretto e efficace.

E le stesse pietre – della Grande Piramide, di Stonehenge, le rovine dei templi del Sud America, la grande Piramide di Tiahuanaco – dal peso di circa settanta tonnellate ciascuna, non potrebbero essere state trasportate con mezzi esclusivamente fisici. I maghi egiziani per la loro capacità di volare a volontà, venivano riconosciuti ed adorati come custodi delle antiche saggezze.

In Occidente i santi Teresa di Avila e Giuseppe da Copertino, dotati del dono della levitazione, con un solo impulso – generato consciamente o inconsciamente – attivavano quelle lunghezze d’onda che mettono in moto forze opposte al magnetismo terrestre.

Finora siamo riusciti ad imbrigliare il suono con le onde radio e a farlo viaggiare alla velocità della luce, forse potremo in futuro accordarlo con le forze elettromagnetiche, quelle appunto che inducono il fenomeno della levitazione.

In principio era il Verbo

La “parola di potenza” citata in numerosi testi antichi, come “la parola di Dio che crea le cose..” oppure la formula Fiat Lux si ritrovano in tutte le tradizioni e in tutte le razze.

* Popul Vuh. La “Bibbia” dei Quiché del Sud America recita: “Poi venne la Parola… sia fatta la luce! Terra! Essi dissero e subito fu fatto…”

* Tavole di Nacaal. Le antiche tavolette trovate in Messico da James Chuchward, dicono a proposito del primo comando intellettuale “i gas che si sono sparsi nello spazio si raccolgano e con essi si formino i mondi”.
* Le stanze di Dzyan. Ritenute di origine Atlantidea, contengono la stessa idea all’inizio della Stanza 3, “l’ultima vibrazione scorre attraverso l’infinito, la vibrazione procede e si diffonde… l’uovo luminoso… si avvolge e si distende attraverso gli abissi, in braccia bianche come il latte (nebulose).

Tutto ciò che noi chiamiamo “materia” non è sostanza materiale, ma energia radiante.
(Sir James Jeans).

* S. Giovanni descrive il Creatore all’inizio dell’Universo manifesto, come un suono: “in principio era il Verbo e il Verbo era con Dio” (Giovanni I,I).

Questa conoscenza perduta sulla “parola” – la Tau degli Egiziani, la Aum (OM) dell’India, il Yhvh dei cabalisti, oggi raccontata in maniera allegorica nelle favole in citazioni come: “Apriti Sesamo”, “Abracadabra”, frasi che fanno riferimento ad una potenza sonica – per udirne i deboli echi, attraverso il frastuono della nostra civiltà, va cercata nel silenzio della mente, perché questa parola mistica scaturisce dentro di noi solo coltivando il silenzio del Sé e sicuramente, proferita da una mente evoluta in uno stato avanzato di silenziosa consapevolezza, potrebbe generare effetti grandiosi. Muovere dischi volanti? Può darsi!

Potere del Suono

I Vimana – le epiche macchine volanti degli Dei indo-ariani che si muovevano per propulsione propria – venivano inizialmente manovrati dal Vril, forza vibratoria allegorizzata nel poema indiano Ramayana, seguendo il principio della levitazione, elevando le vibrazioni personali in modo sufficente per superare l’attrazione magnetica della Terra.Ricostruzione tecnica di un Vimana secondo le indicazioni delle sacre scritture Indu In seguito sembrerebbe che nei Vimana Atlantidei (quelli evidentemente di seconda generazione) venne applicata un’altra forma di energia che operava per mezzo di apparecchi meccanici simili a quelli descritti dall’elettrotecnico-scienziato John Keely, in pratica di Natura Eterica (propulsione legata all’aria). Se ne parla nel Mahabharata, testo religioso induista risalente al quinto secolo a.C., dove i Vimana – come del resto facciamo noi per i nostri “carri aerei” come: Hornet (calabrone), o Dragon Fly (Libellula) oppure come Gull (Gabbiano) – vengono descritti con foggia diversa e chiamati secondo la forma elefanti, aquile o cavalli.

Il Suono rivestiva una parte importante, secondo gli scritti mitologici, anche nell’uso delle armi come la Freccia di Indra o Occhio di Kapilla (nella mitologia irlandese: occhio di Balor), meccanismo circolare dal quale usciva un potente fascio di luce, dagli effetti simili a quelli radioattivi. La polvere finissima prodotta doveva essere gettata in mare… cadevano unghie e capelli… gli uccelli divenivano bianchi, le zampe si ricoprivano di vesciche, i guerrieri superstiti gettavano via le armi e buttandosi nel fiume cercavano disperatamente di lavarsi meglio che potevano.

Distruzione e sterminio sembrava portare anche l’Arco a Cerchio di Indra, arma che probabilmente al posto del laser usava onde sonore concentriche di immenso potere.

Il già menzionato inventore newyorchese John Keely scoprì nel 1890 una forma particolare di energia che chiamò Forza Dinasferica.Lo scienziato John Keely Mentre studiava le forze magnetiche che fluivano tra i poli terrestri osservò che i corpuscoli di materia potevano essere divisi per mezzo delle vibrazioni e decise di far funzionare un motore, applicando questa conoscenza. Suonò personalmente una nota da un violino e il motore partì. Suonò un’altra nota, però discorde, e il motore smise di funzionare. Un’altra persona con lo stesso violino provò, ma non successe alcunché fino a quando Keely toccò con la mano la spalla dello sperimentatore e tutto prese a funzionare.

Vediamo dunque che per produrre la vibrazione richiesta era necessaria la vibrazione personale di Keely. La scoperta avrebbe portato a conoscenza uno dei segreti più occulti legato al quinto ed al sesto piano della Forza Eterica o Astrale.
Non gli permisero di superare quel limite (chi? Governo, oppure i detrattori dei segreti occultistici, o entrambi?).

Questa forza è nominata nel Mash-Mak degli Atlantidei e dai Rishi ariani nell’Astra Vidya (Vidya, termine sanscrito che significa conoscenza spirituale) con il nome…. (Lesley non lo vuole nominare appositamente, perché? Forse legato al concetto di potenza della parola?) è comunque il Vril. Il Vril che, diretto contro un esercito da un carro di fuoco (Anirat Ha) fissato su un vascello volante come nelle descrizioni dell’Astra Vidya, può ridurre in cenere uomini e elementi.

Il segreto della Levitazione

Qualche anno fa in un villaggio montano della Svizzera. Un professore di fisica e molta altra gente osservano 80/100 dischi volanti passare nel cielo emettendo un suono simile a quello di organo: “il suono di un potentissimo accordo musicale come una sinfonia celestiale”. E negli antichi testi leggiamo.

Il motore, basato sulla forza dinasferica, elaborato da Keely verso la fine del secolo scorso Un Vimana può essere mosso da melodie e ritmi alcuni da sola musica (libro di Oahspe). Nelle leggende caraibiche “colpivano una piastra ed emetteveno canto, e il canto diceva dove volevano andare… e andavano… la gente faceva un canto ad una piastra e tutti danzavano nell’aria come foglie al vento”. Nelle Indie: “i saggi sapevano volare facilmente. Non avevano ali. Battevano su lastre d’oro. Facevano musica su di esse e volavano”.

Montezuma, l’ultimo imperatore Inca, diede a Cortes (che lo fece in seguito torturare e uccidere) due grandi piatti d’oro. I dischi erano tagliati appositamente secondo la taglia di chi li doveva usare, in modo da corrispondere alle vibrazioni personali. Evidente l’analogia con la macchina di Keely, che funzionava solo se egli stesso vi indirizzava le proprie vibrazioni. Forse il segreto della levitazione fu preservato fino al 16°secolo come prerogativa reale.

Il Drona Parva (Drona, mitico guerriero del poema epico Mahabharata) descrive la sintonizzazione del suono con gli operatori e come si traduceva in quel meccanismo volante del Vimana: “… un Vimana di grande potenza. La mente divenne il suolo che sosteneva quel Vimana. La parola divenne il binario sul quale procedere. Tutti i discorsi e le scienze erano raccolti in esso, tutti gli inni ed anche il suono vedico Vashat. E la sillaba OM messa davanti a quel carro lo rendeva straordinario… il suo rombo riempì tutti i punti della bussola”.

Trarre l’energia dal campo magnetico terrestre

Keely morì povero e di crepacuore dopo aver distrutto quasi tutti i suoi modelli. Solamente alcuni opuscoli rimangono a testimoniare che la Forza Dinasferica… si può fare! Nel 1928 un altro studioso, tale Lester Henderson di Pittsburgh, Pennsylvania, fabbricò un motore che traeva, probabilmente, la sua energia esclusivamente dal campo magnetico terrestre. L’ortodossia scientifica si affrettò a punirlo, screditandolo e trattandolo pubblicamente da truffatore, così da tacitarlo per sempre e fargli riprendere l’anonimato. (Storia che non suona nuova…).

Ai nostri tempi, alcuni scienziati francesi hanno provato che un enorme sibilo in grado di produrre 7 cicli al secondo, ha una spaventosa forza distruttrice su palazzi, mura ecc., ma addirittura anche sul corpo umano, compreso quello della persona che lo fa funzionare. Ques’ultimo aspetto ha messo a tacere (almeno per ora) la scoperta.

Quindi, torniamo al suono primordiale, l’OM, la Parola, la vibrazione cosmica descritta nel Libro di Dzian che dà forma all’informe e dà alla non-materia l’aspetto di materia. Questa realtà è stata così ben capita dai saggi, dagli Yogi e dagli Iniziati che hanno purificato la loro psiche per rendere la mente funzionale come una ricetrasmittente. Soltanto seguendo l’esempio e sperimentando personalmente la qualità sottile ma potente del suono, potremo riprendere qualche passo via via più veloce ed inseguire quella conoscenza che era nostro esclusivo appannaggio, anni e anni orsono.

Wendy d’Olive