Il fallimento della missione spaziale Russa Phobos-Grunt, i colpevoli sono i raggi cosmici


(Immagine, credit Roscosmos)

NEWS SPAZIO :- Si sono conclusi i lavori di indagine della commissione incaricata di determinare le cause del fallimento della missione Russa Phobos-Grunt, un tragico destino che abbiamo seguito con attenzione nelle scorse settimane. L'obiettivo della missione era raggiungere il sistema Marziano, atterrare sulla Luna Phobos, esplorarla e riportare a Terra alcuni campioni di suolo. A bordo anche la sonda Cinese Yinghuo-1 che avrebbe dovuto immettersi in orbita intorno al Pianeta Rosso. Invece, dopo un lancio perfetto nel Novembre 2011, qualcosa non ha funzionato. La sonda è rimasta bloccata nell'orbita di parcheggio intorno alla Terra e poco più di due mesi dopo è precipitata nell'Oceano Pacifico.

In rete è stato tutto un susseguirsi di ipotesi su cosa potesse aver causato il fallimento della missione. Sono state tirate in ballo anche possibilità molto esotiche. Le conclusioni ufficiali della commissione Russa però spazzano via le fantasie e rimettono la questione sul binario del buonsenso. Ecco cosa è successo secondo quanto pubblicato dall'agenzia di stampa Russa Ria Novosti, con le parole del capo dell'Agenzia Spaziale della Federazione Russa (Roscosmos) Vladimir Popovkin. Brevemente, due componenti del computer di bordo di Phobos-Grunt si sono spontaneamente riavviati dopo che il veicolo spaziale aveva raggiunto l'orbita temporanea intorno alla Terra subito dopo il lancio.

Questi “reboot” hanno fatto sì che il computer si mettesse in uno stato di “standby”, e ciò ha fatto sì che non venisse comandata l'accensione dei razzi di spinta per lasciare l'orbita Terrestre ed immettersi nell'orbita di trasferimento verso Marte. Lo stesso Popovkin indica come causa più probabile per questi reboot proprio il possibile impatto con raggi cosmici, particelle subatomiche ad alta energia rilasciate costantemente dal Sole.
A poter contribuire al fallimento potrebbero esserci anche alcuni componenti elettronici (microchip) utilizzati ed importati dall'estero, forse non abbastanza robusti – non certificati ? – per sopportare l'ambiente spaziale.
La commissione ha poi escluso dalla vicenda ogni possibile “interferenza esterna o straniera”, ponendo così fine alle voci di possibili coinvolgimenti (intenzionali e/o accidentali) di una stazione radar Americana situata nelle Isole Marshall.

Fonte: www.newsspazio.blogspot.com/2012/02/il-fallimento-della-missione-spaziale.html http://en.rian.ru/science/20120131/171047665.html