IL FENOMENO DELLA TELEPATIA

La telepatia sembra essere uno dei fenomeni più diffusi della casistica del paranormale.
A chi, infatti, non è mai capitato di sentire squillare il telefono e, prima ancora di alzare la cornetta e di sentire la voce dell'interlocutore, sapere istintivamente chi sta chiamando? E a chi non è mai capitato di andare verso il telefono sicuri che la persona intuita sta per chiamare?

Per non parlare dell'innumerevole casistica rappresentata da persone che vivendo a stretto contatto, in coppia o sul posto di lavoro, colgono intuitivamente quello che l'altro sta per dire?

Si potrebbe dire che la telepatia è un fenomeno così diffuso che non si può neppure mettere in dubbio.
Al contrario alcuni ricercatori sostengono che se il fenomeno non è riproducibile non può di conseguenza esistere. Purtroppo l'incapacità di trovare soggetti adatti, del resto non tutti sono atleti in grado di percorrere 100 miglia in una manciata di secondi, portano spesso all'insuccesso e la scienza sta a guardare senza sperimentare e capire.

Inoltre l'intimidazione rivolta ai soggetti e la mancanza di sensibilità percettiva degli stessi ricercatori non migliora le cose.

Al contrario di quanto risulta dal politically correct, impostato dal rumoroso battage sollevato dal movimento parascientifico degli skeptics, ben altri enti hanno intrapreso da tempo una seria ricerca sulla validità o meno del fenomeno della telepatia.

Il “New York Herald Tribune” del 9 luglio 1958 pubblicava un rapporto di Ansel E. Talbert allora l'esperto della stampa americana sull'attività delle Forze Armate nel campo delle telecomunicazioni.

L'articolista si riferiva ai piani di studio che la marina americana stava svolgendo, come del resto stava avvenendo in URSS, nel campo delle percezioni extrasensoriali.

L'autore si rifaceva alla relazione dell'Organizzazione Rand che per conto del Pentagono e del presidente Eisenhower rilevava le difficoltà di collegamento radio esistenti tra le unità di guerra, in volo e in navigazione per il mondo, e le basi negli USA, sopratutto con i sommergibili quandoi erano in immersione.
Il Giornale Online

“E' indispensabile per le Forze Armate degli Stati Uniti sapere se le energie emesse da un cervello umano possano influenzare un altro cervello umano posto a migliaia di chilometri di distanza.

Lo sviluppo di questo fenomeno può fornire un nuovo mezzo di comunicazione fra sottomarini e la terraferma e forse anche, un giorno, fra le astronavi nello spazio interplanetario e la Terra”.

In questa prospettiva, nel 1958, venne attuato un esperimento di trasmissione telepatica tra un sensitivo a bordo del sommergibile atomico USA “Nautilus”, che si trovava in quel momento fermo sotto i ghiacci del Polo Nord, e il Centro Ricerche Westinghouse di Friendship nel Maryland, in USA.

Il sommergibile era partito dalla base militare di Honolulu. Partecipava alla missione un sensitivo dei servizi segreti militari USA, di cui ad oggi non si conosce ancora la sua identità. Nell'esperimento, l'operatore utilizzò le carte “Zener”. I risultati ottenuti furono positivi al 70%.

E i successivi esperimenti condotti dalle forze armate americane non dovettero essere poi deludenti se addirittura nel 1971, in occasione della missione di Apollo XIV, venne tentato un altro spettacolare esperimento di trasmissione telepatica Sulla sua navicella che si trovava in orbita intorno alla Luna, l'astronauta Edgard Mitchell sperimentò la trasmissione telepatica, sempre utilizzando le “carte Zener”, di dati inviati ai ricercatori di una equipe di Chicago, in particolare all'ingegnere Olaf Johnson, che erano in attesa sulla Terra.

In tempi recenti, la scienza, quella vera, continua le sue ricerche sul fenomeno della telepatia.
Presso l'Università di Edimburgo, in Scozia l'equipe medica del Dr. Marios Kittenis ha rilevato, a mezzo della EEG, una corrispondenza delle aree cerebrali dei soggetti sensitivi e la trasmissione telepatica.
La scannerizzazione dell'attività cerebrale dimostra senza equivoco di sorta una intensa e anomala funzione del cervello sia nel soggetto che trasmette che in quello che riceve.

L'inglese Sir Roger Penrose, fisico teoretico, propone un tentativo di spiegazione del fenomeno della telepatia mettendo in causa la natura del “quantum” della fisica quantistica, dimensione in cui le facoltà cerebrali dei sensitivi si trovano a coesistere nello stesso spazio-tempo e convidendo istantaneamente le stesse informazioni.

Ovvero che non ci sarebbe una vera e propria trasmissione-ricezione come per le onde radio ma una “scrittura-lettura” quantistica. Una situazione fenomenica del tutto simile a quella dei computer cosiddetti quantistici che sono in corso di progettazione.

Dal canto suo il Dr. Dean Radin dell'Institute Noetic Science, della California in USA, afferma che secondo la “neuroscienza” la telepatia è un fenomeno possibile e che sono stati raccolti molti dati osservativi che confermano la sua reale manifestazione.

Fonte: http://www.merlino.org/esp-tel.htm