Il Kabbalista, il Genetista, ed il Significato della Vita

Amici, condividiamo con voi questo interessante dibattito su un argomento di cui si discute molto nei nostri tempi, la genetica e il comportamento umano, ringraziando ancora gli amici di http://www.kabbalah.info/it ( italian©kabbalah.info ) per il loro contributo.

Il Giornale Online
«…Quindi credevi che la generosità dipendesse dalla buona volontà e dalle attenzioni nei confronti degli altri? Pensaci bene. Le recenti ricerche in materia di genetica, dimostrano che potrebbe essere proprio una questione di geni…».

Dal punto di vista della Kabbalah, tuttavia, non è proprio una novità. Ecco perché eravamo certi del fatto che un incontro fra il genetista Prof. Ebstein ed il Kabbalista Dr. Laitman, sarebbe stato estremamente affascinante.

Il giornale di ricerca, «Genes, Brain and Behavior», ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio condotto dalla Hebrew University di Gerusalemme, che dimostra come, le persone con un certo tipo di geni, siano, verosimilmente, il 50% più generosi, quando si tratta di spendere il proprio denaro.

Lo scienziato che ha guidato il gruppo di ricerca, il Prof. Richard P. Ebstein, si è incontrato con il Kabbalista, Dr. Michael Laitman, per discutere queste nuove scoperte e le loro implicazioni. Durante la loro coinvolgente conversazione, il Dr. Ebstein ha spiegato che i nostri geni sono in parte responsabili della nostra condotta. Perché in parte? Perché qualsiasi cosa che non sia determinata dai nostri geni, è determinata dall’influenza della società che ci circonda.

Tuttavia, questo discorso non è una sorpresa per il Kabbalista, Dr. Laitman.
Prof. Ebstein: Abbiamo iniziato le nostre ricerche, controllando geni specifici per vedere se influenzano l’altruismo, ed abbiamo usato una specie di gioco abbastanza semplice per farlo: ad una persona viene data una busta con dentro del denaro. La persona può tenersi tutti i soldi o darli ad un altro individuo, senza sapere nulla delle condizioni di quest’ultimo e cioè se ne ha bisogno oppure no, se si tratti di un miliardario o di un poveraccio.
Quando ho spiegato questo procedimento ad alcune persone, mi hanno risposto: «Andiamo, quale babbeo darebbe via tutti i soldi? Chiunque si terrebbe i soldi e tornerebbe a casa. Per quale ragione dovrebbe darli via tutti?»

Ma poi è venuto fuori che solo il 20% delle persone si è tenuto i soldi, e che quasi un terzo ne ha dato la metà a qualcun’altro, senza sapere se la persona ne avesse realmente il bisogno.

Dr. Laitman: Allora, quale è stata la loro motivazione per farlo?

Prof. Ebstein: Questo non ci è chiaro. Gli economisti dicono che si tratta di altruismo.

Dr. Laitman: Bene, su questo punto la Kabbalah non è d’accordo. La Kabbalah dice che noi tutti siamo fatti di una sostanza egoistica, e che gli “altruisti” sono, di fatto, anche loro degli egoisti. Solo che hanno una diversa motivazione, poiché non c’è nessuna azione senza motivazione.

Se do qualcosa a qualcuno, devo avere una “motivazione” un’energia, un principio di base per farlo. Per realizzare un’azione, devo “giustificarla”, perché il mio corpo ed il mio “io” devono sapere che trarranno un profitto da quella azione. Posso ottenere un profitto dando qualcosa o prendendo qualcosa. Ad ogni modo, vista da dentro, è naturalmente un’azione di ricevimento, è solo da fuori che potrebbe sembrare un’azione altruistica.

Prof. Ebstein: Qualcuno potrebbe obiettare che, anche se una persona dà del denaro a qualcun’altro, riceve sempre qualche tipo di ricompensa, almeno nella sua mente, e questa è la motivazione per farlo. Quindi questa persona non lo avrebbe fatto se non gli fosse stata data questa gratifica. In termini di scienza cerebrale, la ricompensa è rappresentata da una sostanza chimica che viene rilasciata. Quindi a questo proposito, hai ragione, non c’è altruismo senza qualche forma di beneficio personale, altrimenti la persona non si sentirebbe motivata.

Dr. Laitman: Dunque c’è qualche tipo di meccanismo dentro ad ogni persona che rilascia la sostanza che produce piacere, ed è per questo che la persona è capace di dare, giusto?

Prof. Ebstein: Sì.

Dr. Laitman: E dentro ad ogni persona ciò avviene con intensità diverse, in alcune persone di più, in altre meno, ma è tutto prestabilito dentro ad una persona, per cui non ci sono “egoisti” o “altruisti” qui, ma ogni cosa è determinata secondo il naturale sviluppo di ognuno. Dipende da come ciascuno di noi nasce.

Prof. Ebstein: Giusto, ma i geni non determinano il 100% delle azioni. La maggior parte delle persone, al giorno d’oggi, sono d’accordo nel ritenere che l’influenza della società giochi un ruolo fondamentale.

Dr. Laitman: E come?

Prof. Ebstein: Beh, è molto più facile definire i geni piuttosto che capire l’influenza della società e come esattamente una persona ne rimanga impressionata sin dalla nascita. Tuttavia i ricercatori esaminano anche questo soggetto. Per esempio, oggi sappiamo che esiste un gene responsabile della condotta violenta, il che può in parte spiegare perché una persona potrebbe essere destinata, sin dalla nascita, a divenire un criminale ed avere una fedina penale sporca.

I ricercatori hanno scoperto che gli effetti di questo gene dipendono anche dal fatto che una persona sia stata esposta alla violenza durante l’infanzia. In altre parole, il gene può fare di te un violento solo se hai sperimentato la violenza da piccolo. Tuttavia, senza l’influenza della società, il gene resta neutrale. Dott. Michael Laitman e Dott. Richard P. Ebstein

Dr. Laitman: Ci deve essere qualcos’altro che permetta a questa inclinazione di manifestarsi e di essere messa in pratica.

Prof. Ebstein: Sì, perché la combinazione fra l’educazione che i bambini ricevono dai genitori, dalla scuola ed il contatto con la società, determinano le nostre azioni. Ma anche i geni hanno la loro importanza: sono responsabili per almeno il 50% delle cose che facciamo. Questo è ciò che definiamo essere “saldamente installato” dentro di noi.

Dr. Laitman: Mi permetta una domanda: considerando tutto quello che sta succedendo nel mondo oggi, l’argomento del quale abbiamo discusso sin ora ci da qualche speranza di migliorare l’uomo, rendendolo più altruista al fine di portare benefici alla società umana? Forse possiamo usare le influenze esterne per risvegliare i geni dell’altruismo così che possano emergere e diventare più attivi?

Prof. Ebstein: In verità, la mia personale opinione è che la genetica non possa essere di aiuto qui, anche se io stesso sono un genetista. Credo che la via più efficace per cambiare la condotta di una persona sia attraverso l’educazione e la società.

Dr. Laitman: La Kabbalah dice che dobbiamo scoprire il processo generale che l’umanità sta attraversando: che l’ego dell’uomo cresce fermamente da una generazione all’altra, e sta oggi raggiungendo delle dimensioni che possono diventare un vero pericolo per il genere umano. Come ultimamente ci capita di sentire sempre più di frequente, la nostra terribile influenza danneggia l’ambiente che ci circonda.

Se questo processo ci risulterà chiaro, allora la società comincerà a diffondere questo messaggio attraverso i media, e ciò influenzerà ognuno di noi a livello personale. Poiché, in modo del tutto naturale, ciò che è accettato dalla società come regola è anche accettato da ogni individuo. Abbiamo solo bisogno di spiegare la casualità delle cose ed il loro scopo, capire perché la Natura funziona così, e comprendere dove ci sta portando.

A questo punto, il giornalista di Kabbalah Today Oren Levi, che ha ascoltato per tutto il tempo, ha deciso di intervenire e di porre alcune domande.

Oren Levi: Stavo seduto qui ad ascoltare questa interessante conversazione, ed ora avrei giusto qualche domanda da porvi. Prof. Ebstein, lei ha detto che i geni determinano la condotta dell’uomo, quindi se è realmente così… viene lasciato qualche spazio alla nostra (libera) scelta?

Prof. Ebstein: Una volta mi fu chiesto, durante un’intervista alla radio BBC, se “l’alibi dei geni” viene accettato in tribunale. La risposta è no. Ma se, a livello personale, mi si chiedesse di dare un giudizio di colpevolezza su un ragazzo, nato con dei “geni cattivi”, con un padre alcolizzato e con una storia di violenza in famiglia, che all’età di 25 anni ha pugnalato a morte qualcuno dentro ad un bar… non sarei così sicuro della sua colpevolezza.

Da quanto compreso dai miei studi nella genetica, nella sociologia e nell’antropologia, dovrei dire che quest’uomo non aveva molto da scegliere. Forse all’ultimo momento poteva decidere di non usare il coltello e non uccidere nessuno, ma pensiamo al suo intero mondo, il ragazzo stava andando in una brutta direzione, tutte le carte erano contro di lui, il destino era stato tracciato molto presto nella sua vita. Tuttavia, d’altra parte, la società non può perdonarlo.

Oren Levi: Prima lei ha detto che ciò che una persona fa è influenzato al 50% dai suoi geni. Che ne è dell’altro 50%?

Prof. Ebstein: Riguarda la società, l’educazione che uno riceve dai genitori e dalla scuola.

Oren Levi: Okay, quindi dalla somma abbiamo il 100%, il 50% condizionato dai geni, ed il restante 50% dalla società, ma dove mi trovo “io”? Cosa è lasciato alla libertà di scelta di una persona?

Prof. Ebstein: Questa è la domanda…

Oren Levi: E cosa ne dice il Dr. Laitman, che prospettiva ha la Kabbalah?

Dr. Laitman: Cosa posso dire… non c’è libertà di scelta. Il punto della libera scelta non può essere trovato in questo ambito. La saggezza della Kabbalah dice che non c’è libertà di scelta nel nostro mondo, perché noi non siamo liberi qui. Come individui, non scegliamo nulla di quello che riguarda la nostra nascita, e la nostra vita, incluso l’ambiente che ci circonda, la famiglia, la scuola o qualsiasi altra cosa nella vita, tutto è stato inculcato in noi.

Quindi, questo non è veramente il mio “io”, perché, del resto, non abbiamo nessun “io”.
E quando iniziamo la nostra vita in questa maniera, così come ci influenzano i mass media e la società, non possiamo più esprimere il nostro “io”. Non abbiamo nemmeno la capacità di accorgerci che abbiamo un potenziale per innalzarci al di sopra di questo tipo di esistenza.

La Kabbalah spiega che una persona sente il proprio “io” attraverso un’intima necessità di rivelare il suo lato divino, di trascendere la natura umana, di scoprire il Mondo Spirituale e la Forza Superiore. È qui che troviamo la libertà di scelta. Ma nel nostro mondo, non vi é certamente libertà di scelta.

Oren Levi: Allora la Kabbalah dice che gli esseri umani non hanno ancora raggiunto l’ultimo livello della propria evoluzione o del proprio sviluppo.

Dr. Laitman: Credo che sia io che il Prof. Ebstein siamo entrambi d’accordo sul fatto che abbiamo bisogno di evolverci ancora. Il livello umano non è ancora all’apice, e così non possiamo vedere tutto il bene che può emergere.

Secondo la Kabbalah, l’uomo deve raggiungere il livello della Forza Superiore, per includere dentro se stesso tutte le Forze Superiori della Natura. Questo significa che l’uomo deve arrivare a capire tutta la realtà, perché stiamo parlando dello sviluppo attuale dell’uomo, non solo di che cosa egli capisce, pensa e ricerca, ma di come sviluppa se stesso.

Spero che arrivi presto il giorno in cui gli scienziati capiranno da soli che senza un cambiamento interno, non saranno capaci di penetrare più a fondo nella materia, né di ricercare la forza che vi opera dietro e le leggi finali che si trovano dentro ad essa. In qualche modo dovranno identificarle, ed è impossibile poterlo fare usando gli attuali sistemi e le nostre menti egoistiche.

Dobbiamo diventare simili alla Natura invece che metterci nella posizione opposta. Alla fine dovremo comprendere che la Natura è altruista, e perciò ha creato la vita.
Possiamo impararlo dalle nostre stesse cellule e dal modo in cui agiscono nel corpo. Se non lavorassero in perfetta armonia, il corpo non esisterebbe. Ogni singola cellula si prende cura del benessere dell’intero corpo.

E tutto in Natura funziona in questo modo. Noi siamo la sola parte della Natura a creare degli squilibri e dobbiamo riconoscerlo per poterci correggere. Questo è ciò di cui tratta la saggezza della Kabbalah.
Speriamo che attraverso la scienza, alla fine, scopriremo che non abbiamo possibilità di comprendere le leggi della Natura, a meno che non cambiamo noi stessi nella stessa misura.

Prof. Ebstein: Sono d’accordo con lei. Tuttavia, non credo che la scienza stia andando in questa direzione. Credo che ci sia una sorta di orgoglio fra gli scienziati, perché alcuni pensano di poter capire meglio l’universo con le proprie menti ed i propri strumenti.

Dr. Laitman: Beh, speriamo di trovare la via d’uscita alla turbolenza in cui il mondo si è cacciato da se, ed anche che, sia da parte dei genetisti che da parte della Kabbalah, ogni cosa si unisca in un’unica Scienza Divina.

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