di Giampaolo Visetti
Mosca – La testa, rasata, suda. Le mani, morbide, sono calde. Il cervello trasmette impulsi elettrici. Le unghie crescono.
Il corpo perde e riacquista peso. La pelle, tesa, è elastica. Gomiti e ginocchia si muovono. Naso ed orecchi sono dove ognuno li ha. Gli occhi, intatti, stanno chiusi:
qualcuno, raramente, nota le palpebre sollevarsi. Il cuore sembra pronto a riprendere il battito. Vene e arterie sono piene di sangue, di gelatinosa consistenza.
Il lama Khambo Itighelov è tornato. Prima di morire, nel 1927, lo aveva promesso. Ora i buddisti russi lo venerano come <
Medici e scienziati di tutto il mondo non sanno spiegare il fenomeno.
Nei laboratori si esaminano campioni di tessuti, capelli, cartilagini. Le radiografie confermano solo il mistero: gli organi di quella che fu la guida spirituale dei buddisti russi sono perfettamente conservati. Dove si ferma la ragione, accorre la fede.
I monaci del “dazan” sono sicuri. Il lama Khambo, dopo aver raggiunto lo stato della “perfetta vuotezza”, è vivo. In lui si è reincarnato il primo capo della chiesa buddista, Pandito Khambo, lama Zajaev.
Era nato nel 1702. Morì a 75 anni, promettendo agli allievi di tornare dopo altrettanti. Alla data stabilita, 1852, venne alla luce Khambo Itighelov. Visse altri tre quarti di secolo, confermando a sua volta il ritorno dopo un tempo corrispondente.
Alla scadenza, tre anni fa, ha rispettato l'appuntamento. Da allora la vita, identificata con la <
Chiese che si recitassero per lui la preghiera dei defunti: <
Volle che venisse scritto che dopo 75 anni il suo spirito sarebbe stato nuovamente tra loro.
Poi, dopo aver pronunciato da se l'orazione funebre, smise semplicemente di respirare. Lo stupore, dominato dalla paura, ha impedito che venisse cremato. Fu messo nella terra, avvolto in un lenzuolo e cosparso di sale. <
Poi misteriosamente, decine e quindi centinaia di fedeli hanno iniziato a battere al portone del convento. <
Dieci giorni fa, su richiesta dei monaci, gli esami sono stati sospesi.
Il <
Al monastero sono stati fissati i giorni in cui, entro un anno, si potrà onorare il Maestro: 24 aprile, 23 maggio, 10 luglio, 27 settembre, 24 ottobre, 26 novembre, 29 gennaio 2006.
(dal quotidiano “La Repubblica”, domenica 13 Marzo 2005 a pag.39)
Fonte: http://www.coscienza.org/_ArticoloDB1.asp?ID=396