Il litio nelle scie chimiche

Inviata da skorpion75

Il Giornale OnlineLa scienziata statunitense Rosalie Bertell ha potuto stabilire che, con le scie chimiche, è diffuso, insieme con molti altri elementi, anche il litio. Il litio è un metallo alcalino, bianco-argenteo, duttile e molle, elettropositivo che si comporta da energico riducente.(1) E' l'elemento solido più leggero a temperatura ordinaria. Reagisce con l'acqua, formando idrossido di litio (LiOH) ed idrogeno (H). Abbastanza diffuso in natura, ma sempre in piccole quantità, si trova spesso associato a sodio ed a potassio in molti fosfati, silicati e nelle ceneri di parecchie piante. Basse percentuali di litio migliorano le caratteristiche meccaniche di alcune leghe.

A causa del suo calore specifico (il più alto tra i solidi), il litio è usato in applicazioni per il trasferimento di calore. È inoltre un importante materiale anodico delle batterie, grazie al suo alto potenziale elettrochimico. Consideriamo alcuni usi dei composti di litio. Il cloruro di litio ed il bromuro di litio sono altamente igroscopici e frequentemente usati come essiccanti.(2) Il perossido di litio è impiegato per estrarre il biossido di carbonio dall'aria e rilasciare ossigeno nelle navicelle spaziali e nei sottomarini. L'idruro di litio può essere usato come accumulatore termico nelle batterie a fissione spontanea per applicazioni su cuore artificiale.

Nell'articolo Che cosa sono veramente le scie chimiche, Carolin Williams Palit ricorda che “le nanomacchine del morbo di Morgellons ricevono onde radio, microonde ed E.L.F.[…] Queste nanomacchine prosperano in condizioni di PH molto alcalino ed usano l'energia bioelettrica dell'organismo ed altri elementi non identificati per l'alimentazione (le persone dovrebbero raggiungere più o meno un PH di7,5). Esistono alcune evidenze che, al loro interno, contengono delle batterie. Si ritiene che siano in grado di ricevere specifiche microonde EMF ed ELF. Le fibre che sono state analizzate, si assemblano da sole, si generano da sole e si muovono autonomamente. Operano come una rete e comunicano l'una con l'altra. Non è chiaro come il movimento sia collegato alle frequenze delle onde elettromagnetiche”.

Molto importante, ai fini del nostro discorso, è il passaggio in cui la Williams Palit accenna alla corrente elettrica dell'organismo che alimenta le nanomacchine del Morgellons, assieme ad altri elementi: tra questi ultimi si potrebbe annoverare il litio, metallo idoneo, per le sue proprietà fisiche, al funzionamento di microbatterie. Il tutto, come abbiamo già ipotizzato in altri studi, è volto a trasformare in modo graduale, ma irreversibile le persone in unità bioelettroniche in grado di captare e ricevere segnali. E' questa una fantasia? Alla luce, degli ultimi sviluppi tecnologici, non crediamo proprio. A tale proposito, è eloquente un articolo di Paul Rubens, tratto dal quotidiano The Guardian, intitolato Una nuova tecnologia usa il corpo umano come rete a banda larga (aprile 2006).

Riferisce il giornalista: “Il tuo corpo potrebbe presto divenire il supporto sul quale collegare il proprio cellulare o il proprio lettore MP3 con un apparecchio senza fili, oppure la propria macchina fotografica digitale con un computer o la stampante e tutti gli altri accessori ad essi collegati.

Questi strumenti sono già in funzione grazie alle tecnologie radio (come Wi-Fi o Bluetooth o i vecchi sistemi che usano cavi di connessione). Ma la NTT , compagnia giapponese di telecomunicazioni, ha sviluppato una tecnologia chiamata RedTacton, la quale sarebbe in grado di inviare dati tramite la superficie della pelle alla velocità di 2Mbps, l'equivalente cioè di una veloce connessione a banda larga.

Con il RedTacton, la musica del tuo lettore MP3 passerebbe direttamente attraverso i vestiti per arrivare alle cuffiette. Invece di avere cavi per collegare la propria macchina fotografica digitale al computer si potrebbero trasferire le fotografie toccando semplicemente il computer, mentre l'apparecchio fotografico è appeso al collo. Visto che i dati si possono trasmettere da un corpo all'altro si potrebbe arrivare a scambiarsi carte da visita con una semplice stretta di mano o files musicali, danzando guancia a guancia o comunicarsi il proprio numero telefonico con un bacio.

La NTT non è la prima compagnia a concepire il corpo come mezzo di trasmissione di dati: l'IBM fu la prima in questo campo già nel 1996 con un sistema che permetteva di trasferire piccole quantità di dati ad una bassa velocità e la stessa Microsoft ha recentemente approvato un nuovo metodo per la trasmissione di dati usando il corpo umano.

La RedTacton non introduce corrente elettrica nell'organismo, ma si serve del campo elettrico che il corpo umano produce naturalmente. Un trasmettitore collegato ad un apparecchio (simile ad un lettore MP3) usa questo campo per inviare i dati attraverso la modulazione del campo, così come avviene con la modulazione delle onde radio.

Un'intrigante (sic) opzione è quella che la tecnologia possa venire impiegata per creare una specie di sistema nervoso secondario per collegare tra loro moltissimi minuscoli componenti impiantati sotto la pelle per creare nel nostro corpo un potente “computer di bordo”.

Tutto lo scenario è inquietante e, in particolar modo, il progetto di trasformare l'organismo umano in un “computer di bordo”. Forse questa trasformazione sarà propiziata con le nanostrutture sparse per mezzo delle scie chimiche, nanomacchine che non è necessario siano impiantate sotto la pelle, perché vengono inalate ed assorbite in seguito alle irrorazioni?

(1) La riduzione è un processo in cui si ha la diminuzione del numero di ossidazione di una specie chimica, come risultato dell'acquisto di elettroni.
(2) E' plausibile che sia usato, come i sali di bario ed il gel di silicio, per prosciugare l'atmosfera e dissolvere i corpi nuvolosi.

Fonte : http://sciechimiche-zret.blogspot.com/