il mito di Pan (Panico)

Il Giornale Online
La caratteristica principale di Pan è quella di rappresentare, col suo capo caprino, la dualitĂ , il numero 2 e la simmetria bilaterale umana. E’ il contrasto fra gli opposti (bello e brutto, chiaro e scuro, luce e buio, negativo e positivo…) che conduce alla ragione; ogni risultato concreto ha per base il contrasto, un codice binario il cui vertice è sempre un numero considerato perfetto per la riuscita dell’esperimento. Dubbio e contrasto sono le virtĂš che conducono l’uomo alla scoperta, alla ragione.

Pan racchiude in se visibilmente la base del sapere. Spesso rappresentato con fiamma sul capo al centro delle due corna, una fiamma che è conoscenza e sapere, una fiamma che sopravvive anche ai giorni nostri anche nei vari emblemi militari (che hanno origine tutti nella cultura magico/rituale), c’è chi gira con la fiamma sul cappello ignaro del significato romanticamente diabolico che essa incarna, ignaro che essa è la tanto temuta conoscenza umana che eleva l’uomo così tanto da sostituirlo alle varie divinità imposte oggi dalle forme monoteiste.

La fiamma del sapere, direttamente collegata al numero 2 (le corna e gli opposti) è il numero 3, il risultato, un risultato che questa volta è assoluto e diviene 1; per questo motivo Pan è il totalitario, è l’univero, è l’uomo univero, il Super Ego che ha la base istintiva. Solo con l’istinto si arriva ad una base su cui ergere l’opera della conoscenza, questo perchè è l’istinto a spingere oltre il limite, è il contrasto a valutare fino alla ragione conscia.

Il bisogno di ritualità è fondamentale alla sopravvivenza, chi porta la fiamma non vede, è cieco in un labirito scuro, in una foresta in cui regna la notte. Avete provato a portare una fiaccola nella notte? Non vedete nulla! Solo chi vi sta attorno riesce a procedere con la vostra luce! Cosa sarebbe il sapere senza la ritualità? Una ritualità composta da chi raggiunge il punto focale e lo fa procedere. Pan si muove tramite i mille occhi di chi attorno a lui esercita presenza e ritualità; è il modo di camminare sulla terra ed essere la terra, di vedere il cielo ed essere il cielo. Nessuno più di Pan ha in se dualità. conoscenza, istinto, ambivalenza, ambiguità, fanciullezza, divinità, totalità. Dalla sua figura la chiesa cattolica ha creato il proprio diavolo (vedi rappresentazione); meraviglia delle meraviglie Satana, il diavolo è precristiano! Vi dice nulla il fatto che nelle leggende bibliche il cornuto tramutatosi in serpente tenta l’uomo avvolto nell’albero della conoscenza? Chi è più demonio della conoscenza stessa per una religione?

Figlio di Ermes (Mercurio) messaggero degli dei il cui compito è simbolicamente quello di vagare nell’estasi realizzandosi all’interno della natura umana e aprendo quest’ultima alle varie forme conoscitive, tramutandola di volta in volta in virtĂš; Ermes tramuta l’uomo concedendogli le virtĂš degli dei, l’uomo divene un dio mutevole e politeista mutando la sua natura di volta in volta secondo la propria azione; siamo tutti Zeus, Atena, Diana, Ermes… mutiamo natura e istinto quando in noi la fiamma è accesa; la nostra divinitĂ  sta nel divenire!

Pan, per sua natura, devasta i sensi, quello che si è sempre ipotizzato come giusto viene devastato dall’istinto, l’uomo non regge nature alterate, in lui vi è sempre insito il ritorno alla vera natura divina; Pan non si può far strada gradatamente nell’uomo, Pan è istinto divino e come tale non può che aggredire nella grande foresta (la vita) nella sua ora (il giusto momento/situazione). L’aggerssione panica è devastante, l’uomo si rende conto all’improvviso d’essere uno e unico.

Per questo motivo la tanto diffusa malattia denominata DAP (disturbo d’attacco di panico) si rifà al gerco Pan assumendo il nome “attacco di panico” cioè “attacco di Pan” , è la resistenza umana che viene a cedere davanti a un limite valicato dall’istinto, per meglio spiegarmi posso portare l’esempio del pulcino che lascia la propria madre per avventurarsi chiamato dall’istinto, il panico sorge in lui perchè viene a mancare una protezione logica, è un campanello d’allarme che lo riconduce dalla madre; finchè il pulcino non avrà resa sua l’esperienza istintiva, tramutandola in sapere, il panico lo aggredirà.

Essendo Pan un essere unico e solitario ha in se la caratteristica di incarnare i due sessi, è ermafrodita e i suoi rapporti sono sempre con se stesso mutando di volta in volta il proprio aspetto da maschile a femminile davanti a chi incontra e vuole possedere. La perfezione dell’individuo nella bisessualità, qualità non concepita come tale dalle culture moderne. Nella bisessualità vi è il potere della generazione di se stessi, un unico elemento che si proclama in continuazione come la vita. Del flauto di Pan si può constatare la vitalità che esso rappresenta, una vitalità che è carica sessuale. Sembrerà strano ma la carica sessuale è la base del sapere, la base dell’arte, la base della scienza.

Il significato logico sessuale di Pan è l’eccesso, l’estasi e l’anarchia a scopo sacrale.

Geometricamente Pan è una stella a cinque punte, due ne rivestono la dualità delle sue corna, una la sua barba caprina e altre due le orecchie; sono cinque punti energetici che attorniano la materia e l’istinto; essendo Pan il “tutto” ha in se la continuità, per cui attorno alla forma della stella vi è il cerchio, figura geometrica senza inizio e fine. Pan al centro del cerchio è l’uomo al centro dell’infinito; lo stesso Leonardo da Vinci ipotizzò l’uomo come epicentro universale.

La perfezione dell’opera iniziatica è essenzialmente caprina, quel demoniaco sentimento che non è male, non è terrore (come l’inganno cristiano afferma socialmente) ma è crescita e identificazione con l’universo come unica essenza che si rigenera attimo dopo attimo, è il sentimento che muta la volontà vera in azione, una fiamma interiore che ha una base solida e indistruttibile su cui si erge tutta l’arte e l’espressione umana.

Marco Dimitri

fonte : www.bambinidisatana.com/kaffeina/news/