Il numero 1 dell’energia in Europa, Andris Piebalgs: "Idrogeno sì, nucleare no"

Il Giornale Online
Quale sarà il futuro del mercato energetico mondiale? Nucleare sì o no? Ha ragione Rifkin a confidare nell’idrogeno? In esclusiva su LifeGate Radio il Commissario Europeo all’Energia.

In tempi come questi, di petrolio che sfonda i 100 dollari al barile, di discussione sulle fonti d’energia, mentre in Italia si riaccende ancora il vecchio dibattito sul nucleare, in Europa si guarda avanti: il Commissario Europeo all’Energia chiarisce il presente e il futuro della politica energetica. Parlando anche di Rifkin, di idrogeno, di costi.

Andris Piebalgs è il Commissario Europeo all’Energia, il numero 1 in Europa sul tema dell’energia.

È il… “ministro europeo dell’energia”.

È l’uomo che per esempio un anno fa, d’inverno, ai primi segnali di oscillazione nelle forniture di gas, volò in Russia per assicurare i rifornimenti a tutta Europa.

Sotto il suo mandato, da due anni mezzo, l’Europa ha stabilito che entro il 2020 il 20% dell’energia europea dovrà essere, per legge, rinnovabile.

Jeremy Rifkin è convinto da anni che l’idrogeno sarà la chiave per svezzare l’Europa dai combustibili fossili. Fino a che punto Bruxelles crede nel suo sogno?

A dir la verità c’è un profeta dell’idrogeno: Jeremy Rifkin. Lui crede fermamente che in futuro soltanto l’idrogeno prenderà piede.

Oggi abbiamo un problema con l’energia elettrica: non possiamo immagazzinarla e e usarla quando ci serve.

Ed è qui che entra in gioco l’idrogeno: secondo Rifkin è la soluzione ideale per stoccare e trasportare l’energia. Il discorso non fa una piega.

O quasi.

Per arrivare a questo punto, Jeremy sa che prima di tutto bisogna ridurre i costi dell’energia e che la base per lo sviluppo dell’idrogeno su una certa scala è l’energia rinnovabile.

Lei ha citato l’esempio delle centrali eoliche al largo delle coste, che producono energia in grandi quantità. Parte dell’energia può essere immessa nella rete e parte può essere usata per produrre idrogeno.

Questa è l’unica opzione plausibile?

Sono stati fatti dei conti sull’energia nucleare, ma è troppa cara.

Non può funzionare, perché i costi del nucleare non diminuiranno col tempo.

I costi base sono molto chiari: si tratta di impianti tecnologici complessi.

Senza contare i requisiti necessari per lo stoccaggio delle scorie e via dicendo.

Al contrario, credo che l’energia rinnovabile diventerà più economica.

Senza contare che il ricorso al nucleare rimane un tema assai controverso in alcuni paesi europei.

Quindi, la diffusione dell’idrogeno dipende in larga misura dallo sviluppo delle rinnovabili?

Le rinnnovabili sono il ponte verso l’idrogeno: se avremo successo con le rinnovabili, allora arriverà l’èra dell’idrogeno. Se non avremo successo, credo che non la vedremo mai.

Gianluca Cazzaniga

Fonte: http://www.lifegate.it