Il Pentagono prepara la guerra ad Internet

Il Giornale Online
Un documento appena desecretato offre uno sguardo affascinante sui piani militari degli Stati Uniti per “operazioni d' informazione” – che vanno da operazioni psicologiche ad attacchi ad internet. Operatori di internet state attenti! Come il mondo diventa sempre più collegato in rete, il Pentagono calcola le opportunità militari offerte dall' internet, dalle tecnologie senza fili e dai media moderni. L' apparato militare americano sta imparando a combattere una guerra elettronica per influenzare l' opinione pubblica mediante l' impiego di nuovi media e sta progettando armi per “attaccare l' internet”. Il documento desecretato, intitolato “Information Operations Roadmap” (Mappa delle Operazioni d' informazione), è stato ottenuto dall'Archivio della Sicurezza Nazionale dell'Università George Washington facendo uso del “Freedom of Information Act” (Legge per la Libertà di Informazione).

E' stato scritto da funzionari del Pentagono nel 2003 e firmato dal Segretario di Stato per la Difesa, Donald Rumsfeld.

La “mappa” auspica una radicale revisione delle capacità militari per poter condurre “operazioni d'informazione” e una guerra elettronica. Entrando in dettagli, il documento fa delle raccomandazioni alle forze armate americane su come dovrebbero mettersi a pensare intorno a questa nuova guerra virtuale. Vi si dice che questo tipo di informazione è “fondamentale per il successo militare”, che il computer e le telecomunicazioni sono di importanza operativa essenziale.

Le operazioni descritte nel documento comprendono una sorprendente gamma di attività militari: funzionari pubblici che informano giornalisti, militari specializzati nelle operazioni psicologiche che cercano di manipolare il pensiero e le opinioni di un potenziale nemico, esperti di uso aggressivo di internet che si propongono di distruggere le reti elettroniche nemiche. Tutte queste persone sono impegnate in “operazioni d' informazione”.

L' aspetto più impressionante di questa “mappa” è forse il riconoscimento che l'informazione diffusa come parte delle operazioni psicologiche militari, o ‘Psyops' (da ‘psychological operations'), sta facendosi strada sugli schermi del computer e della televisione dell' americano comune. Si legge nel documento che: “L' informazione intesa per gli stranieri, comprese la diplomazia e le ‘Psyops', è sempre più assorbita dal nostro pubblico” – e continua: “i messaggi di ‘Psyops' saranno ripetuti spesso dai notiziari, coinvolgendo un più vasto pubblico, compreso quello americano”.

Gli autori del documento riconoscono che i notiziari americani non dovrebbero trasmettere propaganda militare inconsapevolmente, e perciò scrivono che “si dovrebbero stabilire precisi confini” – ma non sembrano spiegare come. Secondo Kristin Adair, dell' Archivio suddetto, “oggigiorno è impossibile impedire che storie diffuse all'estero come parte di una propaganda con operazioni psicologiche non rifluiscano negli Stati Uniti”.

La consapevolezza pubblica delle “operazioni di informazione” degli apparati militari americani è bassa, ma sta crescendo grazie a qualche balordaggine operativa. Per esempio, si è saputo che verso la fine dell'anno scorso il Pentagono ha pagato una società privata, il Lincoln Group, per infilare centinaia di storie in giornali iracheni. Queste storie – tutte a favore della strategia politica americana – erano state scritte da personale militare. Siti di internet che apparivano essere ordinari siti d' informazione sulla politica in Africa e nei Balcani sono risultati appartenere al Pentagono. Ma rimangono tutt' altro che chiari l' estensione delle “operazioni d'informazione” del Pentagono, il modo in cui funzionano, a chi sono rivolte e a che punto diventano, da mera informazione, un mezzo per influenzare le persone.

Ad ogni modo, la “mappa” dà un' idea di quali sono le intenzioni e le ambizioni del Pentagono. Rivela che il personale impiegato nelle ‘Psyops' “sostiene” le trasmissioni internazionali del governo americano. In particolare sottolinea che la ‘Tv Marti' – una stazione che trasmette verso Cuba – riceve tale sostegno. La “mappa” suggerisce l' istituzione di un sito globale per il sostegno degli obiettivi strategici americani – ma che, per carità, non siano coinvolti diplomatici americani! Questo sito farebbe uso di informazioni provenienti da “terze parti, con maggiore credibilità che i funzionari americani davanti al pubblico di altri paesi”. Essa suggerisce inoltre che il personale delle ‘Psyops' prenda in considerazione tutta una serie di tecnologie per disseminare la propaganda in territorio nemico: velivoli automatici, senza pilota, “sistemi miniaturizzati per la diffusione di notizie”, dispositivi senza fili, telefonini e internet.

Quando descrive i piani per una guerra elettronica il documento assume un tono straordinario – sembra guardare ad internet come ad un sistema nemico d' armamento: “La strategia dovrebbe essere basata sul presupposto che il Dipartimento [di Stato per la Difesa] ‘combatterà contro l'internet' come combatterebbe contro un sistema nemico d' armamento”. Lo slogan “combattere contro internet” appare numerose volte sulla “mappa”.

Gli autori ammoniscono che le reti degli Stati Uniti sono molto vulnerabili ad attacchi da parte di hacker, di nemici che cerchino di metterle fuori uso, o di spie alla ricerca di informazioni segrete. Essi scrivono: “Le reti crescono più rapidamente di quanto si possa difenderle … La sofisticatezza degli attacchi aumenta … E crescente è il numero di avvenimenti”.

Come gran finale il documento raccomanda che gli Stati Uniti diventino capaci di “fornire il massimo controllo sull'intero campo elettromagnetico”. Le forze armate americane dovrebbero essere in grado di “interrompere o distruggere l'intera gamma dei sistemi di comunicazione che stanno emergendo, dei sensori e dei sistemi di armamento dipendenti dal campo elettromagnetico”.

Si rifletta un po' su questo: gli apparati militari americani cercano di darsi la capacità di mettere fuori uso ogni telefono, ogni computer collegato con la rete, ogni sistema radar sul pianeta. Si tratta di piani fantastici di burocrati ambiziosi – o non sono invece dei piani realistici?

Il fatto che l'“Information Operations Roadmap” sia stato approvato dal Segretario di Stato per la Difesa suggerisce che questi piani sono presi davvero molto seriamente dal Pentagono – e che per dimensione e grandiosità la rivoluzione digitale è comparabile solo con l' ambizione americana di realizzarla.

di Adam Brookes
da Bbc News
Traduzione per Megachip di Lucio Sponza

Fonte: http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=1539

Vedi anche: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=JES20080202&articleId=7980