Il pianeta Mercurio si sta restringendo

Il Giornale Online

La missione Messenger conferma quelle che finora erano supposizioni

Il corpo più vicino al Sole si sta rimpicciolendo a causa del raffreddamento del suo nucleo

MILANO – Il più piccolo dei pianeti del sistema solare si sta rimpicciolendo. A rivelarlo è una foto scattata dalla sonda spaziale Messenger, partita quattro anni fa proprio alla volta di Mercurio e giunta a destinazione lo scorso gennaio, quando ne ha sorvolato la superficie a un’altitudine di soli 200 chilometri. Durante tale impresa è stato possibile raccogliere nuovi dati sulle caratteristiche del pianeta più vicino al Sole, informazioni che hanno confermato agli scienziati della Nasa che Mercurio si sta via via rimpicciolendo. La sua superficie si sta raggrinzendo, dando forma a nuove catene montuose, eruzioni vulcaniche e asperità della crosta. Secondo gli ultimi rilievi, il diametro si è già ridotto di quasi cinque chilometri rispetto ai 4.880 misurati in passato (il 38% rispetto al diametro delle Terra).

IL NUCLEO SI RAFFREDDA – Il fenomeno di contrazione della superficie è dovuto al raffreddamento progressivo del nucleo del pianeta, particolarmente grande rispetto alla media di quelli dei suoi «cugini» del sistema solare. Si stima che il cuore di ferro del pianeta rappresenti il 60% della sua massa totale e occupi tre quarti del volume totale. Ma il rimpicciolimento di Mercurio non è un evento recente: gli scienziati hanno calcolato che il diametro potrebbe essersi già ridotto fino a un decimo dalla sua nascita ad oggi. Il raffreddamento del ferro liquido provoca la solidificazione del metallo e di conseguenza la diminuzione di volume di tutto il pianeta. Anche la superficie aderente al nucleo asseconda la contrazione e tende a raggrinzirsi.

MERCURIO COME LA TERRA – Le immagini a colori inviate da Messenger hanno fornito alcune fondamentali risposte che la Nasa attendeva sin dalla prima missione del Mariner 10 nel 1975. È stato appurato ad esempio che il campo magnetico del pianeta è creato dal nucleo metallico (analogamente alla Terra) e non da un deposito superficiale di ferro. Non si è ancora certi che i numerosi vulcani individuati sulla superficie siano inattivi: il prossimo volo della sonda a bassa quota, previsto per ottobre, potrà svelare ancora qualche mistero. Per adesso Mercurio ha dimostrato di avere molte caratteristiche simili alla Terra e potrebbe essere un esempio da studiare per capire come il nostro pianeta si sia evoluto nelle sue prime fasi di vita.

Valentina Tubino

Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_luglio_04/mercurio_nucleo_freddo_9890db6c-49d9-11dd-9284-00144f02aabc.shtml