Il picchio del diavolo

Nel corposo ed articolato saggio intitolato Weather wars and un-natural disasters, Stephen Quayle scrive: “Gli Stati Uniti non sono i soli a compiere esperimenti di manipolazione della ionosfera con H.A.A.R.P. L'Unione sovietica cominciò esperimenti con un sistema simile e pare siano continuati e continuino anche dopo la disgregazione della compagine sovietica. In Occidente, il sistema è conosciuto come Woodpecker (Picchio), a causa del rumore martellante che produce sui ricevitori radio. Il sistema impiega trasmissioni di E.L.F. (onde estremamente basse) attorno ai 10 hertz: gli impianti si trovano ad Angarsk e Khabarorovsk in Siberia, a Gomel, Isola di Sakhalin, a Nikolayev in Ucraina ed a Riga in Lettonia. Pare che esista un'altra installazione a sud di L'Avana.

Numerose sono le speculazioni sulla possibilità che questi impianti usino i trasmettitori ideati da Tesla. Molte di queste ipotesi sono basate su un articolo apparso nel 1992, sulla rivista sovietica “Pensiero militare” in cui si legge questa millanteria: 'L'attuale consenso acquisito dai militari include un'immagine di un futuro bellico imperniato sullo sviluppo e l'impiego di arsenali avanzati, su armi ad energia diretta, basi nello spazio in grado di intercettare e neutralizzare missili balistici ed armi nucleari di terza generazione'”.

Secondo Quayle, sotto l'espressione “armi ad energia diretta”, si nasconde il Woodpecker. L'autore così prosegue: “Come quest'arma potrebbe essere usata – o è stata già impiegata – è oggetto di congetture. Alcune autorità ritengono che sia stata creata per modificare i fenomeni meteorologici negli Stati Uniti e per colpire, in tal modo, la nostra economia, mentre H.A.A.R.P. sarebbe la contromisura atta a contrastare il Woodpecker. Tuttavia gli Stati Uniti e la Russia hanno cooperato nelle manipolazioni del tempo. Le corporazioni agiscono più liberamente in Russia di quanto non avvenga negli Stati Uniti.

Comunque, anche se forse il Woodpecker fu creato con lo scopo di influire sulle condizioni meteo statunitensi, oggi sia il sistema russo sia H.A.A.R.P. sono fondamentalmente sotto il controllo della medesima élite. E' ragionevole pensare che Woodpecker è adoperato per incrementare ed integrare le capacità tecnologiche di H.A.A.R.P. e non contro di esso”.

Si può soltanto concordare con Quayle: sappiamo che, sebbene talora dilaniato da lotte intestine, il governo occulto mondiale è unanime negli scopi di asservimento dell'umanità. Occorre precisare che impianti di tipo H.A.A.R.P. stanno proliferando in tutto il mondo: recentemente alcuni attivisti sono riusciti a registrare un segnale dal ritmo inconfondibile e che ricorda un picchiettìo (da cui la denominazione di Woodpecker per i sistemi prima sovietici e poi russi). Il segnale a bassa frequenza è stato ricevuto tramite una particolare configurazione che coinvolge le seguenti apparecchiature elettroniche: un trasmettitore ed un ricevitore audio-video wireless, un decoder satellitare ed un televisore munito di presa SCART. Il trasmettitore audio-video wireless viene collegato all'uscita SCART del decoder satellitare, il ricevitore wireless viene, invece, connesso all'ingresso SCART del televisore. E' stato osservato da vari ricercatori un calo nell'efficienza delle trasmissioni wireless, proprio durante le giornate in cui la copertura chimica è totale o quasi. E' interessante notare come questo picchiettìo raggiunge la sua massima intensità di disturbo sulla configurazione elettronica, divenendo rilevabile dalla strumentazione su descritta, una mezz'ora circa, dopo il completamento della copertura artificiale creata dagli aerei chimici. Si ha la conferma, anche se in modo empirico, che le scie fungono da “specchio” per riflettere le onde a bassa frequenza verso il terreno e verso la popolazione con gravi conseguenze sulla salute e gli equilibri biologici e psicologici, poiché queste emissioni elettromagnetiche, ad esempio, interferiscono sul sonno R.E.M.

Fonti:

Bojs, Il segnale del picchio verde, 2007
S. Quayle, Weather wars and un-natural disasters, 2007, pp. 224-225
J. Meaning, N. Begich, Angels don't play this H.A.A.R.P., 1996, passim

Si ringraziano il gentilissimo Dottor Gianni Ginatta per il materiale fornito e Viza per l'input ed il video test.

www.tankerememy.com