Il raffreddore di Dio

Il Giornale Online
In questi ultimi anni, da quando avvenimenti di rilevanza mondiale hanno innestato nella ricerca una carica propulsiva di trasformazione, l'ufologia, intesa quale semplice studio di oggetti volanti non identificati, appare superata. Nuove forze creative si stanno indirizzando oltre i limiti precostituiti della visione scientista sconfinando nelle infinite dimensioni dell'irrazionale e della coscienza interiore.

È convinzione di molti ricercatori che un contatto globale tra civiltà extraterrestri e l'umanità del pianeta Terra sia prossimo. La comprensione profonda dei significati umani e spirituali che un contatto globale potrà avere sull'umanità, convoglia quanti hanno ha il coraggio di depurare la propria ricerca dai compromessi che inquinano e deformano la coscienza e il risultato stesso delle loro investigazioni. Con una visione indipendente, libera e sovrana di se stessa, si possono decisamente individuare gli estremi di un processo di mutazione che la Terra sta attraversando.

Del resto l'umanità non è che una colonia di enzimi che abitano una cellula vivente, all'interno di un organismo macrocosmico dove forse alcuni di noi potranno anche trovare Dio. La comprensione di questo ci apre già le porte ad un'umiltà che dovrebbe impregnare ogni spinta evolutiva.
Ora la mutazione del nostro pianeta è un fenomeno previsto. Avvenimento istruito ai piani superiori di questa macrocosmica entità vivente e come tale si esprime con un'altra dimensione del tempo, che ai nostri occhi risulta enormemente dilatata rispetto allo scoccare dei centesimi di secondo del nostro ritmo vitale di esseri microscopici.

Questo flusso di mutazione, istruisce un processo cosmico di ordine perfetto in cui, però, l'uomo interagisce con violentissime frequenze destabilizzanti, inconsapevole di ciò che accade sopra e sotto di lui, ignaro del motivo della propria presenza su questo pianeta, miope nei confronti dell'esistenza e della vita, si arroga diritti che non possiede e trascura doveri fondamentali.

La destabilizzazione cosmica

La colonia enzimatica che chiamiamo umanità è impazzita, non espleta più il proprio ruolo e diviene un focolaio di contaminazione e di destabilizzazione cosmica. L'organismo macrocosmico ne risente. Un'infezione prolifica al suo interno e sicuramente subisce gli effetti di una malattia. È come prendersi un raffreddore. E quando il nostro organismo si ammala, anche per un comune raffreddore, produciamo degli anticorpi. Quindi, al di la del fatto che la Terra muta insieme con il suo tempo, noi abbiamo combinato proprio un bel guaio. Abbiamo fatto venire il raffreddore a Dio.

Energia nucleare, inquinamento dell'ambiente, follia, guerre, morte, ingiustizia, sfruttamento, fame, miseria. Forse è venuto fuori tutto troppo assieme.

Comunque è adesso che dobbiamo preoccuparci. Perché Lui si difende.

Sebbene noi stessi siamo stati così idioti da costruire degli imperi che a un certo punto ci cadono addosso portandoci velocemente verso l'autoannientamento.

Il problema dello squarcio nella fascia di ozono, la distruzione dei polmoni verdi del pianeta, le torri nucleari, le testate missilistiche, e le discariche di materiali radioattivi che incombono su tutti noi. Senza contare i danni dell'imperialismo delle potenze occidentali che hanno creato il Terzo Mondo, il quale sarà sempre più un cappio al collo dell'Occidente. Questi fatti e innumerevoli altri sono il frutto di secoli di storia priva di un reale risveglio dello spirito. Sembra innescato un processo autodistruttivo che minacciosamente diviene irreversibile sotto molti punti di vista.

Quali sono gli anticorpi che il Cosmo usa per debellare l'infezione?

Credo che uno strumento di intervento cosmico sia da individuare nella presenza ormai riconosciuta di sciami di asteroidi alcuni dei quali di dimensione tale da far prevedere una catastrofe al solo passaggio nell'atmosfera del pianeta, senza che ne avvenga l'impatto. Solo lo scorso Novembre abbiamo assistito all'avvicinamento di uno di questi sciami al nostro pianeta, il passaggio delle Leonidi. Provate ad immaginare quello che potrebbe succedere… il cinema americano stranamente ci insegna.

Forse prepara.

È pur sempre un'opera meritoria quella di illustrarci come potremmo morire. Ma dovrebbero anche spiegarci cosa dobbiamo fare e non solo, come fanno, cercare stratagemmi per salvare loro stessi. Certo è che chi gestisce questa folle situazione sa e si barcamena tra un lento rilascio di informazioni ed un silenzio che copre miserevolmente la loro impotenza.

Il solo attraversamento nella nostra atmosfera di un asteroide di una quindicina di chilometri, come ce ne sono, scatenerebbe degli effetti catastrofici a catena, un cataclisma planetario che causerebbe la drammatica e forzata fine di un'era.
Non è una prospettiva incoraggiante ma possiamo prevederlo come uno degli strumenti di autodifesa dell'organismo macrocosmico.

Un altro fenomeno importante, che è in modo impressionante si propaga, è la presenza di alieni, grigi, verdi, blu… sia nelle testimonianze della casistica che nella fiction cinematografica. Entrano nelle nostre case, ci prendono ci portano, come se niente fosse. Lo fanno. Sono dappertutto, nelle immagini, nei suoni, tra la gente. C'è da chiedersi cosa vogliono!
Io penso che al di la dell'analisi sui metodi e sull'etica, in una visione aperta alle infinite sfaccettature dell'attività dell'organismo cosmico di cui siamo parte, questo gruppo d'alieni stia facendo qualcosa che ci serve.

Sicuramente lavorano sulla nostra genetica. Da qualche parte vogliono portarci e non è detto che chi li ha mandati abbia detto loro di chiedere il permesso. Ricordate il raffreddore di Dio.

Anche noi non esitiamo a curarci e a eliminare i batteri che provocano la malattia.

In questo momento abbiamo perso il controllo.

Lo dobbiamo ammettere.

C'è chi prega, c'è chi spera, c'è chi pensa di poter lottare. Ma non dobbiamo difenderci da ciò che sta fuori di noi. In questo caso io penso di no. Dobbiamo guardarci dentro. E fare quello che non abbiamo fatto. Pensiamoci. Almeno per noi stessi perché forse qui sul nostro pianeta il problema è ormai quello di salvare il salvabile. E se possiamo salvare noi stessi abbiamo più possibilità di aiutare altri. E non parlo certamente e solo della nostra vita fisica, ma anche di quella interiore, o meglio spirituale.

Sulla Terra è stato sparso dappertutto il seme dell'evoluzione. Abbiamo mezzi tecnologici, scientifici e soprattutto spirituali tali da poter invertire questa corsa. Se prendessimo coscienza e ci unissimo, potremmo ricevere aiuti molti più consistenti. Anche e sicuramente da gruppi di extraterrestri. Ci sono vie e strumenti per tutti. Ma occorre fare in fretta perché il tempo stringe. Che ci siano o meno delle date non importa.

Bisogna farlo, e al più presto.


La verità è dentro di noi

Le ricerche che ho condotto hanno espanso la mia consapevolezza, e posso dire di essere preoccupato. E proprio questa seria preoccupazione mi induce a pensare che forse, sarebbe meglio fermarsi e meditare. Che forse sia il tempo di mettere da parte le ideologie, le religioni, le disquisizioni, le teorie, le ricerche sterili, la speculazione, la corsa al potere.
Dobbiamo renderci conto che nulla di tutto questo servirà nel giorno in cui ci troveremo di fronte una realtà ed eventi smisurati rispetto alla nostra piccola natura di uomini che ci porteranno sicuramente a patire, se non saremo preparati.

Purtroppo ciò che si muove e che sta avvenendo adesso come in futuro è celato alla consapevolezza dell'uomo comune. Quest'ultimo, ignaro ed impotente, perché la gestione del potere su questo pianeta è stata, dall'uomo stesso, consegnata in mano ad individui che sono unicamente preoccupati di mantenere il controllo e l'esercizio del loro smisurato potere.

Ma la nostra consapevolezza della situazione e la determinazione di porre rimedio per noi stessi e per gli altri, possono essere più forti. Forse, l'invito che stiamo ricevendo è quello di prepararci a diventare uomini liberi, così come siamo nati ma che non siamo più. Risulta difficile spiegare e farsi capire quando si entra nella dimensione del sentire, ma dobbiamo fare in fretta. E chi ne è in grado, può aprire i suoi sensi interiori e cercare di sintonizzarsi con la volontà superiore in modo da sentire cosa sia meglio fare per noi, per la nostra esistenza e per sentire in che modo renderci utili.

È nel rispetto di questo sentire che, attraverso queste righe, ho cercato di parlare al vostro cuore. Penso occorra a tutti. E credo che ognuno di noi sia sempre più solo con le proprie responsabilità ed abbia il dovere di aprire il proprio cuore per sentire dove sia finita la Verità perduta. La mia opinione è che dobbiamo cercare dentro noi stessi ed essere uniti. Solo la sintonia con un naturale equilibrio evolutivo ci renderà alleati di chi lavora per l'evoluzione. E sicuramente ci renderà più amici con l'Essere Cosmico che ci ha generati e nel quale esistiamo.

La verità è dentro di noi.

di Carlo Barbera

Fonte: isolachenonce-online.it