Il Tempio di tutti

Lo zodiaco di Dendera

micheleSi fa così…. non è difficile. Si prende la bibbia al capitolo “Libro dei Re“, la si apre e con calma, si legge. Poi, senza fretta, (ricordatevi sempre “Festina Lente“, affrettati lentamente) mi raccomando, si sottolineano tutte le parti numeriche della descrizione del Tempio del Re Salomone e, dando un valore intorno ai 56 cm al cubito, come Lui fece, si inizia a ricostruirne la pianta, facendo attenzione a tutte le sue parti costitutive.

Ora, se siete dei geni come Lui…ma come chi è Lui!
Lui, no?
Ciò che otterrete è l’immagine che segue:

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Ciò che vedete è solo una parte della planimetria costruttiva, dato che è la rappresentazione della zona centrale.

A questo punto sarebbe giusto aggiungere un fatto decisivo – perché di fatti stiamo parlando – secondo il quale il Tempio, come tutti i templi che a quello Salomonico si ispirarono, essendo stato suggerito direttamente da Dio, aveva come compito quello di “rappresentare“…. Dio stesso. Un Dio che era completamente fuso con la natura e confuso con le sue leggi. Ora lo so che per noi “moderni“, tutto ciò potrebbe essere piuttosto assurdo, ma proviamo ad immaginare che sia vero, anche perché Lui, grazie a questa planimetria ebbe la possibilità di ottenere alcune conferme decisive per il suo illustrissimo lavoro scientifico.

Ma mettiamo un attimo da parte uno dei fondatori della scienza ufficiale e torniamo al Tempio per alcune considerazioni, anzi, visto che ormai siete abituati al mio modo di procedere, vi suggerirei di fare il solito piccolo sforzo numerico per poter condividere alcune considerazioni che da mesi allietano il mio cuore e la mia mente. Quindi non posso che esortarvi a fare la solita cosa: contare! Iniziamo quindi ad osservare attentamente soprattutto i gruppi di cerchiolini caratterizzati dalla lettera I.
Li vedete?

Sono esattamente sei gruppi di 12 che, nella descrizione biblica, rappresentano le colonne erette a sostegno del tetto della parte centrale del Tempio. Salomone ordinò di erigere 72 colonne. Osserviamo ora le 2 colonne caratterizzate dalla lettera M. Sono famosissime sapete, e da quel momento – stiamo parlando di quasi tremila anni fa – non lasciarono mai più l’immaginario simbolico di un certo mondo conoscitivo. Ebbene quelle 2 colonne, secondo la bibbia, erano alte 18 cubiti l’una. Non è necessario essere così pignoli come Lui nello stabilire il valore del Cubito, anche perché, nonostante l’enorme bibliografia disponibile in merito alla sua reale lunghezza, una parola decisiva in merito non è mai stata detta o scritta.

In ogni caso possiamo affermare che le 2 colonne da 18 cubiti poste all’entrata del Sancta Sanctorum del Tempio, danno una somma pari a 36 cubiti. In conclusione: un presunto costrutto biblico riporta 2 riferimenti numerici pari a 72 unità e 36 cubiti e non voglio tediarvi ancora parlando di come la matrice numerica qui presente sia la stessa della Precessione degli Equinozi, sarebbe veramente ripetitivo. Tanto meno ricorrerò al mio solito rosone che ormai vi avrà annoiato, dopo tutti questi anni, quindi, non aggiungo altro per farvi ricordare il mio percorso ormai reso obsoleto proprio da questi 2 riferimenti numerici, vorrei piuttosto portavi in Cina, per ricordare come, secondo gli Agopuntori, è fatta la matrice del corpo umano da… sempre.

Secondo loro, la nostra fisicità è costituita da:

*8 Meridiani definiti Curiosi
*12 Organi Principali
*12 Meridiani primari
*48 Secondari.

Su tale “fisicità sottile“ l’agopuntore deve interagire attraverso 360 Agopunti.

In altre parole la somma di organi e meridiani è pari a 72 unità, per cui nuovamente ci troviamo di fronte alla stessa famosa coppia numerica di biblica memoria, ma con una piccola, piccolissima novità, la seguente: la matrice sottile del corpo umano (ripeto sottile), verrebbe a condividere la stessa matrice di DIO.

Quindi mi sono chiesto:

“Ma vuoi vedere che un tempo pensavano che l’uomo fosse fatto come Dio e da ciò si poteva desumere che il nostro corpo poteva definirsi un Tempio? Un Tempio in grado di essere diretto dalle stesse leggi della natura?” Se la cosa fosse vera, almeno a livello sottile, non sarebbe poi così male, potremmo addirittura presupporre che assomigliamo a Dio! Sto osservando un cielo notturno, terso e pieno di stelle e mi sto davvero godendo questo pensiero, ma un momento, prima che mi lasci andare a conclusioni estremamente spirituali e trascendentali, mi sovviene un altro simbolo che ho usato all’inverosimile:

Zodiaco di Dendera
Zodiaco di Dendera

Lo Zodiaco di Dendera, che rappresenta una visione celeste di qualche millennio fa, sostanzialmente è costituito da:

“12 Esseri disposti secondo 8 direzioni, che con le loro 24 braccia sostengono-creano 72 corpi celesti.”

Per cui di nuovo: 36 parti sono direttamente responsabili di 72 stelle pianeti e Costellazioni.

Ma allora, mi verrebbe da dire che il cielo è fatto come il corpo umano, che a sua volta è fatto come quello divino. Ma allora…… santo cielo, potremmo addirittura pensare di essere… perfetti? Meravigliosi come l’universo infinito, unici come Dio, immensi nel sentire, nell’essere, nel creare, nell’amare e nel condividere? Noooo, per carità, sarebbe troppo facile, mieloso e limitato, meglio non accettare tutto ciò e implodere dentro di noi attraverso mille false difficoltà, mille falsi difetti, mille e più desideri inutili, meglio infilarsi un ago in una vena, o affogarsi in un liquido alcolico per stordirsi fino alla morte e non accettare la nostra vera eredità. In fondo abbiamo tutte le sacrosante possibilità di dire che quello è solo il mondo sottile, l’inutile mondo sottile di pochi suggestionati che credono, nonostante tutto, che questa realtà sia figlia di una matrice dimensionalmente posta qui con noi e altrove, le cui caratteristiche speculari a quelle tridimensionali sono state codificate in tempi estremamente remoti e condensate in un Tempio, reso inutilmente sacro.

No, tranquilli, sono solo numeri, è tutto ok, non è cambiato nulla, state sereni. Io ho torto.
Ma LUI, aveva torto?
Sbagliò nel disegnare la planimetria del Tempio di cui sopra?
Ma, soprattutto la studiò inutilmente per decenni, per avere le conferme che gli servivano?
Come LUI chi?

Possibile che non abbiate mai sentito parlare di un certo Isacco Newton e delle sue singolari “piccole” scoperte No? Strano, perché è molto semplice per chiunque digitare, su qualsiasi motore di ricerca, 2 parole, le seguenti: Newton Project. Fatto ciò, nello specchietto posto in alto a destra della pagina messa on line dall’Università di Oxford, è sufficiente aggiungere: The Temple.

Il resto cercatelo da soli, ma sappiate una cosa: il sottoscritto, nonostante tutto, tornerà a parlare dell’ultimo Mago e non è solo una promessa.

Michele Proclamato


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Michele Proclamato vive a L’Aquila dove, da alcuni anni, si è fatto promotore di iniziative che hanno come unica finalità quella di svelare, al grande pubblico, quanto grande sia il lascito “misterico” del piccolo capoluogo abruzzese.

Per primo ha codificato il linguaggio dei Rosoni e ha ideato il “Tour del Mistero”, basato sui siti sacri più importanti della città, a cui ha aggiunto la prima guida “esoterica” della città aquilana: “La rivelazione dell’Aquila” con la collaborazione di altri due autori.  Scrive e pubblica il libro “Il Segreto delle Tre Ottave“, basato sulla chiave “vibrazionale” da lui trovata all’interno della basilica di Collemaggio.