Interpretazione delle immagini mediante le onde cerebrali

Il Giornale Online
Gli scienziati dell’Università della California, Berkeley, sostengono di aver sviluppato un metodo capace di decodificare i modelli della zona ottica del cervello consentendo così di capire ciò che una persona ha osservato. Una scoperta di questo tipo potrebbe naturalmente avere enormi conseguenze per la società. Secondo i ricercatori, infatti, questo tipo di decodifica potrebbe essere utilizzata per scopi pratici e scientifici, ad esempio per esaminare le differenze di percezione tra le persone, indagare i processi mentali più nascosti e probabilmente accedere al contenuto visivo di fenomeni mentali come i sogni e l’immaginazione.

I ricercatori si sono serviti delle immagini prodotte dalla risonanza magnetica per registrare l’attività della corteccia visiva di una coppia di volontari (due coautori dello studio) mentre osservavano alcune immagini. Il loro cervello è stato esaminato dividendo le regioni in “voxel”, unità volumetriche o pixel tridimensionali e osservando la parte dell’immagine a cui corrispondeva ciascuna sezione.
Ad esempio un voxel, poteva corrispondere ai colori della parte superiore della foto, un altro voxel ad una differente sezione della foto, ecc. Monitorando l’attività di ciascuna sezione del cervello e decifrando l’informazione trovata nella zone corrispondente del campo visivo, i ricercatori sostengono che sia stato possibile risalire all’immagine che i volontari avevano osservato, con un risultato vero nel 92% dei casi.

Haynes sostiene, tuttavia, che il metodo basato sugli algoritmi si limita a decifrare informazioni elaborate nello spazio, come gli imput sensoriali (come la provenienza di un suono) o le funzioni motorie (ad esempio l’azione svolta da un braccio), mentre non può ancora essere applicato ai settori privi di un chiaro modello matematico come la memoria, le intenzioni o le emozioni. Ciò significa che per il momento possiamo ancora custodire gelosamente i nostri pensieri e le nostre emozioni più nascoste.

(traduzione a cura di Daniela Rita Mazzella)
NIKHIL SWAMINATHAN – Scientific American 09 marzo 2008

Fonte: Coscienza.org