Intervista a Maurizio Decollanz

Intervista a Maurizio Decollanz
Maurizio Decollanz
Maurizio Decollanz sul set di REBUS – Questione di Conoscenza

Cari lettori, siamo felici di pubblicare un’intervista a Maurizio Decollanz, caporedattore e conduttore del programma televisivo “REBUS – Questione di Conoscenza” sull’emittente Odeon Tv.

Le domande sono state scelte tra tutte quelle proposte sia dallo Staff che dai Lettori di Altrogiornale. Buona lettura.

– In questo clima di crisi planetaria cosa pensi dell’elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti. Speranza o illusione?

Maurizio Decollanz – Intanto vorrei ringraziare te, Pasquale, e Altrogiornale per l’attenzione dedicata a me e a REBUS. Tornando alla domanda, si tratta comunque di un evento epocale. Speranza o illusione? E’ presto per dirlo. I primi segnali sono contrastanti. Alcuni sembrano essere chiari segnali di rottura con la precedente gestione presidenziale.

Altri, invece, sembrano essere votati a “conservare”. Sembra comunque difficile aspettarsi una “rivoluzione”. Il clima politico, spinto dalla crisi economica, potrebbe però portare a mutamenti radicali. Per ora non possiamo fare altro che restare alla finestra a guardare.

– Sempre più politici utilizzano il termine NWO. Per coloro i quali seguono l’informazione classica (giornali e televisioni) questo termine può apparire come una “logica soluzione ai problemi mondiali” come la fame, le guerre, l’inquinamento e la grande crisi economica. Ma chi segue un minimo di informazione alternativa, giusto la ricerca del termine NWO online, questo stesso termine viene presentato in modo molto negativo, facente parte di un piano malvagio di schiavitù.

Così facendo si ha uno spaccato negli esseri umani di tutto il pianeta, per una parte il NWO sarà la soluzione, per gli altri l’opposto, quasi una questione di fede. Uno scenario di informazione e di pensiero epocale. Quale è la tua opinione?

Maurizio Decollanz – Credo che il Pianeta abbia bisogno di una forte correzione di rotta.

Questo appare ovvio. Spero che non sia quella paventata nell’interpretazione che il web fornisce a proposito di NWO. Anche se molti segnali potrebbero essere preoccupanti.

C’è chi sostiene che l’informazione possa giocare un ruolo importante. Parlo della libera informazione, quella alla base di una moderna democrazia. Quella sulla quale occorre vigilare. Quella per la quale siamo tutti responsabili: coloro che la producono e coloro che ne fruiscono.

Occorre fare domande. Senza fermarsi alla prima risposta. Anche se ci sembra soddisfacente. Un amico mi ha ricordato la frase di un collega giornalista che conservo: “Giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda”. L’ha pronunciata Horacio Verbitsky, un giornalista investigativo argentino, molto apprezzato per le sue inchieste.

– Cosa dobbiamo attenderci dal 21 dicembre 2012 in poi?

Maurizio Decollanz – Penso che l’Umanità abbia bisogno di appuntamenti con la storia. Post-It per ricordarsi che non è bene “lasciarsi andare”. Ne abbiamo bisogno. Spero che quella del 21 dicembre 2012 non si trasformi nell’ennesima occasione mancata.

Dubito che ci attendano le catastrofi che qualcuno paventa. Ma è certo che quella data non è casuale: il nostro Pianeta porterà a compimento un ciclo astronomico. L’Umanità è bene che si adegui.

– A tuo parere quanto è stato tradotto dal calendario Maya corrisponde a verità, oppure alcune previsioni sono strumentalizzate?

Maurizio Decollanz – Il calendario Maya è preciso. Non c’è dubbio. Di strumentalizzazioni in giro ne vedo tante. In molti, purtroppo, hanno fiutato il business che deriva dalla fame di conoscenza. Una fame che non trova “cibo” adeguato. Purtroppo. Confido nella crescente maturità di chi ha voglia di “capire” per distinguere le cose interessanti da quelle inutili. Una sorta di “raccolta differenziata” del sapere. Credo che ne abbiamo le capacità.

– Cosa pensi della censura in campo ufologico? Perché ci terrebbero nascoste da tempo verità essenziali e solo ora con azioni quali quelle del Disclosure Project si è iniziato un discover-up graduale? E’ casuale questa nuova apertura?

Maurizio Decollanz – Penso che quando si entra nel campo dei segreti militari, dei servizi segreti e della manovre di “copertura”, niente è casuale. Nutro forti timori riguardo alla possibilità che le tematiche ufologiche possano essere usate anche per distrarre l’attenzione.

Per rivolgere lo sguardo altrove mentre si prosegue in direzioni scellerate. Le informazioni non trapelano mai a caso da certi ambienti. Tutto viene sfruttato a vantaggio di qualcuno. Domandiamoci sempre: chi? Perché? Dovremmo farlo sempre. Per tutto.

– Gli alieni sulla terra. Ritieni possibili le teorie di una federazione intergalattica pacifica che attende da tempo un contatto con il popolo terrestre e di un meno pacifico contingente di razze aliene più propensi ad azioni poco chiare? Cosa pensi degli studi del prof. Corrado Malanga in questo senso?

Maurizio Decollanz – E’ possibile. E’ possibile che tutto quello che paventa il prof. Malanga si stia realmente concretizzando. Resto scettico, però. Come già ricordato: mai fermarsi alla prima risposta. Neanche se ci appare convincente.

– Credi che alcuni alieni benevoli abbiano basi sulla Terra, come afferma Cavallo, e che siano in conflitto con i terrestri (militari)?

Maurizio Decollanz – Anche questa è una possibilità concreta. La osservo e la studio con attenzione. Comincio a convincermi di una cosa però: la maggior parte delle risposte alle nostre domande potrebbero arrivarci dal nostro passato. Temo più il cover-up archeologico di quello ufologico. C’è un enorme pezzo della nostra storia ancora da scoprire.

E sembra non interessare molto agli accademici. Questo mi sconcerta. Quando furono formulate le prime teorie sull’esistenza della civiltà di Sumer, molti le hanno accolte con derisione. Poi furono tutti costretti a retrodatare gli albori della civiltà avanzata. Credo che quella data debba essere ancora spostata. All’indietro. Sono convinto che non possiamo fare a meno di queste informazioni per capire meglio Cavallo o Zanfretta.

– E’ possibile che gli extaterrestri hanno “inviato” persone chiamate “contattisti” come F. Zanfretta, M. Cavallo, E. Siragusa (coloro che affermano di aver incontrato gli occupanti degli U.F.O. sono presenti in molti paesi) per verificare l’effettiva disponibilità della popolazione mondiale a passare ad un nuovo paradigma spirituale, filosofico, culturale e scientifico in vista del contatto ufficiale con la nostra civiltà?

Qual’è la tua opinione riguardo le molte testimonianze apportate da questi personaggi, sicuramente carismatici? “

Maurizio Decollanz – Ribalto la domanda: come agiremmo noi al loro posto? Forse una risposta sincera può valere più di molte indagini.

– Senza dubbi Maurizio. Ritieni in generale validi i sempre più urgenti messaggi di una nuova evoluzione dell’uomo in cui i concetti fisici/matematici, l’extraterrestre e la via spirituale si reinterpretano lasciando spazio ad una visione integrale e olistica della realtà? Siamo realmente alle porte di un salto evolutivo?

Maurizio Decollanz – Dobbiamo cambiare rotta. Dobbiamo capirlo da soli.

– Hai conoscenza degli studi di Richard Hoagland su Marte e la Luna?

Maurizio Decollanz – Ho letto alcune cose sul web. Anche su altrogiornale.org, appunto.

– Hai notato la possibile correlazione tra la tecnologia descritta da P.Zanfretta e la fisica iperdimensionale di cui parla Hoagland, dopo le ricerche sulla Piana di Cydonia di Marte?

Maurizio Decollanz. In effetti ci sono degli spunti interessanti. Molto poco verificabili ancora. Però ritengo utile proseguire gli studi.

– Pensi ci siano prove, a tutt’oggi, che testimonino l’antica presenza sulla terra delle leggendarie culture atlantidee e lemuriane? Fra le tante esistenti, quale ritieni siano le più fondate e degne di nota? Cosa ci legherebbe a queste popolazioni: credi in una loro/nostra antichissima venuta da altri pianeti?

Maurizio Decollanz – Credo che ci sia una grossa parte della nostra Storia ancora da scoprire. Molte possibilità potrebbero essere prese in considerazione: una nostra discendenza aliena o la nostra trasformazione in alieni. Ma occorre prendere in considerazione il senso etimologico del temine “alieni”.

Altrimenti non si riesce a dare il giusto senso alle cose. In questo periodo vengono commemorati i 200 anni dalla nascita delle teorie “evoluzioniste” di Darwin. In verità, non siamo ancora riusciti a spiegare in modo convincente come sia stato possibile l’enorme salto che intercorre tra l’Homo Erectus e il Sapiens.

Come ci siamo trasformati da scimmie in uomini? Come possiamo essere certi, quindi, del nostro passato? Dobbiamo ancora studiare e scoprire molto.

– Quale spiegazione daresti come più convincente ai fenomeni, così tanto discussi, dei cerchi nel grano: importanti messaggi per gli uomini da altre civiltà?

Maurizio Decollanz – Trovo veramente poco credibile che la natura dei “crop circles” sia solo ed esclusivamente umana. E’ possibile, ma stento a crederlo. Alcuni casi sono sorprendenti e appaiono il frutto di un “coordinamento” superiore. Quale? Prima o poi lo scopriremo.

– Come interpreti il fatto che in questi ultimi decenni è andato crescendo, in numerosi individui come in gruppi umani, una forte esigenza conoscitiva che spinge a creare legami fra la sfera religiosa/spirituale, la nuova fisica quantistica e la ricerca ufologica? Quali possibili intrecci ti interessano di più?

Maurizio Decollanz – Comincio a pensare che “Tutto” sia interconnesso. La chiave siamo noi. Donne e Uomini. Ci affanniamo a cercare altrove quello che ci serve. Forse le risposte non sono fuori ma “dentro”. In tanti hanno cercato di spiegarcelo. Restando, purtroppo, inascoltati. Una Donna disse: “Non c’è nulla di nuovo, se non ciò che ho dimenticato”.

– In quest’ultimo periodo stiamo assistendo ad un aumento di interesse delle persone per quanto concerne discipline Yogiche che comprendono pratiche quali la meditazione, il kundalini yoga e non meno importante il Kriya Yoga. Quest’ultimo portato in occidente da Paramahansa Yogananda registra un numero altissimo di discepoli in tutto il mondo ed è in costante aumento. Cosa ne pensi a riguardo?

Maurizio Decollanz – Che si tratta di un argomento interessante. Trovo, però, preoccupante quando ci si appiattisce su una sola verità. Quando si approfitta di un “cuscino” per tornare a far “dormine” la nostra mente. Nascono così le sette. Sono nati così i contrasti ancestrali tra espressioni e forme di pensiero. Abbiamo bisogno di mantenerci “svegli”. Con gli occhi ben aperti. Ascoltare tutto. Conservare solo ciò che è utile.

– Queste pratiche riconducono ad una scienza già ampiamente conosciuta in Oriente ed utilizzata ad esempio in Cina nella pratica dell’agopuntura ed in India nei centri energetici, chakras, quali ad esempio il terzo occhio.

In un certo senso potremmo dire che questo secolo è un secolo di scambi dove l’Oriente dona la spiritualità non acquisita dall’Occidente ed al contrario quest’ultimo dona la propria esperienza materiale all’Oriente.

Cosa pensi di questo scambio? Come pensi che diverrebbe il mondo se, tolti i veli del proprio ego, tutti gli uomini capissero l’importanza di questo scambio e dell’equilibrio che conseguentemente ne deriva?

Maurizio Decollanz – E’ la parte più interessante. L’ennesimo indizio che per dare forma al “mosaico” dell’Umanità servono ancora molti pezzi. Noi ne abbiamo pochi e solo di una parte. Solo di una “regione” del Pianeta. Chi ha avuto modo di avere qualche tessera di mosaico proveniente da altre “regioni”, ha “visto” cose sconvolgenti. Tra questi potrebbe esserci l’alto nucleo dei Templari. La politica dei confini, forte oggi come ieri, è il più grande ostacolo al proseguimento delle ricerche. Ma non arrendiamoci.

– A partire dall’interpretazione canonica del rapporto fra Maria Maddalena e Gesù per arrivare alle molte tesi “eretiche” in cui i due personaggi si intrecciano in uno stretto rapporto spirituale, quale potrebbe essere per te un’interpretazione possibile che spieghi questa figura femminile così spesso analizzata e mai chiarificata del tutto?

Maurizio Decollanz – La storia dell’Umanità è una sola. E’ stata interpretata e adattata nel corso dei millenni, ma le figure di riferimento sono sempre le stesse. Maria Maddalena era molto di più di quello che crediamo. L’importanza della sua figura andava ben oltre le odierne teorie “eretiche”. I Catari, per esempio, lo sapevano e, solo per questo, secondo alcuni, vennero sterminati.

Contro di loro, infatti, venne ordinata una delle crociate più spietate e cruente. Ma non è facile “capire” i depistaggi storici sono sempre pronti a rendere ridicoli gli indizi più interessanti e a mettere in evidenza le strade che conducono lontano dall’obiettivo. La Maddalena era una grande Donna. Questo è certo.

– Caro Maurizio abbiamo finito, un grazie di cuore, ti abbraccio!

Maurizio Decollanz – Grazie a te Pasquale, ricambio l’abbraccio estendendolo a tutti i lettori di Altrogiornale.org

Maurizio Decollanz
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Rebus, questioni di conoscenza