di Andrea Rampado
CRISI NELLA FISICA SULLE TEORIE DI EINSTEIN E LA MECCANICA QUANTISTICA: SONO ESSE UN OSTACOLO ALLA FUSIONE FREDDA ED ALLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI ECOLOGICI?
NOTE BIOGRAFICHE
Il Prof. Santilli nacque in Molise lâ8 settembre 1935, ottenne la laurea in fisica allâUniversitĂ di Napoli ed il Dottorato di Ricerca in Fisica Teorica allâUniversitĂ di Torino. Nel 1968 si trasferĂ negli U.S.A. con la sua famiglia, la moglie Carla e la figlia Luisa, a seguito dâun invito per delle ricerche allâUniversitĂ di Miami con fondi NASA. Passò poi allâinsegnamento della fisica allâUniversitĂ di Boston, poi al MIT e raggiunse lâapice della carriera accademica con una posizione, come fisico teorico, al Dipartimento di Matematica dellâUniversitĂ di Harvard dove ricevette cinque grants dalla DOE. Nel 1983 assunse la presidenza dellâInstitute for Basic Research, fondato da un gruppo di scienziati altamente qualificati sparsi per il mondo, presidenza che detiene fino ad oggi. Il Prof. Santilli è cittadino degli Stati Uniti dâAmerica, cittadinanza che acquistò nel 1984. Il Prof. Santilli ha scritto oltre 250 articoli in matematica, fisica e chimica pubblicati dalle migliori riviste scientifiche in tutto il mondo, come la Physical Review americana, il Journal of Physics inglese, il Nuovo Cimento e 15 monografie a livello post PhD. pubblicate anche dalle migliori case editrici, come la Springer-Verlag, la Kluwer, la Naukova Dumka, ed altre.
Il Prof. Santilli è noto nel mondo scientifico per aver proposto nel 1978, quandâera allâUniversitĂ di Harvard, una generalizzazione strutturale della meccanica quantistica e della relativitĂ ristretta per i cosidetti sistemi interni (particelle che si muovono una a contatto con o dentro lâaltra, come nella struttura degli adroni, nuclei e stelle, piuttosto che particelle muoventesi nel vuoto, come nella struttura atomica descritta nella meccanica quantistica e relativitĂ di Einstein), per la cui formulazione il Prof. Santilli dovette inventare matematiche completamete nuove ed oggi note come le matematiche Santilliane isotopiche, genotopiche, iperstrutturali per la descrizione di particelle in condizioni interni, ed isoduali per la descrizione delle antiparticelle. A seguito dâun enorme lavoro scientifico in oltre due decenni da parte di centinaia di scienziati di vari paesi, incluso italiani, il lavoro comprendente oltre mille articoli tecnici, venticinque monografie, una cinquantina di volumi dâatti, diciotto conferenze internazionali fatte negli USA, Europa e Cina (lâultima fatta nel giugno scorso allâUniversitĂ di Karlsborg in Svezia), la meccanica adronica ha passato da lungo tempo lâinteresse scientifico, dal momento che ha giĂ visto investimenti industriali di molti milioni di dollari. Le generalizzazioni isotopiche, genotopiche ed iperstrutturali, infatti, sono state sviluppate sin dalla loro proposta originale del 1978 per lo studio rigoroso di nuove energie e carburanti puliti che non si possono neanche prevedere, lasciamo stare di trattare con la meccanica quantistica e le teorie einsteniane. In particolare, il prof. Santilli ha recentemente scoperto una nuova specie chimica chiamata âmagnecolareâ, onde differenziarla da quella molecolare, il cui bond non è di valanza ma di tipo nuovo particolarmente adatto per una combustione completa, quindi dâinteresse ecologico.
A seguito di questi risultati il Prof. Santilli ha ricevuto molti onori, tra cui: unâaula portante il suo nome in un istituto di ricerche in Australia, una medaglia dâoro per meriti scientifici dallâUniversitĂ di Orleans in Francia, la nomina del Prof. Santilli da parte dellâAccademia delle Scienze dellâEstonia tra i piĂš illustri matematici applicati di tutti i tempi, insieme a nomi illustri come Gauss, Fermat. Weierstrass, Hamilton, Lie (il solo nome italiano nella lista, in cui tra lâaltro manca Einstein perchĂŠ questi non scoprĂ nessuna matematica nuova) ed altri onori. Il Prof. Santilli è stato raccomandato per vari anni da molti scienziati per il Premio Nobel in Fisica, e recentemente anche per quello in chimica, anche se questo premio non è previsto dato il noto controllo della Fondazione Nobel da parte dâinteressi einsteniani.
D. Prof. Santilli, ci parli delle sue ricerche su nuove energie pulite con particolare riguardo alla fusione fredda.
R. Per caritĂ , questa non è una domanda alla quale si può rispondere in poche parole. Anzi, scoraggio caldamente chiunque, particolarmente politici con responsabilitĂ sociale, a considerare presentazioni succinte perchĂŠ ne possono venir fuori con lâimpressione di sapere mentre la mancanza di conoscenza del settore può essere abissale. Per dare unâidea della complessitĂ del problema basti notare il fatto che unâenergia può essere chiamata veramente ânuovaâ se e soltanto se NON è prevista dalle relativitĂ di Einstein e dalla meccanica quantistica. Quindi, prima di entrare nellâargomento è necessario avere informazioni di base sui limiti di validitĂ di dette teorie e sulle loro generalizzazioni per poi passare in una maniera valida alle nuove energie.
D. Allora, Prof. Santilli, ci indichi la condizione della fisica oggi secondo il suo punto di vista.
R. Dopo circa quarantâanni dâesperienze scientifiche in tutto il mondo, non esito nel dire che, a mio avviso, la fisica è in una crisi profonda che si può solo paragonare allâoscurantismo scientifico ai tempi di Galilei, con la differenza che ai tempi di Galilei le credenze dominanti erano di natura religiosa, mentre le radici della crisi attuale sono dovute ad interessi scientifici, finanziari, e di altro tipo.
D. Come fa ad avere unâopinione cosĂ poco rassicurante?
R. Il 20° secolo ha visto la scoperta della meccanica quantistica e della relativitĂ ristretta che hanno avuto verifiche sperimentali veramente incredibili, acquistando cosĂ unâimmensa credibilitĂ , particolarmente nei settori fuori dalla scienza, come quelli politici e giornalistici. Nâè conseguito il subordinamento di tutte le condizioni fisiche nellâuniverso, tutte le cattedre, tutti gli investimenti e quantâaltro attiene alla fisica a verificare strettamente le leggi quantistiche ed einsteniane, condizionamento che è in pieno vigore anche oggi. Verso la fine del secolo scorso apparve però evidente che le leggi quantistiche ed einsteniane, mentre rimangono certamente valide per le condizioni delle loro concezioni e verifiche sperimentali, essenzialmente quelle di particelle ed onde elettromagnetiche propagantesi nel vuoto caratterizzanti i cosidetti âsistemi esterniâ, dette leggi hanno chiare limitazioni per condizioni fisiche piĂş generali, come quelli dei âsistemi interniâ in cui si hanno particelle muoventesi in mezzi fisici iperdensi, come nella struttura dei protoni, neutroni ed adroni in genere, nella struttura dei nuclei e delle stelle. In particolare, sâè visto con estrema chiarezza verso la fine del secolo scorso che le leggi quantistiche ed einsteniane sono assolutamente insufficienti a predire, lasciamo stare a trattare, nuove energie e carburanti puliti. Per essere esplicito, esiste oggi unâevidenza sperimentale e teorica veramente solida secondo cui le leggi quantistiche ed einsteniane sono un vero e proprio ostacolo alla risoluzione dei problemi ambientali gravissimi del nostro piccolo pianeta, problemi a cui ho dedicato una vita di studi.
D. Prima di passare alle radici scientifiche di una condizione cosĂ seria, ci dica: dove va vista la sua massima responsabilitĂ ?
R. Senza dubbio la massima responsabilitĂ della crisi della fisica va vista nella stampa a seguito del suo totale asservimento ai centri di potere scientifico, mentre la responsabilitĂ politica è solo di riflesso, poichĂŠ il mondo politico si serve della stampa come mezzo dâinformazione ed azione. Fino ad oggi, infatti, la stampa mondiale, incluso quellâitaliana, ha dato e continua a dare credibilitĂ totale e cieca alla cosiddetta âfisica ortodossaâ, ignorando vedute scientifiche nuove qualificate. In altre parole, la stampa è ancora vittima dellâimmenso fantasma dâEinstein, sopprimendo cosĂ la democrazia scientifica che è necessaria per il vero progresso. Ho accettato questâintervista proprio nella speranza che la stampa italiana riconsideri la propria posizione ed implementi il dovere etico di servire il pubblico, cosa che in questo caso si può solo fare riportando TUTTE le posizione scientifiche qualificate e non solo quelle einsteniane.
D. Noi in Italia, però, abbiamo una gran democrazia. Come fa a dire questo?
R. Purtroppo, voi italiani avete sĂŹ una gran democrazia âpoliticaâ, ma non sapete che lâItalia soffre oggi di una dittatura scientifica. Ă necessario qui evitare conversazioni da salotto e fare degli esempi concreti. Nel 1995 organizzai al castello Pignatelli nel Molise una settimana di congressi scientifici tutti âpost-einstenianiâ, includenti matematica pura, fisica, chimica, ed ingegneria applicata, con le partecipazioni di oltre 150 scienziati illustri, includenti membri dei Comitati Nobel, Direttori di Laboratori di Fisica, Presidenti delle accademie scientifiche, congressi che dettero luogo a sei volumi dâatti e tre monografie per oltre 3000 pagine di ricerche nuove. Tra i tanti avanzamenti scientifici, durante questi congressi annunciai la nascita di un nuovo carburante pulito a struttura NON-molecolare, oggi chiamato âSantilli MagneGasâ (vedasi il sito [1]). Nonostante la credibilitĂ dei partecipanti e la natura degli incontri di chiarissima orientazione ecologica, fu impossibile veder pubblicate nei quotidiani nazionali italiani anche un cenno del congresso al castello Pignatelli, lasciamo stare una presentazione seria, mentre nello stesso periodo ci fu un congresso sulla relativitĂ einsteniana a Firenze che fu strombazzato da tutti i quotidiani. Dopo tantissimi episodi simili, va riportato lâultimo. Il mio ex-collega di Harvard Carlo Rubbia scrisse lâanno scorso degli articoli sullâidrogeno.
Siccome sono noto nel mondo per aver studiato carburanti nuovi, vari italiani mi chiesero di esprimere il mio parere, cosa che feci, indicando i problemi gravissimi dellâidrogeno, come: la âoxygen depletionâ, ossia rimozione permanente dalla nostra atmosfera dâossigeno respirabile e sua trasformazione in acqua, quindi non piĂş usabile, che presentai per la prima volta al congresso sullâidrogeno a Monaco del 2000 [2]; il gran problema causato dal âseepagè della piccola molecola dellâidrogeno attraverso le pareti di ferro piĂş spesse; il pericolo è gravissimo per lo strato dellâozono data la gran reattivitĂ dellâidrogeno con lâozono; lâimmenso inquinamento atmosferico causato dalla produzione attuale dellâidrogeno dai carburanti fossili; il costo dellâidrogeno che, a paritĂ di contenuto energetico, è circa cinquanta volte quello della benzina ed altri problemi. Sottomisi personalmente la nota a tutti i quotidiani, settimanali e mensili italiani, senza neanche una nota di ricezione, lasciamo stare la sua pubblicazione (la nota è disponibile nel sito [3]). La responsabilitĂ della stampa è quindi chiarissima, perchĂŠ continua a presentare lâidrogeno come il carburante piĂş pulito disponibile allâuomo oggi, facendo vedere in televisione gli scappamenti dâauto ad idrogeno che producono solo vapore dâacqua, sopprimendo la presentazione dei seri problemi ecologici dellâidrogeno. Questa soppressione documentata di democrazia scientifica da parte della stampa italiana va denunciata come premessa necessaria per le dovute correzioni, perchĂŠ detta soppressione ha delle conseguenze gravissime. Sopprimendo, infatti, i veri problemi ambientali dellâidrogeno, il mondo politico italiano continua ad erogare grosse somme per ricerche sullâidrogeno secondo tecnologie che ormai appartengono al millennio scorso, e privando il mondo politico italiano della conoscenza adeguata.
Un caso eclatante illustrante il divario tra la stampa italiana e la realtà è quello della BMW la quale, dopo aver speso oltre mezzo miliardo dâeuro in automobili ad idrogeno è oggi sotto pressioni governative tedesche per terminare questo tipo di ricerche a seguito di serie minacce da gruppi ecologici di Berlino di cause per centinaia di miliardi dâeuro. Gli editori dei quotidiani, settimanali e mensili italiani dimenticano che hanno bisogno dâossigeno per vivere. Una situazione simile di soppressione di democrazia scientifica esiste oggi in Italia in tutti gli altri settori scientifici, con conseguenze a mio avviso serissime che vanno affrontate seriamente, ossia CON ARTICOLI PUBBLICATI, e non solo con chiacchiere intese a sopprimere la loro trattazione aperta. FinchĂŠ non vedo nella stampa italiana una vera democrazia scientifica realizzata con la PUBBLICAZIONE di TUTTE le vedute scientifiche qualificate, siano esse ortodosse e no, confermo che in Italia esiste una dittatura scientifica con conseguenze gravi tipiche di tutte le dittature. Lettore: quello che stiamo trattando è la vita dei tuoi figli e nipoti devastata da eventi climatici sempre piĂş catastrofici. In queste condizioni, vogliamo rinunciare alle nostre responsabilitĂ senza rischiare pesanti accuse etiche e severe condanne future?
D. Allora, cosa consiglia alla stampa italiana?
R. Consiglio alla stampa italiana di finirla col servilismo ad interessi einsteniani organizzati e di fare il suo dovere presentando agli italiani tutti i punti di vista qualificati. Ă tutto lĂŹ. Einstein è stato un bellissimo episodio della scienza il cui valore non è qui in discussione. Quello che gli italiani hanno il diritto di sapere è che, comâè il caso per tutte le teorie scientifiche di tutti i tempi, anche le teorie einsteniane hanno le loro chiare limitazioni, perchĂŠ da queste limitazioni oggi dipende la concezione e sviluppo di nuove energie e carburanti puliti di cui il nostro pianeta ha tanto bisogno. Da notare che, per definizione, unâenergia può essere definita come ânuovaâ se e solo se non è prevista da teoria einsteniane. Da notare anche che ormai sono numerose le voci dissidenti anche altamente qualificate, le quali però sono note solo in ambienti tecnici e non hanno ancora raggiunto il pubblico.
D. In sostanza, lei Prof. Santilli ce lâha proprio con Einstein!
R. Al contrario, io ho sempre lodato Einstein nei miei lavori, chiamando la consistenza assiomatica della relativitĂ ristretta âmajesticâ (maestosa). Tutti i problemi etici e scientifici contemporanei NON sono causati da Einstein, ma dai suoi seguaci che si appoggiano al suo nome per avere credibilitĂ . Gli articoli dâEinstein sono seri perchĂŠ identificano con chiarezza le condizioni dâapplicabilitĂ che, come detto prima, sono quelle di particelle ed onde elettromagnetiche muoventesi nel vuoto. Da questo, i seguaci dâEinstein hanno esteso lâapplicazione delle sue teorie a tutto lâuniverso in una maniera non scientifica perchĂŠ fatta SENZA esprimere le limitazioni ed approssimazioni consequenziali.
D. Ci dia una veduta dâinsieme delle limitazioni delle teorie einsteniane secondo il suo punto di vista.
R. Innanzi tutto, le teorie einsteniane non sono in grado di dare una rappresentazione consistente dellâANTIMATERIA a livello CLASSICO per tanti motivi, per esempio, il fatto che esse hanno un solo canale di quantizzazione perciò lâimmagine quantistica può solo essere quella di una particella col segno della carica sbagliata, ed assolutamente non quello di unâantiparticella (tecnicamente è impossibile avere una coniugazione di carica mediante la quantizzazione). Siccome è possibile che metĂ dellâuniverso possa essere composto dâantimateria, essendo questa la sola ipotesi che spieghi non solo lâespansione, ma anche lâaccelerazione dellâespansione dellâuniverso data la previsione dellâantigravitĂ tra materia ed antimateria, per fare della scienza fuori dalla politica dobbiamo cominciare con la rimozione dalle teorie einsteniane classiche di metĂ dellâuniverso. Restringendo il campo alla materia, si sa da decenni che le teorie einsteniane non sono applicabili a SISTEMI INTERNI sia classici sia quantistici per tantissimi motivi. Quindi, rimuoviamo dallâuniversalitĂ presunta delle teorie einsteniane tutti i problemi di STRUTTURA quando i costituenti sono a distanze di contatto, come quelli delle molecole, stelle, nuclei, adroni, ecc. Siamo, però, solo alla superficie delle limitazioni. Le teorie einsteniane sono reversibili nel tempo in tutta la loro struttura. Per questo funzionano bene per le condizioni identificate da Einstein, come elettroni in orbita attorno ai nuclei, particelle negli acceleratori, ecc, eventi che sono tutti reversibili.
Ma la stragrande maggioranza degli eventi nellâuniverso sono IRREVERSIBILI, come stabilito dalla termodinamica ed entropia. Quindi, tutti i processi irreversibili vanno eliminati dallâuniversalitĂ presunta delle teorie einsteniane. Comâesempio concreto, qualunque trattazione della fusione fredda con teorie compatibili con quelle einsteniane è pura politica perchĂŠ le reazioni nucleari sono strettamente irreversibili, mentre le leggi einsteniani sono strettamente reversibili, con conseguenti seri problemi dâetica per politici che danno denaro pubblico per ricerche ristrette ad obbedire alle leggi einsteniane, mentre dovrebbero fare lâopposto, ossia dare soldi pubblici per la fusione fredda a condizione che le ricerche proposte NON siano compatibili con le leggi einsteniane. Notare che lâeliminazione delle leggi einsteniane per la fusione fredda a causa della loro reversibilità è sufficiente, per se, prima dâentrare in aspetti tecnici, ad eliminare lâuso della meccanica quantistica a causa della simbiosi profonda tra leggi einsteniane e quelle quantistiche. Inoltre, è noto ad esperti per essere tali che le leggi einsteniane possono solo trattare sistemi RIGIDI e sono strettamente incompatibili con la teoria dellâelasticitĂ per motivi tecnici che la sua simmetria di base, quella delle rotazioni, si applica notoriamente solo a sistemi rigidi. Noi abbiamo una vita finita, ossia in nostro corpo costituisce un sistema strettamente irreversibile e, per fortuna, possiamo camminare, ossia le nostre gambe obbediscono alle leggi delle deformazioni.
Quindi, se il nostro corpo veramente obbedisse alle leggi einsteniane, noi saremmo perfettamente eterni e perfettamente rigidi! Ne consegue che tutto il MONDO BIOLOGICO va completamente eliminato da qualunque sogno di trattazione con leggi einsteniane e, quindi, quantistiche. Eppure la stragrande maggioranza delle ricerche biologiche fatte in Italia e nel mondo sono finanziate solo se basate sulle leggi einsteniane e quantiche. Come mai? PerchĂŠ la stampa non ha presentato al pubblico le loro limitazioni! Quella è la radice della cancrena, nĂŠ posso usare parole piĂş moderate a causa della differenza veramente abissale tra lâuniversalitĂ con cui le leggi einsteniane sono presentate dalla stampa italiana e mondiale, ed il settore estremamente limitato in cui dette leggi sono valide. Da indicare infine, come ho sempre indicato nei miei scritti, che parlare di âviolazioneâ delle leggi dâEinstein nei settori indicati non è scientifico perchĂŠ Einstein NON concepĂŹ le sue teorie per detti settori (per esempio, lâantimateria era ancora da concepire ai tempi della formulazione della relativitĂ ristretta). Per essere scientificamente corretti bisogna quindi parlare di âinapplicabilitĂ â delle teorie einsteiniane per il trattamento classico dellâantimateria, sistemi interni, sistemi irreversibili, strutture biologiche, ecc.
D. Ma lei è il solo ad avere queste vedute?
R. Penso che io sia stato il primo a condurre uno studio sistematico di tutte le limitazioni delle leggi einsteniane e quantistiche. A parte ciò, ci sono tantissime voci autoritarie che sostengono queste limitazioni perchĂŠ la veritĂ scientifica non si può negare e poi pretendere dâesseri scienziati. Per esempio, il gran filosofo della scienza inglese, Karl Popper, nel suo ultimo libro espresse una grande approvazione ai miei studi per la generalizzazione delle leggi quantistiche ed einsteiniane; il noto fisico americano Micho Kaku ha scritto vari libri sulle limitazioni delle teorie del secolo; la lista di voci autorevoli è proprio lunga.
D. Passiamo allora ad unâidentificazione di limitazioni piĂş specifiche delle leggi quantistiche ed einsteniane, cominciando dalla chimica, e pregandola di mantenere le sue risposte ad un livello comprensibile a tutti.
R. Io sono un âformula manâ, ossia sono qualificato ad esprimere le idee con formule, come necessario per le scienze quantitative e non ho capacitĂ divulgative. Ciononostante, farò del mio meglio. La scelta della chimica è un ottimo punto di partenza perchĂŠ limitazioni chiare a questo livello diventano piĂş nebulose a livello nucleare e particellare. Come tutti sanno, le leggi quantistiche ed einsteniane hanno rappresentato la struttura di UN atomo dâidrogeno in una maniera veramente incredibile con esattezza valida fino a qualunque cifra decimale desiderata. Ciononostante, quando si mettono insieme DUE atomi dâidrogeno nella sua molecola, le leggi quantistiche ed einsteniane sono semplicemente approssimate perchĂŠ, in un secolo di tentativi falliti e lâuso di grandi somme di denaro pubblico, dette leggi non sono in grado di rappresentare circa il 2% dellâenergia di legame della molecola piĂş piccola al mondo, , con mancanze sempre piĂš grosse per molecole piĂš complesse.
D. Ma, Prof. Santilli, una deviazione del 2% mi sembra abbastanza piccola?
R. Prima di tutto, la mancanza del 2% dei dati sperimentali è ampiamente sufficiente per stabilire di lĂ da dubbi che le teorie einsteniane e la meccanica quantistica NON sono esatte per la chimica, aprendo cosĂ le porte alla ricerca di teorie piĂş adeguate. In secondo luogo, i nuovi carburanti puliti che ho studiato [1] dipendono in maniera cruciale proprio da una DEVIAZIONE dalle leggi einsteniane del 2%. In terzo luogo, una deviazione del 2% non è per nulla piccolo. Circa una decina dâanni fa, una societĂ pubblica americana mi chiese di fare dei calcoli termodinamici su certi prodotti sotto la condizione di usare la chimica quantistica per motivi finanziari-governativi. Io rifiutai per iscritto affermando che, se avessi accettato lâincarico, rischiavo cause penali per truffa da parte dâazionisti perchĂŠ il 2% dellâenergia di legame, corrisponde a circa 1000 Kcal/mole, mentre una reazione tipica, come quella della sintesi dellâacqua, rilascia circa 50 Kcal/mole. Quindi, LE LEGGI QUANTISTICHE ED EINSTENIANE HANNO UN ERRORE IN TERMOCHIMICA DI VENTI VOLTE IL VALORE DA TRATTARE.
D. Ma mi dicono esperti che la chimica moderna ha ormai rappresentato lâenergia di legame delle molecole con grandâesattezza?
R. SĂŹ, è vero. Ma la rappresentazione è stata raggiunta mediante lo âscreeningâ della legge di Coulomb, ossia la sua moltiplicazione per una funzione ad hoc senza origine fisica o chimica. Il problema è che questa legge di Coulomb diciamo alterata non ammette piĂş il quanto dâenergia, poichĂŠ questo, come tutti sanno, esiste solo per orbite colombiane. Quindi, anche se il raggiungimento di rappresentazioni piĂş accurate è vero, lâuso di parole come âchimica quantisticaâ è pura politica accademica per leggi di Coulomb schermate. In termini tecnici, la legge di Coulomb è un invariante di base delle leggi quantistiche ed einsteniane. Ne consegue che le leggi di Coulomb schermate possono solo essere raggiunte con trasformate nonunitarie, uscendo quindi dalle classi dâequivalenza della meccanica quantistica e relativitĂ ristretta. Corre voce che non appena fu chiaro che la âschermaturaâ della legge di Coulomb implicava delle deviazioni dalle leggi quantistiche, gli interessi organizzati su Einstein fecero subito dare un premio Nobel in chimica per detta schermatura, e cosĂ la dominanza scientifica delle teorie einsteniane è continuata mediante metodi di controllo capillare che coinvolgono tutti i settori della scienza, della politica e dei mezzi mediatici. Questa è la situazione attuale della scienza.
Unâillustrazione frequente delle pubblicazioni del Prof. Santilli illustrante lâimpossibilitĂ per le teorie dâEinstein e quindi la meccanica quantistica relativistica, dâessere estate per i nuclei, perchĂŠ la simmetria alla base di dette teorie, quella di Poincarè, richiede una struttura di tipo planetario-atomico con nucleo Kepleriano, mentre i nuclei non hanno nuclei.
D. Sono tutte queste le limitazioni delle leggi quantistiche ed einsteniane in chimica?
R. Per caritĂ , ce ne sono tantissime.Molte inconsistenze sono troppo tecniche per questa presentazione e riferisco il lettore interessato alla mia monografia dissidente pubblicata dalla Kluwer nel 2001 (un buon inizio del terzo millennio?) sulla âChimica Adronica e sue Applicazioni ad Energie e Carburanti Pulitiâ [4]. La seguente limitazione strutturale è anche visibile a tutti. Una delle leggi della chimica quantistica è che gli elettroni di valenza mantengono la propria indipendenza, altrimenti non spiegherebbero la preservazione degli atomi nelle strutture molecolari. Ne consegue allora che LE LEGGI QUANTISTICHE ED EINSTENIANE PREVEDONO CHE TUTTE LE SOSTANZE SONO FERROMAGNETICHE, chiaramente perchĂŠ, come sâinsegna nei primi anni di fisica, quando si applica un campo magnetico esterno, le orbite degli elettroni si orientano allâunisono, risultando cosĂ in un disaccordo veramente vergognoso tra la chimica quantistica e la realtĂ , perchĂŠ solo ALCUNE, sostanze sono ferromagnetiche.
D. Qual è lâorigine di queste inconsistenze?
R. NellâimpossibilitĂ delle leggi quantistiche ed einsteniane di permettere una rappresentazione adeguata della valenza. Va ricordato di nuovo che dette leggi furono concepite per PUNTI MATERIALI NEL VUOTO. Come tali, dette leggi vanno benissimo per descrivere lâelettrone in orbita nel vuoto attorno al protone nellâatomo dâidrogeno. Quando si passa alla molecola dâidrogeno, i due elettroni sono accoppiati in singoletto (con spin opposti per il principio di Pauli) a distante dellâordine di un Fermi ( cm). In queste condizioni si ha la penetrazione mutua dei pacchetti dâonda degli elettroni, ossia unâinterazione da contatto senza potenziale occorrente in un volume, cosa che è al di lĂ di qualuque sogno di trattazione vera con le leggi quantistiche ed einsteniane, perchĂŠ la loro matematica di base, cominciando con la topologia, può solo rappresentare un numero finito di punti isolati (âlocal-differential geometry and topologyâ).
D. Cerchi di dire questi concetti in maniera piĂš comprensibile.
R. Il problema è che âil famoso professore Pinco Pallino dice e tutti ci credonoâ, ma la vera scienza non si fa sulla base dellâautoritĂ scientifica, ma su quella dellâevidenza. Le parole âvalenzaâ e tutte le sue varianti, come âcovalenzaâ ecc. sono per me delle parole vuote di rigoroso contenuto scientifico, ossia quantitativo. Per chiarire, lâesistenza degli accoppiamenti degli elettroni di valenza è fuori discussione qui – basta toccarsi un dito per vedere come i suoi atomi sono accoppiati fortemente e per questo, quando esponiamo il dito al vento non si sbriciola in atomi, per nostra fortuna. Il problema per me è che IN TUTTI I TRATTATI DI CHIMICA ORTODOSSI IO NON HO MAI VISTO IL CALCOLO DELLA FORZA ATTRATTIVA. Per questo io non ho mai creduto alla chimica quantistica sin dai miei studi di specializzazione a Torino. Le ricerche basate solamente sulla chimica quantistica le faccio fare dagli altri. Da notare che SECONDO LE LEGGI QUANTISTICHE ED EINSTENIANE LâACCOPPIAMENTO DI VALENZA NON DOVREBBE ESISTERE PERCHĂ DUE ELETTRONI SI DOVREBBERO RESPINGERE AVENDO LA STESSA CARICA. Da notare anche che la nuova chimica adronica, per prima cosa, ha identificato la FORZA ATTRATTIVA tra gli elettroni di valenza, proprio grazie alla nuova interazione di contatto dovuta alla penetrazione mutua dei pacchetti dâonda a distanze ravvicinate, ed ha prodotto uno dei risultati scientifici di cui vado piĂš orgoglioso: la prima rappresentazione quantitativa, numerica ed invariante nella storia della chimica dellâenergie di legame molecolari ed altre caratteristiche molecolari che sono esatte fino a qualunque cifra decimale desiderata.
D. Ma allora lei non crede alla chimica quantistica?
R. Mi permetta di âdelucidare con chiarezzaâ che la validitĂ della chimica quantistica è fuori discussione, come stabilita da contributi alla societĂ di natura semplicemente storica. Lâaspetto qui trattato è che LA CHIMICA QUANTISTICA Ă SEMPLICEMENTE APPROSSIMATA e, quindi, può essere sorpassata da una chimica piĂš accurata. seri problemi di natura etica e sociale, lasciamo stare scientifica, emergono qualora INTERESSI ACCADEMICI-POLITICI IMPONGONO CHE LA CHIMICA QUANTISTICA Ă ASSOLUTAMENTE ESATTA INVECE DI ESSERE SOLO APPROSSIMATA. INFATTI, NUOVE ENERGIE E CARBURANTI PULITI ORMAI IN SVILUPO INDUSTRIALE NEL MONDO DIPENDONO PROPRIO DAL COMPLETAMENTO DELLA CHIMICA QUANTISTICA IN UNA TEORIA PIĂ ACCURATA (vedasi il sito [1] e siti lĂŹ citati per i dettagli).
Unâillustrazione concettuale della penetrazione mutua dei pacchetti dâonda degli elettroni in accoppiamenti di valenza, condizione al di lĂ delle leggi einsteniane e quantistiche perchĂŠ queste rappresenterebbero i due elettroni come due punti a distanza. Da notare che le due sfere sovrapposte come in questa figura sono state il simbolo dellâInstitute for basic Research, di cui è presidente il Prof. Santilli, sin dalla sua fondazione nel 1983. Da allora una nuova chimica è nata, la chimica adronica [4] che ammette la chimica quantistica come caso particolare semplice a distanze mutue degli elettroni tale da rendere ignorabili la sovrapposizione dei loro pacchetti dâonda.
D. Ci dica qualcosa sulla nuova specie chimica magnecolare da lei scoperta e la sua applicazione a nuovi carburanti puliti da lei scoperti.
R. Molto brevemente, il problema di base dellâinquinamento atmosferico è dato dal fatto che il legame di valenza è troppo forte, perciò la combustione non è completa. Infatti, le emissioni degli HC nei fumi di scarico della benzina e del diesel, oggi riconosciuti essere cancerogeni dallâEnvironmental Protection Agency americana, sono letteralmente dei pezzi delle molecole del carburante originario. Il problema era quindi quello di trovare una NUOVA SPECIE CHIMICA IL CUI LEGAME ASSOLUTAMENTE NON ERA DI VALENZA MA PIĂ DEBOLE onde permettere la combustione completa. Dopo anni di ricerche e la spesa di oltre un milione di dollari di finanziatori americani ed italiani, la soluzione diede luogo alla scoperta di una nuova specie chimica che io chiamai âmagnecolareâ [4] onde differenziarla da quella âmolecolareâ. Oggi esistono giĂ vari carburanti a struttura magnecolare, tra cui il MagneGas citato prima, il MagneIdrogeno, lâHHO, ed altri. Lâimportanza pratica di questi carburanti nuovi è che la benzina câè e rimarrĂ . Per questo lâobiettivo industriale immediato della chimica adronica NON è quello di rimpiazzare la benzina, bensĂ quello di trovare nuovi ADDITIVI ALLA BENZINA tali da renderla ecologicamente accettabile. Chiaramente nel futuro si può avere un rimpiazzamento della benzina poichĂŠ il MagneGas NON richiede il petrolio per la sua produzione, mentre la Cina sta programmando la costruzione di un miliardo di nuove auto che assorbiranno tutto il petrolio disponibile. Studi secondo queste nuove linee sono in vari e vari paesi ma, per mia conoscenza, non ancora in Italia.
Una foto del Prof. Santilli alla guida di una Ferrari 308 GTSi convertita al funzionamento a MagneGas in prova alla pista di Moroso in Florida le cui emissioni sorpassano tutte le normative dâemissione senza la marmitta catalitica. In particolare, questa Ferrari fu equipaggiata con un limitatore di giri in vista dellâalto numero dâottani del MagneGas ed opera ad una temperatura inferiore di circa un terzo a quella della benzina poichĂŠ il 50% dei fumi di scarico del MagneGas è dato da vapori dâacqua. Nel gennaio 2001 il Prof. Santilli mandò il rapporto disponibile nel sito [15] alla Ferrari (come cliente) e per copia alla Fiat raccomandando la considerazione del MagneGas come parte di una riorganizzazione industriale abbastanza evidente a distanza, consistente in particolare nel fatto che auto funzionanti a MagneGas erano giĂ in produzione alla Fiat, mentre i Concessionari Fiat potevano diventare PRODUTTORI DI CARBURANTE quando equipaggiati con un reattore adronico MagneGas. Siccome, come tutti sanno i profitti maggiori ed a termini piĂš lunghi si fanno con i carburanti piuttosto che con le auto (vedasi i casi Rockefeller e Ford di un secolo fa), la possibilitĂ di Concessionari di diventare produttori di carburante pulito e competitivo sulla benzina avrebbe chiaramente reso preferibile la vendita delle auto Fiat su altre. Un cenno di ricezione, nĂŠ la Ferrari nĂŠ la Fiat, lo mandarono e lasciamo stare di ringraziamento per la ricezione del rapporto [15], per questo il Prof. Santilli ritiene che âla Fiat è in uno stato di decadimento industriale programmato, ossia specificatamente volutoâ.
D. Passiamo alle limitazioni delle leggi quantistiche ed einsteniane nella fisica nucleare.
R. La situazione in fisica nucleare è simile a quella in chimica. Le centrali nucleari basate sulla meccanica quantistica funzionano. Allora una credenza molto diffusa nella gente, oltre che negli scienziati (incluso i premi Nobel che conosco) è che la meccanica quantistica è esattamente valida per le strutture nucleari e tutte le vedute dissidenti vanno stroncate col discredito. La realtĂ scientifica è immensamente diversa da queste credenze di politica scientifica. La relativitĂ ristretta è basata sulla simmetria di Poincarè, la quale, comâè noto ad esperti per essere definiti tali, è valida per sistemi Kepleriani, ossia sistemi di tipo planetario o atomico in cui i costituenti orbitano attorno al nucleo in orbite stabili senza collisioni. Ne consegue di nuovo il valore esatto delle leggi einsteniane, e quindi della meccanica quantistica relativistica, per la struttura dellâatomo dâidrogeno. Chiarito ciò, LA CREDENZA DEL CARATTERE ESATTO DELLA RELATIVITĂ RISTRETTA, E QUINDI DELLA MECCANICA QUANTISTICA PER STRUTTURE NUCLEARI Ă PURA CORRUZIONE SCIENTIFICA QUANDO FATTA DA ESPERTI PERCHĂ âI NUCLEI NON HANNO NUCLEIâ. Ossia, sistemi interni come i nuclei non hanno una struttura Kepleriana. Allora, i veri motivi di validitĂ delle teorie einsteniane per la struttura atomica diventano motivi per la mancanza del loro valore esatto per i nuclei. Ne consegue quindi la necessitĂ , su basi scientifiche vere di lĂ della politica scientifica, che la fisica nucleare ha bisogno di una teoria piĂš esatta di quella quantistica, in cui le simmetrie di base sono costruite per sistemi NON Kepleriani.
D. Sono tutte qui le limitazioni delle leggi quantistiche ed einsteiniane nella fisica nucleare?
R. Per caritĂ , ho citato di sopra solo lâinizio di una vera e propria litania di vergogne scientifiche, vergogne perchĂŠ soppresse spesso intenzionalmente dalla fisica ortodossa, intenzionalmente perchĂŠ queste limitazioni sono note ad esperti veri. Per esempio, dopo un secolo di studi falliti e lo sciupo di un fiume di moneta pubblica, le leggi quantistiche ed einsteniane:
I. non hanno potuto interpretare lo spin 1 del (ground state) del nucleo piÚ piccolo, il deuterio (lo stato legato stabile di un protone ed un neutrone), perchÊ lo stato stabile di due particelle di spin 1/2 come il protone ed il neutrone è il singoletto con spin 0, e non 1 come quello del deutone;
II. non hanno potuto interpretare la stabilità del deuterio, perchÊ il neutrone è naturalmente instabile con una vita media di circa 15 secondi, e non si conosce ancora perchÊ, quando legato ad un protone, il neutrone diventa stabile;
III. non hanno potuto interpretare il momento magnetico del deutone, poichĂŠ rimane ancora la deviazione di circa 1% con valori sperimentali nonostante tutte le correzioni relativistiche possibili.
Quando poi si passa a nuclei piĂš complessi, le limitazioni diventano ancora piĂš serie, e quando si passa a nuclei pesanti, le divergenze delle leggi quantistiche ed einsteiniane dalla realtĂ fisica diventano veramente vergognose qualora le teorie sono dichiarate essere esatte.
Unâillustrazione concettuale delle âmagnecole Santillianeâ, ossia della nuova specie chimica scoperta dal Prof. Santilli secondo cui gli atomi sono accoppiati a seguito dellââappiattimentoâ delle orbite degli elettroni, tecnicamente chiamata polarizzazione toroidale, con conseguente creazione di un campo magnetico che a distanze ravvicinate è intensissimo. Da notare che le magnecole Santilliane costituiscono la sola nuova specie chimica scoperta dopo la scoperta delle molecole da parte dâAvogadro, Cannizzaro ed altri nella metĂ dellâottocento.
D. Allora lei non raccomanda piĂş studi quantistici per la fisica nucleare?
R. Anche nella fisica nucleare, le leggi quantistiche ed einsteniane hanno permesso risultati scientifici erronei, che in ogni caso sono parte della storia. Di nuovo stiamo parlando del fatto che dette leggi sono solo approssimativamente valide in fisica nucleare. Anzi, le correzioni necessarie sono in genere piccole. Di nuovo, un problema scientifico e la costruzione di una GENERALIZZAZIONE delle leggi quantistiche ed einsteiniane che sia piÚ accurata in fisica nucleare. à detta generalizzazione che è opposta in maniera a volte isterica da accademici in sentore di potere scientifico. Di nuovo stiamo parlando di correzioni le quali hanno implicazioni sociali molto serie perchÊ esse permettono di concepire e trattare nuove energie pulite impensabili con leggi quantistiche ed einsteniane.
D. Passiamo ora alle limitazioni delle leggi quantistiche ed einsteiniane nella fisica delle particelle.
R. Ă mia opinione che la fisica delle particelle soffre oggi di un oscurantismo scientifico superiore, per implicazioni etiche e sociali, allâoscurantismo imposto dal Vaticano ai tempi di Galilei. Il problema è che in questo settore gli aspetti sono molto tecnici con conseguente impossibilitĂ da parte della stampa di capire veramente a fondo le cose, perciò tutto è ridotto a potere scientifico, premi Nobel e cose del genere.
D. Capisco le difficoltà tecniche. Ci dia, però, qualche esempio comprensibile a tutti.
R. La teoria delle particelle è dominata oggi dal cosiddetto âstandard modelâ, quello basato sulle simmetrie unitarie di SU(3) con i cosiddetti âcoloriâ e âsaporiâ (nomi che NON ho dato io). Ă mia opinione, peraltro adottata dalla stragrande maggioranza dei fisici, inclusi quelli ortodossi, che DETTO MODELLO HA RAGGIUNTO LA CLASSIFICAZIONE FINALE DI TIPO MENDELEEVIANO DELLE PARTICELLE ELEMENTARI, ossia un risultato di carattere storico. Problemi scientifici ed etici emergono quanto lo stesso modello è assunto dare, non solo la classificazione di particelle in famiglie, ma anche la struttura di ciascuna particella di una data famiglia. Ă un pò come pensare che la classificazione di Mendelevi degli atomi sia sufficiente a dare anche la struttura di ciascun atomo di una data famiglia di valenza perciò la meccanica quantistica non sia necessaria, cosa fuori di qualunque valore scientifico.
D. Ma dovâè il problema in questa rappresentazione congiunta della classificazione della struttura?
R. Il problema è dato dalla credenza consequenziale che i famigerati quarchi sono particelle fisiche nel nostro spaziotempo. LĂŹ è la cancrena scientifica con conseguenze negative molto serie per nuove energie pulite. Nella realtĂ , i quarchi sono delle rappresentazioni puramente matematiche di una simmetria puramente matematica definito in una spazio unitario a valori complessi anche puramente matematico che non hanno nessuna connessione possibile con il nostro spaziotempo (tecnicamente a causa del teorema di OâRafearthaigh che proibisce una connessione tra spazi unitari-complessi interni e spaziotempo). Inoltre, i quarchi NON possono essere definiti con la simmetria spaziotemporale di base, quella di Poincarè. Devo continuare? La realtĂ scientifica al di fuori della politica scientifica diventerebbe proprio vergognosa. Ne consegue che QUALUNQUE OPINIONE CHE I QUARCHI SONO DELLE PARTICELLE FISICHE NEL NOSTRO SPAZIOTEMPO E COMPLETAMENTE FUORI DELLA REALTĂ FISICA.
D. Ma che cosa implica lâimpossibilitĂ per i quarchi di essere definiti nello spaziotempo?
R. Implica lâimpossibilitĂ per i quarchi di avere unâattrazione gravitazionale perchĂŠ, come deve essere ben noto ad esperti per essere tali, la gravità è solamente definibile nello spaziotempo, mentre i quarchi sono solamente definibili nello spazio unitario interno a valori complessi. Ne consegue che qualora i quarchi siano i costituenti fisici reali degli adroni, durante la premiazione col Nobel data per le teorie dei quarchi, i destinatari del premio avrebbero dovuto volare nella sala come fantasmi per la mancanza di gravitĂ .
D. Ci sono anche altri problemi nella struttura delle particelle secondo il modello standard?
R. Troppi. I quarchi non sono stati osservati in laboratorio nonostante le altissime energie raggiunte fino ad ora, perciò essi devono essere permanentemente âconfinatiâ nellâinterno degli adroni. Il problema è che il confinamento è stato politico e non scientifico fino ad ora a causa del principio dâindeterminazione di Heisenberg, un pilastro delle leggi quantistiche assunte come base, secondo cui, qualunque esso sia, un modello a quarchi ammette una probabilitĂ finita che un quark sia libero fuori dellâadrone, come suggerisco a qualunque studente del dottorato di ricerca di verificare con calcoli espliciti. A parte tutto ciò, il modello a quarchi è stato capace di rappresentare la massa delle particelle, risultato che è una conseguenza delle loro classificazioni mediante spettri appunto di massa, ma dal punto di vista strutturale il modello a quarchi è stato incapace di rappresentare proprietĂ veramente di base, come la dimensioni, lo spin ed il momento magnetico degli adroni. In altre parole, lâequazione di ScrĂśdinger per lâatomo dâidrogeno è proprio unâequazione di STRUTTURA perchĂŠ ha rappresentato TUTTI gli aspetti dellâatomo dâidrogeno e per questo lâaccetto come tale, mentre il corrispondente per gli adroni concepiti come stati legati di quarchi manca e per questo io non posso accettare il modello standard come rappresentante la struttura degli adroni.
D. Lei ha proprio il dente avvelenato contro i quarchi. PerchĂŠ?
R. PerchĂŠ ritengo che I QUARCHI SONO IL NEMICO NUMERO UNO DEI PROBLEMI AMBIENTALI, perchĂŠ la credenza politica che i quarchi sono particelle fisiche nel nostro spaziotempo crea grandi problemi di natura etica e sociale. Le strutture molecolari, atomiche e nucleari hanno dato contributi immensi allâumanitĂ PERCHĂ I LORO COSTITUENTI POSSONO ESSERE SEPARATI E PRODOTTI ALLO STATO LIBERO. NE CONSEGUE CHE LA VERA CONCEZIONE DEI QUARCHI COME PARTICELLE PERMANENTEMENTE CONFINATE NELLâINTERNO DEGLI ADRONI IMPEDISCE QUALUNQUE APPLICAZIONE PRATICA DELLA FISICA DELLE PARTICELLE ELEMENTARI. Infatti, oggi sappiamo bene che modelli di struttura degli adroni con particelle veramente fisiche come costituenti tali da raggiungere la compatibilitĂ con la classificazione SU(3), permettono infatti nuove energie pulite, note oggi come ENERGIE ADRONICHE, ossia energie originanti nellâinterno degli adroni, come il neutrone. Per questi motivi ecologici quando io ero a Harvard i miei disaccordi con i miei ex-colleghi premi Nobel Shelly Glashow e Steven Weinberg, raggiungevano Harvard Square.
D. Ma lei è il solo a dissentire contro tanta autorità scientifica?
R. Per caritĂ , la maggioranza numerica dei fisici che non dipendono finanziariamente dai quarchi non credono che detti quarchi sono particelle fisiche e lo ammettono pubblicamente, comâè il caso delle centinaia di scienziati che hanno partecipato ai nostri congressi ed a molti altri congressi internazionali non-ortodossi. Da dire che, quando ero a Havard, lo scopritore dei quarchi, Murray Gell-Mann, mi confessò privatamente che non credeva che i quarchi fossero particelle fisiche e quando la sua opinione era richiesta durante i suoi seminari, si esprimeva dicendo che, come quantitĂ puramente matematiche, i quarchi sono necessari per la classificazione degli adroni, opinione che condividevo in pieno, mentre evitava di assumere una posizione sulla loro realtĂ .
D. Ci sono altri problemi nella fisica particellare?
R Troppi, ciascuno con implicazioni etiche e sociali veramente serie. Se ho posto la mia reputazione sullâaffermazione che la fisica delle particelle è oggi in uno stato dâoscurantismo superiore a quellâimposto dal Vaticano ai tempi di Galilei, creda pure, ho molte giustificazioni. Una delle tante è la consuetudine ormai accettata nella fisica ortodossa di aggiungere parametri âto fix thingsâ, ossia per fittare i dati sperimentali, e poi naturalmente dichiarare che le leggi quantistiche ed eisteiniane sono esatte nel caso considerato. Come un esempio che posso solo qualificare come allucinante, cito lâannichilazione di un protone ed un antiprotone ad alte o basse energie e la conseguente correlazione della âshowerâ di pioni emessi (evento tecnicamente noto come Bose-Einstein correlation). In questo caso fisici ortodossi sono costretti ad introdurre, non uno ma ben QUATTRO PARAMETRI ARBITRARI DI NESSUNA ORIGINE FISICA, chiamati âparametri di caoticitĂ â, e poi dichiarare le leggi ad essere esatte. Il caso va denunciato come vergognoso perchĂŠ QUESTI PARAMETRI RAPPRESENTANO PROPRIO LA DEVIAZIONE DELLA BOSE-EINSTEIN CORRELAZIONE DALLE LEGGI QUANTISTICHE ED EINSTENIANE, come dimostrato da teorie alternative. Il culmine della vergogna è che questi parametri sono in violazione diretta dei veri assiomi di base della meccanica quantistica, tecnicamente espressi dal fatto che lâassioma quantistico dei valori dâaspettazione di unâosservabile può solamente dare matrici diagonali, mentre è noto ad esperti che per essere tali la correlazione richiede necessariamente valori NON-diagonali, ossia FUORI DELLE LEGGI QUANTISTICHE ED EINSTEINIANE.
D. Quali sono le implicazioni sociali di queste controversie?
R. Immense. La vita dei nostri figli e nipoti ne può dipendere. Ci sono varie nuove energie pulite previste da GENERALIZZAZIONI delle teorie einsteiniane, alcune addirittura verificate sperimentalmente in misura preliminare, i cui esperimenti sono sistematicamente soppressi ed i loro sostenitori vengono squalificati, grazie al controllo della stampa indicato prima, proprio sulla base che le leggi quantistiche ed einsteiniane sono esatte per tutte le condizioni particellari, mentre in realtĂ si tratta di vere e proprie azioni di un cartello scientifico di tipo Mussoliniano. Per questo ho scritto varie volte nei miei lavori che oggigiorno, allâinizio del terzo millennio, non è assolutamente possibile raggiungere degli avanzamenti veramente di base, e.g. di lĂ dâEinstein, senza la considerazione congiunta di violazioni dâETICA scientifica e sociale.
D. Ci dica in parole sintetiche ma grafiche la radice della crisi delle particelle elementari.
R. Lâidea che la relativitĂ ristretta, dopo essere stata provata essere esattamente valida per particelle muoventesi nel vuoto, come in un acceleratore, possa ugualmente essere valida nellâinterno dei mezzi piĂš densi misurati dallâuomo in laboratorio, come nellâinterno del neutrone, è assolutamente pazza e ripugnante sotto qualunque processo razionale, a causa delle differenze abissali di condizioni fisiche tra particelle nel vuoto e le stesse particelle nellâinterno di detti mezzi iperdensi. Se si vuol fare della scienza al servizio dellâumanitĂ , invece che al servizio dâinteressi personali chiaramente equivoci e contro interessi sociali, il problema da studiare è la GENERALIZZAZIONE delle leggi einsteiniane nel passaggio da moti nel vuoto a moti nei mezzi iperdensi nellâinterno degli adroni, dei nuclei, e delle stelle. Ma la sola considerazione di una tale generalizzazione mette in dubbio i miliardi dâeuro che sono spesi ogni anno in esperimenti particellari, tutti strettamente ristretti alla relativitĂ dâEinstein. Da qui il lettore può immaginare lâopposizione a volte isterica da parte di laboratori particellari in odore dâautoritĂ scientifica. Sta di fatto che tutte le proposte fatte dal sottoscritto oltre che da tanti altri fisici qualificati al CERN ed ad altri laboratori per una verifica sperimentale diretta senza âparametri aggiustantiâ sono stati rigettati come âinfondateâ.
D. Di fronte a problemi cosĂ gravi, comâè la situazione negli Stati Uniti?
R. Ormai ci sono forze in atto che prevedo risolveranno la situazione alla maniera americana, ossia di fronte ad una giuria. Da chiarire che io non sono nĂŠ lâiniziatore nĂŠ un partecipante di queste azioni legali, perchĂŠ io sono solo interessato a fare della ricerca innovativa. Il fatto è che il danno causato oggi dalla fisica alla società è troppo grave per essere tollerato. Siccome manca qualunque ombra dâauto-correzione da parte della fisica ortodossa, prevedo che oggigiorno il solo posto in cui si possono discutere avanzamenti di base, ossia di lĂ dâEinstein, è di fronte ad una giuria perchĂŠ in tale sede i fisici che usano una pletora di parametri arbitrari faranno attenzione prima di dichiarare che le leggi einsteiniane sono valide perchĂŠ rischiano lâaccusa dâappropriazione indebita di denaro pubblico. Allora forse la stampa capirĂ il danno immenso fatto alla societĂ nel servire degli interessi di parte cosĂ pedissequamente.
D. Queste cose nessuno le ha denunciate pubblicamente?
R. Ci sono state tante denunce scritte, ma sono state tutte soppresse fino ad oggi a causa della complicitĂ della stampa. In aggiunta a tanti autori coraggiosi, vorrei citare la denuncia che feci nel 1984 con il libro in inglese intitolato âIL GRANDE GRIDOâ ed i suoi tre volumi di documentazione [7] che è rimasto sconosciuto al pubblico italiano. PerchĂŠ? PerchĂŠ la stampa italiana ne ha soppresso qualunque citazione, anche una piccola. Da dire che una casa editrice italiana mi invitò a tradurre questo libro in italiano e firmò anche un contratto per la stampa, ma… poi arrivarono le pressioni altolocate e questo libro non fu portato allâattenzione degli italiani. Questo episodio ha certamente servito gli interessi organizzati su Einstein, ma certamente no il pubblico italiano e la societĂ umana in genere perchĂŠ âIl Grande Gridoâ io lo scrissi proprio per le cose che stiamo discutendo ora, ossia per risolvere i problemi ambientali.
D. Dopo un quadro cosĂ poco rassicurante della fisica odierna, passiamo ad aspetti costruttivi piĂş rassicuranti. Lei è conosciuto nel mondo scientifico come lâoriginatore e massimo contributore della meccanica adronica. Che cosâè questa nuova meccanica?
R. Io decisi di dedicare la mia vita alle ricerche di fisica quando, come studente liceale in Italia, lessi nella stampa del tempo (che allora era, infatti, aperta al dissenso scientifico) lâopinione dâEinstein, espressa nel 1935 alla Physical Review insieme ad altri fisici ebrei con grandi vedute come Podolski e Rosen, che âla meccanica quantistica è incompletaâ. Da notare che il DUBBIO dâEinstein stimolò la mia fantasia, mentre lâinsegna della fisica come teoria finale scoraggi la creativitĂ . Dopo quarantâanni di ricerche posso dire che la meccanica adronica è, infatti, un completamento della meccanica quantistica proprio secondo la visione dâEinstein, Podolski e Rosen. La meccanica adronica può anche essere interpretata, su questi aspetti epistemologici e storici, come una realizzazione concreta delle âvariabili nascosteâ scoperte da un altro fisico ebraico di gran respiro scientifico, David Bohm ed altri. Uno dei motivi per i quali ho accettato questâintervista è quella di seguire, nel mio piccolo, lâinsegnamento dâEinstein e Podolski, Rose, Bohm e tanti altri fisici illustri della prima metĂ del secolo scorso, esprimendo DUBBI sulla nostra conoscenza attuale, nella speranza che questi dubbi possano stimolare, come ho spesso scritto, âmenti giovani di tutte le etĂ â.
D. In che senso la meccanica adronica âcompletaâ quella quantistica?
R. La risposta è purtroppo tecnica e non sono in grado di divulgarla. La meccanica quantistica può solo rappresentare particelle puntiformi con interazioni a distanza derivanti da potenziale, restrizioni che tecnicamente sono realizzate con la rappresentazione del sistema solo mediante una Lagraniana oppure unâHamiltoniana ed unâevoluzione temporale caratterizzata da trasformate unitarie negli spazi di hilbert su numeri convenzionali. Il completamento della meccanica quantistica mi fu ispirato dalla lettura dei lavori originali di Lagrange scritti in Italiano a Torino, mentre frequentavo la scuola di specializzazione in fisica teorica proprio allâUniversitĂ di Torino. Lagrange, infatti, scrisse chiaramente che lâuniverso NON è interamente riducibile ad interazioni derivanti da potenziale, e per questo introdusse nelle sue celebri equazioni analitiche i âtermini esterniâ rappresentanti forze da contatto che, essendo a range nullo, non sono derivabili da potenziale. Posso quindi affermare che la meccanica adronica è un completamento della meccanica quantistica con lâaggiunta di forze di contatto le quali, non ammettendo una rappresentazione lagrangiana o hamiltoniana, implicano unâevoluzione temporale caratterizzata da trasformate NON-unitarie. A quel tempo, parliamo degli anni sessanta, avevo completamente rigettato la chimica quantistica come teoria finale della chimica, ed andavo alla ricerca di una rappresentazione matematica consistente delle interazioni di contatto occorrente nellâaccoppiamento dâelettroni di valenza.
D. Pensa che un tale completamento non sia stato semplice?
R. Ha, infatti, richiesto decenni di studio per raggiungere vera maturitĂ scientifica. Cominciai con lo studio, come mia tesi di specializzazione nel 1967, della generalizzazione strutturale delle algebre alla base delle teorie Einsteniane, le algebre di Lie con prodotto AB – BA dove A e B sono delle matrici, mediante le algebre Lie-ammissibili [8] con prodotto pAB – qBA dove p e q sono dei parametri non-nulli. Poi generalizzai il prodotto nella versione la piĂš generale possibile APB – BQA, dove P e Q sono delle matrici nonsingolari. Lâidea di base era che le forze nonpotenziali sono rappresentate proprio dalla deviazione (chiamata mutazione) dalle algebre di Lie, ossia dalle matrici P e Q. Siccome nel 1967 lâistituto di Fisica dellâUniversitĂ di Torino era dominato da teorie einsteiniane e quindi dalle algebre di Lie, lo studio delle algebre Lie-ammissibili mi fece chiudere tutte le porte accademiche ed a me non restò altra possibilitĂ che lasciare lâItalia. Da allora non ho messo piĂš piede allâIstituto di Fisica dellâUniversitĂ di Torino, e non intendo tornarci per il resto dei miei giorni, anche se vengo in Italia almeno due volte lâanno. In seguito nel 1986 Biedenharn [9a] e Macfarlaine [9b] pubblicarono nel 1986 le deformazioni con prodotto piĂş semplice AB – qBA ma senza la citazione della loro origine nei miei lavori [8] ventâanni prima, anche se Larry Biedenharn nâera a piena conoscenza perchĂŠ alcuni anni prima avevamo fatto insieme una domanda per ricerche governative proprio sulle mie deformazioni Lie-ammissibili pAB – qBA, ed i lavori [8] li avevo mandati io a Macfailane.
Ne segui un vero fiume di migliaia dâarticoli nessuno dei quali citò la mia originazione del 1967 con la piena complicitĂ degli editori informati da me di detta prioritĂ e per questo sono stato chiamato âil fisico piĂš plagiato del secoloâ. Il lettore dovrebbe sapere perchĂŠ me ne sono stato tranquillo di fronte a tanto malcostume scientifico, pur avendo una reputazione mondiale di tener testa a premi Nobel. Il motivo, abbastanza ironico, è che non volevo vedere il mio nome associato come lâoriginatore di teorie che, nel frattempo, avevo capito essere totalmente sballate dal punto di vista fisico e matematico perchĂŠ non erano invarianti, ossia prevedevano numeri diversi sotto condizioni fisiche identiche, ma a tempi diversi, con conseguenti inconsistenze oggi note essere catastrofiche (vedasi la memoria [10] e referenze citate).
D. Come risolse questi problemi di consistenza?
R. Durate i miei studi universitari a Napoli, ebbi come professore di matematica il grande Caccioppoli, di cui io fui uno dei suoi ultimi allievi prima del suo suicidio. Caccioppoli, di cui mantengo sempre tantissimi ricordi, mâinculcò lâamore per la matematica diciamo a magliate sulla lavagna con pezzi di gesso schizzanti dovunque. Geni delle dimensioni di Caccioppoli ti cambiano la vita, quando ne sei a contatto vicino. Dopo aver speso decenni a cercare senza successo una matematica adatta per la risoluzione delle inconsistenze fisiche e matematiche catastrofiche delle formulazioni nonunitarie, come quelle Lie-amissibili, lâinsegnamento di Caccioppoli mi diede forza. Una matematica per la trattazione invariante del completamento della meccanica quantistica di tipo nonunitario semplicemente non esisteva ed andava costruita. A quel tempo ero a Harvard e, siccome con i colleghi fisici come Sidney Coleman, Steven Weinberg (che poi passò allâUniversitĂ del Texas a Huston) e Shelly Glashow avevo sĂŹ rispetto, ma disaccordi assolutamente irriconciliabili, ebbi il grande onore nel 1978 di essere accettato, nonostante fossi un fisico teorico, al famoso Dipartimento di Matematica dellâUniversitĂ di Harvard dove formulai le nuove matematiche oggi note nel mondo scientifico come le âmatematiche Santilliane isotopiche, genotopiche ed iperstrutturali per la materia e le loro isoduali per lâantimateriaâ, studi che condussi grazie a cinque grants della DOE naturalmente amministrati dallâUniversitĂ di Harvard, e su cui ci sono state giĂ pubblicate varie monografie post PhD [11]. Da notare, come lâillustrazione delle difficoltĂ raggiunse la maturitĂ matematica e quindi fisica solo nel 1996, in una memoria pubblicata dal Circolo Matematico di Palermo [12], a seguito della quale pubblicazione feci un vero e proprio pellegrinaggio a Palermo con mia moglie Carla per esprimere il mio apprezzamento allâEditore Vetro per la sua estrema professionalitĂ editoriale, oltre che indipendenza da interessi scientifici che semplicemente onora la Sicilia.
D. Qual è lâidea di base di queste matematiche nuove?
R. Il problema è quello di rappresentare le dimensioni generalmente nonsferiche delle particelle e le forze non derivabili da potenziale in una forma invariante come quella delle forze da potenziale. Dopo tanti tentativi falliti – e mai pubblicati – la risposta fu una sola: rappresentare dimensioni e forze non derivabili da potenziale mediante una generalizzazione dellâunitĂ , dal valore triviale 1 datante da tempi biblici, ad un valore non singolare ma arbitrario. Questa selezione è unica perchĂŠ dettata dal fatto che, sia essa triviale oppure generalizzata, lâunità è lâinvariante di base di qualunque teoria. La generalizzazione dellâunitĂ richiese evidentemente la generalizzazione del prodotto convenzionale, con conseguente generalizzazione della totalitĂ della matematica che conoscevo, incluso le funzioni elementari di seno e coseno, lasciamo stare gli spazi di Hilbert della meccanica quantistica. Questo illustra che il 90% del tempo che ha richiesto la costruzione della meccanica adronica è stato speso nella matematica. Una volta raggiunta la consistenza assiomatica, le applicazioni fisiche sono state rapidissime. Da notare che ci avviciniamo alla fusione fredda dove, per raggiungere valori industriali, bisogna rappresentare in maniera consistente nuclei con dimensioni reali ed il loro contatto, cosa impossibile per la meccanica quantistica giacchĂŠ questa fa lâastrazione filosofica dei punti in un insieme di punti isolati rappresentanti quarchi senza gravitĂ fuori dello spaziotempo.
D. Ci dia degli esempi dei numeri Santilliani isotopici, genotopici ed iperstrutturali.
R. Supponiamo che siamo stanchi del valore triviale dellâunitĂ 1 e vogliamo una teoria con lâunitĂ generalizzata chiamata isotopica, per esempio E = 1/5. Allora bisogna cambiare il prodotto dei numeri 2×3 nella forma 3*3 = 2x5x3 perchĂŠ solo allora E = 1/5 verifica gli assiomi dellâunitĂ , ossia, e*n = n*E = E per tutti i numeri possibili n (vedasi la memoria [13] per trattamento matematico). Allora 2*3 = 30 ed il numero 4 diventa primo e si ha una serie di conseguenze nontriviali che costituiscono la nuova branca della matematica oggi chiamata teoria deglâisonumeri Santilliani [11e]. Nelle applicazioni fisiche, lâisounitĂ E è data da una matrice che rappresenta le dimensioni reali delle particelle considerate, moltiplicata per una funzione rappresentante le forze di contatto. Nei genonumeri si hanno due unitĂ diverse, una per il prodotto a destra ed uno per quello a sinistra perciò il prodotto 2>3 è non solo diverso da 6, ma anche diverso da 2<3. In questa maniera ho raggiunto unâassiomatizzazione dellâirreversibilitĂ nella maniera piĂş primitiva possibile, i numeri. Negli ipernumeri non solo abbiamo le proprietĂ ; dei genonumeri, ma i prodotti 2>3 e 2<2 danno luogo ad un insieme di valori. Introdussi gli ipernumeri nella speranza che potevano essere utili per capire, un giorno lontano, il codice del DNA dove, a parte la necessitĂ dellâirreversibilitĂ che esclude lâuso dei numeri triviali, lâassociazione di due atomi, rappresentata matematicamente dalla moltiplicazione, può dar luogo ad un organo con miliardi e miliardi dâatomi, avendo cosĂ; proprio unâiperstruttura intesa come struttura a molti valori. Ho scritto molte volte nei miei lavori che non ci può essere fisica veramente nuova senza matematica nuova, e non ci può essere matematica veramente nuova senza numeri nuovi perchĂŠ i numeri sono alla base di tutta la conoscenza umana. D. Quali verifiche sperimentali ha ricevuto la meccanica adronica?
R. Oggigiorno la meccanica adronica ha numerose verifiche sperimentali nella fisica delle particelle, fisica nucleare, superconduttivitĂ , chimica, astrofisica e cosmologia (per brevitĂ vedasi il volume [5c] e [14]).
D. Quali applicazioni industriali sono giĂ state realizzate con la meccanica adronica?
R. Non solo lâorigine della meccanica ma tutte le sue parti principali sono state motivate da nuove applicazioni industriali concrete. Per esempio, gli isonumeri Santilliani sono oggi usati per una generalizzazione dei crittogrammi, usati dalle banche, i quali sono molto piĂš difficili da risolvere anche se molto piĂş semplici nella loro struttura perchĂŠ ammettono un numero infinito di valori dellâunitĂ , il cui valore è cambiato continuamente dai computers, dando quindi una garanzia assoluta di segretezza. Le applicazioni industriali nella chimica sono oggi molte, anzi troppe per essere discusse in una breve intervista. Posso indicare non solo i nuovi carburanti e nuove strutture polimeriche, ma anche dei nuovi farmaci con alta penetrazione nella pelle dando quindi la possibilitĂ di trattamenti locali quando sono applicabili senza invadere tutto lâorganismo come fatto dalle medicine dâoggi. In fisica nucleare abbiamo varie applicazioni, tra cui la piĂş importante a mio avviso è il decadimento stimolato delle scorie nucleari realizzabile nelle piscine delle centrali stesse e quindi eliminando la litania di problemi non risolti in cinquantâanni connessi col trasporto ed immagazzinamento di dette scorie, oltre a rendere le centrali nucleari, anche in onore del loro originatore Enrico Fermi, piĂş accettabili sul profilo ecologico. Ciononostante, le applicazioni piĂş importanti per le quali tutto questo lavoro di decenni è stato svolto da centinaia di matematici, fisici ed ingegneri sono quelle di nuove energie pulite previste dalla meccanica adronica a livello particellare, nucleare e molecolare [14].
D. Siamo quindi finalmente vicini a discutere la fusione fredda?
R. SĂŹ.
D. Premesso che lâesistenza di trasmutazioni nucleari nella fusione fredda è ormai provata sperimentalmente, quali sono le difficoltĂ per il raggiungimento della produzione dâenergia a valori industriali?
R. Sono dâaccordo che lâesistenza di âLow Energy Nuclear Transmutationsâ (LENT – trasmutazioni nucleari a bassa energia) è ormai di lĂ da dubbi credibili. La loro bassa efficienza è dovuta al fatto che esse oggi occorrono random, ossia su una base puramente casuale, non sistematica e quindi non controllata. La meccanica adronica permette lo studio quantitativo, ossia numerico, mirante alla futura industrializzazione delle LENT secondo i seguenti aspetti primari: 1) Identificazioni delle LEGGI FISICHE che sono necessarie per la realizzazione delle LENT; b) Identificazione delle condizioni fisiche che permettono la realizzazione di dette leggi; e 3) ottimizzazione della realizzazione meccanica per lâimplementazione di dette leggi per averne lâefficienza piĂš alta possibile. Ă in questi aspetti di base dove tutto quanto discusso in precedenza ha unâimportanza diretta, principalmente per sfatare credenze semi-religiose, ed aprire la mente a veritĂ scientifiche.
D. PerchĂŠ le leggi quantistiche ed einsteiniane non vanno secondo lei per la fusione fredda?
R. Per tanti motivi. Innanzi tutto la struttura matematica delle leggi quantistiche ed einsteiniane è strettamente reversibile nel tempo, mentre le reazioni nucleari della fusione fredda sono chiaramente irreversibili. Qualunque fisico che crede di fare della fisica seria in queste condizioni, o è un sognatore oppure è costretto per motivi finanziari ed accademici. Solo una meccanica che è strutturalmente irreversibile può rappresentare seriamente processi irreversibili. La meccanica adronica è la SOLA che io conosco essere una meccanica irreversibile, invariante ed assiomaticamente consistente. Questo è solo lâinizio. Come tutti sanno, quando Pons and Fleishmann fecero il loro annuncio storico, Herman Feshback, Chairman del Dipartimento di Fisica del MIT andò alla CNN essenzialmente denunciando Pons and Fleishmann come truffatori. Anche se questâazione fatta da Feshback fu molto deplorevole perciò fu condannata da molte voci anche autorevoli, non dobbiamo sottovalutare i motivi che spinsero Feshback a quel gesto.
Feshback era uno dei massimi fisici nucleari nel mondo, autore di due volumi di fisica nucleare che fanno ancora testo. Feshback aveva decine e decine di motivazioni molto serie secondo cui le fusioni fredde assolutamente NON possono esistere per la meccanica quantistica, tutte motivazioni indipendenti da quella dellâirreversibilitĂ , le quali sono troppo tecniche perchĂŠ siano discusse qui, perciò mi limito a citare lâopinione autorevole di Feshback. Col passare del tempo è successo che le fusioni fredde sono diventate una realtĂ sperimentale, ma si è continuato ad usare le leggi quantistiche ed einsteiniane per i calcoli con il risultato che in ventâanni non câè stato un vero aumento delle efficienze e, cosa molto piĂş seria, non è possibile fare delle previsioni quantitative con dette leggi, per questo, COME TRATTATA OGGI LA FUSIONE FREDDA MANCA DI UNA DISCIPLINA ADEGUATA. La meccanica adronica è stata costruita proprio per questo scopo. Sta ai ricercatori nel settore non essere danneggiati ignorandola.
D. PerchĂŠ noi parliamo della fusione fredda e lei parla delle LENT?
R. PerchĂŠ lo scopo è quello di raggiungere nuove energie pulite dâorigine nucleare. Per un tale obiettivo è raccomandabile allargare il campo dalle fusioni alle trasmutazioni perchĂŠ questâultime ammettono le prime, ma non vice versa. Per esempio ci sono delle trasmutazioni nucleari previste dalla meccanica adronica che rilasciano molta energia pulita ma non sono delle fusioni.
D. Quali sono le leggi Santilliane della fusione fredda?
R. Sono date da cinque leggi principali studiate in dettaglio nel volume [14] che in questa sede posso esprimere come segue:
LEGGE I: La legge ovvia, secondo cui le LENT devono verificare il principio di conservazione dellâenergia, inclusa quello del difetto di massa, oltre che tutte le altre leggi convenzionali di conservazione, incluse, cosa meno ovvia, varie leggi di superselezione;
LEGGE II: Le LENT piĂş probabili sono quelle che avvengono alla minima energia di âthresholdâ, ossia, la minima energia necessaria per verificare il principio di conservazione, perchĂŠ lâenergia in eccesso alla minima necessaria crea chiare instabilitĂ che diminuiscono lâefficienza;
LEGGE III: Le LENT piĂş probabili sono quelle che non rilasciano radiazioni dannose, ossia quelle basate sullâemissione di protoni e neutroni, per il motivo evidente che il rilascio di queste ultime richiede processi energetici che danneggiano lâefficienza;
LEGGE IV: I soli accoppiamenti stabili di due nuclei sono quelli di singoletto, ossia con spins antiparalleli, legge anche chiamata âthe gears lawâ (ossia la legge degli ingranaggi) perchĂŠ, proprio come negli ingranaggi, lâaccoppiamento di tripletto (con spins paralleli) causa forze repulsive estremamente forti;
LEGGE V: Quando tutte le leggi precedenti sono verificate, le LENT possono avvenire se e solo se câè un âtriggerâ, ossia unâazione che permetta la penetrazione dei nuclei nellâinterno dellââorizzonte adronicoâ, ossia a distanze inferiori a cm, al di fuori del quale orizzonte le leggi quantistiche ed einsteiniane rimangono valide come assunzione di base.
D. Se non sono delle fusioni nucleari, immagino che si riferisca al decadimento accelerato degli isotopi, è giusto dire che tale processo non emette neutroni? Se questi neutroni non vengono emessi ci può spiegare il perchè?
R. Si, la meccanica adronica prevede che le trasmutazioni nucleari piuâ probabili solo quelle senza emissioni nocive, come quelle neutroniche, a condizione evidentemente che le altre leggi siano verificate. Per esempio, unâaltra legge eâ che lâenergia disponibile sia quella minima richiesta dal principio di conservazione. Se invece si usano alte energie, allora i nuclei possono fissionarsi con grande rilascio di radiazioni neutroniche.
D. Nella realizzazione di queste leggi, qual è la difficoltà tecnologica maggiore?
R. Di gran lunga la difficoltĂ pratica maggiore è quella di esporre i nuclei come condizione necessaria affinchĂŠ una sintesi nucleare possa avvenire. Va ricordato al riguardo che tutti gli atomi hanno una fortissima schermatura data dalla nube elettronica che protegge i nuclei in tutte le direzioni spaziali. Allo stesso tempo, stiamo parlando di reazioni nucleari âa bassa energiaâ, ossia che per concezione non hanno energia sufficiente per lâesposizione dei nuclei mediante ionizzazione. Queste due condizioni opposte cominciano a spiegare le difficoltĂ delle LENT, i motivi per i quali lâefficienza ottenuta finora è bassissima e la necessitĂ di passare da tentativi bendati a ricerche serie basate su una meccanica adeguata.
D. Ci sono speranze per risolvere un ostacolo cosĂ grande?
R. La meccanica e chimica adronica lo hanno giĂ risolto da tempo ma detta soluzione rimane al momento ignorata in Italia a chiaro scapito dei ricercatori nel settore perchĂŠ per quanto conosca, non usano una soluzione alternativa e lâefficienza continua a rimanere bassissima perchĂŠ il processo rimane random.
D. Ci può dire questa soluzione?
R. SĂŹ, perchĂŠ è nota in tutto il mondo scientifico con vari brevetti giĂ concessi e tante domande di brevetti in corso in vari paesi. Ă data dal vero principio della nuova specie chimica delle magnecole Santilliane che sviluppai non solo per nuovi carburanti, ma anche per la fusione fredda. Le nuove forze attrattive che costituiscono le magnecole sono date dallââappiattimentoâ degli atomi causato da un forte campo magnetico esterno, appiattimento tecnicamente chiamato polarizzazione. Quando lâorbita degli elettroni è deformata da una distribuzione sferica a quella toroidale, la rotazione degli elettroni in un toroide crea un campo magnetico intensissimo a piccole distanze, che non esiste nella distribuzione sferica. Individualmente una distribuzione elettronica toroidale è estremamente instabile perchĂŠ i moti dovuti alla temperatura riproducono la distribuzione sferica in un nanosecondo. Ciononostante, quando due o piĂş atomi con distribuzione elettronica toroidale sono accoppiati dalle forze attrattive intensissime dalle polaritĂ apposte, lâaccoppiamento è perfettamente stabile fino ad una data temperatura), come provato dal MagneGas di lĂ da dubbi scientifici [1], perchĂŠ le rotazioni dovute alla temperatura si applicano per lâaccoppiamento come insieme.
Quindi, sĂŹ, la distribuzione sferica viene di nuova ritrovata un nanosecondo dopo lâuscita dal campo magnetico esterno, ma lo è per la COPPIA dâatomi. Ă quindi chiaro a tutti che la polarizzazione toroidale degli elettroni periferici espone i nuclei nelle direzioni assiali. Anzi, nellâaccoppiamento magnecolare i nuclei sono sempre fuori dallââorizzonte adronicoâ, ma si trovano abbastanza vicini, quindi pronti per la loro fusione. Inoltre lâenergia necessaria per detta polarizzazione è bassa, quindi qualificante per le LENT a basse energie. Detta polarizzazione, infatti, si può raggiungere mediante il campo magnetico intensissimo (dellâordine dei miliardi di Gauss) a distanze atomiche da correnti continue come lâarco elettrico. Per questo, dopo ricerche alternative sistematiche scelsi un arco a corrente continua per la produzione del MagneGas.
D. Con questâaccoppiamento magnecolare può verificare le altre leggi Santilliane?
R. SĂŹ, e per questo lo raccomando con prioritĂ su altri modi dâesporre i nuclei, perchĂŠ altri metodi richiedono in genere altri meccanismi per la realizzazione delle leggi restanti rendendo un reattore per la fusione fredda eccessivamente complesso, ammesso che si possa realizzare. Lâaccoppiamento magnecolare, infatti, di due atomi è compatibile con la Legge I perchĂŠ: la fusione può avvenire se e solo se câè energia sufficiente, la verifica della legge I richiedendo quindi solo la scelta appropriata degli isotopi usati; detto accoppiamento è anche compatibile con la Legge II perchĂŠ lâaccoppiamento è per se a bassa energia, riducendo quindi la verifica della Legge II, di nuovo, alla scelta giusta degli isotopi; detto accoppiamento è anche compatibile automaticamente con la Legge III sulla mancata emissione di radiazioni dannose, compatibilitĂ di nuovo ridotta alla selezione giusta degli isotopi; ed infine lâaccoppiamento magnecolare assicura automaticamente che lâaccoppiamento degli spin segue le leggi della meccanica adronica, ma NON quantistica, dal momento che i nuclei sono esposti ad un accoppiamento assiale con perfetta sincronia degli spin.
D. Se ho ben capito, lâaccoppiamento magnecolare prepara i due nuclei per la loro fusione in una maniera compatibile con le leggi necessarie?
R. SĂŹ, per questo motivo lâho sviluppato!
D. Cosa ci può dire del âtriggerâ?
R. Nulla!
D. PerchĂŠ?
R. PerchÊ stiamo registrando dei brevetti negli USA. Se però vedo dei gruppi di fisici italiani che hanno un impegno serio sulla fusione fredda, ossia, troncano via le credenze religiose sulle leggi quantistiche ed einsteiniane, ed il gruppo ha fondi per non fare solo delle chiacchiere, ma COSTRUIRE REATTORI, allora non prevedo problemi per una collaborazione perchÊ oggigiorno i risultati sperimentali importanti richiedono ricerche di gruppo.
D. Cosa ci può dire sui tentativi di fusione fredda in corso in Italia?
R. Non câè dubbio che siano fra i migliori nel settore su scala mondiale, ma sono purtroppo fatti secondo leggi e criteri, diciamo, del millennio scorso. In particolare, nella loro conduzione attuale non vedo nessuna possibilitĂ di raggiungere una produzione dâenergia con valori pratici e, quindi, industriali.
D. PerchĂŠ?
R. Per tanti motivi tecnici che mi è difficile esprimere senza formule. Posso però dire che il palladio naturale che, per quanto conosco, viene usato negli esperimenti, è composto da un gran numero dâisotopi. Quando questi ultimi vengono esaminati secondo le leggi della meccanica adronica, è facile vedere che solo alcuni di questi isotopi ammettono le LENT, mentre gli altri non le ammettono. Ne consegue che lâuso del palladio naturale, ossia, una miscela dâisotopi giusti e sbagliati, implica chiaramente unâefficienza molto limitata (vedasi il libro [14] per un trattamento tecnico).
Una veduta concettuale di un arco elettrico a corrente continua (rappresentato dalla freccia verticale) e del suo campo magnetico (rappresentati da circoli perpendicolari allâarco) i quali sono intensissimi a distanze atomiche e tali da âappiattireâ gli atomi (illustrati dai tre cerchi paralleli centrali) che costituisce il principio per la creazione del nuovo carburante pulito e competitivo MagneGas [1]. Notare come questa configurazione, di realizzazione industriale molto semplice, crea tutte le premesse per la verifica delle leggi Santilliane della fusione fredda. I nuclei, infatti, sono esposti dopo lâuso dâenergia molto bassa e sono pronti alla loro fusione, ma solo quando i nuclei sono quelli giusti e sâapplica il âtriggerâ per il passaggio dalle leggi quantistiche a quelle adroniche.
D. Mi sembra riluttante a dire di piĂş.
R. SĂŹ, prima di tutto perchĂŠ non voglio offendere colleghi italiani che stanno facendo del loro meglio in una ricerca che è chiaramente a favore dellâumanitĂ e con unâimportanza che io considero superiore al valore delle ricerche al CERN ed in altri centri di potere scientifico. Comunque non posso entrare in piĂš dettagli perchĂŠ negli esperimenti correnti in Italia manca la base, ossia lâaccoppiamento magnecolare oltre che il âtriggerâ.
D. Le sue ricerche nel settore sono anche basate sul palladio?
R. Assolutamente no.
D. PerchĂŠ?
R. Lâobbiettivo è quello di raggiungere nuove energie pulite di natura nucleare che siano sviluppabili fino a raggiungere efficienza di valore industriale. Per questâobiettivo primario io analizzo TUTTE le possibilitĂ e scelgo quella che promette piĂş delle altre o che hanno le minori difficoltĂ di realizzazione tecnologica. In questa scala di selezione diciamo pratica, le assicuro che il palladio è al fondo per tanti motivi matematici, fisici e tecnologici, nella realizzazione pratica.
Una riproduzione della Figura 7.7, p. 278 della monografia [4] illustrante il metodo che usa il Prof. Santilli per esporre i nuclei del palladio e del deuterio come condizione necessaria per la loro fusione, a condizione che lâisotopo del palladio naturale sia quello giusto perchĂŠ solo alcuni di loro ammettono la fusione con il deuterio.
D. Ci può dire quali isotopi lei ha scelto per le sue ricerche?
R. No. Posso in ogni modo dire per âle menti giovani di tutte le etĂ â che, con tutto il rispetto dovuto per le ricerche dei miei colleghi, io non guardo a quello che fanno i miei colleghi. Non lâho fatto mai e non lo farò mai per lo scopo di decidere le mie ricerche. Guardo la natura. Lâatmosfera terrestre è piena dâisotopi che non erano presenti alla sua formazione e sono stati quindi sintetizzati da processi naturali, come i fulmini e da altri processi. Le spiegazioni del tuono, infatti, che si sentono nelle universitĂ sono proprio ridicole perchĂŠ basate sullâintento di adattare una realtĂ fisica a teorie predilette, mentre su una base scientifica vera, ossia quella basata su âli calcoliâ come diceva Galilei, la SOLA spiegazione NUMERICA dellâenergia necessaria per il tuono è data da sintesi nucleari. Infatti, da un lato câeâ la necessitaâ di una tonnellata circa di esplosivo per spiegare il tuono numericamente, e, dallâaltra, la sezione cilindrica dei fulmini oltre che la loro durata sono troppo piccoli per rendere spiegazioni crtedibili spiegazion i ortodosse.
Da notare che le sintesi nucleari che, ci aspettiamo essere prodotte dai fulmini ed altri processi naturali, sono anche una chiara illustrazione della Legge III perchĂŠ se queste sintesi naturali avessero rilasciato radiazioni nocive, la vita sulla terra non esisterebbe. Il palladio non è stato sintetizzato da processi naturali sulla Terra perchĂŠ è di chiara origine in una supernova che ha preceduto il nostro sistema solare. Ergo, eziandio percio che sia cosa che…
D. Ma lei ha dei reattori concreti da suggerire?
R. Si. Ho suggerito vari reattori concrete nella monografia pubblicata dalla Kluwer [4] ed altri nel libro [14] tutte basate sulla realizzazione ed ottimizzazione delle leggi adroniche senza di cui personalmente non credo si possano raggiungere efficienze di interesse industriale. Ciononostante, giudicando dal ritmo con cui avanza la meccanica adronica, le monografie [4,14] sono ormai vecchie. Ci sono dei reattori molto piuâ semplici e piuâ promettenti che sono emersi di recente.
D. Ci puoâ dare un esempio piuâ concreto?
R. Volentieri. Sulla base di tutta la conoscenza accumulata negli ultimi due decenni sulla meccanica adronica, suggerirei come prioritaâ la costruzione di un reattore che imiti le sintesi nucleari causate dai fulmini, naturalmente dopo dovuta ottimizzazione delle leggi adroniche senza di cui non vedo nessuna possibilitaâ.
D. Eâ disposto ad aiutare nella loro realizzazione?
R. Certamente, ma a condizione che ci sia un ambiente scientifico ricettivo al nuovo che non mi nomina nemmeno le teorie trogloditiche del millennio passato, e che ci siano dei fondi necessari per la realizzazione almeno un reattore adronico in un minimo di tre versioni onde avere un minimo di dati sperimentali sufficienti per passare a realizzazioni di potenziale valore industriale.
Prof Santilli, grazie per il tempo che ci ha dedicato. Nellâinteresse dellâecologia e quindi dei nostri figli e nipoti come ci ha detto, speriamo che il suo pensiero e tanti anni di studi vedano la loro applicazione dovuta.
REFERENZE
Fonte: http://www.psicopolis.com/fisikepsic/santilli1.htm http://www.nexusitalia.com/nexus_new/index.php?option=com_content&task=view&id=458&Itemid=71
Vedi: http://www.santilli-foundation.org/Announcement-Super.php