John Mack in Italia – Dimostrazione di una Nuova Scienza dell'Esperienza Umana

del Dr.John Mack
Trascrizione della Conferenza da un nastro audio
Firenze (Italia)
16 Novembre 2003

Traduzione di: Aurora Barbatelli

PARTE PRIMA

Grazie al Gruppo Academico Scandicci GAUS e a Paola Harris per avermi invitato a Firenze per questa Conferenza. Per prima cosa mi piacerebbe darvi una panoramica sul cosiddetto fenomeno delle “abductions”, quindi affrontare il problema rappresentato dai metodi a nostra disposizione per riconoscere quando ci si trovi veramente di fronte a tale strano fenomeno e, infine, vorrei discutere le implicazioni che tale fenomeno e fenomeni consimili implicano per il mondo. Per prima cosa voglio darvi qualche notizia sulla mia formazione e su come sono venuto a contatto con una materia tanto inusuale. Sono della città di New York (non so se ciò possa significare qualcosa), sono psichiatra e psicanalista e sono particolarmente interessato alle esperienze fuori dall'ordinario.

Malgrado ciò quando iniziai a sentir parlare di questi casi in cui la gente sosteneva di essere stata portata da strani esseri all'interno di Ufo pensai di trovarmi di fronte ad una nuova forma di demenza… Però, dopo aver esaminato una cinquantina di soggetti che, secondo me, erano portatori di una esperienza genuina, mi resi conto che questa questione non aveva nulla a che fare con la malattia mentale.

Nel 1994, sicuro di trovarmi su un “terreno solido”, pubblicai il mio primo libro “Abductions”. Ciò ebbe una grande risonanza sui mass media e venni invitato a diversi talk-shows tra cui Larry King e Oprah Winfrey . Ingenuamente pensavo che tale interesse fosse dovuto all'argomento che riguardava il grande problema degli UFO, invece non mi ero accorto che a loro interessava solo vedere un professore di Harvard che si rendeva ridicolo. Ero così esaltato dalla scoperta che siamo veramente contattati da strani esseri che pensai che anche i miei colleghi della Scuola di Medicina di Harvard avrebbero condiviso tale entusiasmo.

Purtroppo fui molto ingenuo perché la reazione delle autorità della Scuola di Medicina fu tutt'altro che entusiasta. Cominciai a preoccuparmi e pensai che sarebbe stato meglio parlarne personalmente al Decano, visto che appariva chiaro che essi non apprezzavano il mio lavoro. Invece di ottenere un appuntamento da lui ricevetti una lettera che mi informava che era stata nominata una commissione di tre persone: questa commissione aveva il compito di determinare dove e quando avessi sbagliato. Si trattava di un passo senza precedenti per una Università che si era sempre vantata di difendere a tutti i costi la libertà accademica.

A questo punto vorrei dire a cosa è servita la commissione che è venuta a seguire il mio lavoro per quattordici mesi: il risultato della investigazione condotta nei miei confronti fu una specie di tregua in cui non vinse nessuno e nessuna azione venne intrapresa contro di me ma, semplicemente, fui incoraggiato a proseguire il mio lavoro solo se avessi rispettato le regole della Scuola di Medicina, regole che non mi sono mai state comunicate. Voglio porre in risalto ciò che questa investigazione mi ha insegnato e di cosa si è trattato in realtà: per quale motivo il mio lavoro destava tanta preoccupazione nell'Università?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo dare un'occhiata generale alla fenomenologia riguardante l'esperienza di contatto con gli Ufo e quindi addentrarci in ulteriori campi di ricerca.. Ho esaminato tre-quattrocento persone che hanno avuto questa esperienza sia negli Stati Uniti che in altri paesi e culture. Esiste un fenomeno di base che conosciamo tutti e che consiste nel fatto che una persona viene contattata a letto, in casa, in macchina, su un campo da gioco eccetera. Non sempre viene visto l'Ufo ma viene sempre vista una luce. Posso aggiungere che la questione della luce e dell'energia in essa contenuta, ricorrente in questa fenomenologia, è di estrema importanza e richiederebbe uno studio a sé. La persona viene prelevata (qui sorge un problema di linguaggio), anche attraverso un muro od una finestra, per giungere in un luogo chiuso dove hanno luogo certi procedimenti simili a quelli che avete sentito descrivere da Travis Walton.

Per molto tempo, molti anni, soprattutto grazie alla pionieristica ricerca di Budd Hopkins, abbiamo ritenuto che lo scopo principale di ciò fosse la creazione di una nuova razza ibrida, visto che ricorreva il racconto di prelievi di ovuli nelle donne, di sperma negli uomini e di strani feti ibridi allevati sulle astronavi. Oggi ho la sensazione che il fenomeno stia cambiando rispetto a quel tipo di esperienze originarie e che l'esame fisico dia luogo ad esperienze più complesse. Una delle cose che ho dovuto fare per lavorare in questo campo è stato mettere da parte le mie nozioni sul funzionamento dell'Universo. Per gli uomini è naturale cercare di collegare le nuove fenomenologie con ciò che già si conosce. Per esempio, se gli Alieni vogliono sperimentare sui nostri corpi, per quale motivo prelevano tante persone? Questo è un tipico modo di proiettare su di un fenomeno sconosciuto e nuovo ciò che noi sappiamo sugli esami medici. C'è un incrocio culturale alla base del fenomeno.

Vorrei soffermarmi sul problema del linguaggio e su come noi percepiamo le cose che ci sembrano strane. Per esempio, parole come “abduction” o “alieno” già condizionano il discorso in una certa direzione. La parola “abduction” o “rapimento” non va bene per due motivi: primo, perché implica che le persone che hanno avuto questi contatti vengano prelevate contro la loro volontà, come quando i rapitori sono uomini, e ciò non è sempre vero; secondo, implica che la persona sia portata fisicamente, con tutto il corpo, all'interno di una nave spaziale, e ciò non è sempre vero. Un altro aspetto del contatto è quello che riguarda il trasferimento di informazioni agli esseri umani mediante telepatia o mostrando al contattato particolari immagini. La maggior parte di queste informazioni riguardano le azioni distruttive della nostra specie nei confronti del nostro pianeta.

E' come se stessimo creando, con i nostri comportamenti ecologici planetari, dei problemi ben più grandi a livello galattico. Coloro che vivono l'”esperienza” ricevono capacità e talenti che non sono compatibili con le loro conoscenze. Ad esempio possono scoprire di possedere un grande talento artistico scaturito da questa esperienza oppure viene loro data una conoscenza scientifica ben al di là della loro formazione scolastica oppure, ancora, dicono di aver immagazzinato formule matematiche e nozioni scientifiche che, sottoposte a verifica, costringono gli scienziati a riconoscere la loro veridicità. Personalmente ho potuto studiare diversi di questi casi. A questo punto vorrei parlare del problema rappresentato dalle prove. Come possiamo essere sicuri che le esperienze riportate da questi soggetti siano vere? Come valutiamo questi resoconti e come ne determiniamo l'autenticità?

Per esempio, quando compio le mie valutazioni, mi è chiaro che non ha senso che persone sane di mente inventino tali storie. Non possono averle apprese dai mezzi di comunicazione perché spesso sanno ben più di quanto tali mezzi sappiano. Comunque manca sempre qualcosa quando si decide di stabilire se, raccontando storie così bizzarre , le persone stiano dicendo la verità e se sia il caso di prendere sul serio i loro racconti. Al momento non disponiamo ancora di un tale criterio di valutazione e io sto lavorando proprio a questo, cercando di delineare una nuova Scienza dell' Esperienza.

Nella scienza tradizionale, quando osserviamo un certo fenomeno, cerchiamo di oggettivare il più possibile ciò che stiamo studiando, ma quando si cerca di comprendere qualcosa che è tanto importante e profondo per un soggetto non possiamo tenerci in disparte e dobbiamo 'entrare' nella coscienza di quella persona. Così facendo susciteremo le ire dei critici che diranno:”Ciò che stai apprendendo è troppo soggettivo!” ma il problema è proprio questo: quando si giunge a conoscenze così profonde l'analista deve vivere “soggettivamente” l'esperienza del soggetto.

PARTE SECONDA

E così resta il problema della veridicità. Se io dico che “sembra proprio che stiano dicendo la verità” ciò non è sufficiente. Dobbiamo iniziare ad avere una nuova visione olistica della conoscenza. Ciò si avvicina a quello che definiamo “conoscenza intuitiva”, una specie di conoscenza col cuore e con lo spirito che ha fatto parte delle culture tradizionali per secoli e millenni ma che si è perso in occidente. Su questa materia mi è stato dato un certo aiuto da Monsignor Balducci che ha affermato: “nella Chiesa noi prendiamo molto sul serio il fenomeno degli incontri con gli Ufo, soprattutto perché ci sono così tanti testimoni affidabili.

Nella Chiesa ci troviamo da secoli nella condizione di dover esaminare i resoconti sui miracoli e quindi abbiamo dovuto sviluppare un criterio di valutazione attendibile che si può riassumere col concetto di “testimone affidabile”. Così anch'io ho iniziato ad applicare ai miei casi quest'idea di “testimone affidabile”. Come facciamo a riconoscere un testimone affidabile? Per me queste persone sono testimoni affidabili quando la forza della loro comunicazione, letteralmente, mi attraversa. Ho potuto sperimentare una sorta di potente vibrazione quando queste persone rivivevano le loro esperienze.

Mi trovavo in presenza di qualcosa che incuteva timore per la sua intensità. Anche i soggetti esprimevano a parole questa sensazione e dicevano che era come se ogni cellula del loro corpo stesse vibrando. Quando ci si trova in presenza di una cosa simile la si percepisce con tutto il proprio essere. Faccio un esempio: uno dei miei primi casi è stata una psichiatra che lavorava nel sociale, sulla quarantina, molto precisa nella comunicazione, molto autocritica e controllata. Alla sua seduta invitai anche un altro psichiatra che era stato il suo terapeuta e che la conosceva molto bene.

Lei, mentre riviveva le sue esperienze le chiamava “sogni elettrici”; non si trattava assolutamente di sogni ma quella definizione la aiutava a descrivere la sensazione di elettricità nel corpo. Quando rivisse con me uno di questi “sogni” di esperienza con gli extraterrestri e descrisse il suo essere presa e portata nel veicolo ed il suo trovarsi di fronte agli esseri divenne estremamente emotiva, sudava, tremava e urlava. Quando la seduta fu terminata l'altro psichiatra scosse la testa e disse che a quella donna doveva essere successo veramente qualcosa di grave, la conosceva da troppi anni ed era certo che non stesse mentendo.

Gli chiesi di testimoniare a mio favore per l'investigazione di Harvard, visto che era l'unico psichiatra di Boston di mia conoscenza che avesse avuto esperienza di casi simili. Egli mi rispose che non aveva mai creduto alla realtà di queste cose ma, dopo aver visto la sua paziente in quello stato, era giunto alla conclusione che alcuni di questi casi erano sicuramente veri. La commissione non gradì la sua testimonianza e nel rapporto che emise non fece il minimo accenno ad essa. (La prova della veridicità del soggetto) ha a che fare con la risonanza che si crea tra la persona che racconta l'esperienza ed il terapeuta che investiga.

Potrebbe essere definita un “conoscenza diretta”. Accade quando sai con tutto il tuo essere che quella persona sta dicendo la verità. Si possono trovare esempi di questa “conoscenza diretta” negli atti del tribunale che ascoltò i resoconti dei testimoni sulle torture in Bosnia. Il giudice, dopo aver ascoltato la testimonianza di una donna, disse: non ho bisogno di altre testimonianze, posso solo dire che non è possibile che lei stia mentendo, per me questo è sufficiente.” Adesso tutti sappiamo che la tortura esiste; questa cosa è stata ammessa, ma ancora non si ammette che anche gli incontri con gli alieni esistono.

A questo punto dovete sapere che in questa fenomenologia abbiamo le prove di modelli ricorrenti e simili evidenziatisi in centinaia se non migliaia di casi.. Ciò sta aiutando a creare un nuovo atteggiamento nei confronti dei testimoni. Quando un testimone parla tutti si accorgono che egli ha veramente sperimentato un altro tipo di realtà. La sincerità, la verità e la forza d'animo sono misurabili proprio come le distanze e i pesi, ma in un modo diverso. Nella nostra cultura esperienze come quelle dei rapimenti alieni, degli Ufo e dei Crop Circles vengono definite “anomale”, ma ciò non accade in tutte le culture. Molte delle nostre esperienze rientrano nel rango delle anomalie e quando ho parlato di esse con dei Nativi americani loro hanno semplicemente risposto che non sono anomalie e che noi lo sappiamo perché sono fatti che rientrano nelle esperienze umane. Negli ultimi minuti voglio parlarvi della attuale visione del mondo e di come essa agisce.

Ci si è sempre riferiti ad essa come ad un paradigma e la si è associata al pensiero scientifico, ma io preferisco chiamarla “visione del mondo” perché riguarda qualcosa di ben più grande della sola scienza. La visione del mondo è il modo in cui organizziamo la realtà; corrisponde al modo in cui pensiamo che le cose funzionino e per noi è come una bussola, uno strumento di navigazione e ci permette di tenere insieme la nostra psiche. Quando mi affibbiarono la commissione d'inchiesta compresi che stavo mettendo in pericolo la visione del mondo su cui i miei colleghi si basavano.

Quando minacci l'imperatore lui ti colpisce. La visione del mondo dominante nella nostra società potrebbe essere definita “umanesimo antropocentrico newtoniano-cartesiano”. E' una visione che colloca l'essere umano al vertice di una gerarchia cosmica di intelligenze. Il modo più semplice per definirla è Materialismo Scientifico. In questa visione del mondo la materia è energia, è la realtà primaria e nel Cosmo non esiste alcuna intelligenza superiore. Il suo metodo di studio è basato sulla realtà oggettiva e sulla separazione tra l'investigatore ed il fenomeno investigato. Bene, questa visione del mondo che ha dominato la nostra società è in errore. E' in errore in ogni importante elemento che la costituisce.

Prima di tutto sappiamo che esiste tutta una serie di fenomeni che non riusciamo a spiegare e che questo metodo scientifico non riesce neanche a trattare. Molte delle cose che oggi abbiamo scoperto non possono nemmeno essere studiate. La visione del mondo dominante è terribilmente distruttiva perché tratta l'intero pianeta come se fosse un semplice ammasso di risorse pronte per essere sfruttate, per le quali vale la pena combattere qualsiasi guerra e che saranno conquistate dal più forte. Da questa visione non può scaturire alcuna vera gioia per l'umanità perché le uniche gratificazioni possibili sono sempre e soltanto di tipo materiale. Ma ora una nuova visione del mondo sta emergendo ed essa dà spazio anche a chi crede che esistano intelligenze superiori nell'universo. Quello che accade ai miei clienti è una dimostrazione dell'esistenza di tali intelligenze; i Cerchi nel Grano provano che tali intelligenze stanno cercando di comunicare con noi.

In questa nuova visione del mondo è compreso un modello dell'Universo in cui tutto comunica con il Tutto e ciò trova conferme anche nella fisica d'avanguardia. Per tale nuova visione del mondo sono necessarie nuove ondate di conoscenza insieme ad un risveglio spirituale. Questo cambiamento che avviene intorno a noi incontra ostilità e resistenze molto forti perché il mantenimento del vecchio sistema di pensiero ha richiesto enormi investimenti economici, politici e psicologici. Ma ormai vediamo ovunque persone che si aprono a questa nuova visione del mondo e gruppi come il Gaus lo dimostrano.

Quanto sarebbe diverso il mondo se questa nuova visione diventasse quella dominante? Diverremmo capaci di condividere le nostre esperienze con tutti gli esseri viventi e tratteremmo finalmente la natura con rispetto senza violentarla. Saremmo in grado di identificarci con altri popoli, religioni e con gli animali senza più considerarli mercati da sfruttare e prodotti da vendere e consumare e, soprattutto, ci renderemmo conto di essere connessi col Divino, con un Principio Creativo immensamente più appagante di qualunque bene materiale. Si avrebbe un globale risveglio dei cuori. Tutto ciò io l'ho appreso occupandomi dell'esperienza dei rapimenti alieni perché i contattati riferivano di aver saputo dagli Esseri che noi rappresentiamo una minaccia non solo per la Terra ma anche per la Galassia. Spero che sapremo trasformarci da nemici della Galassia in suoi cittadini.

19/12/2003

Fonte: gaus.myblog.it