KATRINA AL RALLENTATORE

Il Giornale OnlineInviata da skorpion75

Mentre la campagna presidenziale si muove verso il suo round finale, gli Americani potrebbero rimanere a corto sia di generi alimentari che di benzina. Sulla scena petrolifera, la prossima novità all’orizzonte non sarà soltanto quella dei prezzi più elevati, ma delle carenze.

Una catastrofe per gli agricoltori dello Iowa non sarà solamente una catastrofe per gli Americani del Midwest. Nell’inondazione dello Iowa vedremo un’ulteriore prova di come i problemi della stranezza metereologica (cambiamento climatico) combinino e ramifichino i problemi associati al picco del petrolio. In questo caso particolare portano ad un punto di flessione pressappoco intorno alla stagione della raccolta del 2008, che sarà anche il nostro momento di raccolta politica.

Queste non sono le inondazioni di tuo padre o di tuo nonno. Queste sono inondazioni [con frequenza] di 500 anni, eventi non visti prima che le popolazioni non indiane iniziassero a vivere su quella distesa di terra della prateria nordamericana.

La stragrande maggioranza dei proprietari di immobili dello Iowa orientale non possedeva un’assicurazione contro le alluvioni perché le probabilità di esserne colpiti al di sopra della linea dei 500 anni erano così minime che i loro agenti assicurativi gliel’hanno effettivamente sconsigliata. La rovina personale lì sarà completa e profonda, una versione bagnata del “Dust Bowl” degli anni ‘30, con famiglie che dovranno far fronte alla perdita totale e che forse migreranno altrove nella nazione perché non avranno più una casa dove ritornare.

Lo Iowa nel 2008 sarà un disastro ancora più al rallentatore dell’uragano Katrina del 2005. Oltre ai problemi di 25 000 persone che hanno perso tutti i loro possedimenti materiali c’è un mondo le cui riserve di cereali sono a livelli minimi da record. Le perdite dei raccolti nello Iowa esacerberanno quella che già è una situazione piuttosto grave. Per ora il pubblico americano ha constatato la situazione mondiale [di scarsità] dei cereali prevalentemente con l’aumento dei prezzi nei supermercati.

Il granoturco a buon mercato è il segreto della magia dell’industria americana del cibo trattato industrialmente — tutte quelle pizzette e quei brik di succhi di frutta cui gli Americani fanno ricorso freneticamente perché non hanno tempo di cucinare, divisi tra due lavori e i doveri di autista di famiglia (nota bene: riscaldare non vuol dire cucinare).Dietro questa magia c’è un modello agroindustriale di agricoltura pompata con gli steroidi del petrolio a buon mercato e dei fertilizzanti basati su gas naturale a buon mercato.

Entrambi questi “apporti” sono recentemente entrati nella sfera del ‘non a buon mercato’. L’agricoltura basata su petrolio e gas aveva già raggiunto un punto di crisi prima dell’alluvione nello Iowa. Il diesel costa un dollaro per gallone più della benzina. I prezzi del gas naturale sono raddoppiati durante lo scorso anno, facendo salire i prezzi dei fertilizzanti. Gli agricoltori americani sono in una posizione difficile per modificare le proprie pratiche. Tutto quel combustibile fossile a buon mercato maschera lo spaventoso declino delle abilità agricole. L’agricoltura delle future decadi sarà molto più complicata del mero acquisto di un tot di “apporti” (a credito) da sbattere su un suolo sterile alla crescita per poi spanderle intorno con gigantesche macchine alimentate a diesel.

Come molte altre attività nella vita americana di questi tempi, l’agroindustria non è riformabile sulle sue linee odierne. Ci vorrà una convulsione per cambiarla, e in quella convulsione sarà trascinata a calci e a pugni in una nuova realtà. Mentre avverrà questo, il pubblico americano dovrà fare i conti con più del semplice aumento dei prezzi di patatine di mais. Ci stiamo dirigendo nella Valle di Malthus — Thomas Robert Malthus, filosofo ed economista inglese che introdusse la nozione che a un certo punto la popolazione mondiale avrebbe superato la capacità produttiva mondiale di cibo. Malthus è stato disprezzato e ridicolizzato nelle recenti decadi, quando l’agricoltura gonfiata dai combustibili fossili ha permesso alla popolazione globale di andare in verticale. Gli osservatori tecno-trionfalistici che avrebbero dovuto andarci più cauti, hanno attribuito questo alla “rivoluzione verde” della bio-ingegneria. Malthus è tornato adesso, scortato da carestia, pestilenza e guerra.

Si preannuncia a quanto pare, un autunno cruciale non scandito dal suono di croccantini al formaggio e patatine di mais consumati sui divani d’America. Penso che ci stiamo dirigendo verso una stagione di incetta. Mentre la campagna presidenziale si muove verso il suo round finale, gli Americani potrebbero rimanere a corto sia di generi alimentari che di benzina. Sulla scena petrolifera, la prossima novità all’orizzonte non sarà soltanto quella dei prezzi più elevati, ma delle carenze. Con buona probabilità si verificheranno prima negli stati sud-orientali perché le esportazioni di petrolio dal Messico e dal Venezuela che alimentano le raffinerie del Golfo del Messico sono diminuite di più del 30 per cento nel 2007.

Forse è più sinistro lo scontento sul fronte degli autotrasporti. Gli autotrasportatori vanno in fallimento a frotte, incapaci di continuare la loro attività mentre vengono pagati $2000 dollari per carichi che gli costano $3000 dollari da consegnare. In Europa la settimana scorsa gli autotrasportatori infuriati hanno paralizzato le reti di distribuzione dei generi alimentari della Spagna e del Portogallo. La passività degli autotrasportatori statunitensi fino ad ora è stato un tratto impressionante della zombificazione generale della vita americana. Potranno continuare a trascinarsi via arrancando uno dopo l’altro fino a morire. Ma è anche possibile che ad un certo punto sferrino un’offensiva del tipo ‘La Notte dei Morti Viventi’ e che si vendichino contro il “sistema” che li ha portati alla rovina. L’America ha scorte di generi alimentari di solo tre giorni circa in tutti i suoi supermercati.

La cosa ancora più sinistra qui è che le scarsità di cibo e petrolio sono due fallimenti che sono proprio chiaramente prevedibili per la seconda parte dell’anno. Ed è [un quadro] già abbastanza negativo senza pensare alle “incognite” che potrebbero aggravare le difficoltà dell’America di qualche tacca in più. La stagione degli uragani è appena iniziata — messa in ombra per il momento dalla storia più eclatante del tempo nello Iowa. Il destino delle banche è un incidente ferroviario che aspetta di succedere. Per come stanno le cose — e con l’avvento dell’alta stagione della politica e degli uragani — potremmo ritrovarci non solo come una nazione bagnata, affamata e senza benzina, ma anche completamente al verde. Mi dispiace che non ci sia qui Tim Russert per parlarcene.

Fonte: http://jameshowardkunstler.typepad.com/
Visto su: www.comedonchisciotte.org