La casa del futuro crescerà come un albero

Il Giornale Online

È solo uno dei visionari progetti con cui Mitchell Joachim vuole trasformare New York in una città verde. Ne abbiamo parlato con lui

di Fabio Deotto

C’è chi ha costruito case sugli alberi, chi ha costruito case dentro gli alberi, chi ha usato alberi per costruire case. Ma nessuno aveva mai pensato di fare crescere gli alberi in modo da ottenere abitazioni umane moderne ed eco-sostenibili. Ci ha pensato Mitchell Joachim, brillante architetto americano specializzato in ecological design, e da sempre interessato ad applicare i principi fondanti dell’ ecologia e della sociologia all’architettura e al design urbano in generale.

Negli ultimi 5 anni Joachim e gli altri colleghi del gruppo Terreform 1 http://www.terreform.org/index.html hanno lavorato alla progettazione del Fab Tree Hab, un sistema per ottenere abitazioni composte da strutture vegetali viventi. Come? Siamo andati a chiederlo direttamente all’eco-architetto.

“Il nostro habitat viene prefabbricato partendo da un’impalcatura riutilizzabile Cnc (Computer Numeric Controlled), che viene preparata in anticipo”, spiega Joachim: “Queste impalcature sono quindi pronte per essere assemblate in modo da adattarsi all’albero e alle specie di piante legnose”. Partendo da piante di ficus, gli eco-architetti di Terreform 1 sono riusciti a sviluppare un metodo per controllare la crescita della componente legnosa, per far sì che si intrecci perfettamente con l’impalcatura Cnc, in modo da ottenere uno scheletro su cui far crescere le pareti della casa-albero. Accoppiando poi queste strutture ad alberi veri e propri in fase di crescita sarebbe possibile ottenere un ambiente chiuso che mese dopo mese continua nella sua crescita controllata, in perfetta simbiosi con l’ambiente circostante.


“Il design degli edifici tradizionali, sostanzialmente, lascia da parte i principi della simbiosi. Nonostante i molteplici sforzi per la costruzione di edifici sostenbili a livello internazionale, il loro design non ha niente a che fare con la natura sistemica della sostenibilità”, spiega Joachim. ” Mettere insieme dei pezzi, come in un puzzle, tradisce le complessità interconnesse dell’ambiente circostante. Perciò, invece che incorporare nel design urbano materiali che abbiamo meno impatto sull’ambiente e sulla salute umana, il design del Fab Hab Tree cerca di proteggere e inserirsi nell’ecosistema”.

In sostanza, dunque, Joachim e soci hanno studiato un modo per crescere letteralmente un’abitazione che è ecosostenibile, completamente biodegradabile e addirittura commestibile per alcune specie. “ Inoltre”, aggiunge Joachim, “le finestre di bio-plastica sarebbero flessibili e in grado di adattarsi alla crescita della casa, che sarebbe abitabile per un periodo equivalente alla vita dell’albero stesso. Periodo oltre il quale sarebbe comunque possibile dare il via a una nuova fase.”

Joachim ha cominciato a fantasticare sulle case-albero nel 2003 quando lavorava al Mit di Boston, ben prima che James Cameron le immortalasse come condomini in corteccia per Na’vi: “Stavamo cercando di fare case che si adattassero al 100% nel ambiente naturale circostante” racconta l’architetto newyorchese “ Questo significava ripartire da zero e rielaborare i fondamentali dell’industria edilizia. Volevamo pensare in grande”.

E hanno pensato così in grande, negli ultimi anni, da arrivare a immaginare una New York futura ad emissioni zero in cui si possano trovare case costruite con la spazzatura http://www.terreform.org/projects_urbanity_rapid_refuse.html , auto morbide che si toccano senza ammaccarsi, abitazioni fatte di carne viva e muscoli http://www.terreform.org/projects_habitat_meat.html con sfinteri per finestre. Non solo, nella New York verde sognata dal team Terreform, la cui realizzazione non potrebbe completarsi prima di altri 100 anni, Central Park verrebbe trasformato in uno spazio per l’approvvigionamento energetico in cui sorgerebbero coltivazioni verticali http://www.terreform.org/projects_urbanity_greenbrain.html in grado di sfamare fino a 80.000 persone. Chi fosse interessato a dare un’occhiata dettagliata alla città sogno di Mitchell Joachim, può esplorare gli innumerevoli progetti del sito Terreform 1 http://www.terreform.org/index.html

Attualmente Joachim e soci sono impegnati nella fondazione di Planetary One http://www.planetaryone.com/ una nuova compagnia che si occuperà di diffondere la cultura dei living habitat e a ottenere i fondi necessari per concretizzare i vari progetti (fra i più interessanti c’è MATscape http://www.terreform.org/projects_habitat_mat.html , la casa per metà vivente e per metà generatrice di energia). Nel frattempo Joachim continua a sognare in grande, coltivando pareti di Fab Tree Hab sul terrazzo di casa.

Fonte: http://daily.wired.it/news/ambiente/case-albero-new-york.html
Vedi: https://www.altrogiornale.org/news.php?item.6818