La casa in legno

Il Giornale Online
Inviata da skorpion75
Fresche d’estate e calde in inverno, le costruzioni in legno sono poco diffuse in Italia. Eppure, se ben curate, sono più confortevoli e durature di quelle in cemento.
Il legname è sempre stato un materiale molto utilizzato nella storia dell’edilizia, ma il desiderio di rivedere il legno nelle nostre case è rinato solo di recente, negli ultimi vent’anni e non si è più fermato.

Nelle case di città ad un certo punto cominciano ad essere rimossi i cannicciati in canna palustre, intonacati e tinteggiati che nascondono i soffitti e vengono messe in bella mostra le travi e le tavelle di cotto. In tanti avvertono che la casa acquista un senso di accoglienza migliore.
Nelle case di campagna si fa la stessa operazione; si chiama qualcuno che con la tecnica della sabbiatura riporta a vista le vecchie travi. Il pavimento in legno che era sopravvissuto in poche abitazioni e quasi sempre relegato nelle camere invade oggi, in molte abitazioni, tutti gli spazi. Allo stesso modo vengono nuovamente apprezzati e valorizzati gli infissi in legno e ritorna l’amore per i mobili in massello.

La rivalutazione del legno

L’edilizia ecologica, che propone l’utilizzo dei materiali naturali, ha sicuramente favorito questo lento e capillare cambiamento. Il legno è difatti tra i materiali più amati dai bioarchitetti: è una risorsa rinnovabile; è a basso impatto ambientale; è un materiale che richiede poco consumo energetico per poter essere utilizzato. Ha un ciclo produttivo più sostenibile rispetto a tanti altri prodotti, basta pensare alla complessa produzione del cemento e dell’alluminio; consuma meno energia di quanto ne occorra per ottenere i mattoni, le piastrelle, il gres.
È confortante pensare di incrementare la piantumazione di alberi perché si interviene positivamente indicando un campo di sviluppo produttivo non inquinante.

Il legno è un materiale che contribuisce a migliorare il clima igrotermico nella casa; non è elettrostatico e ha un ottimo comportamento termico.
Tutti questi benefici, e molti altri, sono veri a patto che: il legname sia naturale e non trattato con prodotti tossici in modo che la fibra mantenga la capacità di traspirare; che provenga da piantagioni controllate e che si abbia l’accortezza di scegliere essenze che crescono nelle zone temperate e, se si vuol essere ecologicamente molto corretti, che provenga da località vicine.
Oggi è possibile costruire una casa interamente con il legno, e per i bioarchitetti è un vero piacere perché si esce dall’incubo del cemento armato.

Anche nelle case ecologiche dove i muri sono in ottimi mattoni, i solai e le scale in legno, le fondazioni e i cordoli ai vari piani devono essere armate; se si vogliono realizzare ampie luci nei locali, occorre predisporre pilastri che vanno legati alle murature e questo vuol dire ampliare le armature. Tutto questo si evita costruendo anche le strutture portanti verticali in legno. La tecnica più affascinante è proprio quella di costruire un’armatura in legno, con pilastri, cordoli in legno, simile allo scheletro delle costruzioni in cemento armato, e procedere poi a tamponare le pareti esterne ed interne con dei pannelli, realizzando una coibentazione tra le intercapedini con materiali sempre di provenienza vegetale.

Costruire senza cemento

La caratteristica di queste abitazioni è di essere leggere, mentre si definiscono pesanti quelle realizzate con murature in mattoni o pietre. Questi edifici sono freschi in estate e facilmente riscaldabili in inverno. Le costruzioni in legno non sono una tecnologia diffusa in Italia. Sono presenti, come architettura vernacolare, nelle nostre montagne. Sono considerate abitazioni romantiche, ma percepite come meno solide e meno durature degli edifici realizzati in mattoni o in pietra. Tutti pensano subito alla facilità con cui possono incendiarsi, ma in realtà le case in legno, se ben curate, possono durare più a lungo di quelle in cemento.
La tecnologia costruttiva delle abitazioni in legno è molto diversificata.
Conosciamo le baite in tronchi sovrapposti, con la versione moderna offerta dalle case prefabbricate, dove i tronchi sono stati squadrati o leggermente arrotondati e dotati di scanalature che permettono la sovrapposizione e l’incastro agli angoli. Le case medioevali erano realizzate con strutture lignee orizzontali e verticali e tamponate poi con mattoni in terra cruda. Questa tipologia è presente in Trentino Alto Adige, e in molte città del Nord Europa.
È un metodo costruttivo geniale, ancora utilizzato, che richiede però manodopera specializzata, tempi lunghi di costruzione e costi non indifferenti. D’altra parte è una tecnica che si presta all’autocostruzione e questo è un aspetto molto interessante.

Negli Stati Uniti, ad eccezione dei grandi edifici monumentali e degli agglomerati urbani delle grandi città, tutte le case a due o tre piani fuori terra sono costruite inchiodando assi di legno che sono poi tamponati con pannelli intonacati oppure con delle assi inchiodate che rimangono poi a vista. È la tecnica costruttiva più estesamente utilizzata e dà origine a case molto standardizzate ma anche ad edifici decisamente affascinanti. San Francisco ha interi quartieri coloratissimi e pittoreschi, con abitazioni povere ed altre estremamente ricche, realizzate proprio con questa tecnologia.

Prestazioni d’avanguardia

È questa tecnica costruttiva, rivista in chiave ecologica e studiata per potenziare le prestazioni termiche, che si sta dimostrando vincente per l’elevata valenza ambientale, per la possibilità di realizzare qualunque forma compositiva, per la velocità di costruzione e per l’abbordabilità dei costi.
Le costruzioni in legno possono essere acquistate da una delle numerose aziende specializzate nella produzione di prefabbricati oppure ci si può rivolgere ad una piccola impresa in cantiere o infine il progetto architettonico può essere consegnato a una falegnameria, attrezzata al taglio computerizzato del legno, che porta in esecutivo il progetto e procede al taglio del legname che viene assemblato una prima volta in ditta e quindi parzialmente smontato e portato in cantiere.

Il progetto deve essere quindi studiato nei particolari in ditta perché dopo aver tagliato il legno non sono più possibili modifiche.
È quindi in questa primissima fase che si procede alla scelta degli impianti, degli infissi e delle finiture.
Teoricamente un edificio così realizzato, torna al millimetro e non ha possibilità di errori. È con questa prefabbricazione che si possono calcolare i materiali fino all’ultimo chiodo.
La struttura in legno ha bisogno di una base su cui montarla e avvitarla. In generale si appoggia il legno fuori terra su una fondazione che va progettata prendendo in considerazione la resistenza al carico del terreno. Nei comuni italiani occorre sempre consegnare la relazione di un geologo e su questi dati si determinano sia la profondità di scavo da realizzare, sia il tipo di fondazione da costruire.

Solai e ventilazione

La muratura che si appoggia sulla fondazione dovrà sempre essere più alta del livello del terreno di almeno 30 cm. La fondazione va, come sempre, impermeabilizzata e vanno posizionati, intorno alla fondazione, tubi per il convogliamento delle acque piovane verso il punto di raccolta. Occorre predisporre un solaio ventilato, con bocche di richiamo dell’aria poste a sud, che possono essere chiuse in inverno e aperte dalla primavera in poi per permettere l’asciugamento dell’umidità.
La ventilazione orizzontale è collegata ad un canale che fuoriesce dal tetto e che appunto serve da tiraggio. Il primo solaio può essere realizzato con delle tavelle in cotto appoggiate sui muretti delle fondazioni.

Va quindi coibentato adeguatamente per non portare freddo all’interno. Fino a questo momento la costruzione è identica a quella di una casa in muratura, con una sola eccezione: il muro su cui sorge la casa in legno richiede un appoggio di cm 25 mentre per un edificio in muratura l’appoggio sarà di cm 40/45. Se non si sceglie fin dall’inizio con che materiali costruire, le dimensioni del muro di attacco possono essere sbagliate e dare problemi.

In particolare se il muro è troppo largo ci sarà un gradino di 10/15 cm che implica interventi di impermeabilizzazione e soluzioni estetiche «creative».
Da questo momento parte la costruzione a secco. Non si usa più acqua, quindi l’edificio è asciutto, non c’è umidità e si può entrare immediatamente per abitarlo. Nelle case in muratura c’è invece umidità per almeno due anni: lo si vede, in prima fase, dalla condensa sui vetri, poi dalla difficoltà di togliere l’umidità dall’aria in inverno.

Sul muro si posiziona una membrana impermeabile e su questa si appoggia un cordolo in legno che viene chiamata radice. A questo punto si avvita con delle viti gigantesche la radice al muro di fondazione. Su questa si agganciano le pareti che possono arrivare in cantiere completamente o parzialmente assemblate.
L’intelaiatura del primo livello si aggancia in poche ore; viene posizionato il cordolo e appoggiate e travi della soletta e si procede di nuovo ad agganciare il piano successivo, un nuovo cordolo, punto di appoggio della struttura del tetto.

Tutte queste operazioni possono essere portate a termine da una squadra di 3-4 persone ed è incredibilmente veloce. È in questo momento che la casa sembra veramente una nave. Le tecniche di assemblaggio sono ottenute tramite componenti industriali in metallo ben studiate.
La struttura dell’edificio è completamente legata insieme e questo offre delle enormi garanzie antisismiche. La casa sembra già fatta, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Le strutture verticali, della profondità di cm 20, vanno rivestite con pannelli all’esterno e all’interno, ma un’altra cosa importante è procedere con la coibentazione. È bene utilizzare un materiale omogeneo, quindi posizionarlo tra i pilastri dei pannelli in fibra di legno. Occorre scegliere pannelli assemblati per pressione e senza colla, chiudere l’esterno con pannelli idonei che andranno poi intonacati o rasati e quindi tinteggiati.

Verso l’interno si può lasciare un intercapedine d’aria e quindi posizionare i pannelli da intonacare. Se si è scelto un riscaldamento sotto intonaco va quindiposizionato. L’intonaco interno può esser poi realizzato in terra cruda se si apprezza la sensazione di velluto tipica di questo materiale. Il colore dorato della terra sta poi benissimo con il legno presente nella casa.
Gli intonaci vanno realizzati mettendo prima una rete: quella esterna può essere in polietilene, mentre per quella interna è meglio utilizzare una rete di canapa.

Sulle travi delle solette si può appoggiare prima un assito, poi una carta, quindi un materiale termoisolante per impedire la trasmissione dei rumori. Un pavimento in legno è poi la finitura ideale.
Gli impianti corrono nell’intercapedine della parete perimetrale e in parte, lungo il pavimento. È molto comodo predisporre le risalite verticali degli impianti in canali ispezionabili.
Il dimensionamento del materiale di coibentazione, da inserire nelle pareti e nel tetto, va scelto in base al risparmio energetico che si vuole raggiungere, prendendo in considerazione le temperature minime invernali e massime estive della zona.

Calore e buoni odori

Nelle case ecologiche si sceglie sempre di raggiungere delle buone prestazioni termiche: il tetto quindi, zona di massima fuga di calore, sarà sempre adeguatamente coibentato.
In generale si inseriscono 14/16 cm di spessore stendendo materiali naturali, traspiranti e igroscopici. È sempre predisposta una ventilazione, realizzata con un’intercapedine d’aria.

Se nella casa si desidera posizionare una stufa a legna, oggi ne esistono modelli ad alta resa termica e a basso consumo di legna, va posta molta cura nella costruzione della canna fumaria: quello è l’unico vero punto che può provocare un incendio.
In particolare bisogna fare attenzione che la canna fumaria abbia un elemento di raccordo nel camino per impedire un ritorno di scintille.
Le scale di collegamento possono esser realizzate in legno, mentre le pareti divisorie interne, che non sono portanti, possono essere in cartongesso ecologico, appoggiate sempre su una struttura portante in legno.

Che sensazioni danno le case in legno?
Sono molto confortevoli, sembra di vivere all’aperto ma nello stesso tempo di essere ben protetti dal rigore del clima. Hanno ottimi odori, e rilassano molto. È la soddisfatta opinione di chi le abita.

07/06/2004 – Emilia Costa

Fonte: http://www.aamterranuova.it/article646.htm