Che cos’è la Materia secondo Keshe

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campo di forza principale

Cos’è la materia? Quando la forza dei campi magnetici del plasma rallenta sufficientemente, essi diventano materia. Quindi quello che interpretiamo come materia è un particolare stato fisico derivato da uno stato precedente detto plasma. (Ndr:La materia è ciò che vediamo su un monitor, il plasma è ciò che scritto nel computer.)

Il mio lavoro  opera totalmente sul plasma e non sullo stato di materia. Nello stato di plasma i campi magnetici si attraggono e si respingono. Quando i campi si attraggono si chiamano gravitazionali e quando si respingono si chiamano magnetici.

Nel plasma la forza e i campi più intensi si trovano nel centro del plasma e vengono chiamati campi principali. Questi campi si aprono in modo sferico come quando si gonfia un palloncino,  la loro intensità diminuisce mano a mano che si allontanano dal centro. Quando perdono abbastanza forza,  ai confini del palloncino, si manifestano come materia.

La materia è quindi solo un punto di riferimento dell’osservatore. Ciò che consideriamo come stato materiale (e che percepiamo come solido) dipende dall’interazione tra questo  e i campi magnetico-gravitazionale dei nostri aminoacidi, quindi la stessa struttura  che noi percepiamo come materia può non essere  necessariamente  percepita come tale quando vista dal punto di vista di un altra entità che abbia differenti campi gravito-magnetici.

Chiamiamo tempo di transizione  (meglio stato di transizione) tutto ciò che va dal campo di forza principale”  posto al centro del plasma fino allo stato esterno di materia.

(Ndr: attenzione questo concetto di campo di forza principale”  è molto più profondo di quanto sembra. Quando Keshe parla di campo di forza principale”  intende il “core” del plasma, un centro generativo e organizzativo che  determina il comportamento dei campi magnetici del plasma, come interpretazione personale vorrei dire quasi un punto di coscienza, quindi nel proseguo della spiegazione bisogna fare attenzione a questo aggettivo principale e a come verrà usato)

Durante il tempo di transizione  i  campi di forza si riducono progressivamente fino a raggiungere un valore minimo  che noi identifichiamo come stato di forza della materia. I campi del tempo di transizione  ruotano a livelli concentrici e in direzioni opposte.

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L’interazione tra i diversi campi rotanti crea gravità attrattiva e  magnetismo repulsivo. I campi ruotano e si espandono dal campo di forza principale” centrale fino alla periferia materiale, essi ruotano come strati contrapposti, l’interazione della rotazione degli strati  crea campi gravitazionali o campi magnetici. I campi gravitazionali hanno una forza centripeta rivolta sempre  verso il  centro,  mentre i campi magnetici  hanno una forza centrifuga e spingono verso l’esterno. Il rapporto  tra  le forze gravitazionali e le magnetiche è quello che noi chiamiamo massa.

transizione

Definisco qui  la zona dove i due campi  (magnetico e gravitazionale) sono in equilibrio, “zona a gravità uno”  =  1g, questo vale  per  tutti i plasma.

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Questo punto di equilibrio stabilisce la superficie del plasma (il confine). Pertanto ogni plasma ha una forza di gravità  paria a 1g e per esempio nella Terra che è vista come un plasma, la superficie nella parte liquida  a livello dell’acqua è pari a 1g.

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E dove la differenza tra  il campo magnetico gravitazionale del plasma e i campi magnetici  gravitazionali  raggiungono  la massima differenza sono i confini che chiamiamo atmosfera del pianeta  (o del plasma).

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Quando i campi magnetici raggiungono il punto di massimo  squilibrio con i campi gravitazionali abbiamo l’atmosfera.  Qui è dove si raggiunge  gravità 0 ossia  0g. Il  campo  magnetico gravitazionale  del plasma  stabilisce l’interazione  del campo gravitazionale e del campo magnetico,   stabilendo  la dimensione della massa e la velocità di rotazione del plasma. Ossia l’’interazione tra il campo magnetico e il campo gravitazionale stabiliscono la  massa e l’atmosfera del plasma.

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Quello che è importante capire è che ci sono  campi magnetici di intensità differente  nei differenti livelli,  la continua ricerca di equilibrio da parte di questi livelli fa si che uno strato cerchi di raggiungere gli altri, e così si  genera il movimento del plasma. Questo ci fa capire perché i plasma vengano considerati  dinamici.

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Così nel punto in cui abbiamo  una situazione di squilibrio tra i campi magnetici   repulsivi e  gravitazionali  attrattivi, il plasma assume l’aspetto di  materia  fisica in relazione all’entità che lo giudica. Ma allo stesso tempo se  il campo magnetico repulsivo riduce la sua forza fino e superare il campo  gravitazionale, allora il plasma  si apre e si divide

balance
Quindi quando le forze magnetiche  superano le forze gravitazionali, il plasma perde il suo  sbilanciamento  e si apre. Se il campo gravitazionale aumenta fino al punto di superare il campo magnetico, anche in questo caso il plasma si apre e si divide, il plasma finisce col collassare su se stesso.

In questo caso il campo magnetico si aggiunge al campo gravitazionale  e il campo gravitazionale aumenta cosi tanto che tutto il plasma collassa.  Questo ci fa capire come il plasma crea il suo movimento e la sua dimensione volumetrica.  Quando si ha un plasma di massa minore che interagisce con un plasma di massa maggiore,  il plasma di massa più grande stabilisce  la posizione  dove deve stare il plasma più piccolo. Così la massa più pesante stabilisce la  velocità di rotazione del plasma inferiore attorno a se stesso, ossia quella che viene chiamata  orbita.  Quindi il modo in cui  il campo  magnetico gravitazione della massa più grande  si trova  sbilanciato rispetto al  campo magnetico gravitazionale del plasma orbitante  stabilisce la velocità   e  l’orbita del plasma  di massa inferiore.  Così  il raggio dell’orbita  e il movimento della massa  inferiore è stabilito dal rapporto tra il massimo punto di forza del campo magnetico gravitazionale  della massa più leggera rispetto a quello della massa gravitazionale  più pesante e viceversa.

Per esempio un elettrone ha un raggio di orbita minimo in cui può muoversi rispetto ad un protone  o ha una massima distanza in cui si può allontanare dal protone.  Questo si chiama il raggio di orbita degli elettroni. Il raggio di orbita di rotazione dell’elettrone attorno al protone  dipende dal campo magnetico gravitazionale della massa più piccola (elettrone) rispetto al campo magnetico gravitazionale della massa più grande (protone).  Praticamente quando il campo magnetico gravitazionale della massa  più piccola ossia dell’elettrone è al minimo, allora l’attrazione è al massimo  e viceversa è questo  crea una banda di orbita dell’elettrone, dove l’elettrone è costretto  a rimanere in quanto non può andare né più’ vicino né più lontano dal protone. Capendo questo principio possiamo predire  il movimento successivo dell’elettrone rispetto al protone. Finora non lo potevamo predire perché non si riusciva a capire il principio del movimento dell’elettrone.

Il viaggio tra il più massimo e il minimo a causa del dinamismo di entrambe le entità, crea la rotazione dell’elettrone attorno al protone. Dato  che entrambi i plasmi sono dinamici e ruotano attorno i propri assi e l’interazione tra i loro campi magnetici che fluttua dal massimo al minimo genera la rotazione dell’elettrone attorno al protone.

Ma dato che sia l’entità più piccola che la più grande hanno un campo magnetico e gravitazionale  quando queste forze si incontrano  interagiscono vicendevolmente per trovare un punto di equilibrio. L’interazione e lo sfregamento di questi campi di  forza delle due entità e questa frizione rilascia alcune  residui di campi di forza. Questi residui di campi magnetici appaiono all’osservatore come luce.  E’ così che si crea la luce. Questo è esattamente come il campo magnetico gravitazionale della Terra interagisce con il campo magnetico gravitazionale del Sole per creare la luce del giorno che noi vediamo.  Siccome questi residui creati dalla frizione, sono dei piccoli plasmi loro stessi, essi interagiscono con il campo magnetico gravitazionale della Terra e si muovono in orbita e li vediamo come raggi del Sole. Quelli che non sono attratti dal campo magnetico  della Terra vanno verso l’esterno ed  è per questo che noi vediamo la Terra da fuori come una sfera luminosa.    Questo dipende dai campi che non sono attratti e che sono riflessi  indietro verso lo spazio.

Questi  sono dei piccoli plasmi portano in se tutte le caratteristiche del plasma originale, dai campi magnetici  gravitazionali principali  ai campi magnetico gravitazionali della materia. Essi hanno in se  tutti gli aspetti  del plasma, “campo di forza principale”,  il tempo di transizione e la materia . Come si diceva all’inizio un plasma è composta da un campo di forza principale” (core) poi quando i campi magnetici mano a mano si riducono abbiamo il tempo di transizione e infine nel punto di massimo squilibrio abbiamo la zona della materia. Qualsiasi plasma anche questi residui di plasma hanno la stessa struttura. Così dal punto di vista dell’osservatore, questi  piccoli plasma residuali derivante dalla frizione delle forze  può essere rilevati e visti tramite  i campi di forza degli amminoacidi dell’osservatore e come viene interpretato e visto dipende dalla situazione di forza dei campi magnetico gravitazionale dei nostri amminoacidi

Se noi possiamo vedere i  campi magnetico gravitazionali tramite la nostra vista  è perché la nostra vista ha una specifica forza gravitazionale magnetica che dipende   dalla forza gravitazionale magnetica dei i nostri amminoacidi.   Così il rilevamento o la vista della luce creata da questa interazione dei campi magnetici dipende appunto dai campi magnetico gravitazionali degli amminoacidi dell’osservatore.    (ndr quindi la percezione della materia come solida dipende dal momento o dallo stato di fase dei campi gravito magnetici dell’osservatore ossia da quelli dei suoi amminoacidi e dai campi gravito magnetici degli elementi esterni. E quindi in un certo stato o momento l’osservatore percepirà un elemento esterno come stato di materia solido, in un altro momento come liquido, in un altro momento come gas  o eventualmente come plasma o come campo di forza. La materia quindi non esiste in se ma solo come momento percettivo o come “gradiente temporale”)

Così vediamo istantaneamente la luce prodotta da questa frizione. Dato che questo micro-plasma contengono  un campo gravito magnetico Principale, la luce viene trasmessa  attraverso l’universo istantaneamente (a velocità superluminale).  Pertanto quella che è stata  la teoria  della velocità della luce come è stata esposta  da Einstein  non è  rilevante e non è accettabile. Pertanto quando vediamo una stella nel cielo la luce che vediamo è quella che viene prodotta istantaneamente in quel momento, la vediamo così come è prodotta senza ritardo. Quindi tutto le basi teoriche che ci vengono insegnate nei “sacri” testi della scienza non sono corrette. Perché il centro della Terra ha lo stesso campo di forza principale che c’è al centro di tutte e altre stelle nell’universo, e questi interagiscono istantaneamente.

Quello che vediamo come luce delle stelle è l’intensità del campo magnetico  che viene ridotta alla portata del campo magnetico gravitazionale dei nostri amminoacidi (ndr: cioè vediamo i campi magnetici che sono in “sintonia” con i campi magnetici che ci compongono). Così quello che noi misuriamo e vediamo come velocità della luce dipende dal campo magnetico gravitazionale dei nostri amminoacidi rispetto a quello dell’elemento che percepiamo, ma non è necessariamente la velocità dei campi magnetici gravitazionale  dell’universo.  Quindi praticamente quello che percepiamo come la velocità della luce  (considerata  come una velocità costante),  e anche la massima velocità raggiungibile,  in realtà non è  costante, ma dipende dalla stato di forza massima  e dalla velocità dei campi magnetico gravitazionali  dei nostri amminoacidi (quindi quello che percepiamo sono solo i campi magnetici gravitazionali della luce che sono in sintonia con quelli dei nostri amminoacidi, ma non percepiamo quelli che sono più veloci).

Dato che lo stato di forza dei campi magnetici gravitazionali di quello che noi come osservatore chiamiamo materia  è quasi al punto più basso di forza   dei campi magnetico gravitazionali  dell’universo  come esseri umani siamo in grado di percepire solo una minima parte dei campi gravito magnetici, quelli di forza più bassa. Pertanto la vera velocità della luce (o meglio dei campi magnetico gravitazionali) è dell’ordine di  grandezza di  centinaia di  milioni di volte più veloci di  quello che noi riusciamo a percepire. Dato che noi, che siamo allo stato di materia, ci troviamo alla fine dello spettro rispetto alle grandezze delle forze dei campi magnetico-gravitazionali,  possiamo solo percepire quella parte dei campi che sta  alla fine dello spettro. Diciamo che dove per esempio noi tocchiamo il pallone abbiamo la forza dei campi magnetico gravitazionali degli amminoacidi, ma quando andiamo dentro al pallone i campi magnetico gravitazionali diventano sempre più forti. Così i veri campi magnetico gravitazionali  sono di centinaia di milioni di volte l’ordine di grandezza che noi possiamo rilevare, e  permettono alla luce di viaggiare in maniera praticamente istantanea, e quindi è sbagliato quello che è stato teorizzato da Einstein (ndr: che la  velocità massima sia quella di   c0=299 792,458 Km/s).

Per chiarire ulteriormente, la forza del campo magnetico (della luce) è  in realtà molto più forte è  i campi sono molto più veloci  di quello che i nostri amminoacidi sono in grado di assorbire e  rilevare. Quindi quello che noi conosciamo come luce è solo la parte più debole dei campi gravito-magnetici della luce stessa.

Riassumendo  il plasma visto come una sfera.  La circonferenza esterna rappresenta il confine  esterno del plasma. La circonferenza rappresenta la parte del plasma che ha lo stato energetico di materia. All’interno, nel centro del plasma c’è  un nucleo campo di forza principale dove i campi sono fortissimi. Essi  si  devono ridurre nella loro forza per poter essere  visti come materia.  Quindi i campi di forza riducono la loro forza mano a mano che si va dal centro verso l’esterno del plasma, nella così detta zona di transizione.

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I campi magnetici gravitazionali  si devono ridurre nella loro intensità  fino al punto da poter essere osservati dagli esseri umani come materia, mentre gli stessi campi magnetici nel centro della sfera sono  molto più forti e veloci. (ndr: se anche potessimo osservarli non li vedremmo) Immaginiamo il campo principale al centro del plasma dal quale i campi di forza gravitazionale e magnetica si aprono verso l’esterno  come in una spirale e riducono la loro velocità mentre si allontanano dal centro:

luce

Dato che il nostro pianeta ha lo stesso campo magnetico gravitazionale simile a quello presente nel centro delle altre stelle,  esso interagisce con gli altri corpi celesti alla velocità di propagazione tipica dei campi magnetici  principali equivalenti;  quindi l’interazione  tra i due  corpi (o meglio dei plasmi) è istantaneo, di conseguenza lo è pure lo scambio di informazioni e i trasferimenti di campi.

Così qualsiasi cosa che ci raggiunge ed è rallentata, è vista da noi come una stella. Quello che vediamo come luce di una stella è  in effetti lo stato presente di una stella e non come si era teorizzato,  l’immagine  della stella  di milioni di anni fa che ci ha raggiunto solo ora, questa è una sciocchezza. Questa è la stessa cosa che avviene con la velocità dei nostri pensieri, possiamo pensare e i nostri pensieri sono trasmessi  istantaneamente attraverso l’universo. Perché i nostri pensieri sono creati dalla forza Principale del nostro plasma.

Abbiamo visto questo effetto ieri con il nostro test dove c’era un reattore in Germania, un reattore in Canada e un reattore qui in Italia e istantaneamente,  per ordine dei nostri pensieri,  abbiamo fermato con la forza della volontà un reattore predeterminato  e tutto questo è stato registrato.

Si tratta del video registrato il 12.10.14 h 1:14 pm, bisogna scorrere il video fino al minuto  3:50 fino al minuto 3:55 per vedere la scena  abbiamo predeterminato di fermare un  reattore in un angolo e questo si è fermato. Con questo esperimento sì è  dimostrato per la prima volta una comunicazione in tempo 0 attraverso il controllo con la forza del pensiero  attraverso  dei sistemi elettronici.

gradientitemporali.wordpress.com