La mente umana dal punto di vista dell’iper-computazione superluminale

particelle superluminali In matematica e nella scienza dei computers, una macchina di Turing accelerata è un ipotetico modello computazionale relativo alle macchine di Turing, che può eseguire infiniti passaggi di calcolo in un tempo finito. Questa macchina però non può essere realizzata fisicamente dal punto di vista del principio di indeterminazione di Heisenberg, perchè l’energia necessaria per eseguire la computazione, sarà aumentata esponenzialmente quando il passo computazionale viene accelerato e si considera che sia solo un concetto matematico e che non ci sia possibilità di realizzarla nel mondo fisico.

Tuttavia, usando le particelle superluminali invece delle particelle subluminali, inclusi i fotoni, si può mostrare che il sistema di ipercomputazione che può eseguire infiniti passaggi di calcolo in un tempo ed energia finita, può essere realizzato.

La mente umana dal punto di vista dell’iper-computazione superluminale

Esiste la possibilità teorica che la mente umana consista in fotoni evanescenti dalle proprietà stesse delle particelle dette tachioni  (Georgiev, 2003), (Musha, 2005, 2009). Il prof. Dutheil ha proposto la sua ipotesi nel libro intitolato ”L’homme superlumineux” (Dutheil & Dutheil, 2006), per cui la coscienza è un campo di materia superluminale appartenente al vero universo fondamentale mostrato in figura e il nostro mondo è una proiezione olografica di esso. Dutheil ha proposto l’ipotesi sulla coscienza superluminale come di seguito:

Il cervello non è altro che un computer che trasmette informazione. La coscienza o la mente, è composta da un campo di tachioni o materia superluminale, che si trova dall’altra parte della barriera della luce in uno spaziotempo superluminale.

Se la coscienza umana consiste di particelle superluminali come ritenuto dal Prof.Dutheil, la superiorità del cervello umano rispetto ai convenzionali processori al silicio, può essere spiegata perchè eseguirebbe infiniti passaggi di cacolo in un tempo finito. Per interpretare ulteriormente questo risultato, consideriamo il suggerimento di S.Berkovich che parla del “paradigma del cloud computing”  in cui viene fornita una soluzione elegante al problema dell’organizzazione della mente. In questo articolo egli definisce una situazione in cui i cervelli umani non sono computers isolati, ma utenti che condividono l’accesso a porzioni della memoria olografica dell’Universo (Berkovich, 2010). Berkovich ha proposto che la radiazione cosmica di fondo (CMB) non abbia nulla a che fare con la radiazione fossile del Big Bang.

(www.computus.org). La CBR rappresenta l'attività delle fluttuazioni dell'energia di punto zero del vuoto, che si lega alle operazioni di scrittura nella memoria olografica dell'Universo?
(www.computus.org)
La CBR rappresenta l’attività delle fluttuazioni dell’energia di punto zero del vuoto, che si lega alle operazioni di scrittura nella memoria olografica dell’Universo?

Invece, egli propone che la CMB sia il rumore delle operazioni di scrittura nella memoria olografica dell’Universo. Tali operazioni di scrittura olografiche richiederebbero qualche tipo di segnale di sincronismo temporale, dato che le coppie di particelle superluminali vengono create e distrutte nel vuoto in un breve e finito periodo di tempo, secondo il principio di indeterminazione, potremmo considerare logicamente queste durate come il segnale di sincronismo per tali operazioni. Da questo punto di vista, la straordinaria capacità del cervello umano come nell’enigma di Srinivasa Ramanujan (Kanigel, 1991), che inventò numerose e misteriose formule matematiche di grande valore, solo per ispirazione, può essere spiegata dalla capacità della coscienza superluminale che è superiore a quella dei sistemi convenzionali computerizzati di tipo Turing.

Tratto da Possibility of Hypercomputation from the Standpoint of
Superluminal Particles
di Takaaki Mushaa,
Advanced Science-Technology Research Organization, 3-11-7-601, Namiki, Kanazwa-ku, Yokohama 236-0005
Japan. (goodreads.com)