La rivoluzione scientifica cinese

Sala di studio all’Università di Pechino.

La Cina sta facendo importantissimi investimenti per diventare una superpotenza scientifica, e comincia a raccoglierne i primi frutti. Mancano però gli investimenti privati, specialmente di tipo filantropico, che hanno un ruolo importante per esempio negli Stati Uniti, benché si inizi a scorgere qualche segnale di cambiamento anche in questo settore. Un antico proverbio cinese dice: “Se stai pianificando per l’anno, coltiva il riso; se stai pianificando per il decennio, coltiva gli alberi; se stai pianificando il secolo, coltiva i bambini”.

Questo è vero oggi come nel VII secolo, ma è cambiato il modo di intendere la “coltivazione” delle generazioni future. Affinché i giovani possano prosperare nel mondo moderno, una parte significativa della loro crescita deve essere l’immersione nelle idee scientifiche. E a giudicare dal suo impegno per la scienza e per l’educazione scientifica, la Cina sta facendo un serio investimento in questa missione a lungo termine.

Sono tornato di recente da un giro tra le istituzioni scientifiche cinesi, e quello che ho visto è stato illuminante. In tutte le strutture che ho visitato, era la stessa cosa: strutture scintillanti nuove di zecca, tecnologie avanzate e un generale senso di tranquilla concentrazione su un importante sforzo comune.

I numeri confermano ciò che ho visto. Negli ultimi trent’anni, i finanziamenti della Cina per la ricerca e sviluppo sono aumentati di un fattore superiore a cento, passando da poco più di 3 miliardi di dollari a oltre 400 miliardi di dollari. Di recente, in effetti, il governo ha creato un “mega-ministero” per razionalizzare le procedure di finanziamento.

Il numero di citazioni di scienziati cinesi in pubblicazioni di qualità è in rapido aumento: l’anno scorso, per la prima volta, sono risultati davanti agli Stati Uniti per numero di pubblicazioni scientifiche – almeno in termini di numeri grezzi – con 17.000 articoli prodotti in più.

I migliori scienziati cinesi stanno facendo sempre più carriera in patria. Anche se c’è ancora un forte desiderio di acquisire esperienza nei laboratori americani ed europei, ora molti laureati stanno
rientrando in patria.

Nel 2016 è stato inaugurato in Cina il primo laboratorio di massima sicurezza biologica (Xinhua/Photoshot / AGF)

In uno degli istituti di scienze della vita che ho visitato, 69 laboratori su 70 erano diretti da scienziati di origine cinese di ritorno da istituzioni occidentali. Per ora, l’impatto dei ricercatori del paese sui principali premi scientifici è stato relativamente modesto: per esempio, i premi Nobel vinti sono cinque (quattro in fisica, uno in fisiologia o medicina). Tuttavia, tenuto conto delle tendenze attuali, si può prevedere che la situazione cambierà rapidamente. Un settore in cui gli Stati Uniti sono ancora molto avanti è quello degli investimenti privati, in particolare dei finanziamenti filantropici. Storicamente, questo è stato un motore fondamentale per l’innovazione scientifica. Nel XIX secolo, la famiglia Cavendish investì nel laboratorio di Cambridge, nel Regno Unito, che porta il loro nome e che ha prodotto una serie di scoperte rivoluzionarie, dal neutrone alla doppia elica del DNA.

Nello stesso periodo, le fortune di Rockefeller, Guggenheim e Carnegie hanno sostenuto scienziati all’avanguardia non solo in America ma anche a livello internazionale. Anche nella seconda metà del XX secolo, quando le sovvenzioni di istituzioni governative come i NIH sono diventante la principale fonte di finanziamenti, la filantropia ha avuto ancora un ruolo importante.

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Sunway TaihuLight, che nel 2017 è diventato il supercomputer più veloce del mondo, è stato interamente progettato e realizzato in Cina (Xinhua/Photoshop/AGF)

La Cina ha un crescente gruppo di miliardari – più di ogni altro paese – e secondo “Forbes” il loro numero sta aumentando di due alla settimana. Ma il gran numero di dipartimenti universitari americani, centri di ricerca e altre istituzioni che funzionano grazie a donazioni, così come i centri di ricerca no profit come lo Howard Hughes Medical Institute, non hanno ancora un corrispettivo in Cina. Né esistono molti equivalenti delle fondazioni di beneficenza create da persone e famiglie facoltose per promuovere soluzioni scientifiche e tecnologiche a problemi globali, come la Chan Zuckerberg Initiative, la Bill and Melinda Gates Foundation e la Gordon and Betty Moore Foundation.

Infine, dobbiamo ancora vedere gli imprenditori cinesi investire le loro fortune personali nei tentativi pionieristici di guidare il progresso tecnologico, come stanno facendo Jeff Bezos e Elon Musk con le loro imprese spaziali, Blue Origin e SpaceX.

Tuttavia, vi sono segnali che indicano che anche questa situazione sta cambiando. Un gruppo di imprenditori cinesi del settore tecnologico ha recentemente istituito il Future Science Prize, che celebra i fisici, gli scienziati della vita, i matematici e gli informatici che hanno fatto scoperte significative. Si ispira al Breakthrough Prize (del quale – per chiarezza – mi occupo io), istituito nel 2012 da alcuni dei più importanti creatori della Silicon Valley che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul significato della scienza di base.

Nel 2016, l9Università di Scienza e Tecnologia della Cina ha ufficialmente presentato il primo robot interattivo, Jia Jia (Xinhua/Photoshot / AGF)

L’anno scorso Pony Ma, il fondatore della Tencent, si è unito agli sponsor del Breakthrough Prize, e l’organizzazione del premio sta lavorando con quella del Future Science Prize per lanciare una versione regionale cinese della Breakthrough Junior Challenge, il nostro concorso per video scientifici rivolto agli studenti delle scuole superiori. Questi nuovi sviluppi nella filantropia scientifica cinese sono un segno di salute. La storia del secolo scorso dimostra che il progresso è più rapido quando l’ecosistema scientifico ed educativo accoglie con favore tutti e tre i tipi di investimento: pubblico, privato e senza fini di lucro.

La Cina sta vivendo una rinascita scientifica. Se il paese continuerà a investire nella formazione della prossima generazione di scienziati e tecnologi, è probabile che il rinascimento ripagherà tutti noi, in un grande e crescente contributo alla conoscenza umana.

Leonid Solovyev / Scientific American

L’autore
Leonid Solovyev è direttore operativo della Breakthrough Prize Foundation, dedicata a far progredire la nostra comprensione dell’universo ai livelli più profondi. I suoi Breakthrough Prizes premiano importanti risultati nel campo della fisica, delle scienze della vita e della matematica e sono sponsorizzati da Sergey Brin, Pony Ma, Julia e Yuri Milner, Anne Wojcicki, Priscilla Chan e Mark Zuckerberg.

(L’originale di questo articolo è stato pubblicato su “Scientific American” il 3 luglio 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)

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