La Verità Storica, le piramidi e l’Inquisizione

La Verità Storica, le piramidi e l’Inquisizione

TeotihuacanIl termine STORIA racchiude in sé una bivalenza di fondo: da un lato indica racconto, interpretazione e scienze degli eventi umani, dall’altro la natura dell’uomo quale essere storico. Infatti, affermando che la storicità è dell’uomo poiché costui ha coscienza di sé, riconosciamo che la vicenda umana tanto più è autentica quanto più è attraversata dal sapere.

La parola Storia riporta alla terminologia del Vedere: lo Storico (Histor-Vistor, da Vid-Oida) era per i Greci colui che vedeva e poi raccontava, che testimoniava, mediante un’analisi personale, l’evento ed il tempo ad esso collegato. Questo rinvio al Sapere spiega perché la questione della Storia sia legata a quella del Senso della Storia. Per i Greci, precursori della materia, la Historia era ogni osservazione ed indagine della realtà e solo più tardi la Storia divenne quello che è per noi oggi, e cioè ricostruzione dei fatti attraverso documenti (ciò che fornisce documentazione) ed interpretazione. Per quanto riguarda l’archeologia si ragiona ormai in maniera praticamente uguale.

Ma cosa intendiamo per documenti storici?

Tutto ciò che può esserci di supporto in tale attività di ricostruzione della verità: scomoda, accettabile, incredibile, apparentemente assurda che sia, la verità storica è sempre e solo una, con tutte le conseguenze del caso.

Per documenti intendiamo sia tutto ciò che proviene dall’epoca di nostro interesse, sia tutti i documenti collegati. Se, ad esempio, sostengo che nell’antichità venivano fabbricati mattoni di paglia e fango, mi sarà utilissimo analizzare quei popoli che ancora oggi si avvalgono di quella antichissima tecnica, proprio al fine di analizzare al meglio l’argomento.

In l’Ombra di Orione sulla Storia dell’Umanità, scritto insieme a mio figlio Marco, abbiamo analizzato la questione delle piramidi di Teotihuacan (Messico), Giza (Egitto) e Xian (Cina), dimostrando che facevano (e fanno ancora) parte di un immenso sistema planetario unico e che il loro posizionamento rappresentava (e rappresenta ancora) una ben precisa esigenza tecnica, oltre ad avere, a parte l’innegabile collegamento con le stelle della Cintura di Orione, tanti altri significati.

Prima di poter fare affermazioni così innovative, è stato necessario studiare a fondo, porsi critiche ed obiezioni, chiedere pareri, utilizzare la logica sia in fase di deduzione che come ragionamento a contrario, visionare ed analizzare una quantità notevole di foto e documenti spesso in lingua Tedesca (originale), proprio al fine di non incappare in qualche errore di traduzione che potesse rivelarsi deleterio.

Mi è stato spesso chiesto, nel corso di questo lavoro di ricerca, se sia possibile dare una o più regole alla ricerca della verità storica; ebbene, giusto come indicazione, mi sono sempre comportato come segue: due documenti o riscontri obiettivi, suffragati dalla logica, costituiscono una buona base di lavoro da cui partire. Per meglio chiarire questo importante concetto, vi farò qualche esempio, anche per dimostrare come il voler difendere a tutti i costi teorie non suffragate da riscontri obiettivi finisca inevitabilmente per sfociare più che nel non vero addirittura nell’assurdo.

Cominciamo dalla vicenda della cosiddetta profezia Maya del 21 Dicembre 2012, su cui già ho espresso il mio parere da queste colonne, e su cui era ben dimostrabile l’assoluta mancanza di riscontri obiettivi. Come sempre accade non ne parla più nessuno, e ciò dovrebbe far riflettere su come fossero infondate, anzi assolutamente infondate, tante nefaste previsioni; se ci fosse stato qualche documento concreto, si potrebbe ora ben discutere sul come e sul perché l’evento non ci sia stato, ma data l’assoluta mancanza di documentazione la cosa si è conclusa così, come una bolla di sapone.

Restando in tema, proprio un nostro grandissimo Letterato, Alessandro Manzoni, si propone, con I Promessi Sposi, sia di ricercare il Vero Storico, in qualità di primo ed incontestabile giornalista d’inchiesta, sia di condannare con decisione la falsità e la carenza di documentazioni e prove a sostegno di questa o quella affermazione; nell’opera Storia della Colonna Infame in cui viene riproposto il processo–farsa ai presunti untori rei di aver sparso la terribile peste a Milano nel Seicento, il grande Scrittore dimostra, con documenti alla mano, come, con torture indicibili e falsità di ogni genere, venga proposta una verità inesistente e fasulla. Sarebbe bastato analizzare con onestà le prove e le documentazioni addotte dai due poveri indagati, condannati ad una fine orribile, per risalire alla verità.

Il problema, purtroppo, consiste spesso proprio nel non voler risalire alla verità, o al Vero Storico per dirla con il Manzoni, per tutta una serie di motivazioni mediante cui, da sempre, una parte dominante della società ha cercato, e cerca ancora oggi, di prevalere sul resto della società. Altro esempio davvero illuminante in tal senso, ma praticamente sconosciuto ai più, è quello che riguarda il vero e proprio sterminio, verificatosi in tutta Europa tra il Quattrocento ed il Seicento addirittura più per mano del potere temporale che non per quello della famigerata Inquisizione, delle cosiddette Streghe. Un fenomeno a dir poco inquietante, praticamente ignoto, a causa del quale decine di migliaia di donne, senza alcuna colpa ma in virtù di confessioni estorte con torture atroci furono costrette ad ammettere qualsiasi nefandezza, finendo così sul rogo.

Unica colpa di queste abili donne, in maggioranza depositarie delle antiche arti mediche derivate dalla conoscenza, soprattutto Druidica, delle piante e delle relative sostanze curative, di avere avuto un tale seguito, in un’epoca in cui di fatto la scienza medica come la intendiamo noi oggi non esisteva, da divenire una minaccia soprattutto per il potere costituito; con una perfida campagna diffamatoria divennero così oggetto della famigerata ed artificiosa Caccia alle Streghe, che insanguinò soprattutto l’Europa Centrale ma anche l’Italia. Vi assicuro che si tratta di un argomento su cui la piena e doverosa luce, pur dopo secoli, non è ancora stata fatta. Eppure i verbali dei processi, conservati soprattutto in Germania e di cui ho potuto leggere alcuni stralci in Tedesco, fanno letteralmente accapponare la pelle, per l’efferatezza delle torture e per le assurdità estorte con la violenza a queste poverette.

Ovviamente la loro importante scienza, tramandata solo oralmente, è andata quasi completamente perduta, al pari di altre scienze su cui è calato un drammatico oblio: valga su tutti il fenomeno della levitazione sonora di cui abbiamo importanti testimonianze da parte anche di viaggiatori Europei. Purtroppo tutto perduto.

Che si tratti quindi di processi-farsa, di torture, di catastrofiche profezie o di piramidi disseminate su tutto il pianeta, la verità storica va sempre e comunque ricercata. Indagare su ciò che è davvero accaduto ieri e l’altro ieri è l’unico lasciapassare per potere affrontare nel modo migliore l’oggi ed il domani.

Fabio Garuti


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L’Ombra di Orione sulla Storia dell’Umanità

Siamo abituati a vivere quotidianamente accettando verità preconcette che, essendo ritenute ormai valide da tempo, si presentano ai nostri occhi più come assiomi che come elementi conoscitivi. Siamo stati educati a credere che la Storia sia andata in un certo modo, che il mondo abbia attraversato diverse epoche e che l’andamento della vita umana abbia seguito un’asse di sviluppo progressivo senza sbalzi né sommovimenti.

Dall’uomo delle caverne alle prime forme di vita associata, dalle città-stato Greche all’Urbe per eccellenza, dalle corti medievali alla società contemporanea; è questo il principio storico che apprendiamo ed al quale siamo abituati, un avanzamento continuo nel tempo (storico) della vita umana, cronologicamente coerente ed inattaccabile.

E se tutto questo non fosse reale? Se la storia come noi la apprendiamo fosse una scelta ben ponderata e non il frutto di percorsi umani regolarmente svoltisi? Se le piramidi Egiziane di Giza non fossero il segno della civiltà dei faraoni ma la prova tangibile di un disegno planetario che include anche le piramidi di Teotihuacan in Messico e di Xian in Cina?

L’Ombra di Orione sulla storia dell’umanità non è un testo che si propone lo scopo di scardinare anni di studi lanciando nel mare magnum della storia antica una verità inattaccabile; è uno strumento, al pari del cannocchiale usato da Galileo nel Seicento, che offre la possibilità di spiegare le cose partendo da un altro punto di vista. Il progetto-base parte, come è ovvio che sia, da un dato di fatto incontestabile: ci sono tre siti piramidali sul nostro pianeta, uno in Egitto nella piana di Giza, l’altro in Messico a Teotihuacan e l’ultimo in Cina nei pressi dell’odierna Xian che presentano tre piramidi disposte sulla base delle posizioni delle tre stelle della cosiddetta Cintura di Orione, ed edificate con la medesima proporzione dimensionale.

I tre siti piramidali, inoltre, si trovano tutti, sebbene disposti su tre continenti diversi, su una stessa linea retta con un’approssimazione che risulta infinitesimale se si considerano le distanze che intercorrono tra i tre luoghi geografici. E se sulla storia dell’umanità ci fosse l’Ombra di Orione?

Alla luce di tale possibilità il suddetto lavoro analizza diverse situazioni, arrivando a formulare concrete ipotesi, sempre suffragate da riscontri obiettivi, sul ruolo svolto dalle piramidi sul nostro pianeta, sull’innegabile utilità anche tecnologica delle stesse e sulle motivazioni per le quali furono create sia con l’orientamento e la proporzione delle dimensioni legati alle tre stelle della Cintura di Orione sia su di una medesima linea planetaria.

Il testo infine prova anche a spiegare taluni recenti accadimenti, a partire dall’allunaggio del 1969, proprio partendo da una prospettiva diversa, senza pretese di veridicità assoluta ma con la forza del “dubbio socratico” che è la base fondamentale per giungere il più possibile vicino alla verità.
Gli Autori

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Fabio Garuti
La Preistoria Atomica