Laser e fusione nucleare "Ecco l'energia del futuro"

Il Giornale Onlinedi THOMAS L. FRIEDMAN

SE è da tempo che bazzicate l'ambiente di chi si occupa di energie rinnovabili, vi sarà capitato di sicuro di ascoltare storie inverosimili. Di sentir parlare, per esempio, di qualcuno che ha inventato e messo a punto nel proprio garage un processo col quale trasformare il carbone in carburante vegetale, e qualcun altro che in cantina tiene nascosta un'anatra che aziona nell'acqua una ruota che gonfia un pallone che alimenta una turbina che crea sufficiente elettricità per illuminare e riscaldare la cuccia del cane.

Se bazzicate ancor più a lungo questo ambiente vi capiterà altresì di sentirvi raccontare che tra altri dieci o dodici anni inizieranno a essere una realtà commercializzabile le automobili alimentate a idrogeno e l'energia ottenuta da fusione termonucleare controllata.

Se mi avessero dato dieci centesimi di dollaro ogni volta che ho ascoltato una di queste previsioni, avrei potuto acquistare uno space shuttle personale. Non deve pertanto stupire granché il fatto che gli scettici spesso affermino che l'energia ottenuta da fusione termonucleare controllata o le automobili alimentate a idrogeno sono lontane nel tempo “almeno altri 20 anni, e così continuerà a essere per sempre”.

E se questa volta le cose andassero differentemente? E se ci fossero dieci anni appena o poco più a separarci da un impianto energetico a fusione nucleare alimentata a laser, in grado di garantirci tutta l'affidabilità del carbone senza produrre tutto il diossido di carbonio, tutta la pulizia dell'energia eolica e solare senza doversi preoccupare che il Sole non splenda e che il vento scarseggi, e tutta la potenza del nucleare senza le scorie? Questo sì che sarebbe un cambiamento rivoluzionario. Ci siamo arrivati?

Questo è l'interrogativo che mi affascina e mi ossessiona da quando ho visitato il National Ignition Facility – (Centrale nazionale di fusione nucleare a confinamento inerziale, in sigla Nif) – completato di recente presso il laboratorio nazionale di Lawrence Livermore, 80 chilometri da San Francisco. Il Nif è una struttura finanziata dal governo costituita da 192 laser giganteschi in grado di produrre 50 volte l'energia ottenuta dai precedenti sistemi di fusione laser. Si trova in un edificio alto dieci piani e delle dimensioni di tre campi da football, ed esternamente è poco appariscente, passa pressoché inosservata per essere la sede di un'immensa foresta interna di raggi laser, con ogni probabilità assai simile a quella che doveva essere la sala motori della navicella spaziale Enterprise di Star Trek.

Fonte: http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/ambiente/energia-del-futuro1/energia-del-futuro1/energia-del-futuro1.html
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