Le scie chimiche viste da vicino

Pubblichiamo una testimonianza di un lettore di Rense.com sulle scie chimiche che si possono scorgere viaggiando in aereo. E' un testo che chiama direttamente in causa le responsabilità dei piloti civili: costoro, a differenza di molti normali cittadini non abituati ad osservare il cielo e le sue anomalie, non possono non sapere. Anzi, i piloti, sebbene probabilmente tenuti all'oscuro dei veri scopi inerenti alle operazioni clandestine di irrorazione chimico-biologica, sono in questi anni ultimi anni costretti a dedicarsi agli straordinari, obbligati come sono a scrivere ignobili centoni su vari siti di aeronautica e non solo, per tentare di nascondere le attività di avvelenamento globale, riconducendo le scie velenose ad innocue scie di vapore.

Durante la prima settimana di febbraio, ho viaggiato, come passeggero, su un volo della Virgin America, con un airbus diretto dall'Est verso l'aeroporto internazionale di San Francisco.

Mentre l'aereo era ad una quota di circa 30.000 piedi (9.144 metri), non ho potuto ignorare le scie chimiche che si vedevano distintamente di là dal finestrino.

Gli aerei chimici apparivano generalmente alla stessa quota del velivolo, simili a folli calabroni talmente vicini che davvero sono rimasto sorpreso che nessun altro dei passeggeri se ne sia accorto. Ad occhi sgranati, ho continuato ad osservare numerosi apparecchi, mentre tracciavano un enorme reticolato che si estendeva fino all'orizzonte. Includo una fotografia di questo reticolo che formava una H. Ciò dimostrava un innegabile intento per opera dei piloti di creare il disegno.

Molti degli aerei sembravano simili a jets commerciali della Boeing; alcuni avevano le caratteristiche di aerei più piccoli, più veloci e manovrabili.

E' notevole che l'airbus su cui viaggiavo non generasse alcuna scia né di condensazione né chimica, a differenza degli aerei che volavano alla stessa altitudine.

Le istantanee da me scattate sono state realizzate con molta difficoltà: la luce era intensa, satura di raggi ultravioletti, i riflessi del sole erano molto numerosi: Si procedeva ad una velocità di 500 nodi circa, senza che io potessi subito capire quando si avvicinava un aereo chimico e da quale direzione. Avevo più o meno quattro secondi per inquadrare il velivolo, mettere a fuoco il soggetto e premere il pulsante dello scatto.

E' impossibile che i piloti del mio volo non si accorgessero dell'attività attorno a loro. E' impossibile.

L'airbus ha a bordo un sofisticato sistema radar ed è continuamente tracciato in tempo reale sia da terra sia attraverso i satelliti, dal decollo all'atterraggio; inoltre se era possibile osservare gli aerei chimici dal finestrino della zona passeggeri, i piloti certamente dalla cabina erano in grado di scorgere dal loro ampio finestrino panoramico gli aerei mentre perpetrano i loro crimini ecologici.

Le domande sono le seguenti: che cosa raccontano ai piloti a proposito degli aerei chimici? Che cosa sanno veramente delle operazioni? Di che cosa si autoconvincono?

Le fotografie sono state scattate con una macchina digitale ad alta risoluzione.

Fonte:

http://sciechimiche-zret.blogspot.com/